Conoscere da vicino il genio del Botticelli e la
Firenze del suo tempo.
Accadrà il 27, 28 e 29 aprile, quando arriverà in
sala ‘Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza’ prodotto da Sky con Ballandi e Nexo Digital e diretto da Marco Pianigiani.
Al centro di questo lavoro, Sandro Botticelli, l’inventore della Bellezza, raffinato disegnatore, ritrattista rivoluzionario, straordinario interprete del suo tempo. Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Tra le innumerevoli botteghe e i palazzi del governo, tanta bellezza convive con il lato oscuro della città, fatto di lotte per il potere e intrighi di efferata violenza. (In foto un ritratto di Sandro Botticelli)
Un artista, più di tutti, ha saputo proiettare nelle sue opere, le luci e le ombre di un’epoca destinata a rimanere indimenticata: Sandro Botticelli (1445-1510). Grazie a quest’opera, rivivrà la Firenze delle botteghe attraverso la vita di Botticelli, le collaborazioni, le sfide e i successi. Dall’esordio sotto l’ala dei Medici, Botticelli si impone come l’inventore di una bellezza ideale, che trova la sua massima espressione in opere come la Primavera e la Nascita di Venere. E poi la morte di Lorenzo Il Magnifico, le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola e i falò delle vanità, che segnano la parabola discendente del maestro fiorentino, destinato a un oblio di oltre tre
secoli.
Dopo l’apprendistato, prima preso un orafo e poi presso Filippo
Lippi, il maestro Botticelli lavorò nella bottega del Verrocchio, dove conobbe il giovane Leonardo da Vinci.
Dopo aver aperto, verso il 1470, la propria bottega, fu per quasi tutta
la sua vita a servizio dell’aristocrazia fiorentina, soprattutto dei
Medici, che ritrasse in numerosi dipinti, tra cui il celebre ritratto di
Giuliano de’ Medici e l’Adorazione dei Magi, conservata agli Uffizi,
che rivela le sembianze, tra gli altri, di un giovane Lorenzo il
Magnifico. La riscoperta di Botticelli ad opera dei preraffaelliti darà poi inizio a un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi. Da Salvador Dalì a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga, nessuno sembra immune al fascino eterno di Botticelli e delle sue opere, continuamente reimmaginate dagli artisti di ogni sorta, fino a entrare nell’immaginario collettivo.
fonte: di Maurizio Costanzo www.lanazione.it
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