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La pubblicazione di una lista di studenti gay su Facebook, da parte degli studenti del liceo classico “Asproni” di Nuoro, ha fatto esplodere una bufera dentro e fuori l’istituto: il preside e tutti i docenti hanno già manifestato ieri assieme a tutti gli studenti, indossando una maglietta bianca e prendendosi tutti per mano - ragazzi e ragazze, ragazzi e ragazzi, ragazze e ragazze -, ma è evidente la necessità di una legge contro l’omofobia e di una disposizione che metta dei paletti a ciò che viene pubblicato in rete.
Studenti e associazioni uniti contro l’omofobia
Non avendo accettato gli insulti dei bulli, gli omosessuali bersaglio di scherni e battute della peggior specie hanno dato battaglia e, ascoltati dai piani alti, sono riusciti anzitutto a far chiudere la pagina; a far sì che la polizia avesse tutti gli elementi per indagare, tant’è che è stata aperta un’indagine per l’identificazione dei responsabili; infine, a isolare gli artefici di questa vergognosa mancanza di rispetto.
“L’intolleranza non deve essere accettata per nessun motivo - ha sottolineato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli studenti di scuola media -. Siamo convinti che il problema sia culturale di tutto il Paese, per questo c’è forte necessità d’impegnarsi, cose del genere non devono ripetersi“.
Stessa reazione da parte dell’Unione degli studenti:
“Le scuole dovrebbero essere luoghi di inclusione e crescita, spazi dove educarsi a una cultura democratica che consideri le differenze una ricchezza e non una minaccia“.
Necessaria legge e lotta quotidiana al (cyber-)bullismo
Non è la prima volta che accadono episodi del genere, alcuni dei quali si sono già conclusi in modo tragico: Andrea, il ragazzo che amava vestirsi di rosa, forse gay, fu sbeffeggiato su Facebook, fino a quando non decise di togliersi la vita.
“Positiva - ha perciò spiegato Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico, nonché grande esponente della comunità LGBT - è senz’altro la reazione, immediata, della scuola e del preside: bisogna tuttavia contrastare quotidianamente il dilagante bullismo omofobico e lesbofobico, una cultura che giustifica e istiga alle discriminazioni“.
Forte e chiaro, infine, il monito di Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante della Privacy:
“Quanto accaduto nel Liceo classico ‘Asproni’ di Nuoro dimostra come sia importante sensibilizzare i giovani ad un uso responsabile dei social network. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a frequentare le piazze mediatiche senza nuocere a se stessi e agli altri“.
Evitare che gli studenti e qualsiasi utente abusino di internet è importantissimo; più che una limitazione dei contenuti pubblicabili in rete, però, servirebbe un cambiamento nella cultura del Paese, che parta anzitutto dalle aule del nuovo Parlamento.
fonte http://www.downloadblog.it da: MIK
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