domenica 15 settembre 2019

Dimenticatevi Ikea. Il nuovo trend è comprare mobili antichi e dargli nuova vita

Una ricerca di Barnebys ha mostrato che il numero di persone sotto i 45 anni che acquista oggetti vintage e d'antiquariato è aumentato.
Perché? Per pochi e semplici motivi: qualità, sostenibilità e convenienza.

Si parla sempre più di sostenibilità, non solo nel settore della moda ma anche per quanto riguarda l’arredo, i mobili e gli elettrodomestici si stanno facendo molti passi avanti.

Secondo l'agenzia svedese per la protezione ambientale, le nostre abitazioni rappresentano infatti il 20% dell’impatto ambientale e di questa percentuale, quasi la metà è costituita proprio da mobili e arredi. Sia la Swedish Society for Nature Conservation che il World Nature Fund incoraggiano il riuso per ridurre sprechi, inquinamento e limitare l'impatto sull'ambiente e sul clima

Ecco come Pontus Silfverstolpe, co-founder di Barnebys, spiega questa propensione:
"Acquistare oggetti di seconda mano non è solo una tendenza, ma qualcosa di necessario per un cambiamento consapevole"

Una nuova consapevolezza sta quindi spingendo il commercio in una direzione sostenibile. Allo stesso modo in cui le generazioni Y e Z rifiutano sempre più fortemente il fast fashion, la stessa tendenza sembra prendere piede nel mondo dell’arredo e del design d'interni.

Secondo Barnebys, le vendite di mobili e arredi nel 2018 sono aumentate del 32% rispetto agli anni precedenti. L'interesse si è intensificato soprattutto nella fascia di età inferiore ai 45 anni - in particolar modo tra i giovani delle generazioni Y e Z, un'età in cui molte persone acquistano e arredano la loro prima casa. Mentre i prezzi continuano a salire per quanto riguarda il design del XX secolo e l’arredo contemporaneo, l’antiquariato e i mobili classici sembrano invece essere sempre più accessibili a qualsiasi portafoglio.

“Oggi è possibile acquistare un oggetto di alta qualità realizzato a mano nell’800 a meno del costo di un mobile di IKEA” continua Pontus Silfverstolpe.

Negli ultimi anni il mercato dell’usato è stato reso più semplice e accessibile. Sempre meno persone buttano via oggetti, favorendo invece lo scambio o la vendita attraverso canali dedicati. Per evitare il tipico processo dell’“indossa e butta” che ci ha insegnato il fast fashion, le nuove generazioni scelgono invece di acquistare oggetti usati ma con particolare attenzione alla qualità.

"La qualità paga. Non solo per il portafoglio ma anche per l’impatto ambientale. Ecco spiegato il crescente interesse verso un arredo unico e personalizzato, dove la qualità è un prerequisito essenziale affinché gli oggetti durino nel tempo" 
fonte:  www.barnebys.it

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