martedì 15 febbraio 2011

Lgbt Canada: la Camera dei Comuni approva una legge contro la discriminazione delle persone transessuali


La Camera dei Comuni del Canada ha approvato in terza lettura, con il sostegno dei socialdemocratici, dei nazionalisti del Québec e della maggioranza dei liberali, un disegno di legge contro la discriminazione delle persone transessuali e transgender.

Al disegno di legge si sono opposti i conservatori, che costituiscono la maggioranza in Senato. La legge, promossa dal deputato socialdemocratico Bill Siksay (in foto), introduce alcuni cambiamenti nel sistema legale canadese, nel senso che vieta esplicitamente la discriminazione basata sull’identità di genere.

Comporta, inoltre, la modifica del Codice Penale, equiparando i crimini commessi per motivi di identità di genere ai crimini di odio.

Modifica legale che, nemmeno a dirlo, non piace ai settori omofobi e transfobici, come la Catholic Organization for Life and Family, legata alla chiesa cattolica canadese (per essere precisi, vede la Conferenza Episcopale Canadese tra i fondatori), che ha addotto come motivazione al rifiuto della nuova legge, il fatto che si va a introdurre l’ideologia di genere nel sistema legale del paese.
Michelle Boulva, direttice dell’organizzazione, ha affermato che

Una cosa è impedire che alcune persone siano vittime di discriminazione, e questa è un bene, altra cosa molto distinta è utilizzare casi del tutto eccezionali per imporre nuove norme sociali.

È inaccettabile.
L’identità sessuale, la nostra mascolinità o femminilità, non è una costruzione sociale.
È frutto della volontà di Dio ed è parte integrante di noi.

I gruppi omofobi e transfobici canadesi, il cui modo di manipolare l’opinione pubblica non è poi così diverso da quelli che vediamo usati qui da noi, hanno già battezzato questa norma come “la legge dei bagni”, prospettando uno scenario apocalittico in cui “uomini che dicono di sentirsi donne” possono entrare nei bagni delle femminucce e abusare delle bambine.

Sebbene il disegno di legge sia stato approvato dalla Camera dei Comuni, deve essere approvato dal Senato prima di diventare legge.

Il problema è che nel Senato canadese una camera che non è eletta a suffragio universale ma i cui membri vengono nominati dal Governatore Generale su proposta del Primo Ministro e restano in carica fino al compimento dei settantacinque anni, al momento attuale i conservatori costituiscono la maggioranza.

D’altro canto è pur vero che non è abituale in Canada che il Senato blocchi leggi approvate dalla Camera dei Comuni ma, secondo gli osservatori, questa volta potrebbe anche accadere.
fonte queerblog.it Foto | Facebook

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