Lo ha detto intervenendo in diretta web dall'Adnkronos
La deputata Pd: in parlamento lotterò fino all'ultimo giorno per diritti civili dei gay. Binetti: diritti agli omosessuali? Non una mia priorità, prima si pensi a famiglie
Sui diritti degli omosessuali "c'è una certa timidezza della sinistra", e la battaglia portata avanti dalla deputata democratica Paola Concia "è anche un gesto d'amore per il mio partito, perché io voglio che il mio sia un partito migliore". Ad assicurarlo è la stessa Concia, nel corso dei 'Dibattiti dell'Adnkronos', un appuntamento oggi dedicato al tema dell'omosessualità dei diritti negati e dell'omofobia che ha visto in studio con la deputata del Pd la deputata dell'Udc, Paola Binetti.
Poi la discussione si sposta sulla posizione del leader del partito, Pier Luigi Bersani.
"Lui si sforza -spiega- sono contenta che si renda conto che tra le priorità deve esserci questa. Ne è consapevole, ma deve esserne piu' sereno e convinto, non deve aver paura, deve pensare ad Obama. Alcuni pensano" che la presa di posizione del presidente statunitense a favore delle coppie gay "sia strumentale, ma avrebbe potuto fare tante altre cose" in tal senso. Sui diritti degli omosessuali, in Italia "sono convinta che siamo arrivati al momento della verità, il centrosinistra continuerà a fare questa battaglia, ne sono convinta. E' impossibile - sostiene - che il Pd non possa metterle tra le sue priorita'".
"Nel nostro Parlamento ci sono due importanti proposte di legge: un provvedimento sulle unione civili e una misura contro l'omofobia. Ho fatto e porto avanti una battaglia perché la maggioranza approvi, e parlo di una larga maggioranza, queste proposte, una battaglia che porterò avanti fino all'ultima giorno".
"Al tuo catalogo di priorità io rispondo con il mio. Davanti a tutto, credo che si debba mettere quel che viene promesso alle famiglie da 20 anni, da destra e da sinistra", replica subito la Binetti. "Credo che ognuno abbia un catalogo di priorità - sottolinea l'esponente centrista - Penso alle indennità per i disabili", ai problemi nel mondo del lavoro "di giovani e madri", al nodo del "congedo parentale, e mi auguro che su queste battaglie il ministro Fornero ci metta la faccia fino in fondo".
Binetti è tornata poi a ribadire il suo 'no' convinto ai matrimoni e alle adozioni omosessuali. "L'omogenitorialità - dice - non è una conquista ma il modo di sopperire alla voglia di maternità e paternità. E' una storia antica quanto l'uomo che i figli nascono all'interno di coppie composte da un uomo e una donna. Difendo questa cultura perché lo considero un nostro patrimonio".
All'interno della trasmissione interviene anche Alessandro Cecchi Paone. Il conduttore tv, giornalista ed ex candidato di Forza Italia dichiaratamente omosessuale, interviene telefonicamente e attacca la Chiesa cattolica, 'rea' di frenare l'operato dei partiti nel riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Punta il dito contro "la classe politica italiana, educata dalla Chiesa e dal fascismo, quanto di peggio possa esserci". Binetti non ci sta e prende la parola. "Ci sono tante forme di discriminazione - dice - abbiamo appena assistito a una" che giudica "scorretta e discriminante". "Rispondo a questa signora che non so nemmeno chi sia - la interrompe Cecchi Paone alzando la voce - ci attaccate come in passato avete attaccato gli ebrei".
Paola Concia, difende l''avversaria' dell'Udc, ex collega di partito ed ex teodem. Ma Cecchi Paone ne ha anche per lei. "Povera Concia - dice - è costretta a convivere con i nostri persecutori. Continua pure a parlare con i partiti, costretti dalla Chiesa cattolica" a chiudere gli occhi, secondo il giornalisti, sui diritti gay.
"Io non sono costretta proprio a far nulla - risponde Concia - quello che faccio lo porto avanti per scelta, non per obbligo". Anche Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera, presente in sala, si scaglia contro Cecchi Paone. "Parlare cosi' è davvero controproducente nella battaglia sui diritti omosessuali - dice - non si può equiparare al genocidio" la situazione degli omosessuali. "Incredibile - aggiunge il condirettore dell'Adnkronos Alessia Lautone - Alessandro è riuscito a metter d'accordo Concia e Binetti".
Dopo Paone telefona Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl. Sugli omosessuali "penso che non debbano esserci delle discriminazioni, su questo c'è consapevolezza". Ma su eventuali provvedimenti che tutelino unioni civili tra persone dello stesso sesso, "la mia posizione resta contraria". Per tanto, "se si arriverà al voto, io votero' contro", ribadisce a chiare lettere Gasparri.
"Io sono contrario - ribadisce a più riprese - ci sarà il diritto di non essere a favore? Sono contrarissimo anche alle adozioni" da parte di coppie gay, "che andrebbero a stravolgere i principi del diritto naturale. La vita nasce dall'incontro dell'uomo e della donna, io rivendico la mia opinione - incalza Gasparri - punto e basta. Credo che sia una discussione che andrà avanti, ma io resto sulle mie posizioni, contrario al matrimonio e alle adozioni".
Parole che innervosiscono Paola Concia, deputata Pd e 'paladina' dei diritti gay alla Camera. "Siccome - replica a Gasparri - nel paese cresce la consapevolezza che i gay abbiano diritto ad essere cittadini come tutti gli altri, parte della classe politica si sente assediata. Attivano una tecnica di comunicazione" che consiste nel dire "'voi siete aggressivi, non ci fate esprimere le nostre idee'. Nessuno impedisce a Gasparri di fare la sua battaglia o esprimere le proprie idee, ma non si venga a parlare di vittime contro il totalitarismo dei 'froci'. E scusate se sono politicamente scorretta".
fonte http://www.adnkronos.com
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