Si
chiamerà «Ufficio nuovi diritti»
e nascerà dalla collaborazione tra la
Cgil e l’associazione NovarArcobaleno per dar voce a chi subisce
discriminazioni sul posto di lavoro perché omosessuale o trans.
Il primo
passo di questo percorso è la tavola rotonda incentrata sui diritti
della comunità Lgbtqia+ nel mondo dell’occupazione in programma oggi
alle 18 alla Camera del lavoro di via Mameli. È il primo evento della
settimana di dibattiti, mostre e concerti «Pride week» che è stata
organizzata da NovarArcobaleno con altre associazioni cittadine e che
culminerà sabato 14 settembre nella seconda sfilata dell’orgoglio gay.
La collaborazione
La
collaborazione tra la Cgil e la onlus che rappresenta la comunità
Lgbtqia+ è cominciata lo scorso anno in occasione del primo Novara Pride
quando la Camera del lavoro ha dato il suo patrocinio all’iniziativa e
offerto un supporto operativo con spazi e mezzi per organizzare la
sfilata. Oggi l’obiettivo è ancora più ambizioso: creare un punto di
riferimento a chi viene discriminato sul posto di lavoro per il suo
orientamento sessuale.
Gli obiettivi
«Definiremo
nei prossimi mesi se costituire un ufficio alla nostra Camera del
lavoro oppure se ricavarci uno spazio come Cgil all’interno della sede
dell’associazione ma vogliamo arrivare al Pride 2020 con il nuovo
servizio già attivo – annuncia Lara Bozzola, membro della segreteria
provinciale del sindacato –. Noi facciamo già parte della rete
anti-mobbing e anti-discriminazioni: uno sportello dedicato alle problematiche
della comunità omosessuale e trans può far emergere casi che adesso
purtroppo restano nell’ombra e vengono affrontati in solitudine dalla
vittima». «La lotta alle discriminazioni per motivi di genere e
orientamento sessuale è una priorità della Cgil di Novara» afferma il
segretario provinciale Attilio Fasulo.
La tavola rotonda
Alla
tavola rotonda di oggi intervengono Laura Galasso, presidente di
NovarArcobaleno e attivista femminista & Lgbtqia+, Antonia Monopoli,
peer educator e attivista trans che a Milano gestisce uno sportello
anti-discriminazioni, Lara Invernizzi di Agedo Novara e avvocata
attivista in Rete Lenford, Lara Bozzola della Cgil e Valeria Gritti, del
coordinamento di Cgil Piemonte. «I problemi maggiori sul posto di
lavoro riguardano soprattutto le persone transessuali che spesso si
ritrovano a presentare documenti con un nome che non corrisponde più a
loro – commenta Galasso –. Noi parliamo di diritti e la conquista di
luoghi di lavoro corretti e non discriminanti riguarda tutti, non solo
la nostra comunità: alcune lotte portano vantaggi collettivi e
raggiungono punti di incontro interessanti tra diversi mondi».
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