giovedì 10 ottobre 2013

Lgbt: Kuwait, visite mediche alla frontiera per vietare l'ingresso ai gay. La proposta del ministro della Salute sarà discussa l'11 novembre. Se approvata, entrerebbe in vigore nel 2014

L'omosessualità può essere diagnosticata? Yousuf Mendkar, ministro della Salute del Kuwait, sostiene di sì. Nonostante i numerosi studi e le ricerche mediche che hanno dimostrato il contrario, Mendkar è convinto (e non è l'unico a esserlo) che l'omosessualità sia una patologia. E che stia «minacciando la salute del Paese».

Per questo il ministro ha depositato una proposta di legge che ha l'obiettivo di bloccare l'entrata dei gay nel territorio kuwaitiano. Secondo quanto riportato dal quotidiano arabo Al Rai, Mendkar propone l'istituzione di una visita medica obbligatoria per tutti coloro che chiedono un visto di entrata nel Paese. Il test medico permetterebbe di riconoscere gli omosessuali e di negare loro il visto.

«C'è un problema serio di pubblica salute minacciata da tanti stranieri che arrivano in Kuwait», ha dichiarato il ministro. «È nostra intenzione adottare misure più rigide che ci aiutino a riconoscere i gay per bandirli dal Paese». La proposta di Mendkar sarà discussa il prossimo 11 novembre nel Consiglio dei Paesi di Cooperazione del Golfo (Kuwait, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Oman ed Emirati Arabi). Per ora la proposta del Kuwait non è stata commentata dagli altri Paesi, ma non tutti i governi sembrano propensi ad abbracciare l'idea.

Bahrein ed Emirati, ad esempio, potrebbero sollevare delle obiezioni, mentre probabilmente sarà favorevole alla proposta l'Arabia Saudita, dove l'omosessualità è ancora punita con la pena di morte. In Kuwait, dove i gay rischiano dai 6 ai 10 anni di carcere, il governo sembra deciso a portare avanti la proposta del ministro Mendkar.

Sottointendendo dunque la convinzione che l'omosessualità sia una patologia che può essere diagnosticata. Non è chiaro quale test medico o analisi clinica dovrebbe riuscire a determinare chiaramente l'inclinazione sessuale di una persona. Il ministro della Salute non l'ha specificato.

Diversi attivisti gay hanno ventilato la possibilità che si tratti di esami rettali, già utilizzati in Libano per lo stesso scopo e denunciati dalle associazioni per i diritti umani. «Non esistono analisi mediche che possano diagnosticare l'omosessualità», hanno dichiarato. «È risaputo. L'omosessualità non è una malattia». Il ministro Mendkar, però, sembra convinto del contrario.
fonte http: www.vanityfair.it/di Francesca Porta
fonte foto: arabpress.eu

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