YouTube è uno dei principali canali di disinformazione e misinformaszione online a livello mondiale e non sta prendendo le giuste contromisure per contrastare la diffusione di questa tipologia di contenuti sulla sua piattaforma.
Lo si legge in una lettera firmata da oltre 80 associazioni che si occupano della diffusione della cultura dell’informazione e della verifica delle notizie, tra cui Full Fact nel Regno Unito e Fact Checker del Washington Post.
Per disinformazione si intende la distribuzione deliberata di informazioni false con la volontà di ingannare le persone, mentre la misinformazione è quando un'informazione fuorviante, imprecisa o completamente falsa viene diffusa senza l'esplicita intenzione di ingannare. Entrambi questi termini, anche se spesso usati in modo intercambiabile, rappresentano certamente un pericolo per la società.
YouTube sta permettendo alla sua piattaforma di essere utilizzata come arma da parte di attori senza scrupoli per manipolare e sfruttare gli altri, e per organizzarsi e raccogliere fondi. Le misure attuali si stanno rivelando insufficienti.
Questo è un estratto della lettera inviata all'amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, in cui YouTube viene descritto come "principale veicolo" di notizie false e in cui la società di proprietà di Google, che nei mesi scorsi ha annunciato delle iniziative volte a contrastare le fake news, viene esortata ad apportare quattro importanti modifiche alle sue politiche:
- un impegno a finanziare la ricerca indipendente sulle campagne di disinformazione sulla piattaforma
- fornitura di collegamenti a confutazioni all'interno di video che distribuiscono disinformazione e misinformazione
- impedire ai suoi algoritmi di promuovere i recidivi
- fare di più per affrontare la disinformazione nei video anche in altre lingue, non solo quelli in lingua inglese
Ci auguriamo che prenderai in considerazione l'idea di implementare queste idee per il bene pubblico e al fine di rendere YouTube una piattaforma che fa davvero del suo meglio per impedire che la disinformazione e la misinformazione vengano utilizzate come armi contro i suoi utenti e la società in generale.
Nella lettera, inoltre, si sottolinea il fatto che YouTube non sia capace di prendere rimedi contro la disinformazione diffusa in modo particolare in Paesi dell'America Latina, dell'Asia e dell'Africa.
Dal canto suo, YouTube ha sottolineato di avere delle precise linee guida volte a contrastare "alcuni tipi di contenuti fuorvianti o ingannevoli" che vengono banditi dalla piattaforma e che già a partire dalla fine del 2020 ha preso importanti provvedimenti per reprimere la disinformazione sul Covid e sulle vaccinazioni e da qualche mese ha del tutto vietato questo tipo di contenuti.
Elena Hernandez, portavoce di YouTube, ha risposto a questa lettera affermando che la società ha già investito molto in politiche volte alla riduzione della diffusione della disinformazione definita "borderline":
Nel corso degli anni, abbiamo investito molto in politiche e prodotti in tutti i Paesi in cui operiamo per connettere le persone a contenuti autorevoli, ridurre la diffusione della disinformazione borderline e rimuovere i video che violano le linee guida.
Come conseguenza, conclude la Hernandez, ci sono stati importanti progressi in tal senso e la società resta comunque impegnata a ricercare modalità significative per migliorare e rafforzare il lavoro con la comunità di fact checking.
fonte: >> FONTE Antonio Monaco www.hdblog.it
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