Seguendo l’intreccio di piani che il narratore costituisce (memoir intimo, reinterpretazione precisa e appassionata dei libretti d’opera, storia del teatro lirico) sulla scena compaiono Violetta Valery, coraggiosa Traviata in attesa della redenzione di Alfredo Germont; Madama Butterfly, “rinnegata e felice” nella devozione assoluta a un distratto ufficiale della marina americana; la Contessa mozartiana, che attende il ritorno alla fedeltà coniugale di un marito fedifrago; Carmen, gitana e sigaraia, alla conquista mortale della libertà di amare chi e quando le aggrada; Elektra, spettrale invenzione straussiana dell’attesa di vendetta matricida; Lucia di Lammermoor, eroina manipolata nel suo amore segreto, che trova posto solo grazie alla pazzia assassina; Norma, la sacerdotessa che viola ogni regola nell’attesa di essere scoperta e sacrificata a causa dell’amore per un nemico.
In queste storie l’attesa si trasforma in una tensione spasmodica di tutta l’esistenza a ritrovare e affermare la propria natura. L’attesa è sempre d’amore, infine dell’amore e della cura di se stessi, anche a costo della morte, dal prologo del libro fino agli incontri dell’epilogo, ai suoi applausi finali, in cui le storie delle eroine liriche e le vicende private del narratore s’intrecciano intorno a un unico filo: ogni attesa è la paura e il desiderio, del narratore come di tutti noi, che sia troppo tardi.
> Eduardo Savarese: "Oggi esce "È tardi!", per Wojtek, ed io sono non felice, ma stupito. Come diciamo qui a Napoli, sto carico di meraviglia. È una meraviglia lontana dall'adrenalina dell'esordio, quando pensavi che gli orologi del mondo si sarebbero fermati per attendere le tue pagine irripetibili :). È la meraviglia che provi quando ti fermi e ti ricordi che dei doni ti sono stati elargiti, che quello della scrittura è un dono potente, che tu pensi di imparare a farne uso, ma lei, la scrittura, ha una sapienza maggiore, una profondità non misurabile.
Questo libro nasce per eseguire sette ritratti di eroine
melodrammatiche. E ho finito per comprendere, solo alla fine, che è la
mia ricomposizione col mondo femminile, coi corpi delle donne, a partire
da mia madre, cui è dedicato.
Insomma, la scrittura, in questo libro, tocca le viscere mentre sembra
parlare di cose lontane, di cose colte, di cose belle che paiono
passate, e invece sono sempre presenti, sempre più presenti e pressanti.
Ed è stato bellissimo lavorare a questo libro per farne anche delle
illustrazioni, a firma di Antonio Bobo Corduas. Ed è stata una parte
consistente di quella meraviglia lavorare con un editor come Alfredo
Zucchi che è entrato in questo testo come un direttore d'orchestra.
Mercoledì e giovedì le prime presentazioni, nei miei due luoghi. A
Napoli, dove vivo, il 15 settembre alle 18, con libreria Feltrinelli,
presso la Fondazione Foqus. A Vico Equense, dove sono nato, il 16
settembre alle 19, presso hotel Aequa, con la libreria Ubik.
Ci rivediamo e risentiamo, faccia a faccia, finalmente!
fonte: www.wojtekedizioni.it
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