mercoledì 3 dicembre 2025

Regione Toscana > Restaurato Teatro Nazionale Firenze, vi nacque Stenterello. Era chiuso dagli anni Ottanta, riaprirà da inizio 2026

ANSA  - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo oltre 40 anni torna a nuova vita il Teatro Nazionale di Firenze, già Teatro della Quarconia e del Giglio, dove debuttò la maschera di Stenterello.

È in pieno centro, dietro la Casa di Dante, e a mezzo isolato da piazza della Signoria e Palazzo Vecchio.

Il cantiere non è ancora concluso. "Abbiamo fatto l'hardware, manca il software", dice Marco Casamonti dello Studio Archea che ha curato il progetto. Un restauro andato avanti quattro anni, "l'edificio stava crollando, lavoro pazzesco, che se l'avessi saputo prima, non avrei mai fatto", ammette Casamonti. 

L'immobile, vincolato, è stato sottoposto a un lavoro di consolidamento strutturale e recupero architettonico. I solai e il tetto, compromessi, sono stati ricostruiti rispettando la geometria originaria. Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata al restauro di stucchi, dorature e capitelli, eseguito con materiali e metodi artigianali. 

Oltre al teatro da 300 posti, ci sono libreria-caffetteria con una sala jazz, sopra il quarto ordine dei palchi una sala per eventi e incontri, con un tetto scorrevole che apre la vista sui monumenti di Firenze. "Nello spirito rinascimentale - sottolinea Casamonti - abbiamo unito tradizione e innovazione".
    "Ma la cosa che più mi rende orgoglioso è aver evitato che diventasse una spa", ha detto con riferimento al progetto precedente che prevedeva un centro benessere con piscina. Al momento il teatro è aperto solo per eventi privati. 

"Avremo le autorizzazioni per il pubblico spettacolo penso verso gennaio - ipotizza l'architetto - perciò abbiamo deciso di fare feste private, eventi di rodaggio. Una volta ottenuto il 'pubblico spettacolo', faremo una programmazione che arriva all'estate". Poi l'obiettivo, da settembre, è affittarlo.
    "Abbiamo già delle proposte", per massimo 340 giorni l'anno, "per gli altri 25 abbiamo un'associazione culturale no profit che lo gestirà, per chi lo vorrà usare". 

Per la sindaca di Firenze Sara Funaro "è un progetto folle e ambizioso", "che non ha una valenza di business o valenza economica, bensì culturale, di recupero dal punto di vista architettonico, di valorizzazione dei grandi tesori che abbiamo nella nostra città e di conservazione delle nostre tradizioni e di un pezzo della nostra storia". Per il presidente della Toscana Eugenio Giani "negli ultimi decenni è la più grande opera di rigenerazione urbana nel cuore di Firenze".  

fonte: di Redazione ANSA    www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati       

Danza: a Roma "Les Étoiles" Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, 20 e 21 marzo 2026

Il 20 e 21 marzo 2026 torna a incantare la Capitale Les Étoiles, l’eccezionale gala ideato e curato da Daniele Cipriani, tra gli appuntamenti più attesi e celebrati del panorama coreutico internazionale. Un evento che, anno dopo anno, si conferma punto di riferimento per gli appassionati di balletto e per chi desidera immergersi in uno spettacolo di assoluta eccellenza.

Sul prestigioso palcoscenico della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, si esibiranno alcune delle più luminose stelle della danza mondiale. I protagonisti offriranno al pubblico due serate di emozioni rare, virtuosismi sublimi e momenti di pura magia scenica, attraverso assoli, duetti e interpretazioni che celebrano l'arte del movimento nella sua forma più alta.

