sabato 30 aprile 2022

Teatro: Il Messaggio per la Giornata Internazionale della Danza 2022

L’International Theatre Institute ITI ha annunciato che la celebrazione della Giornata Internazionale della Danza 2022 (GID), organizzata dal Segretariato Generale ITI, si terrà online il giorno 29 Aprile a partire dalle 14,00 (ora italiana).

Durante la GID 2022, che cade nel 40° Anniversario dell’istituzione della Giornata, la celebrazione presenterà un video dell’autrice del Messaggio di quest’anno e cinque produzioni di danza, una per ciascuna delle regioni (Africa, Asia-Pacifico, le Americhe, Europa e Paesi Arabi). Lo scopo della celebrazione è quello di riunire insieme le persone e mostrare al mondo la bellezza e diversità dell’arte della danza. Tutti i video saranno visibili sul sito ufficiale della GID. Sempre sul sito sono disponibili informazioni sulle altre celebrazioni che si svolgeranno in varie città. Le indicazioni e una guida per chi volesse organizzare un evento sono nel PDF ufficiale.

Qui sotto una nostra traduzione del Messaggio per la GID 2022 scritto da KANG Sue-jin, danzatrice e direttore Artistico del Korean National Ballet.

 International Theatre Institute ITI
World Organization for the Performing Arts

Messaggio per la Giornata Internazionale della Danza – 29 Aprile 2022

Autrice del Messaggio: KANG Sue-jin, South Korea
Danzatrice, Direttore Artistico del Korean National Ballet

La catastrofe del Covid-19 ha fermato la vita libera come noi la conoscevamo ed essere nel mezzo di questa tragedia ci fa ripensare al significato di «danza» e «danzatori». Nel lontano passato la danza era un mezzo primario di espressione e comunicazione attraverso i gesti, per poi diventare un’arte della performance che commuove gli animi e ispira il pubblico. È un’arte che vive nell’istante, difficile da riprodurre una volta che è stata compiuta perché viene creata dall’unione di corpo e anima. La danza è fatta di momenti effimeri, il che destina i danzatori a essere sempre in movimento. Nondimeno, il Covid-19 ha ristretto e persino bloccato l’arte della danza nella sua forma originaria.

Anche se la situazione sta migliorando, le performance di danza sono ancora soggette a molte restrizioni. Questo ci porta a serbare come una cosa preziosa i ricordi del tempo in cui la danza e i danzatori risplendevano come gemme, trasmettevano l’angoscia e l’ansia degli uomini, la volontà e la speranza per la vita e illuminavano il mondo.

Alla stessa maniera il balletto Giselle – ambientato nell’Europa medievale e andato in scena all’Opéra di Parigi il 28 Giugno del 1841 in un’epoca ancora scossa per l’epidemia – riportò uno straordinario successo narrando una storia d’amore che va oltre la morte. Da allora Giselle è stato eseguito in tutta Europa e nel mondo continuando a portare conforto e incoraggiamento ad un’umanità affranta dalla pandemia. Proprio in questo aspetto, mostrato per la prima volta in Giselle, io vedo il mirabile spirito della ballerina che cerca di sollevarsi al di là dei dolori del mondo.

Il pubblico, stanco per l’isolamento, è assetato di empatia e conforto da parte dei danzatori. Come danzatori, noi crediamo che il nostro battere d’ali dia speranza ai cuori di coloro che amano l’arte della danza e dia loro il coraggio di andare oltre la pandemia.

Sento già il mio cuore palpitare.

fonte:  https://ilteatrodellamemoria.com

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