lunedì 8 luglio 2019

Lgbt: Tilda Swinton cura una mostra a New York ispirata a un romanzo di Virginia Woolf

Per la prima volta nei panni di curatrice, la famosa attrice Tilda Swinton celebra, attraverso le fotografie di undici artisti, la fluidità di genere, che altro non è che una flessibilità libera dell’esistenza.

In foto:  Preproduction image made by director Sally Potter to help secure funding for the film Orlando, spring 1988


Nel corso della sua carriera, Tilda Swinton (Londra, 1960) ha interpretato i ruoli più disparati in oltre 70 pellicole, tra cui Suspiria di Luca Guadagnino, uno dei suoi ultimi lavori. 

L’attrice britannica veste per la prima volta i panni di curatrice, con la mostra Orlando alla Aperture Foundation di New York, visitabile fino all’11 luglio 2019. Il titolo prende spunto dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf del 1928, incentrato sulla storia di un giovane nobile che, durante l’era della regina Elisabetta I, vive per tre secoli senza invecchiare e muta misteriosamente di genere nel corso del tempo. Al romanzo si è ispirato anche un film del 1992 diretto da Sally Potter, che vede la Swinton come protagonista. “Woolf ha scritto Orlando celebrando la natura oscillante dell’esistenza”, osserva la curatrice, che aggiunge, “credeva che la mente creativa fosse androgina. 

La mia visione di Orlando, più che al genere, è rivolta alla flessibilità di uno spirito sveglio e cosciente di sé. Questo numero di Aperture sarà un omaggio all’indeterminazione e all’infinito, esemplificati dagli straordinari artisti qui raccolti”. 

La mostra, che include un totale di 60 lavori di Zackary Drucker, Lynn Hershman Leeson, Paul Mpagi Sepuya, Jamal Nxedlana, Elle Pérez, Walter Pfeiffer, Sally Potter, Viviane Sassen, Collier Schorr, Mickalene Thomas e Carmen Winant, andrà a costituire il numero 235 di Aperture Magazine, con i contribuiti di scrittori e critici.

"Orlando" A cura di Tilda Swinton
Fino all’11 luglio Aperture Gallery Foundation
547 W 27th St 4th fl, New York, 10001, Stati Uniti
www.aperture.org

fonte: articolo di  Giulia Ronchi per https://www.artribune.com

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