sabato 6 agosto 2011

Lgbt Toscana: Lettera aperta al Sindaco di Viareggio, di Alessio De Giorgi


DAVVERO SIAMO PROFESSIONISTI DELL'OMOFOBIA?

Lo scrittore Leonardo Sciascia alla fine degli anni '80 parlò sul Corriere della Sera di "professionisti dell'antimafia" a proposito di magistrati che si sarebbero macchiati di carrierismo, utilizzando la sacrosanta battaglia per la rinascita morale della Sicilia come titolo di merito: le vicende successive, ad iniziare dalle morti di Falcone e Borsellino, fecero capire che quella era una provocazione eccessiva di uno scrittore un po' troppo esibizionista.

Oggi, nel piccolo della nostra Viareggio, c'è chi continua pervicacemente a sostenere che la comunità gay che da dodici anni si è stanziata a Torre del Lago utilizzerebbe l'allarme omofobia per eludere le leggi e creare sulla Marina una sorta di terra di nessuno.

Questa accusa va rispedita con sdegno al mittente. Nei nostri burrascosi rapporti con l'Amministrazione dai lei diretta, sfido chiunque a tirar fuori un nostra dichiarazione in cui accusiamo Lei di omofobia: mai abbiamo ravvisato alla base di un provvedimento amministrativo nei nostri confronti una persecuzione dettata dall'odio nei confronti delle persone omosessuali o transessuali.

Le ragioni possono essere diverse, abbiamo sempre sostenuto: interessi economici (non privati suoi, per carità!), difficoltà a sapervi gestire ordine pubblico e tutela della legalità, paura di una Marina che - nel deserto turistico che questa Amministrazione sta creando - trova troppo spesso visibilità mediatica anche nazionale ed infine forse un atavico fastidio di parte di parte dei viareggini di vedere qualcosa che a Torre del Lago funziona troppo e troppo bene.

L'ultima vicenda è emblematica. Aldilà delle tante irregolarità amministrative del procedimento (tra tutti, la mancata ed erronea contestazione), c'è un bar karaoke che non ha mai dato fastidio a nessuno - le case sono ad oltre un chilometro, e comunque il locale attrae al massimo qualche centinaio di persone - viene chiuso per tre mesi a mezzanotte perchè si è messo in regola in ritardo con le nuove norme approvate dal Consiglio Comunale a maggio.

Nessuno dice che Regina ha tutte le ragioni del mondo: ha tardato a mettersi in regola, ma alla fine lo ha fatto, e lo ha fatto tre giorni prima della notifica dell'ordinanza che gli impone di rovinare il mese turistico per eccellenza, e cioè agosto.

Lei sostiene che era un atto dovuto, ma dicendo questo offende la nostra intelligenza, perchè avrebbe potuto rispedire quell'ordinanza indietro agli uffici, chiedendo chiarimenti sulle modalità di contestazione, sulla mancata notifica, sul mancato invio dell'avviso di procedimento, sulla gravità della violazione (parliamo di karaoke lontano dalle case!) ed, infine, sul capire se nel frattempo una delle transessuali più famose d'Italia si fosse messa in regola o no (cosa per niente secondaria, giacchè un provvedimento che inibisce l'attività non è meramente punitivo, non è una "condanna", ma serve unicamente a impedirgli di recare ulteriore fastidio all'ambiente circostante).

Perchè un procedimento così grave come la chiusura di un locale prevalentemente notturno per tre mesi a mezzanotte in piena stagione turistica Le avrebbe dovuto imporre queste attenzioni: altrimenti, banalmente, verrebbe da chiedersi chi è che in realtà governa la città, se Lei o i Dirigenti del Suo Comune.

Oggi, su un quotidiano locale, si fa passare la tesi che, essendo in via di emissione altre ordinanze su altre zone della città (le due nuove ordinanze sono una di nuovo sulla Marina di Torre del Lago, ma l'altra sulla Passeggiata), verrebbe meno la nostra tesi di un accanimento contro la Marina di Torre del Lago.

