giovedì 30 luglio 2020

Firenze: Palloncini, Batman e tanta musica Addio alla «regina» di Santo Spirito

Quattrocento persone al funerale di Sara Bencini. E la Foer legge il messaggio della madre

«Un funeralone da fargli pigliare un colpo!». Fuori dalla basilica di Santo Spirito erano in quattrocento ieri ad aspettare la bara di Sara Bencini, portata a spalla dai Bianchi del calcio storico, mentre centinaia di palloncini gialli e rosa volavano lungo la facciata.


Per lei, la «regina» di Santo Spirito, gli amici avevano organizzato il funerale con un volantino che sembrava il lancio di una festa: «dress code: no sadness (niente tristezza, ndr)».

E, alle esequie, persone vestite a lutto, ma anche ragazze con i mantelli di Superman e di Batman, uomini in abbigliamento indiano e donne in abito da sera. Gioielliera di via Maggio, con collaborazioni del calibro di Gucci e Vuitton per le sue creazioni dai richiami a metà strada tra il Rinascimento fiorentino e l’Oriente, Sara Bencini è scomparsa venerdì scorso, a 51 anni di età, dopo una lunga malattia.

Amatissima in Oltrarno, incarnazione della Dolce Vita di Santo Spirito, durante la cerimonia è stata ricordata da padre Abel per la sua capacità di «moltiplicare il bene, la gioia, in ciascuno di noi», mentre in Palazzo Vecchio, durante il Consiglio comunale, è arrivato l’omaggio alla «Bencini» da Stefano di Puccio: «Una donna libera, la regina delle notti fiorentine»

In basilica, a prendere la parola per l’orazione funebre, è stato Gianluca Gori, noto nel mondo dello spettacolo per il personaggio di Drusilla Foer: è stato lui a leggere il messaggio di mamma Vittoria («Quante volte sono stata ringraziata per aver creato Sara»), per poi invitare gli amici di imparare «l’apertura alle persone che lei ci ha insegnato, senza aspettare un’occasione di dolore come questa».

Fuori un applauso lunghissimo ha accompagnato Claudio Corona cantare dal vivo «I feel love», assieme ai palloncini che volavano in cielo. «Si sono scordati di metterle un paio di tacchi sulla bara», ha scherzato l’amico Gianmichele Baroni, prima che il sorriso si trasformasse in lacrime. E in una cerimonia che ha ricordato Amici Miei (Sara era stata tra le più protagoniste dell’Ultima zingarata, il documentario omaggio del funerale del Perozzi), i passanti si fermavano stupiti a guardare quelle centinaia di persone che cantavano Psycho Killer dei Talkin Heads, esultando ed applaudendo davanti a una bara quasi fossero a un concerto. E per non tradire lo spirito della «Bencini», mentre in diversi scoppiavano in lacrime, una ragazza ha fatto ridere la folla, indicando i tavolini dei bar di Santo Spirito e gridando dal sagrato: «Vodka!».

fonte: di Giulio Gori  https://corrierefiorentino.corriere.it  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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