Les Étoiles Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone

Sabato 21 Marzo 2026
h. 17:00 Sala Santa Cecilia

Artisti protagonisti dell’edizione 2026:

  • Bleuenn Battistoni – Opéra de Paris
  • Sergio Bernal – Sergio Bernal Dance Company, España
  • Roman Mejia – New York City Ballet
  • Tiler Peck – New York City Ballet
  • Simone Repele – Riva&Repele, Ginevra
  • Sasha Riva – Riva&Repele, Ginevra
  • Andrea Sarri – Opéra de Paris

Con la partecipazione straordinaria di:

  • Svetlana Zakharova – Teatro Bolshoi, Mosca

Un cast d’eccezione che riunisce sensibilità artistiche, scuole coreutiche e personalità provenienti da alcune delle istituzioni più prestigiose al mondo, rendendo Les Étoiles un appuntamento imperdibile per il pubblico romano e per tutti gli amanti della grande danza.

fonte: www.auditorium.com 

Libri: "Adele F." di Maria Teresa Venturini Fendi

Maria Teresa Venturini Fendi, nipote di Adele Fendi, ripercorre la storia della storica casa di moda Fendi, dalle umili origini fino alle vette dell’alta moda.

Roma, via del Plebiscito. È il 1925. Le donne hanno abbandonato bustini e corsetti, assaggiando un brivido di libertà. Adele Casagrande e il marito Edoardo Fendi aprono il loro primo negozio. 

È l’inizio di una storia familiare lunga un secolo, un percorso di lavoro artigianale che, dalla pelletteria, porterà il nome Fendi fino alle vette dell’alta moda. Adele sarà a capo di una stirpe di donne indomite come lei: le sue cinque figlie a cui passerà il testimone nel corso del tempo, sino alle future generazioni. 

Accompagnate, come Adele, da una naturale percezione del bello, saranno tra le protagoniste del Made in Italy. Dagli anni della prima giovinezza di Adele, questo libro, il primo sulla famiglia Fendi, è un misto di narrazione, mémoir, diario intimo. 

Un ritratto acceso sul filo del ricordo dell’autrice, la nipote Maria Teresa Venturini Fendi, figlia di Anna, una delle cinque ragazze di Adele. Il suo punto di vista privilegiato parte dalle immagini dell’infanzia. Maria Teresa racconta la nonna, attraverso i suoi occhi attenti di bambina, poi ragazza e adulta, cresciuta all’interno di una famiglia dove la moda e l’imprenditoria sono sempre state al centro della conversazione e della vita quotidiana. 

Ma com’era Adele? Vissuta fino al 1978, presente a se stessa fino alla fine, è stata una leader e una madre capace di far andare d’accordo cinque figlie dai caratteri profondamente diversi .Attraverso il suo vissuto, l’attenta osservazione dall’interno e ‘captando’ i tanti racconti di famiglia, l’autrice traccia il profilo di una donna libera, indipendente, controcorrente rispetto agli schemi dell’epoca, implacabile nella sua attività, intenta a voler sempre superare se stessa. 

Nel corso della sua storia, il mondo Fendi ha incrociato e attratto centinaia di artisti e celebrità: da Luchino Visconti a Karl Lagerfeld, per oltre cinquanta anni direttore creativo della maison, da Catherine Deneuve a Madonna. Attraverso racconti emotivi e fredde prese di distanza, con una scrittura veloce, incalzante, ‘fotografica’, l’autrice ritrae un mondo di donne, uno spaccato storico e sociale di quotidiane conquiste, ma anche di metamorfosi della moda. Dall’inizio del secolo scorso, la storia di Adele è l’inedito racconto di un’avventura creativa e di un percorso imprenditoriale tutto al femminile e riconosciuto nel mondo.

fonte: www.ibs.it 

Regione Emilia Romagna: venerdì 5 dicembre presentazione del libro "Quasi un secolo. Vita di Lucy Salani" nella sala Tassinari di Palazzo d’Accursio

Quasi un secolo. Vita di Lucy Salani

Venerdì 5 dicembre, a Bologna, si presenta il libro dedicato a un simbolo storico della comunità trans, che sopravvisse all’internamento nel campo di Dachau

Venerdì 5 dicembre 2025, alle ore 17:30, nella sala Tassinari di Palazzo d’Accursio a Bologna, si terrà la presentazione del libro dedicato a un simbolo storico della comunità trans locale, Lucy Salani, che visse dal 1924 al 2023 e riuscì a sopravvivere all’internamento nel campo di Dachau.
Il volume, intitolato Quasi un secolo. Vita di Lucy Salani, è edito dal Centro documentazione Pistoia ed è curato da Simone Cangelosi e Fulvia Antonelli (Archivio audiovisivo OUT-TAKES - CESD - Centro educazione e studi sulla discriminazione). 

