Anna Anni nata a Marradi, tra le più celebri costumiste al mondo è morta all'età di 84 anni. Ha lavorato con i più grandi nomi della scena, come Franco Zeffirelli, Beppe Menegatti, Mauro Bolognini, Sandro Sequi. Ha vestito cantanti lirici quali Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Maria Callas, Monserrat Caballè, etoile della danza come Carla Fracci e Rudolf Nureyev, attori del calibro di Anna Magnani, Valentina Cortese e Fanny Ardant.
Nata nel 1926 a Marradi, al confine tra la Toscana e la Romagna, poi trasferitasi a Firenze, studiò all’Istituto d’arte, sognava di diventare pittrice, e cominciò dipingendo ceramiche, giocattoli, foulard per diventare poi attrezzista teatrale. L’esordio nel 1953, con i costumi del Volpone di Jonson e della Locandiera di Goldoni, entrambi diretti da Orson Welles. Poi una serie di collaborazioni celebri, con Zeffirelli per la Turandot nel 1956, la Carmen nel 1995 per il Metropolitan di New York e Aida nel 1997 per il National Theatre di Tokyo; con Sequi per La figlia del reggimento nel 1966 al Covent Garden di Londra; con Menegatti per L’equivoco stravagante di Rossini, gli Astrologi immaginari di Paisiello e la Sonnambula di Bellini; ancora con Menegatti e con la moglie Carla Fracci per balletti come Il fiore di pietra, Coppelia, Hommages romantiques, Mirandolina, Giselle, Senso. Per il teatro di prosa firmò i costumi di spettacoli come La lupa con Anna Magnani, Maria Stuarda con il duo Cortese-Falk, Mistica con Paolo Poli, La città con Alfredo Bianchini e Ave Ninchi. Per la tv collaborò con il regista Mario Ferrero, per Ginevra degli Almieri e Stenterello re in sogno, e con Massimo Scaglione per lo spettacolo Grand Hotel Folies, con Milena Vukotic, Paolo Poli e Glauco Mauri.
Al cinema il suo nome è legato soprattutto a Zeffirelli e alle trasposizioni sul grande schermo di opere come Cavalleria rusticana, Pagliacci e Otello per cui ottenne nel 1986 la nomination all’Oscar con Maurizio Millenotti. «Mi facevo mandare le foto, raccontò nel 2006, quando Palazzo Pitti le dedicò la mostra ’Dal segno alla scena' omaggio a 50 anni di carriera, degli artisti che avrebbero interpretato i vari personaggi.
Così potevo disegnare il vestito seguendo l’opera, la sceneggiatura, la volontà del regista, ma anche il volto e il corpo dell’artista». Tra gli ultimi lavori firmati da Anna Anni, i costumi per due grandi produzioni cinematografiche dirette ancora da Zeffirelli: Un tè con Mussolini e Callas forever. Oltre che per la cura dei dettagli e la precisione filologica, Anna Anni era nota per il carattere schivo: «Stava troppo in retrovia», ha dichiarato Zeffirelli in un’intervista. «La mia Annina era un talento raro, tutto le sembrava difficilissimo da realizzare, invece era la miglior disegnatrice che io abbia mai visto. Ora mi sento più solo e ho paura». fonte corrierefiorentino.corriere.it
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