Spesso ci siamo chiesti come vengono visti gli omosessuali dall'esterno.
C'è chi li conosce poco o crede di non averci mai avuto a che fare.
Magari, appunto, “crede” di non averne mai conosciuti.
E' probabile che questa convinzione sia destinata ad infrangersi, ad un occhio più attento. Stiamo parlando di qualcosa di così normale che non dovremmo neanche domandarci il perché di molte discussioni ancora. Spesso siamo quelli che mai diresti, i ragazzi della porta accanto.
Il tuo avvocato, l'autista del nostro bus, il postino, il meccanico: insomma chiunque. Uno dei grandi tabù di questa nostra società un po' ipocrita è forse questo: quello di stampare etichette preconfezionate senza considerare la normalità quotidiana di vita delle persone.
Pregiudizi che nascondono solo la paura per la diversità. Siamo donne e uomini, né migliori né peggiori di tutti gli altri, prima ancora di essere gay o lesbiche. Con il desiderio tipico che accomuna ogni essere umano di Amare ed essere felici, liberi di essere ciascuno quello che è.
“Nessuno mi può giudicare” cantava la Caselli, non a caso divenuto l'inno del World Pride di Roma del 2000. La libertà di essere sé stessi non è però da darsi per scontata. Se ancora solo pochi anni fa, autorevoli parlamentari (era il 2011) respingevano un ddl contro l'omofobia perché assimilavano l'orientamento sessuale con “incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo”. Il clima in Italia è ancora pesante tanto da diventare insopportabile in alcuni, purtroppo non isolati, drammatici casi. Ultimo quello del giovane Simone di Roma.
E' per rispetto verso la sofferenza altrui che occorre invece insistere a parlare di diversità, di inclusione, di vita. Nella diversità di ognuno di noi che nasce la bellezza e la testimonianza di qualcosa di speciale. Vita comune, straordinaria. Per questo realizzeremo un diario incrociato: quello di un giurista che fa politica con la fissazione per lo sport e per l'arte contemporanea e un ex calciatore diventato Mister Gay Italia 2013 e rappresentante per studi dentistici.
Quotidianità, si diceva. Storie comuni. Come quella coppia di ragazzi tanto carini che stanno insieme perché si amano nel condominio accanto al Vostro. Vanno a lavoro, fanno la spesa, vanno agli allenamenti, al cinema ed il sabato sera a cena con gli amici od a ballare in discoteca.
Il mio viaggio (Giuliano) inizierà con una mostra, a Roma, città che sarà protagonista di questo nostro “love and the cities”: il tesoro di San Gennaro in esposizione a Palazzo Sciarra. Il mio viaggio (Giovanni) invece inizierà dalla mia Brindisi, dove nel lavoro o nella vita quotidiana, subito dopo la notizia mediatica del concorso dì Mr.Gay Italia ha fatto emergere nelle persone che mi conoscevano aspetti diversi ed interessanti.
Se per una volta provassimo a parlare di sessualità anziché di sesso, o magari di amore, forse il concetto sarebbe molto più chiaro e comprensibile a chiunque, e si spezzerebbe questa morbosa e peccaminosa immagine che avvolge da sempre l'omosessualità ed il mondo LGBT.
Sullo sfondo una domanda: è davvero l'amore quello che ci contraddistingue? Nonostante una società che ci impone di guardare all'oggi, al presente perché domani è già un tempo troppo complicato ed incerto per poter essere dominato? Domande che potrebbe farsi chiunque: etero o gay che sia.
Proviamo a dare qualche risposta. Inizia il viaggio: tutti a bordo, parte il Principe Azzurro.
fonte http://www.giornaledipuglia.com a cura di Giuliano Gasparotti e Giovanni Licchello.
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