domenica 18 luglio 2021

Emmy Awards 2021: cinque serie Tv - tra quelle con più nomination - da rivedere adesso

Gli Oscar della TV 2021 si preparano ad entrare nella storia: gli ultimi dodici mesi, d’altronde, hanno vissuto una vera e propria impennata di qualità e quantità dei racconti seriali, soprattutto sulle piattaforme streaming. 

Gli Emmy Awards (con cerimonia il 19 settembre al Microsoft Theater di Los Angeles) promettono davvero scintille e la competizione sembra davvero agguerrita. 

In cima alla lista Sarà una stagione speciale quella dei premi alle serie Tv perché in lizza ci sono vere chicche e piccoli capolavori. Noi tra le candidature agli Emmy 2021 abbiamo scelto 5 fiction che - se per errore aveste perso - è il momento di recuperare subito dei nominati spiccano – a parimerito con 24 candidature – The Crown e The Mandalorian.

Non stupisce, d’altronde, che le maratone nerd imperversino, soprattutto con l’avvento di Disney+ e dell’universo Marvel inaugurato con WandaVision (23 nomination) e poi declinato con The Falcon and The Winter Soldier e Loki. Nessuna sorpresa per La regina di scacchi (18 nomination), autentico gioiellino, a differenza della comedy sportiva Ted Lasso (20 nomination), che ha già guadagnato un numero incredibile di riconoscimenti.

Per prepararsi alla serata, ecco cinque serie da rivedere e riscoprire:

Olivia Colman, La Regina Elisabetta in The Crown 
© Ollie Upton
UNO. THE CROWN 4 (Netflix)

 The Crown 4 che ha il numero maggiore di nomination dell’edizione 2021 (ventiquattro, per l’esattezza, in ex equo con The Mandalorian), vanta probabilmente un cast corale da record perché tutti i principali interpreti si sono guadagnati una candidatura. Giusto in tempo, è il caso di aggiungere, perché la quinta stagione, come da tradizione, cambia totalmente i volti degli attori. 

La produzione vuole infatti che incarnino al meglio la fase successiva della vita della Regina Elisabetta II e della sua famiglia. La sovrana stavolta è interpretata dal Premio Oscar Olivia Colman, in lizza per l’ambita statuetta contro la “nuora” e new entry Emma Corrin (Lady Diana, prima di riunirsi al “figlio” Josh O’Connor, anche lui nominato nella propria categoria, per Mothering Sunday (presentato dal promettente attore al Festival di Cannes 2021. In concorso anche il “marito” Filippo (Tobias Menzies), la “sorella” Margaret (Helena Bonham Carter), l’attuale “nuora” Camilla (Emerald Fennell) e il Primo Ministro Margaret Thatcher (Gillian Anderson).

L’atmosfera royal ricostruita nei minimi dettagli conquista non solo i fan degli intrighi di corte perché è un prodotto confezionato alla perfezione. 

Regé-Jean Page e Phoebe Dynevor in Bridgerton

© LIAM DANIEL/NETFLIX

 DUE. BRIDGERTON (Netflix)

 Bridgerton, tratto dai bestseller di Julia Quinn, conquista dodici nomination con la prima stagione (quattro sono già in produzione, più un prequel sulla Regina Charlotte.

Il merito va in gran parte all’ex sconosciuto e oggi super star Regè-Jean Page, già in lizza per il prossimo James Bond. Nella calzamaglia del duca di Hastings ha trasformato il classico dramma in costume in una sexy soap opera, come da tradizione della sua creatrice Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy). 

Nel cuore di quest’impenitente libertino fa breccia Daphne (Phoebe Dynevor) la figlia maggiore del Visconte Bridgerton, uno degli uomini più illustri dell’aristocrazia britannica dell’Ottocento. Abiti da sogno (7500 in totale per dieci puntate, gioielli iconici e location mozzafiato, il tutto mescolato da relazioni proibite, piccanti e blasonate. È il classico guilty pleasure TV di cui non si può fare a meno.

 

TRE. THE HANDMAID’S TALE 4 (TIMVision)

Con 21 nomination, The Handmaid’s Tale 4 mette in scena la sua rivoluzione contro il regime dittatoriale di Gilead che riduce le donne a schiave sessuali. Tratto dal romanzo omonimo di Margaret Atwood, l’adattamento tv diventa autonoma fin dal secondo capitolo per poi arrivare al quarto generato dal caos. Quando June (Elisabeth Moss) scappa dalla schiavitù e dal ruolo d’ancella per approdare in Canada i suoi aguzzini la seguono, in uno strano gioco di alleanze. Nonostante la stagione giri un po’ a vuoto, l’impatto simbolico del racconto resta talmente potente e tristemente attuale da restare un cult.

 

QUATTRO. OMICIDIO A EASTtOWN (NOW)

La divina Kate Winslet si spoglia di ogni forma di vanità nella miniserie Omicidio a Easttown, dove interpreta un detective di un paesino sperduto nel cuore degli Stati Uniti. A dire la verità nei paraggi non succede mai niente di eclatante, almeno finché un’adolescente viene uccisa e la comunità inizia a guardare con sospetto chiunque possa essere lontanamente coinvolto nella vicenda. Mare ha famiglia numerosa e disfunzionale: l’ex marito sta per risposarsi, suo figlio si è ucciso e le ha lasciato la custodia di un bambino (la madre, interpretata da Sosie Bacon, figlia del divo di Footloose, è una tossica), l’altra figlia ha uno spirito ribelle mentre la mamma ha un caratterino a dir poco ingestibile. Alle beghe domestiche s’intrecciano i rapporti lavorativi a volte tesi e logoranti. Con 16 nomination all’attivo, resta un progetto fuoriclasse.

CINQUE. POSE (Netflix)

Uno dei progetti più strepitosi firmati da Ryan Murphy (papà di serie come Hollywood, e Ratched) si chiama Pose

Agli Emmy 2021 ha fatto la storia perché per la prima volta un’attrice transgender (la strepitosa MJ Rodriguez) riceve una categoria come miglior attrice protagonista. Per la cronaca, in lizza nella categoria maschile, una vera icona, Billy Porter, novella fata madrina del nuovo live action Cenerentola (dal 3 settembre su Amazon Prime Video). Questo spettacolare spaccato sulla comunità dei balli newyorkesi LGBT+ negli Anni Ottanta merita davvero un addio con i fiocchi.

fonte:   www.vogue.it

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