sabato 19 febbraio 2011

Politica lgbt: il Brasile potrebbe classificare l'omofobia come reato


Il Senato del Brasile ha ripreso, dopo due anni, il progetto di legge che classificherebbe come “crimine” la discriminazione verso le persone lgbt.

L’iniziativa è della senatrice Marta Suplicy (in foto), del Partido dos Trabalhadores, che ha chiesto la disarchiviazione di questo progetto, sostenuto dalle organizzazioni gay. La richiesta della senatrice è stata approvata.

Il progetto di leggere modificherebbe la norma già in vigore che definisce la discriminazione per razza, per colore, per etnia, per religione o per origine sociale come reato. A questi motivi, dunque, si aggiungerebbero quelli di pregiudizio per sesso e per l’orientamento sessuale.

Il Senato ora dovrà sottoporre il progetto di legge alle varie commissioni (diritti umani, costituzionalità, giustizia) prima di fare i passi per l’approvazione finale.

Il dibattito è ritornato nell’agenda politica dopo l’ondata di violenza contro gli omosessuali dello scorso anno nella città di São Paulo. Alla ripresa in esame del progetto di legge ha contribuito anche una lettera che l’Associazione Brasiliana LGBT ha scritto ai legislatori evidenziando come una tale legge non va né ad attentare la libertà di espressione né quella religiosa (tutto il mondo è paese…), ma mira a frenare quelle manifestazioni chiaramente discriminatorie, offensive o di disprezzo che producano – o legittimino – l’odio o che avallino l’idea che l’omosessualità sia una malattia.

L’organizzazione ha anche ricordato che la Commissione Affari Sociali del Senato aveva modificato il progetto originale della legge per includervi anche la criminalizzazione di atti discriminatori contro anziani e portatori di handicap.
fonte queerblog.it Foto | Flickr

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