"La signora Harris va a Parigi" Regia di Anthony Fabian. Un film Da vedere 2022 con Lesley Manville, Isabelle Huppert, Lambert Wilson, Alba Baptista, Lucas Bravo. Cast completo Titolo originale: Mrs Harris Goes To Paris. Genere Drammatico, - Gran Bretagna, Ungheria, 2022, durata 115 minuti.
Uscita cinema giovedì 17 novembre 2022 distribuito da Universal Pictures.
La storia di una comune governante britannica il cui sogno di possedere un abito da sera firmato Christian Dior la condurrà verso una straordinaria avventura a Parigi. Al Box Office Usa La Signora Harris va a Parigi ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 10,3 milioni di dollari e 1,9 milioni di dollari nel primo weekend.
Una commedia deliziosa con una sceneggiatura brillante e un umorismo gustoso.
Recensione di Claudia Catalli
A metà tra commedia sociale e romantica, la storia della signora Harris parte con il lancio di una monetina. Siamo nella Londra degli anni 1950, la fortuna non bussa spesso alla porta della protagonista, una signora delle pulizie che fatica ad arrivare a fine mese, specie da quando non ha più notizie di suo marito. Le clienti sono sempre più esigenti, si 'dimenticano' spesso di pagarla e lei tira avanti come può. Un giorno scopre nell'armadio di una di loro uno sfavillante abito di alta moda e se ne innamora. Non si innamora solo dell'abito, chiaramente, ma dell'idea stessa di poter essere finalmente vista, guardata, ammirata, considerata.
Tutto parte da un romanzo scritto nel 1958, "La Signora Harris" di Paul Gallico. Il regista Anthony Fabian sceglie di adattarlo sullo schermo e rende ancora più potente, grazie alla suggestione della visione, il sogno della sua protagonista: un meraviglioso abito di alta moda.
Lungi dal firmare una commedia
che inneggi al consumismo o alla febbre per la moda, riesce a
confezionare una commedia deliziosa con una sceneggiatura brillante e un
umorismo gustoso.
L'abito si fa quindi metafora di un riscatto
agognato, del sogno di un'improbabile ascesa sociale e della temporanea
sospensione di una serie infinita di frustrazioni, incombenze e
preoccupazioni quotidiane. Per questo suo 'amor fou' la signora Harris
sarà disposta a fare qualsiasi cosa. Cercherà di mettere da parte i
soldi per pagarsi un volo per Parigi, sarà pronta a sfidare gli sguardi
snob e i commenti classisti di chi non sa guardare oltre il suo atelier
(la direttrice Claudine Colbert interpretata da Isabelle Huppert,
formidabile anche in versione dramedy). E si trasformerà in una sorta di
Mary Poppins capace di aggiustare, con il suo grande cuore, le vite
altrui.
L'attrice britannica Lesley Manville ne veste perfettamente i panni,
firmando una performance memorabile e misurata in una commedia che non
ha altre pretese se non intrattenere chi guarda e magari indurre a
riflettere sulle persone invisibili, ma estremamente capaci e preziose,
che popolano le nostre vite e città.
É il personaggio più riuscito del film, gli altri - la sua amica e
collega di pulizie, la modella di Dior che legge Sartre, il contabile
Dior timido ma geniale - non brillano altrettanto, né per scrittura, né
per originalità. Tuttavia la storia funziona, scorre, si fa avvincente e
alla fine risulta difficile non innamorarsi della signora Harris e non
tifare per lei, per i suoi piccoli sogni, per la sua grande rivincita
che, in fondo, è la rivincita di chiunque nella vita si sia sentito
invisibile o sia stato trattato come tale.
Impossibile non citare la costume designer del film, quella Jenny Beavan che vinse l'Oscar per Camera con vista, Mad Max: Fury Road e il recente Crudelia,
per la maestria con cui ha curato i costumi mozzafiato del film. Una di
quelle opere che sanno riconciliare chi guarda con il cinema e con il
mondo, profondamente immersa nei buoni sentimenti e decisa a raccontare
un'umanità che si va smarrendo. Quella di una signora umile sempre
pronta a farsi in mille per gli altri, una donna che soffre, ma non
diventa mai cieca né rancorosa nei confronti del prossimo. Una signora
non abbiente ma carica di valori, che conosce il senso della dignità e,
dopo una vita passata a subire, decide di alzare la testa e farsi
rispettare. Perché nascere ricchi non è un merito, ma saper arricchire
la vite degli altri sì.
fonte: Recensione di Claudia Catalli www.mymovies.it
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