Da sempre l'artista rivolge il suo interesse al passato, connettendolo al presente in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura pop, fugace ed emotiva, e cultura classica, eterna e solenne. La mostra, pensata e autoprodotta per il Palazzo delle Esposizioni, unisce l'arte contemporanea con la storia romana attraverso le opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano e in particolare dai depositi, ricchi di opere artistiche.
"Vita dulcis inaugura il nuovo corso del Palazzo delle Esposizioni - ha dichiarato Marco Delogu, presidente di Azienda Speciale Palaexpo alla presentazione - e ne rilancia il ruolo come punto di riferimento per la produzione e ideazione di progetti espositivi inediti, volti a riportare Roma al centro della scena culturale internazionale del contemporaneo". "Grazie alla collaborazione con l'Azienda Speciale Palaexpo - ha commentato Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano - il pubblico scoprirà, accanto ad alcuni dei capolavori noti del museo, molti oggetti poco conosciuti o addirittura mai visti, che abbiamo tirato fuori dagli ingenti depositi per l'occasione della mostra".
I depositi "riscoperti" prendono un significato particolare proprio grazie alla visione artistica di Francesco Vezzoli, che proietta gli oggetti antichi in una prospettiva contemporanea: le opere e i reperti dell'arte classica romana rivivono in un percorso espositivo privo di quella "freddezza" di molte esposizioni museali, e che restituiscono al visitatore l'intensità vitale e l'umanità che questi reperti sanno suscitare, immergendoli in un allestimento scenografico suggestivo e inaspettato. In quest'esposizione Vezzoli reinterpreta alcune iconiche sculture romane, immerse in una dimensione installativa, suggestiva e teatrale, disegnata dall'artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, realizzato da Luca Bigazzi. (ANSA).
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