La presentazione

I contenuti del libro vengono presentati al pubblico dalle autrici e dagli autori dei saggi che lo compongono, appartenenti a diverse associazioni:

 ANED - Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti

  • Centro documentazione Flavia Madaschi - Cassero LGBTQI+ Center

  • MIT - Movimento identità trans
  • e Archivio storico MIT;
  • Archivio Luki Massa - Associazione Luki Massa
  • Per il Comune di Bologna intervengono la vicesindaca, Emily Clancy, e la presidente della commissione consiliare 7 “Parità e pari opportunità”, Porpora Marcasciano.
    L’evento è realizzato nell’ambito del “Patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+ nella città di Bologna 2022-2026”.

    L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni si può contattare via email l’Archivio audiovisivo OUT-TAKES - CESD: cesd.org@gmail.com

    L’archivio

    L’Archivio audiovisivo OUT-TAKES - CESD custodisce le carte che Lucy Salani ha scelto di conservare a testimonianza della sua lunga vita. L’associazione aderisce al Sistema informativo archivistico regionale - Archivi ER e utilizza la piattaforma regionale di descrizione archivistica per l’inventariazione del fondo. Nel volume presentato i curatori hanno inteso valorizzarne in particolare la documentazione fotografica.

    Tra i soggetti che hanno contribuito alla pubblicazione ci sono il Centro di documentazione Flavia Madaschi - Cassero LGBTQIA+ Center, convenzionato con la Regione Emilia-Romagna ai fini dell’ampliamento dell’organizzazione bibliotecaria e archivistica realizzati in base alla Legge regionale 18/2000, e l’Associazione Luki Massa. Entrambi sono stati censiti di recente in Archivi ER, dove è possibile approfondire la conoscenza del patrimonio documentario che hanno raccolto e che gestiscono.

    La presentazione

    I contenuti del libro vengono presentati al pubblico dalle autrici e dagli autori dei saggi che lo compongono, appartenenti a diverse associazioni:

    Per il Comune di Bologna intervengono la vicesindaca, Emily Clancy, e la presidente della commissione consiliare 7 “Parità e pari opportunità”, Porpora Marcasciano.
    L’evento è realizzato nell’ambito del “Patto di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+ nella città di Bologna 2022-2026”.

    L’ingresso è libero. Per ulteriori informazioni si può contattare via email l’Archivio audiovisivo OUT-TAKES - CESD: cesd.org@gmail.com

    L’archivio

    L’Archivio audiovisivo OUT-TAKES - CESD custodisce le carte che Lucy Salani ha scelto di conservare a testimonianza della sua lunga vita. L’associazione aderisce al Sistema informativo archivistico regionale - Archivi ER e utilizza la piattaforma regionale di descrizione archivistica per l’inventariazione del fondo. Nel volume presentato i curatori hanno inteso valorizzarne in particolare la documentazione fotografica.

    Tra i soggetti che hanno contribuito alla pubblicazione ci sono il Centro di documentazione Flavia Madaschi - Cassero LGBTQIA+ Center, convenzionato con la Regione Emilia-Romagna ai fini dell’ampliamento dell’organizzazione bibliotecaria e archivistica realizzati in base alla Legge regionale 18/2000, e l’Associazione Luki Massa. Entrambi sono stati censiti di recente in Archivi ER, dove è possibile approfondire la conoscenza del patrimonio documentario che hanno raccolto e che gestiscono.

    Altre info >> QUI

    fonte: https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it 

     


    Archivio Audiovisivo OUT-TAKES - Associazione CESD Aps presentano il volume Quasi un secolo. Vita di Lucy Salani

    Intervengono:

    Emily Clancy, Vicesindaca del Comune di Bologna
    Porpora Marcasciano, Presidente della Commisisone Consiliare 7° “Parità e Pari opportunità”.

