mercoledì 8 dicembre 2010

Lgbt Teatro: La Scala, appello di Daniel Barenboim per la cultura e proteste


MILANO (Reuters) - Lunghi applausi, un appello per la difesa della cultura in Italia e in Europa e scontri in piazza. Anche quest'anno la prima della Scala ha mescolato arte e proteste, con applausi durati 15 minuti dentro il teatro al termine dello spettacolo e poliziotti contusi all'esterno in tafferugli con gli studenti che manifestavano contro la riforma universitaria.

Prima di dare l'avvio alle cinque ore del "Die Walkure", per la prima volta nella storia della Scala il direttore d'orchestra Daniel Barenboim ha fatto un appello alle autorità e al capo dello Stato Giorgio Napolitano per esprimere timori per i tagli alla cultura previsti dal governo.

"Signor presidente della Repubblica ...sono molto felice di dirigere anche quest'anno il 7 dicembre alla Scala. Sono molto onorato di essere stato dichiarato maestro scaligero e parlo a tale titolo, ma anche in nome di tutti i miei colleghi che suonano, cantano, ballano e lavorano e non solo in questo magnifico teatro, per dirvi a che punto siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel nostro paese e in Europa", ha detto il maestro prima di dare il via all'opera di Richard Wagner pochi minuti dopo le 17.

"Vorrei ricordare insieme l'articolo 9 della Costituzione: la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione", ha concluso, conquistando gli applausi della platea.

Già nei mesi scorsi, Barenboim si era espresso contro la legge sulle fondazioni liriche, considerata penalizzante per i lavoratori del mondo dello spettacolo e della cultura e per i teatri.

Anche il sovrintendente Stephan Lissner nei giorni passati ha espresso timori per i tagli previsti, che rischiano di lasciare la Scala -- che necessita di almeno 40 milioni di euro dal governo, per un budget totale coperto al 40% da fondi pubblici e il 60% da autofinanziamento -- senza decine di milioni.

NAPOLITANO: DISCUTERE SU SCELTE DA FARE

La risposta di Napolitano non si è fatta attendere. ''Bisogna discutere molto in questo Paese su quali scelte debbano essere fatte, tenendo conto delle prove severe che avremo davanti i prossimi anni e che esigono scelte su quali spazi dare alla cultura in tutti i suoi aspetti.

Tra questi il teatro è una delle realtà fondamentali della nostra grande capacità di primato culturale", ha detto il capo dello Stato, dopo un incontro con una delegazione dei lavoratori della Scala tra un atto e l'altro dell'opera.

L'appello di Barenboim stasera è stato sottoscritto da molte delle personalità presenti, come l'ex-procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli, noto melomane, che ha detto di "sodalizzare pienamente con la protesta a favore della cultura".

"I tagli sono stati apparentemente applicati secondo un principio di uguaglianza, ma se così fosse avrebbero dovuto essere applicati ente per ente", ha spiegato.

Dello stesso parere anche l'oncologo Umberto Veronesi. "La cultura e la scienza sono fondamentali per la crescita", ha ricordato. "Come si può non condividere il suo appello".

Anche secondo il vicepresidente della Scala Bruno Ermolli i tagli "sono molto preoccupanti. E' chiaro che in questo paese bisogna fare economia, mi auguro che il ministero dei Beni culturali saprà capire le esigenze del mondo lirico e della Scala".

APPLAUSI PER LO SPETTACOLO, CONTUSI IN PIAZZA

Mentre nel tempio della lirica arrivavano gli invitati, anche se per la sua assenza si è fatto notare soprattutto il ministro della Cultura Sandro Bondi centinaia di immigrati, lavoratori dello spettacolo e giovani dei collettivi studenteschi si sono radunati sotto palazzo Marino, dal lato opposto a quello del teatro.

Alcuni hanno chiamato a gran voce Napolitano al suo arrivo, mentre alcuni studenti si sono brevemente scontrati con poliziotti in tenuta antisommossa, alcuni dei quali rimasti contusi, secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine.

Le cinque ore di "Die Walkure" in cui inizia la saga e l'intreccio fra il mondo degli dei (di Wotan e della ribelle valchiria Brunnhilde) e quello umano degli eroi, Siegmund e Sieglinde, hanno comunque riscosso lunghi applausi, malgrado le critiche della vigilia per la regia di Guy Cassiers, che alle scene ricche ha preferito l'uso di luci e tecnologia e al quale il pubblico sul finale ha riservato qualche fischio.

Entusiasta Inge Feltrinelli, che ha definito l'opera "stupenda e moderna, con scene che hanno una passione vitale". Anche Veronesi si è detto convinto dallo spettacolo e amante "dell'utilizzo di diavolerie per dare suggestione ed emozione".
fonte http://it.reuters.com, di Ilaria Polleschi e Antonella Ciancio

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