In tempi di pandemia, l’industria della cultura e dello spettacolo ha dovuto fare i conti con una crisi che sembra non trovare soluzioni. A dare una mano, ci hanno pensato Marica Mastromarino e Roberta Paolini, responsabili del progetto di resistenza culturale “Teatro Delivery”.
L’idea è semplice quanto geniale: se lo spettatore non può recarsi a teatro, sarà il teatro a recarsi da lui e, per di più, on demand.
L’iniziativa, nata a Milano lo scorso dicembre, prevede un “menù” in cui sono elencati diversi spettacoli. Si possono ordinare alcune cantiche dell’Inferno dantesco oppure il “Mistero Buffo” di Dario Fo; si può scegliere tra il riadattamento de La Locandiera di Goldoni o, addirittura, proporre un testo a proprio piacimento. Come in un normale delivery, una volta fatto l’ordine (per un minimo di 20 euro) verrà allestito uno spettacolo in uno spazio aperto: nei giardini pubblici, nei cortili dei condomini, negli atri o in qualsiasi luogo in cui sia possibile realizzare una performance in totale sicurezza per attori e spettatori.
Marica Mastromarino si è diplomata al Piccolo Teatro nel 2017, Roberta Paolini è un’attrice comica e di prosa. Si sono conosciute all’interno della “Brigata Franca Rame” durante il primo lockdown dove, come volontarie, distribuivano pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. In quel periodo hanno iniziato ad organizzare piccoli spettacoli negli stessi cortili in cui operava la brigata, insieme con i colleghi Eugenio Fea, Emanuele Turetta e Rossella Guidotti. Successivamente, sposano l’idea dell’attore leccese Ippolito Chiarello, da dieci anni attivo in Italia con il suo progetto “Barbonaggio Teatrale”, e creano un’USCA “Unità Speciali di Continuità Artistica” fondando il Teatro Delivery.
Molto critiche sulla prolungata chiusura dei teatri, le due attrici si augurano che l’iniziativa possa prendere piede anche in altre città.
fonte: di Francesca Massimano www.lumsanews.it
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