Un libro che era già stato pensato per molto tempo insieme al suo amico
scrittore Arturo Capasso, poi scomparso prematuramente. Presentato al
Teatro Augusteo di Napoli, “Flow” ha da subito avuto il bagno di folla
del pubblico che ha gremito ogni posto per conoscere in anteprima il
libro di Marco Auggiero, accompagnato sul palco del Francesco Milana,
già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, e del giornalista
Christian Montagna. «E’ bellissimo poter tornare sul palco ogni volta di
più – ammette l’autore – e poter parlare del mio primo libro mi
inorgoglisce particolarmente. Per questo però devo ringraziare la
professionalità di Vittorio del Re e Francesco Mele e della DWS Model
che, con la distribuzione di Amazon, provvederà a far circolare il mio
lavoro». Un libro che potrà avere una platea di lettori molto
eterogenea, non pretende prerequisiti tecnici perché ha un ampio
ventaglio di sfaccettature molto godibili per chi ama la danza ma anche
per chi ne è semplicemente incuriosito.
È senz’altro una
biografia arricchita di foto, proprio come in un album dei ricordi. Eh
sì, perché “Flow” è un work in progress che, molto probabilmente, dovrà e
potrà arricchirsi man mano delle esperienze e dei successi del
futuro. «Io e mio marito Matt abbiamo conosciuto Marco più di venti anni
fa. È stato durante un laboratorio di danza in Francia, successivamente
siamo stati da lui per insegnare la Tecnica Mattox». La stima profonda
di Martine Mattox è l’adrenalinica prefazione che ha
donato a Marco Auggiero, letta anche sul palcoscenico del Teatro
Augusteo per dare la giusta eco alle amicizie più intime dell’autore, al
di là dei risultati conseguiti negli anni.
Ma è sfogliando il libro che
impariamo a conoscere le esperienze, i ricordi, gli sforzi ed i
successi dell’autore, coreografo, ballerino, uomo e direttore artistico.
Un personaggio multitasking che ha girato Stati Uniti ed Europa per
farsi le ossa e creare il suo modello, la sua tecnica, il suo stile.
Ormai Marco Auggiero è riconosciuto ovunque per la credibilità del suo
lavoro in sala e sul palco e questo, molto probabilmente, è il successo
più importante e difficile da conseguire.
E “Flow” lo testimonia
passo dopo passo, attraverso otto agili capitoli per un totale di
centotrentasei pagine, comprese quelle dei ringraziamenti sentiti, su
tutti all’amico scomparso Arturo Capasso ed alla moglie Giordana che lo
ha supportato anche nella stesura di quest’opera. Nel primo capitolo si
narra la storia vissuta in primissima persona proprio da New York fino
al ritorno in Europa. Il secondo è invece una carrellata di esperienze e
sperimentazioni coreografiche che si legano indissolubilmente al terzo
capitolo dedicato a “Flow”, ovvero metodo, tecnica e linguaggio.
Il quarto capitolo è centrato sui titoli “Nemesis”, “Human Waren”. “Arranca”, “Ovo” ed “Ecos”. Il quinto capitolo è una serie di considerazioni sulla danza in Italia, soprattutto su “quanta strada c’è ancora da fare” a parere di Marco Auggiero. Il sesto capitolo è invece un vademecum sui vantaggi della danza e su come scegliere l’accademia di danza ideale con alcuni suggerimenti. Il settimo e l’ottavo capitolo sono dedicati infine alle ultimissime creature di Marco Auggiero: il Mart Professional Program e l’Arenile Dance Festival. Che approfittiamo per lanciare poiché lo start up è davvero vicino. Marco Auggiero sarà infatti ancora una volta il direttore artistico dell’Arenile Dance Festival dal 4 all’8 luglio 2022 con ventuno artisti ai piedi della collina di Posillipo.
fonte: di Massimiliano Craus https://paroledidanza.wordpress.com
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