martedì 27 luglio 2021

Giovedì 29 luglio, si terrà l'ultimo appuntamento della rassegna cinema, (ingresso libero) curata dal Florence Queer Festival, nel cortile dello Student di Firenze.

The Student Hotel Florence e il Florence Queer Festival presentano un calendario di proiezioni, presentazioni e djset open air a tema LGBTQI+ nella corte arcobaleno dell'albergo realizzata in occasione del #PrideMonth dal collettivo di street artist carrarese A m’l rum da me e dal duo di designer Studio Sofa. 

La rassegna apre uno spiraglio su mondi tutti da scoprire, pieni di musica,colori e desiderio di rivoluzione, dal tributo a Paolo Nieri dell'Anatrà, uno dei pionieri del calcio gay-friendly in Italia, al documentario di Gabriella Romano sulla vita di Lucy, unica transessuale sopravvissuta in Italia ai campi di sterminio. 

The Student Hotel Florence Lavagnini e Florence Queer Festival lanciano la
rassegna estiva Florence Queer Summer che si terrà nella corte interna della
struttura fino al 30 Luglio con presentazioni, proiezioni, musica e Street Art. 

A introdurre la proiezione saranno i registi stessi.
L'ingresso è libero ma la capienza è limitata.
The Student Hotel Florence Lavagnini si trova in Viale Spartaco Lavagnini 70-72, 50129 Firenze.

"Essere Lucy" (documentario, 1h 09 min.) di Gabriella Romano

Con il contributo di:

Arcigay - Il Cassero e Comitato Pride Bologna 2008, Arcigay Milano – C.I.G. - Fondazione Museo della Shoah, Roma, SPI - CGIL Emilia Romagna, SPI - CGIL Roma e Lazio Regione Lazio
SPI – CGIL Torino, CGIL – Camera del Lavoro di Torino. 

Il Comitato Patrocinatore del progetto è composto da: Assessorato Cultura del Comune di Bologna, Assessorato Pari Opportunità del Comune di Bologna, Assessorato Cultura della Provincia di Bologna

Cineteca di Bologna, Istituto Gramsci, Istituto Studi Storici Ferruccio Parri Emilia Romagna, IS.RE.BO. (Istituto Studi Storici sulla Resistenza della Provincia di Bologna)

M.I.T. (Movimento Identità Transessuale)

On. Katia Zanotti

Sinossi
Lucy può narrare quasi tutto il ventesimo secolo partendo da un punto di vista decisamente inascoltato: il suo racconto è la preziosa e unica testimonianza della vita di una transessuale che ha vissuto i momenti più drammatici e dolorosi del Novecento, come la guerra e il campo di concentramento, la sua è una delle pochissime voci che ricordano la condizione degli omosessuali durante il fascismo in Italia.
Luciano, classe 1924, è stato consapevole della propria “diversità” sin da piccolo ed ha vissuto in prima persona le ipocrisie della morale e della propaganda fascista nel suo paese d’origine, in Piemonte. Sulla fine degli Anni Trenta la famiglia si trasferisce a Bologna e qui vive la propria adolescenza, i primi amori, la consapevolezza sempre più chiara di essere attratto dagli uomini e proprio qui entra in contatto con il circuito gay bolognese, che nonostante la repressione del regime, ha una discreta libertà di movimento e visibilità. 

Poi è chiamato alle armi, parte soldato nel 1943: dopo l’8 settembre diserta.
Viene catturato e, costretto a scegliere tra l’esercito repubblichino e quello tedesco, sceglie quello tedesco per sfuggire alle ritorsioni. Scappa di nuovo, torna a Bologna dove vive di espedienti: sorpreso dalla polizia in una stanza d’albergo insieme ad un ufficiale tedesco, viene mandato in campo di lavoro e, dopo un tentativo di evasione, a Dachau, dove resterà fino alla liberazione, nel 1945, con il triangolo rosso in quanto disertore. Da questa esperienza indelebile e traumatizzante Luciano esce anche con una rinnovata, disperata voglia di vivere, di recuperare il tempo e l’energia che hanno tentato di rubargli.

Il ritorno in Italia per lui, però, non coincide con i festeggiamenti riservati ai suoi compagni di sventura: un ragazzo che ama gli abiti femminili, si trucca ed è stato un disertore non è un figlio di cui andare fieri, specialmente a quei tempi. Luciano decide perciò di cambiare aria e si trasferisce prima a Roma, dove ha una breve esperienza lavorativa come ballerino nel teatro di rivista, e poi a Torino dove fa il tappezziere e l’arredatore. 

Ormai è sempre più Lucy che Luciano e a Torino respira aria nuova: stanno arrivando gli Anni Sessanta, Lucy frequenta sempre più assiduamente il giro trans torinese, i locali notturni. Nella Torino del boom economico, del Fuori!, del movimento femminista e studentesco, tra feste, viaggi a Parigi, amori e tresche arrivano gli Anni Ottanta e il ritorno a Bologna.

Il documentario è un viaggio a ritroso nei luoghi più significativi della vita della protagonista: Torino, Fossano, Dachau e Bologna. Si tratta di un racconto più che di un’intervista. Partendo dalla visita al campo di concentramento di Dachau, in occasione del 65esimo anniversario della liberazione del campo, questo viaggio risveglia antichi ricordi e consente di fare paragoni tra il presente ed il passato. Alle varie parti di dialogo è affiancato materiale di repertorio fotografico e cinematografico per illustrare i giorni e gli eventi rievocati e per inserire la vicenda personale nel suo contesto storico. La voce di Lucy sulle immagini della “Storia Ufficiale” crea un interessante contrasto e fa da controcanto, con il suo essere sì, sempre al centro degli eventi, ma conservando un suo punto di vista molto particolare.

Prossimi eventi:

29 Luglio ORE 21
"Nietta’s Diary" + "Lucy" Doppia proiezione di Gabriella Romano
“Nietta’s Diary” Il documentario “Nietta’s Diary” è liberamente tratto dai diari di Antonietta-Nietta Aprà, la storica italiana dell'arte che visse ed operò tra Milano e due paesini del Piemonte, Sciolze e Cinzano. Nelle centinaia di pagine vergate a mano la donna narrò il suo quarantennale amore per Linda Mazzuccato, da lei soprannominata Flafi. La Romano mostra la vita quotidiana di due donne che si amarono in
silenzio.

“Essere Lucy”
Lucy può narrare quasi tutto il ventesimo secolo partendo da un punto di vista decisamente inascoltato: il suo racconto è la preziosa e unica testimonianza della vita di una transessuale che ha vissuto i momenti più drammatici e dolorosi del Novecento, come la guerra e il campo di concentramento,la sua è una delle pochissime voci che ricordano la condizione degli omosessuali durante il fascismo in Italia.
il 30 Luglio al The Student Hotel Florence

30 Luglio
ORE 21
Videoqueer: Serata di Cortometraggi a cura del Florence Queer Festival

fonte: Ufficio Stampa. Florence Queer Festival

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