Da Van Gogh a Picasso: il Guggenheim Museum porta a Palazzo Reale 50
opere di artisti impressionisti, post-impressionisti e delle avanguardie
dei primi del Novecento. È la Collezione Thannhauser, che dopo la sosta milanese dal 17 ottobre al 1° marzo tornerà a New York
Cinquanta capolavori e una straordinaria collezione: è quella che Justin
K. Thannhauser costruì nell’arco di una vita e poi donò, nel 1963, alla
Solomon R. Guggenheim Foundation, che da allora la espone in modo
permanente in una sezione del grande museo di New York. Arriva ora a Palazzo Reale di Milano La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso
(dal 17 ottobre 2019 al 1° marzo): è la prima volta che i pezzi più
importanti della collezione Thannhauser lasciano gli Stati Uniti per
l’Europa.
Tra questi, alcuni hanno una “storia nella storia”. Davanti allo specchio
(1876) di Edouard Manet è per esempio uno dei dipinti più importanti
della raccolta: il pittore ritrae una nota cortigiana, l’amante
dell’erede al trono olandese, di spalle con il corsetto semiaperto. Nel
1928 la galleria Thannhauser di Berlino aveva organizzato una grande
retrospettiva di Paul Gauguin: a Milano arriva quindi un suo
meraviglioso paesaggio, Haere Mai, del 1891, dipinto a Tahiti. Uomo con le braccia incrociate
(c. 1899) è la prima opera di Cézanne acquisita dal Guggenheim nel
1954, che fece all’epoca molto scalpore per il prezzo pagato; 97.000
dollari. Di Pablo Picasso, grande amico di Justin Thannhauser, è presente L’aragosta e il gatto
(1965), che riporta una dedica dell’artista al suo amico collezionista:
l’opera era il regalo di nozze di Picasso ai coniugi Thannhauser.
Justin Tannheuser aveva lasciato la Germania nel 1940, fuggendo
attraverso la Francia e Lisbona, per l’America.
Dal primo matrimonio con
Käthe aveva avuto due figli Heinz e Michel, il primo ucciso in guerra
nel 1944 e il secondo suicida nel 1952. In seconde nozze Justin si unirà
a Hilde Breitwisch, con la quale condivide la passione per l’arte. La
casa newyorchese dei Thannhauser è stata per 20 anni il luogo dove si
incontravano Leonard Bernstein, Louise Bourgeois, Henri Cartier-Bresson,
Marcel Duchamp, Jean Renoir e Arturo Toscanini. Senza eredi, Justin e Hilde Thannhauser lasceranno al museo americano un totale di 85 opere.
fonte: www.gqitalia.it
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