Pedro Lemebel > Nato - come gli piaceva dire - negli anni Cinquanta, vive una giovinezza indigente: «in casa mia non c'era nemmeno un libro, e se entrava un giornale, era avvolto intorno alla carne: carta macchiata di sangue». Nel 1987 fonda, insieme a Francisco Casas, il Collettivo artistico "Yeguas del Apocalipsis". Tra il 1987 e il 1995 il Collettivo realizza almeno quindici memorabili, eventi pubblici, mescolando performance provocatorie, trasformismo, fotografia, video e installazioni per rivendicare il diritto alla vita, alla memoria, alla libertà sessuale.
Personaggio amatissimo dalla comunità omosessuale
(«non è che da piccolo mi piacesse giocare con le bambole: io volevo
essere la bambola») e dalla sinistra del suo paese, Lemebel porta alla
luce il Cile sommerso con le sue cronache urbane, pubblicate sui
giornali dell'opposizione, come «Pagina Abierta», «The Clinic», oppure
trasmesse quotidianamente da Radio Tierra. Raccolte progressivamente in
volume (La Esquina es mi Corazón, Loco Afán: Crónicas de Sidario, De perlas y Cicatrices, Zanjon de la Aguada)
le sue testimonianze figurano sempre nelle classifiche dei libri più
venduti, e sono più piratate di Harry Potter. Il suo primo romanzo, Ho paura torero, è stato il libro più venduto in Cile nel 2001.
In
Italia le opere di Pedro Lemebel, che ci lascia nel 2015 dopo lunga
malattia, sono pubblicate dall'editore Marcos y Marcos. Nel 2019 Edicola
Ediciones pubblica 70 cronache che Pedro Lemebel compilò per il
programma radiofonico "Cancionero" di Radio Tierra.
fonte: www.lafeltrinelli.it
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