    Le autrici e gli autori dei saggi presenti nel libro
    ANED-Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti
    Centro Documentazione Flavia Madaschi - Cassero LGBTQI+ Center
    Movimento Identità Trans -MIT & Archivio Storico MIT
    Archivio Luki Massa - Associazione Luki Massa

    Iniziativa realizzata nell’ambito del Patto di collaborazione per la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQIA* 

    @ Palazzo d'Accursio - Sala Tassinari
    Piazza Maggiore 6 Bologna
     

     fonte: https://pattoletturabo.comune.bologna.it 

    Bolle, 'danzare a 50 anni? Costanza e disciplina'. In attesa di Cortina '26 torna a Genova con 'Caravaggio'

     ANSA - RIPRODUZIONE RISERVATA
    (Di Roberto Iovino) "Caravaggio è un balletto che mi ha affascinato da subito, quando lo vidi anni fa a Berlino.

    Mi aveva colpito per l'intensità della coreografia.

    Per molto tempo ne ho interpretato un inserto e poi, due anni fa, l'ho realizzato interamente a Buenos Aires. A quel punto ho deciso di portarlo per la prima volta in Italia: è, del resto un prodotto totalmente nostro, dalla coreografia alla musica, alla scenografia". 

    Roberto Bolle parla dello spettacolo che giovedì 4 dicembre (ore 20 con repliche fino a domenica) debutterà al Carlo Felice di Genova. "Caravaggio" è un balletto in due atti di Mauro Bigonzetti con le musiche di Bruno Moretti da Claudio Monteverdi. Bolle interpreterà Caravaggio, affiancato da Maria Khoreva (la Luce), Anastasia Matvienko (il Buio), Ekaterina Surmava (la Bellezza). 

    Ballerino fra i più amati, Bolle festeggia quest'anno i suoi primi 50 anni con la pubblicazione, da parte di Rizzoli, di un libro fotografico a lui dedicato: "Cinquant'anni - spiega - sono un traguardo importante, si comincia a fare qualche bilancio. E mi piaceva l'idea di raccogliere la mia storia, la mia carriera, mettendo insieme le tante fotografie che grandi fotografi mi hanno scattato nei teatri di tutto il mondo, accompagnandole con testimonianze di personalità che ho avuto il piacere di conoscere". Danzare ai massimi livelli a cinquant'anni non è facile, ma la ricetta di Bolle è "semplice": "Il segreto sta nella costanza e nella disciplina. Alimentazione ed esercizio fisico sono i cardini del benessere. Certo è difficile essere disciplinati, a volte i sacrifici pesano, ma le gratificazioni sono tali che ripagano delle fatiche e anche del dolore fisico che è inevitabile". 

    A febbraio Bolle parteciperà alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali: "E' un appuntamento emozionante e ancor più lo è per me che partecipai alla cerimonia di apertura di Torino 2006. Vent'anni dopo esserci di nuovo è veramente fantastico. 

    Non so ancora cosa farò all'Arena di Verona, prenderò parte a uno dei quadri, ma decideremo dopo aver chiuso la tournée di questo spettacolo". 

    In attività da trent'anni (il debutto nel 1995 con "Romeo e Giulietta"), Bolle ha a cuore le sorti della danza e lo ha dimostrato dando vita a una Fondazione intitolata con il suo nome: "A ottobre abbiamo lanciato un progetto in undici scuole medie dell'hinterland milanese: lezioni di danza per tutti gli studenti interessati a mettersi alla prova. Sono curioso di verificare i risultati a fine anno. E' un primo passo per sensibilizzare i giovani ad avvicinarsi alla danza. Oggi il pubblico è molto interessato al balletto, la qualità è alta, ma occorre investire per aprire nuovi posti di lavoro. Trent'anni fa le compagnie stabili erano una dozzina, ora sono quattro".  

    fonte: di Redazione ANSA    www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati      

    lunedì 1 dicembre 2025

    Cinema > Per una buona causa Macaulay Culkin torna Kevin nella casa di "Mamma, ho perso l'aereo": per proteggere sua madre in uno spot

    © Da video
    Mentre il cult sta per compiere 35 anni, l'attore è protagonista per una compagnia che si occupa di assistenza agli anziani

    Kevin McCallister è tornato, ma le sue peripezie sono maturate. La star di "Mamma, ho perso l'aereo" Macaulay Culkin è tornato a vestire i suoi vecchi panni per un’occasione speciale, in vista del 35esimo anniversario del classico natalizio. Nell'ambito della campagna pubblicitaria di Home Instead, l'attore ha ripreso il ruolo del protagonista del film, ormai cresciuto. Ma invece di difendere la sua casa da una coppia di ladri malvagi (e incompetenti), Kevin ha un nuovo obiettivo: proteggere la madre anziana dai pericoli quotidiani.

