lunedì 6 dicembre 2010

Lgbt: Gay Pride Nuova Delhi, in migliaia i partecipanti


Erano in migliaia le persone che hanno ballato, cantato e sfilato per le strade del centro di Nuova Delhi, nella giornata di domenica, festeggiando insieme la terza marcia del Gay Pride.

I partecipanti della comunità lgbt che hanno preso parte all’evento, oltre a sbandierare la bandiera del movimento lgbt, indossavano, sciarpe colorate e maschere, quest’ultime come simbolo di festa per alcuni, mentre per altri, vi era la finalità di coprire il volto al fine di non subire discriminazioni.

Non si trattava di certo di una manifestazione protesta, sottolinea Sunil Gupta, fotografo e attivista lgbt, ma più che altro un modo tranquillo e sereno per festeggiare i traguardi raggiunti dalla comunità lgbt e rinvendicare allo stesso momento i diritti della comunità stessa.

Minore la presenza della polizia, almeno rispetto agli anni precedenti quando vi erano più poliziotti che partecipanti al Gay Pride.

Interessante è stata l’aver visto, numerose famiglie prender parte alla manifestazione, cosi da comunicare un consenso nei confronti della diversa normalità.

Lo scorso anno poi, la Corte Suprema di Nuova Delhi ha annunciato la depenalizzazione dell’omosessualità annullando l’articolo 377 del Codice Penale indiano, che puniva i rapporti intimi omosessuali con detenzione fino a 10 anni.

Alla fine la sentenza è stata contesta dalla Corte Suprema che deve ancora comunicare il suo verdetto finale. Inoltre pare che le forze dell’ordine utilizzavano tale riforma come arma per punire la comunità gay.

In una società come quella indiana è molto importante per la comunità omosessuale disporre di spazi dove poter uscire e rivendicare i propri diritti apertamente, sia che si coprano il volto o meno.

Negli anni precedenti si sono celebrate altre grandi manifestazioni del GayPride a New Delhi, a Mumbai e Calcutta.

Il cammino da fare per la comunità omosessuale indiana è ancora lungo soprattutto per permettere la tolleranza nei confronti delle donne omosessuali, viste quest’ultime, non come appartenenti alla comunità lgbt, ma come un gruppo a se.
fonte gaywave Via | Advocate

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