martedì 14 dicembre 2010

Lgbt: A Oslo la cerimonia in assenza del dissidente cinese. Una sedia vuota al posto del Nobel Liu Xiaobo


Teleschermi cinesi oscurati durante la consegna del Premio Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo, che attualmente sta scontando 11 anni di carcere per "incitamento alla sovversione": Bbc, Cnn, TV5 e tutte le altre reti internazionali che trasmettevano la cerimonia risultavano completamente inaccessibili in tutta la Cina, ma i principali network stranieri come Cnn e Bbc erano censurati gia' da giovedi'.

Il governo ha definito la premiazione una "farsa politica", un "teatrino che non rappresenta in alcun modo l'opinione pubblica mondiale, tanto meno nei Paesi in via di sviluppo".

La portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Jiang Yu ha affermato che i fatti dimostrano che la decisione del comitato di assegnazione del Nobel non rappresenta "la maggioranza delle persone al mondo".

Pechino e' scesa in campo con tutte le sue tecnologie per filtrare ogni informazione sull'onorificenza. Impossibile seguire la cerimonia anche attraverso internet, che oltre la Grande Muraglia viene pesantemente filtrato gia' in periodi normali.

Massima vigilanza sulle strade della capitale, con un numero insolitamente alto di pattuglie, dislocate soprattutto in luoghi 'sensibili' come Piazza Tienanmen, la sede della rappresentanza Onu e, ovviamente, la casa di Liu Xiaobo, dove la moglie Liu Xia e' agli arresti domiciliari da due mesi.

Sotto l'abitazione della coppia, in un quartiere di Pechino ovest non molto lontano da Tienanmen, durante la cerimonia si e' raccolto un gruppo di una cinquantina di giornalisti stranieri, ma non si sono visti attivisti o manifestanti.

La polizia, presente tanto con uomini in uniforme che in borghese, ha controllato le credenziali di tutti i reporter e li ha concentrati in uno spazio poco distante dall'ingresso del condominio, ma l'accesso alla casa e' stato impedito alla stampa cosi' come a una delegazione di diplomatici tedeschi che erano giunti nel pomeriggio per visitare la donna.

Secondo alcune voci Liu Xia sarebbe stata costretta ad abbandonare la propria casa e tenuta lontana da Pechino nelle ore in cui ad Oslo si svolgeva la cerimonia di consegna del premio.

Altre voci -diffuse nel pomeriggio da alcune organizzazioni per il rispetto dei diritti umani- secondo le quali la donna sarebbe comunque riuscita a diffondere un messaggio attraverso Twitter, sono state disattese.

Nel pomeriggio la polizia aveva fatto allontanare dalle vicinanze della sede della rappresentanza Onu un centinaio di dimostranti, venuti a testimoniare la loro solidarieta' nella Giornata Mondiale dei Diritti Umani.
fonte rainews24

Nessun commento:

Posta un commento