martedì 25 gennaio 2022

“Ennio” di Giuseppe Tornatore, dal 27 gennaio al cinema il ritratto del maestro

Solo Giuseppe Tornatore poteva riuscire nell’impresa di raccontare il vero Ennio Morricone, visto il rapporto di amicizia che lo legava a lui dai tempi lontani di “Nuovo Cinema Paradiso”. Il regista è andato con uno dei produttori del film dal maestro a proporgli questo monumentale progetto e lui ha accettato senza troppe difficoltà.

Ennio: il ritratto a 360° del musicista e compositore più iconico della settima arte

L’uomo e l’artista si mettono a nudo in una lunghissima intervista, intervallata da filmati di repertorio tratti dai film da lui musicati e dalle testimonianze di tutti o quasi i registi e musicisti con cui ha collaborato nella sua lunghissima carriera.

Per il cinema italiano ci sono Bernardo Bertolucci, Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Lina Wertmüller, i fratelli Taviani e il maestro del brivido Dario Argento.

“Ennio” ha avuto una lavorazione lunga, cinque anni, e non è stata priva di problemi, a iniziare dall’acquisto dei diritti d’autore dei pezzi di repertorio usati nell’opera, tanti e tutti di gran pregio. Lo spettatore, oltre che a perdersi nelle note senza tempo del maestro, ne scoprirà i piccoli segreti che erano alla base delle sue composizioni.

Viene, infatti, da un urlo di coyote il tema di “Il buono, il brutto e il cattivo”. Nel film appare, dopo qualche esitazione, proprio l’inossidabile Clint Eastwood, che deve alla musica del film gran parte della popolarità che gli venne dalla trilogia del dollaro di Sergio Leone. Non poteva mancare Quentin Tarantino, che ha ricevuto Tornatore sul set di “C’era una volta a… Hollywood” e non smetteva mai di parlare visto il rapporto magico che lo legava a Morricone, che per “The Hateful Eight” nel 2016 ha vinto l’Oscar. Il musicista aveva già ricevuto ben sei candidature all’Oscar dal 1987 e un Oscar alla carriera nel 2007.

Una carriera iniziata negli anni ’50 con il Jazz e la musica leggera

Morricone approda al cinema dopo aver incontrato sulla sua strada Sergio Leone nel 1965. Con lui prima lascia il segno nel genere western all’italiana e conclude alla grande con “C’era una volta in America” del 1984. Il tema, romantico e struggente dell’amore tra Noodles e Deborah è oramai un cult. Prima, però, aveva fatto gavetta come arrangiatore per la RCA con artisti del calibro di Mina, Gino Paoli e Chet Baker. Per Edoardo Vianello aveva composto grandi classici pop come “Abbronzatissima” e “Guarda come dondolo”.

Dagli anni ’70 in poi aveva composto la colonna sonora di “Uccellaci e uccellini” e di “Teorema” di Pasolini. Il maestro ha collaborato a lungo anche con Dario Argento per “L’uccello dalle piume di cristallo”, “Il gatto a nove code”, e “Quattro mosche di velluto grigio”. L’ultimo sodalizio artistico della sua lunga carriera è stato proprio con Giuseppe Tornatore, l’unico e il solo quindi in grado ora con questo monumentale documentario di tre ore di rendergli omaggio. “Ennio” è quindi un grande film che resterà nella storia del cinema e della musica.

fonte: di Ivana Faranda www.ecodelcinema.com

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