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mercoledì 12 gennaio 2011
Lgb socialnetwork: Annuncia suicidio su Facebook, il Daily Mail accusa gli "amici" nessuno si è mosso per salvarla
La madre della suicida:"Nessuno si è mosso per salvarla"
Non è la prima volta che qualcuno, attraverso facebook, annuncia di volersi togliere la vita.
In alcuni casi qualcuno degli amici non esclusivamente virtuali è intervenuto di persona o chiamando la polizia; salvando, in questo modo, l'aspirante suicida. In altri, invece, non v'è stato modo o volontà di agire in tempo.
L'ultimo caso, quello della 42enne inglese Simone Back, viene raccontato dal Daily Mail e riportato da "Il Messaggero" con un'accusa precisa agli amici, partita anche dalla madre della donna e da un'amica di famiglia.
Quando Simone ha esternato attraverso aggiornamento di stato la volontà di suiciarsi con un chiarissimo "Ho preso tutte le pillole, sarò morta presto, addio a tutti", le reazioni dei suoi oltre 1000 contatti sono state di incredulità, indifferenza, sufficienza e superficialità.
Ecco un estratto dal dialogo on-line pubblicato per intero dal Daily Mail:"Amico A: Fa sempre overdose e racconta bugie. Amico B: Spero che menta anche stavolta sennò domani avremo tutti sensi di colpa. Amico C: Avete visto di Simone e le pillole? Qualcuno è andato a vedere? Amico A: Lo fa sempre.
Non è mica più una ragazzina. Amico D: ammazzarsi per una storia d'amore non è una buona ragione".
A quanto pare, dunque, la Back stava soffrendo per una storia d'amore andata male e non era nuova a simili annunci disperati.
Dei suoi 1048 "amici", però, nessuno si è preoccupato di verificare se le intenzioni in questo caso fossero serie o no anche solo telefonando alla polizia.
Viene il dubbio, anzi, che la donna abbia magari deciso di uccidersi solo dopo aver letto le reazioni, per lo più poco comprensive, alla proprio aggiornamento di stato.
Samantha Pia Owwn, un'amica di famiglia, è sbigottita: "Tutti hanno continuato a chattare come se niente fosse. E dire alcuni di loro abitavano a un passo dalla casa di Simone".
Evidentemente, ulrare il proprio dolore su di una piattaforma che per quanto attiva e frequentata è pur sempre virtuale, in questo caso non è stato il modo migliore per attirare l'attenzione.
E' più facile pensare, infatti, che probabilmente la 42enne inglese avesse già deciso di togliersi la vita e che non volesse essere salvata da nessuno.
Peccato, però, che nessuno abbia deciso che potesse essere salvata con un intervento repentino dei sanitari.
fonte julienews.it di Germano Milite
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