L'imprenditore spera che la donazione
diventi un "segno sensibile del nuovo modo di pensare il capitalismo
che noi prediligiamo"
ph. Alessandro Bianchi / Reuters
Per Brunello Cucinelli sono una “amabile risorsa” i capi rimasti invenduti nelle boutique di tutto il mondo in seguito alla pandemia di Covid. Per questo l’imprenditore “illuminato” della moda ha deciso di farne “dono all’umanità”.
Individuando un consiglio che dovrà decidere a quali progetti e organizzazioni destinare la merce, che ha un valore di produzione di 30 milioni di euro. Sulla quale ci sarà un’etichetta indelebile con la scritta “Brunello Cucinelli for Humanity”.
“Questo progetto che noi tutti definiamo ‘intenso’ mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell’uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi” ha sottolineato Cucinelli. “Camminerà di pari passo con l’altro, partito ormai diversi anni fa - ha aggiunto -, che consiste nel riparare, recuperare e riutilizzare tutti i nostri prodotti. Tutto ciò va a completare il più grande progetto di ‘umana sostenibilità’ nel quale da sempre abbiamo creduto e che ci piace riepilogare in: ‘clima ed emissioni, cura della terra e degli animali e cura della persona umana’. Sarebbe per me un vero piacere se questo gesto simbolico fosse accettato come segno augurale verso un nuovo e duraturo tempo nuovo”.
L’azienda di Solomeo ha spiegato che ad averla guidata è stato il pensiero di diversi filosofi occidentali e orientali secondo i quali “non esiste il male assoluto come non esiste il bene assoluto”. “C’è sempre un po’ di bene nel male - sottolinea il marchio del cachemire - e sempre un po’ di male nel bene ed entrambi ci sono maestri. Pensando a tutto questo abbiamo sentito il desiderio di far dono all’umanità di quei capi di abbigliamento che a causa dell’interruzione temporanea delle vendite si trovano ancora nelle nostre boutique. Il loro valore di manifattura, di stile e commerciale è lo stesso, ma il loro significato è fortemente aumentato, perché ora diventano segno sensibile del nuovo modo di pensare il capitalismo che noi prediligiamo, e che vede nell’armonia tra profitto e dono uno dei suoi momenti umanistici più significativi”.
La Brunello Cucinelli ha sottolineato di volere “immaginare questa scelta come un investimento per il futuro della nostra impresa nel grande progetto di ‘vivere e lavorare in armonia con il creato’”. Ha quindi spiegato che è stato per questo costituito un “Consiglio a sostegno dell’Umanità” composto da dieci persone, sei della famiglia, tutto interno all’azienda, con il compito di gestire questa importante quantità di capi. L’azienda di Solomeo ha poi spiegato che i partners in tutto il mondo si sono dimostrati “più sensibili e disponibili ad un progetto che li mette in contatto con persone umane dedicate a sostenere persone più bisognose, inviando loro dei piccoli pacchi contenenti tali capi di abbigliamento come dono”.
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