La Bologna di Pier Paolo Pasolini non è solo quella della nascita, in via Borgonuovo, il 5 marzo 1922, ma soprattutto della sua prima e più preziosa formazione intellettuale. Dopo un’infanzia trascorsa al seguito della famiglia, sempre in movimento per via del mestiere del padre (ufficiale di fanteria), a Bologna Pasolini torna ormai adolescente per frequentare il Liceo Galvani e poi la Facoltà di Lettere, dove studia con il critico d’arte Roberto Longhi che ne plasma lo sguardo iniziandolo alla passione per l’arte figurativa che non abbandonerà mai più.
Folgorazioni figurative s’intitola adesso una mostra a cura di Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli, che aprirà il 1° marzo (e resterà visibile fino al 16 ottobre) nei nuovi spazi espositivi del Sottopasso di Piazza Re Enzo.
La mostra cercherà proprio di disegnare quello sguardo pasoliniano formato da Longhi e presente nelle sue opere cinematografiche, che il percorso espositivo analizzerà secondo un ordine cronologico, dall’esordio, nel 1961, con Accattone, all’ultimo Salò o le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo a poche settimane dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre 1975.
“Sarà un itinerario figurativo all’interno dell’immaginario di Pier Paolo Pasolini – spiegano i curatori –: ogni sezione corrisponderà a uno snodo fondamentale del suo percorso artistico e formativo, dall’insegnamento di Longhi alla pittura friulana, dalla scoperta di Roma e del cinema all’amore per le culture arcaiche, alla condanna della massificazione consumistica.
Il filo conduttore del percorso sarà dato dai dipinti e dai disegni dell’arte della grande tradizione italiana e internazionale e di quella contemporanea che Pasolini ha assorbito nel proprio sguardo e ha rielaborato e reinventato nelle sue opere creando un immenso sistema visivo-scritto. Ogni sezione avrà un tema centrale che verrà illustrato dalle riproduzioni pittoriche e dai testi di Pasolini che le accompagnano, oltre che da audiovisivi comprendenti sequenze dei suoi film e dei suoi interventi. Così l’intera opera di Pasolini e il percorso del suo pensiero e del suo immaginario verranno raccontati attraverso un montaggio di immagini che corrisponderà a un racconto visivo”.
La mostra fa parte di Pasolini 100, un programma messo a punto dalla Cineteca di Bologna con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna nell’ambito del programma promosso dal Comune di Bologna. Tanti gli appuntamenti da segnare in agenda: intanto da fine febbraio è prevista la distribuzione dei titoli più significativi della filmografia pasoliniana su tutto il territorio nazionale, grazie al progetto Il Cinema Ritrovato al cinema, mentre il 3 marzo la sala Stabat Mater dell’Archiginnasio ospiterà il convegno Pasolini a Bologna, e a partire da marzo-aprile il Cinema Lumière manderà sul grande schermo la retrospettiva integrale dei suoi film. Sempre a marzo è prevista l’uscita di due pubblicazioni per Edizioni Cineteca di Bologna, curate da Bazzocchi e Chiesi: Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative, che accompagna appunto la mostra, e Pasolini a Bologna.
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