Niente di più falso. Il Consorzio di cui sono membro intanto non ha mai difeso, e non intende difendere, chi viene multato per after-hour fatti alle 5, che sarebbero stati all'origine di due dei quattro provvedimenti presi: perchè - non ci vuole uno scienziato a capirlo - un after hour non è un karaoke nè in termini di decibel, nè in termini di orari, nè in termini di tipologia di pubblico attratto.

E poi, il locale sulla passeggiata, per quanto possa avere le sue buone ragioni da spendere nel contenzioso col Comune, è oggettivamente in una situazione diversa da un locale che è lontano circa un chilometro dalla prima casa.
E sfido chiunque, nei giorni prossimi, a tirar fuori ordinanze contro bar karaoke lontani dalle case che nel frattempo si sono messi in regola.

L'accanimento sulla Marina di Torre del Lago, inoltre, si misura in altri modi. Intanto, c'è da chiedersi - basterebbe accedere agli atti - quali sono le date in cui i gestori dei locali che fanno musica di notte si sono messi in regola col nuovo Regolamento.

Da quel che mi risulta, ben pochi - forse 5 o 6 - hanno inviato la documentazione necessaria in Comune nei primi giorni successivi all'entrata in vigore del regolamento.
E gli altri? Nel frattempo hanno tutti chiuso a mezzanotte? Ne siamo realmente sicuri? Basterebbe vedere le loro pagine facebook per capire se avevano dj set o musica dal vivo che iniziava o no a mezzanotte.

Inoltre, la Marina in questi mesi è messa sotto fuoco continuo da una serie di controlli che, per carità, pure il nostro Consorzio ha invocato, ma che raramente colpiscono realmente chi crea reali problemi al nostro fenomeno, in primis l'abusivismo, fenomeno che in altre zone della città a frequentazione notturna guarda caso non viene tollerato.

Ancora, per la Marina il rispetto minuzioso e cavilloso delle regole sta diventando un'arma quotidiana della Pubblica Amministrazione contro i nostri locali e su questo punto la disparità di trattamento è evidente: basta vedere le norme nazionali contro la vendita degli alcolici oltre le tre, una norma che a Viareggio sembra non sia in vigore per le discoteche chiuse che, è notorio, dopo le 3 servono orzata.

Infine, l'argomento degli argomenti: c'era bisogno di un proveddimento davvero così restrittivo e grave per un karaoke che nel frattempo si era messo in regola? E Lei non ha notato la mostrosuità di colpire nello stesso giorno un after-hour e un innocuo bar karaoke, mettendoli sul medesimo piano?

Infine c'è un problema di opportunità.
Già Lei ha deciso, mezz'ora dopo il termine dell'incontro che aveva provato invano a risolvere l'affaire Prsicilla, di incontrare un imprenditore lucchese che in questi mesi ha inondanto Pubbliche Amministrazioni e redazioni dei giornali di esposti contro i nostri locali, non certo per amore della legalità quanto per una modalità del tutto particolare e non leale di intendere la concorrenza: davvero Lei non aveva altro momento per incontrarlo, ammesso che fosse così necessario farlo?

Ma poi, si rende conto dei danni DIRETTI al turismo ferragostano che il suo provvedimento contro un locale così noto a livello nazionale sta creando?
Per cosa poi? Per costringere quell'imprenditore a mettersi in regola, quando questo locale si è già messo in regola tre giorni prima dell'emanazione del provvedimento?

Ma torniamo al vecchio Sciascia.
Al tempo di quella polemica, si disse giustamente che le sue parole indebolivano di fatto i magistrati antimafia, esattamente come quelle di oggi indeboliscono e sviliscono chi lotta contro l'omofobia e la transfobia.

In questo calderone, esattamente come dopo le parole di Sciascia, non si capisce più dove c'è o dove non c'è l'omofobia: il rischio è che quando gridi al lupo - una sola volta, di fronte a un evidente episodio omofobo, come fu per il bagnino che alla Lecciona redarguì l'anno scorso una coppia gay che si baciava -, nessuno più ti stia ad ascoltare.

