Di uomini che per trovare lavoro si travestono da donne è pieno il mondo cinematografico e televisivo, ma la nuova comedy Work It di ABC (al via in America il 3 gennaio) finisce nel mirino della Human Rights Campaign (la più grande organizzazione americana per lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e della Glaad (la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) che teme che lo show possa, nel tempo, rivelarsi offensivo nei confronti della comunità trans gender, già nel mirino dei benpensanti – secondo l’associazione – ‘e per questo il tempismo di trasmettere una sitcom in cui gli uomini si vestono da donna non potrebbe essere peggiore‘.
La crisi economica continua ad essere fonte di ispirazione per gli sceneggiatori,e così dopo Hung, lo show HBO in cui un maestro di scuola superiore si deve prostituire per far quadrare i conti, ABC prova a prenderla sul ridere con Work It, una sitcom con protagonisti Ben Koldyke (How I Met Your Mother) e Amaury Nolasco (Prison Break) nel ruolo di Lee e Angel, due uomini che, dopo aver per lungo tempo cercato lavoro, capiscono che l’unico modo per ottenerlo è… diventare donne, ovviamente non operandosi ma semplicemente travestendosi.
Oltre a farci ridere, la sitcom si propone come una riflessione sulla relazione tra uomini e donne al lavoro, a casa e socialmente, perché essere un uomo migliore significa anche dover essere una donna migliore.
Dal trailer che abbiamo visto la serie non ci sembra essere tutto questo granché – né in termini di storyline né quanto a comicità – e la lunga consuetudine di ABC nel trasmettere programmi gay friendly (Dirty Sexy Money vedeva nel cast la trans gender Candis Cayne, in Ugly Betty Rebecca Romijn interpretava la trans gender Alexis Meade) non la salva dalle polemiche della Glaad, l’associazione in difesa di gay e lesbiche secondo cui ‘in un periodo in cui la comunità transgender si trova ad affrontare delle difficoltà, non ci sembra il tempismo migliore per uno show in cui si tenta di essere divertenti con uomini vestiti da donne‘.
L’associazione riconosce che il pilot non si fa beffe dei transgender, ma ritiene che uno show in cui l’umorismo è tutto basato sugli uomini che si vestono da donne potrebbe essere portato alle estreme conseguenze, come la ‘transofobia, cui questo show potrebbe contribuire facendo passare l’errata convizione che i trans gender sono semplicemente degli uomini che fingo di essere donne e che i loro sforzi per vivere una vita da donne siano una menzogna o un inganno‘.
A far drizzare le antenne è il poster promozionale in cui si vedono Amaury Nolasco e Ben Koldyke che, vestiti da donne, fanno pipì in un bagno per uomini: un poster che non è il massimo del buongusto, ma che la Glaad ha chiesto di ritirare.
Una richiesta che ABC non sembra propensa a ritirare il network ha rifiutato di commentare la nota della Glaad, così come non ha risposto alla campagna lanciata da Human Rights Campaign che invita a scrivere alla rete per segnalare le mille difficoltà che le persone transgender affrontano al lavoro.
L’unica presa di posizione ufficiale risale a giugno, quando il presidente ABC Paul Lee subdorate le prime proteste – aveva spiegato al tour televisivo dei critici che Work It fa riferimento ad una lunga tradizione britannica di comedy sul transvestitismo, che risale ai Monty Phyton (ma la Glaad sostenne che dagli anni ’60 ne è passata di acqua sotto i ponti, così come dagli anni ’80 di Bosom Buddies, in cui due uomini si travestivano da donne per poter vivere nell’unico appartamento che il loro stipendio poteva permettersi) e che ‘a volte uno show divertente e stupidino è solo questo, non ha niente di politico: quando ordini un pilota ci sono molte ragioni, a volte perché – come nel caso di Work It – ti fa rotolare dalle risate: non devo assolutamente scusarmi – concludeva Lee – per questo show‘.
fonte http://www.televisionando.it
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martedì 20 dicembre 2011
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