Gloria Gramaglia (in foto), del Comitato scientifico della NOI scende in campo affinché la provincia ragusana si apra all’assistenza Lgbt.
Un ‘SIG’, servizio/sportello identità di genere, a Ragusa? Potrebbe essere possibile grazie alle associazioni ‘Libellula’ e ‘Noi-National Organized Integration’.
Lo dichiara la referente per la Sicilia di ‘Libellula’, nonché esponente del Comitato scientifico della ‘Noi’, Gloria Gramaglia, che da anni porta avanti dei percorsi di assistenza volontaria alla disforia di genere non solo in provincia insieme alla Clinica del Mediterraneo ed all’ASP.
La referente di ‘Libellula’ chiede “un’organizzazione in rete che partendo dall’assistenza psicologica possa giungere anche alle operazioni di mastoplastica additiva evitando a tante giovani i ‘viaggi’ della speranza nel nord Italia o all’estero.
Sono tantissimi –spiega la Gramaglia- i giovani che vivono relazioni spesso complicate non solo con gli altri ma anche con sé stessi a causa della disforia di genere. Dal cambiamento della voce a quello di sesso, passaggi mai facili e mai scontati e che, purtroppo rischiano di essere effettuati in modo sbagliato con le persone sbagliate accanto.
Ogni cittadino –aggiunge la Gramaglia- ha il diritto di farsi operare da chi vuole e l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, è da anni al fianco di queste persone ma purtroppo ci sono ancora regioni che non vogliono rimborsarne i costi.
La riattribuzione chirurgica di sesso –evidenzia Gloria Gramaglia, è un diritto non un capriccio. Purtroppo, da Roma in giù non c’è un solo sportello di assistenza. Vent’anni fa ero sola ad affrontare questo percorso, racconta, loro potrebbero non esserlo grazie anche alla NOI che ci affianca.
Ho già avuto un primo confronto con l’Asp, dice la Gramaglia. Spero di riuscire ad evitare che tante e tanti giovani oggi siano ancora costretti ad andar via”.
fonte http://www.noiintegration.eu La Sicilia- 29 ottobre 2013
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