Per
rendere omaggio a Francesco Nuti, al suo cinema e alla sua arte, siete
tutti invitati alla proiezione di "Io, Chiara e lo Scuro" per i 40 anni
dalla sua uscita. Sarà un'occasione per ricordare la sua persona, la
sua carriera e la vita di uno degli artisti a cui siamo più legati e
affezionati.
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Donne, alcol e biliardo
Francesco si innamora di Chiara, una ragazza che abita nello stesso edificio dove vive lui e che fa la sassofonista in un club. Nel frattempo, scommette di riuscire a battere lo Scuro, il campione nazionale di biliardo… [sinossi]
Francesco si innamora di Chiara, una ragazza che abita nello stesso edificio dove vive lui e che fa la sassofonista in un club. Nel frattempo, scommette di riuscire a battere lo Scuro, il campione nazionale di biliardo… [sinossi]
È probabilmente con Io Chiara e lo scuro che Francesco Nuti raggiunge la notorietà che lo porterà qualche anno dopo ad essere la gallina dalle uova d’oro della commedia italiana degli anni Ottanta. La pellicola porta la firma di Maurizio Ponzi, autentico padre putativo del comico toscano, ed è datata 1982, anno cruciale per Nuti: è in questo anno che lascia il gruppo de I Giancattivi (composto insieme a Athina Cenci e Alessandro Benvenuti), con cui aveva esordito al cinema in Ad ovest di Paperino nel 1981, per farsi dirigere da Ponzi in Madonna che silenzio c’è stasera. Subito dopo sarà la volta di Son contento, ancora diretto da Ponzi, per poi passare finalmente dietro la macchina da presa nel seguito ideale di Io Chiara e lo Scuro, cioè Casablanca, Casablanca del 1985.
È
dunque innegabile l’importanza che ha rivestito per il Nuti autore la
stretta collaborazione intrattenuta con Ponzi, regista abilissimo nel
lasciar emergere la verve attoriale di una delle più grandi maschere
neglette del nostro cinema, ed è sempre Ponzi a riuscire a staccare Nuti
dal ristretto circolo del cabarettismo regionale per affrontare una
commedia di più ampio respiro, benedetta ripetutamente da risultati a
dir poco esaltanti al botteghino. Sarà proprio Ponzi, in pratica, a
lanciarlo nel firmamento registico, dopo averlo diretto in tre film e
insegnandogli i ferri del mestiere. Tre anni dopo, infatti, Nuti segna
il proprio esordio alla regia con Casablanca Casablanca per poi passare
alle atmosfere romantiche di Tutta colpa del Paradiso, film che segnerà
indelebilmente il suo successo.
Io
Chiara e lo Scuro è una commedia decisamente atipica, tutta giocata sui
toni bassi nei quali Nuti ha sempre dimostrato di saper dare il meglio –
e infatti quando è venuto meno questo minimalismo il comico toscano ha
immancabilmente fallito l’obiettivo, si veda OcchioPinocchio -, piena di
silenzi e sospesa in un’atmosfera quasi rarefatta e irreale. È un
quadro molto intimo quello che emerge da quest’opera, decisamente affine
a quello sviluppato successivamente nel percorso autoriale di Nuti, e
in cui emergono molte delle ossessioni del comico toscano: le donne,
innanzitutto, che Nuti dapprima idealizza in amori quasi “cortesi”,
donando loro auree divine e irraggiungibili, per poi mutare
completamente il proprio rapporto con esse, esplodendo in eccessi d’ira e
d’odio che le trasformano in “oggetti” da violentare e da possedere
(Donne con le gonne ne è ovviamente il caso più eclatante); il biliardo
poi, tratto autobiografico che Nuti spesso inserisce nelle sue pellicole
(il padre era un discreto giocatore di stecca e lo stesso Nuti è
cresciuto in quelle case del popolo toscano dove un tavolo verde non
mancava proprio mai), che troverà la sua più compiuta materializzazione
nel bellissimo Il signor Quindicipalle, struggente omaggio che Nuti
farà al proprio padre; l’alcol, altra evidente traccia di vita che
emerge nelle sue pellicole, del quale Nuti diverrà schiavo in seguito
alla depressione di cui sarà vittima (anche a causa di un vero e proprio
abbandono “produttivo” da parte di Cecchi Gori che non era più disposto
a dare credito al regista che forse più di tutti lo aveva arricchito
con i suoi risultati al botteghino).
Ecco
che, alla luce di tutto ciò, si capisce il perché dell’importanza di Io
Chiara e lo Scuro, autentico film seminale per capire la carriera
successiva di una grande maschera, ma non solo, di un grande autore
troppo presto dimenticato dal cinema italiano. Un autore che, speriamo,
nella marea di ripensamenti che segnano il cinema nostrano, molti dei
quali assolutamente inutili se non da un punto di vista meramente
commerciale, possa finalmente rioccupare il posto che gli spetta. E
siamo sicuri che anche un’uscita in dvd come questa – inserita
nell’ottica dell’accordo distributivo tra 01 Distribution e Titanus – di
Io Chiara e lo Scuro possa contribuire a fare la sua parte. (quinlan.it)
fonte: Evento di OFF Cinema e ØFF Bar ● Lago dei Cigni
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