giovedì 8 marzo 2012

Lgbt Firenze: Maratona di Bach (senza dormire) si parte venerdì al Comunale con il piano di Bahrami, poi due giorni fra Palazzo Vecchio e Odeon

Mayday, mayday, arriva l'invasione bachiana del World Bach Fest. Una maratona che è anche un po' happening, con campus reale nel capoluogo toscano e virtuale su facebook (l'idea è nata sul gruppo nel social network fondato da Ramin Bahrami).

Democratica e libera a tutti, maxischermo sotto la Loggia dei Lanzi e diretta streaming su Intoscana.it.

Il programma, pubblicato ieri sul sito worldbachfest.it, dà un leggero senso di vertigine per il ritmo mozzafiato ds vera fuga bachiana.

Inaugurazione venerdì alle 20,30, quando al Comunale il piano di Bahrami sarà protagonista di tre dei concerti per pianoforte e orchestra d'archi (quattordici professori del Maggio) composti da Bach originariamente per clavicembalo fra il 1738 e il 1742. Marco Ruffini, ideatore con Bahrami della kermesse, sarà sul podio. La mattina dopo ecco la due giorni (e notte) fra Palazzo Vecchio e l'Odeon. Comincia Andrea Nannoni alle 10 nel Salone dei Cinquecento con pubbliche lezioni ad allievi violoncellisti.

Dalle 11,30 parte, con un omaggio a Mina e Severino Gazzelloni, una non stop musicale intervallata da micro conferenze di 5 minuti di musicologi quali Pietro Mioli, Quirino Principe, Giuseppe Rossi e omaggi video a grandi interpreti. Impossibile citare tutti i musicisti, fra cui, alle 17, Hans-Eberhard Dentler, il violoncellista che ha teorizzato i legami pitagorici della musica di Bach, nella duplice veste di studioso e interprete. Chiude alle 21 la voce del popolo di facebook. Giusto il tempo di rilassarsi per correre al cinema Odeon. Dalle 22,30 si votano i corto cinematografici in 114 secondi.

Proclamazione dei vincitori e via con la maratona di film, dal "Vangelo secondo Matteo" di Pasolini a «Trainsppoting». Incluso un omaggio al pianista bulgaro naturalizzato francese Alexis Weissenberg, recentemente scomparso, più chicche e rarità come la Prima cantata diretta da Chailly, «Glenn Gould The Alchemist», di Bruno Monsaingeon, «Mein Name ist Bach» di Dominique de Rivaz, «Cronaca di Anna Magdalena Bach» di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet alle 7,30 della domenica mattina. Per chi ha il dono dell'ubiquità, dalla mezzanotte Palazzo Vecchio non dorme.

Fino alle 8 di mattina scorre la notte bianca della musica di Bach, strutturata come la giornata appena trascorsa. Domenica alle 9 un insonne Bahrami dà lezione ai giovani pianisti. Fino alle 13,15. Dalle 14 si riparte. Rattalino tiene la sua microconferenza, poi giù musica. Alle 16,30 Andreas Gloeckner presenta documenti bachiani dagli archivi di Lipsia.

Alle 17 ecco il violoncello di Natalia Gutman nella Suite n. 3 in Do maggiore per violoncello solo BWV 1009. Alle 18 Andrea tacchi al violino, Bahrami e l' Orchestra della Toscana, poi, alle 18,30, Vinicio Caposela e Bahrami nella loro onirica intervista impossibile a Bach. Gran finale alle 21,30: ancora Bahrami con le «Variazioni Goldberg» raccontate da Sandro Cappelleto.

Ma non è tutto, sabato e domenica, sempre a Palazzo Vecchio, si succedono tre «Dialoghi a due voci» per chi nei cinque minuti ci sta stretto, oltre alle prove aperte al pubblico.
Colazioni e spuntini nei Caffè Zimmermman, al Comunale, all'Odeon e da Rivoire.
fonte http://corrierefiorentino.corriere.it di Valeria Ronzani

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