sabato 4 maggio 2013

Lgbt Teatro: "La mia Firenze. I ricordi di un figlio" la città vista da Giorgio Albertazzi, il 9 maggio al Teatro Verdi



Da bimbo andava pazzo per Mandrake. Da grande un incontro sul bus per piazza San Marco lo ha portato dietro al sipario. Giorgio Albertazzi racconta la sua Firenze in uno spettacolo al Teatro Verdi.

Si sente un fuggiasco dalla città più bella del mondo, ma qui ha lasciato il cuore. Di lei Giorgio Albertazzi ricorda un volto in bianco e nero, catturato durante i momenti dell’infanzia, ma anche i grandi incontri: Franco Zeffirelli, Athos Ori, Bianca Toccafondi.

E poi ancora le macchine nere che vedeva sfrecciare da bimbo verso i Tatti, la villa di Vincigliata che il grande critico Bernard Berenson scelse come casa. A bordo delle scure vetture sedevano i grandi di un tempo. Winston Churchill, Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Thomas Mann.

Fiesolano di nascita, cosmopolita di professione, Giorgio Albertazzi giovedì 9 maggio arriva al Teatro Verdi con un recital unico: La mia Firenze, i ricordi di un figlio, diretto, interpretato e scritto appositamente per la sua città natale. Per assistere allo spettacolo è possibile anche comprare online i biglietti.

Novant’anni quasi compiuti, da ben 64 sulle scene, l’attore parla di primi amori e debutti in scena, passioni di un bimbo d’altri tempi e partite a calcio con la maglia numero 7. La mia Firenze è una dedica d’amore in grande stile, accompagnata da fotografie d’epoca, recuperate per l’occasione dall’archivio Fratelli Alinari.

L’evento è il clou del simposio internazionale, parte del Festival d’Europa 2013, Arti dello spettacolo: mecenatismo e modelli per un nuovo Rinascimento nel Terzo Millennio, promosso da ISI Florence, in collaborazione con l’associazione Divertiamoci Correndo, Fondazione Monnalisa Onlus e Oxfam Italia.

Lo spettacolo avrà anche un’anima solidale. I fondi raccolti andranno al progetto New renaissance patronage fund, promosso dall’International Studies Institute Florence, per fornire borse di studio in favore di giovani talenti italiani e americani, e alla campagna per la lotta alla povertà Coltiva. Il cibo. La vita. Il pianeta, portata avanti da Oxfam Italia.

Nei giorni precedenti lo spettacolo, Giorgio Albertazzi sarà impegnato nel laboratorio teatrale Galeotto fu Dante. Il workshop si svolgerà dal 6 all’8 maggio, dalle 15 alle 20, alla Limonaia di Villa Strozzi. I partecipanti saliranno sul palco del Teatro Verdi al termine dei recital La mia Firenze, per una performance ispirata al lavoro svolto durante lo stage.

“Si può ‘cantare’ un sonetto di Dante? Si può mimare una terzina della Divina Commedia? Tenteremo di scoprirlo in un viaggio che è un’allegoria e una metafora – spiega Giorgio Albertazzi – giocheremo come in un ‘Rispetto d’amore’, tra parole e silenzi, per cercare Dante dentro di noi, perché, a pensarci bene, ognuno vorrebbe fare il suo viaggio. Dante è in ogni uomo del pianeta che vive sapendo che dovrà morire”.

Per partecipare basta inviare foto e curriculum all’indirizzo mail mercuzio.associazione@gmail.com (per informazioni contattare invece Giordano Aquilini al numero di telefono 339.8281386).

La tre giorni del Simposio Internazionale – dal 7 al 9 maggio – porterà in città musica, danza e una tavola rotonda.
PIU' INFO AL LINK:
http://www.teladoiofirenze.it/sponsored-story/la-mia-firenze-la-citta-vista-da-giorgio-albertazzi-il-9-maggio-al-teatro-verdi/
fonte http://www.teladoiofirenze.it/

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