L'avvocata, attivista per i diritti civili e cofondatrice di Odiare Ti
Costa, ha vinto il primo premio nella categoria «professionisti pro
bono» ai The Good Lobby Awards
Un premio enorme. Non poteva annunciare meglio Cathy La Torre, avvocata, attivista per i diritti civili, cofondatrice della campagna Odiare Ti Costa, il riconoscimento ottenuto ai The Good Lobby Awards 2019 consegnati venerdì 13 dicembre a Bruxelles.
Un primo premio nella categoria «professionisti pro bono»
che è enorme proprio come l’impegno che da sempre La Torre dedica alla
battaglia per i diritti civili delle persone gay, lesbiche, transgender.
Centinaia di battaglie pro bono a sostegno di eguaglianza, parità di
trattamento e contro il fenomeno dell’odio in rete.
«Sono vittima ogni giorno di odio in rete», ci
aveva raccontato La Torre in occasione del lancio della campagna Odiare
Ti Costa. «E da 14 mesi assillata da uno stalker che mi minaccia di
morte nei modi più impensabili. Non ho mai ottenuto alcuna “giustizia”
per tutto questo odio che mi riversano addosso, ma nessuno pensa mai
alle conseguenze». Così è nata l’iniziativa online, ideata cinque mesi
fa assieme alla filosofa Maura Gancitano, che in pochissimi giorni ha
ricevuto migliaia di segnalazioni: una valanga di richieste d’aiuto a
cui Cathy la Torre insieme ad altri professionisti ha iniziato a
rispondere.
Odiareticosta è
diventata talmente virale che a sceglierla fra i migliori progetti in
Europa sono stati proprio i cittadini europei che hanno espresso la
propria preferenza nella community social dei Lobby Awards, un
riconoscimento su scala europea ideato da The Good Lobby: organizzazione
non profit impegnata a rendere più democratica, unita ed equa la
società.
«Questo premio significa veder riconosciuta la bontà e la necessità
urgente di una battaglia che non poteva più essere rinviata» ci spiega
La Torre al telefono, subito dopo la premiazione a Bruxelles. «Prendo,
prendiamo questo premio come un abbraccio di migliaia di persone
che in tutta Europa ci dicono: “Grazie, avevamo bisogno di questo.
Andate avanti per il bene di tutti”. E colgo l’occasione per
ringraziare un’altra grande iniziativa, e cioè “The Good Lobby”, che
mette assieme a livello europeo tutte le voci, tutti i gruppi che
chiedono maggiore democrazia e maggiore unità. Per me rappresenta il
coronamento di un percorso. Ma non una meta».
Grazie a Odiare Ti Costa, un pool di avvocati e informatici lavora
h24 a titolo volontario e spiega alle vittime cosa possono fare per
tutelarsi. «Di certo impegnarsi su un fronte tanto difficile quale è la lotta contro l’odio online sfibra, spossa, lascia a volte senza forze.
Poi però arriva un riconoscimento del genere e senti di non essere
sola, capisci che ciò che stai facendo ha un senso e che tanti, anche
fuori dai confini nazionali, ti osservano. E lo fanno col cuore pieno di
speranza».
Negli ultimi tre anni l’odio in rete è praticamente raddoppiato.
Solo l’anno scorso Facebook ha rimosso 7,9 milioni di discorsi di odio
in tutto il mondo, mentre YouTube cancella in media più di 15mila canali
a trimestre. «Il mio prossimo grande obbiettivo è Far crescere Odiare
Ti Costa, portare a casa i primi fondamentali successi anche sul piano
dei risarcimenti nei confronti delle vittime, ma soprattutto vedo nel mio futuro immediato un duro lavoro per portare in Parlamento una legge contro l’odio online. Questo sarà il passo più importante per noi e soprattutto per il Paese».
fonte: di Alessia Arcolaci www.vanityfair.it
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domenica 15 dicembre 2019
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