So che Lei si sta lamentando che gran parte del centinaio di mail di protesta che sono arrivate da frequentatori della Marina di Torre del Lago La accusano di omofobia: me ne dispiace, perchè di tutto Lei può essere accusato salvo che di essere disonesto od omofobo, tant'è che il commento di Klaus Davi di oggi su Il Tirreno io lo trovo opportuno, ma tutto sommato ingeneroso.

Quelle mail, Signor Sindaco, sono scritte dal popolo lgbt col cuore, ed è normale che le persone scrivano quelle cose: quale atto positivo Lei ha fatto in questi anni per fuggire dall'accusa di non avere in simpatia la comunità lgbt torrelaghese?
Ha mai patrocinato un evento lgbt?
Ha dato vita a una qualche iniziativa culturale sui temi a noi cari?
Ha approvato una mozione contro l'omofobia?
Ha aderito alla giornata nazionale contro l'omofobia cui tanti Comuni toscani hanno aderito?
Ha colorato un monumento a Viareggio o a Torre del Lago coi colori dell'arcobaleno gay, come ha fatto il Suo collega Alemanno?
Mai, le azioni Sue e della Sua amministrazionesono in tutt'altra direzione: ha deciso di incontrare un imprenditore che vuole la morte della nostra esperienza, ha firmato l'ordinanza del Priscilla senza chiedere molti ragguagli ai Suoi uffici, tiene sotto sigilli la terrazza del Mamamia nonostante che non venga usata per fare spettacolo da alcuni mesi, non ha mai speso una parola sulle potenzialità del turismo lgbt.

Su questo la Sua responsabilità culturale è grave e pesante.
Non comprendere che quel tratto di strada per quanti appartengono alla comunità lgbt (ma anche per noi imprenditori che veniamo da un passato nel movimento) non è un viale con dei bar, ma un posto che ha un valore simbolico fortissimo, è un errore culturale enorme.

Chiudere il Priscilla, per tanti di noi, sarebbe come chiudere una Chiesa perchè ha presentato in ritardo un certificato di prevenzione incendi, nonostante non sia pericolosa per i fedeli.
In una delle tante lettere che le sono giunte, c'è un passaggio che mi ha colpito: "Forse così riuscirà a comprendere il valore che ha per noi quel tratto di strada, che consideriamo la nostra casa, il nostro rifugio dalle continue e quotidiane offese, mortificazioni, percosse e vessazioni di ogni sorta, quella porzione del suo comune verso la quale, la maggior parte di noi ha un profondo e religioso rispetto proprio per i motivi sopracitati.".
Di tutto questo, Lei pare non tenga conto.

Signor Sindaco, io La invito non solo a rivedere quell'ordinanza - superabilissima, perchè il locale de cuius si è già messo in regola -, ma a fare definitivamente pace con la comunità lgbt.

Non deve darci le 4 come chiusura della musica, Signor Sindaco, nè allentare i controlli, ma deve dimostrarci coi fatti una totale e incondizionata imparzialità della Sua amministrazione e deve mettere in campo almeno una iniziativa che dimostri, nel concreto, che Lei ha a cuore la comunità che vive col cuore una parte del territorio da Lei amministrato.

Su questo terreno ci sentiamo di sfidarla. Giovedì sulla Marina inizierà il Mardi Gras: non è certamente coi fasti degli anni passati - la crisi economica non risparmia ahimè nessuno -, ma comunque è un evento rilevante per la comunità lgbt italiana. Si faccia vedere, Signor Sindaco, si confronti con noi.
Noi la rispetteremo, perchè il rispetto che pretendiamo dagli altri siamo i primi a volerlo rendere.
Alessio De Giorgi
Proprietario del Mamamia, Ambasciatore in Italia dell'Associazione Internazionale di Turismo Gay e Lesbico
fonte FB nota di Alessio De Giorgi

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