Un sistema perfetto per pochissimi, ma insostenibile per tutti gli altri. Lo ha drammaticamente dimostrato il crollo del Rana Plaza, in Bangladesh, dove oltre mille operaie e operai tessili sono morti, perché costretti a lavorare in un edificio pericolante. La moda non poteva e non può fermarsi.
Ma come può avere senso continuare così? Partendo da questa domanda
Matteo Ward ci guida in una ricognizione attraverso l’insostenibilità
del sistema moda contemporaneo, i quattro pilastri su cui poggia e sui
quali possiamo far leva per contribuire a tracciare scenari migliori.
Una prima possibile via di uscita alla portata di tutti? Dare ai vestiti
lo stesso valore che diamo al cibo, perché una maglietta e un pezzo di
pane provengono dalle stesse fonti essenziali ed entrambi hanno un
impatto sul nostro organismo.
Acquistare solo ciò che ci serve (o quasi), consumare meno e meglio,
scegliere con consapevolezza, pretendere, per quanto possibile, maggiore
chiarezza su ciò che compriamo, far sentire la nostra voce come
consumatori e come cittadini.
Fuorimoda! è un viaggio tra le strade di un’industria tentacolare, in cui Ward si rivolge sia a chi acquista, sia a chi i vestiti li crea, alla ricerca di soluzioni percorribili per catalizzare un processo di cambiamento. Per restituire al fashion design il potere di partecipare e preservare la varietà del mondo, per riscoprirne la bellezza e comprendere che una moda responsabile non è un’opzione per pochi, ma una necessità di tutti.
fonte: www.deagostinilibri.it
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