    L'attore 45enne è famoso per aver interpretato il coraggioso ragazzo che da solo respinge i ladri Joe Pesci e Daniel Stern nel film originale del 1990. Nel nuovo spot "Home But Not Alone" per Home Instead, un'azienda che fornisce assistenza domiciliare agli anziani, Kevin è più preoccupato di proteggere sua madre, Kate McCallister (Catherine O'Hara), da qualsiasi potenziale pericolo in casa. Il video inizia con Kevin che illustra il "piano di sicurezza della mamma", che prevede di avvolgere la casa con pluriball, cospargere di sale i gradini ghiacciati, eliminare i rischi di incendio e inchiodare la moquette al pavimento. Chiacchierando al telefono con uno dei suoi tanti fratelli, dice: "Sono solo preoccupato per la mamma che resta da sola, sai? E se cade o rimane bloccata dalla neve?"

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    >>> "Mamma ho perso l'aereo", reunion della famiglia McCallister dopo 30 anni

    Nel bel mezzo di un intenso lavoro di imballaggio con la carta da imballaggio, Kevin viene interrotto dal rumore spaventoso di una pala che colpisce la neve... solo per scoprire che si tratta della nipote del Vecchio Marley che sta spalando il marciapiede. Seguendo le orme del nonno, mette da parte la pala per dare a Kevin un consiglio di cui ha tanto bisogno. "Hai provato a parlarle di farsi dare un piccolo aiuto?" chiede. "Ho paura di tirare fuori l'argomento", ammette Kevin. "La parte più spaventosa è iniziare quella conversazione, almeno così lo saprai e potrai smettere di preoccuparti", gli dice lei. Poi, canalizzando un po' dell'intensa energia del nonno mentre la musica cresce, aggiunge: "Non è facile. Ma il modo in cui ci si sente riguardo alla famiglia è una cosa complicata". 

    Macaulay Culkin era già tornato nei panni di Kevin nel 2018 per pubblicizzare Google Assistant in un altro spot: nel video spiegava cosa accadrebbe se con lui ci fosse l'app di assistenza digitale.

    fonte: www.tgcom24.mediaset.it 

    Rai Play: "A modo mio – Patty Pravo" Un documentario che racconta la grandezza di un'icona della musica italiana

    Biondissima, dirompente e avanguardista. Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, è un’icona della musica italiana e ambasciatrice di uno stile eccentrico e incredibilmente riconoscibile. Con la sua voce unica, unita agli abiti sobri e spettacolari al tempo stesso, è riuscita ad ammaliare artisti e produttori, fino a conquistare il pubblico di tutto il mondo. 

    “A modo mio – Patty Pravo”, prodotto da Rai Documentari e Ballandi con il contributo di Rai Teche, in onda martedì 13 febbraio in prima serata, alle 21.20, su Rai 3, racconta la vita privata e i successi discografici di una delle voci femminili più importanti della storia della musica italiana. La storia di Patty inizia con la sua partenza da Venezia per trasferirsi a Londra. La capitale inglese è solo la prima tappa di un lungo viaggio durato oltre cinquant’anni, un percorso che l’ha portata a diventare fonte d’ispirazione per un’intera generazione di artisti contemporanei. 

    La sua storia si intreccia con quella di sessant’anni di musica italiana e internazionale e ripercorre i passi della ragazza del Piper e dell’impatto globale che il suo personaggio ha avuto nella storia della musica. L’artista torna sui luoghi della sua infanzia e si racconta, attingendo ai ricordi legati alla sua vita privata e professionale. 

    A Venezia, sua città d’origine, dove è nata e cresciuta, attraversa le calli, il Ponte dell’Accademia, si affaccia sul Canal Grande e arriva a Piazza San Marco, sorseggia un tè al Caffè Florian, contempla la bellezza barocca della Laguna, entra al Teatro La Fenice e alla Collezione Guggenheim, raccontando aneddoti e curiosità legate ai suoi successi. Rai Documentari rende omaggio a Patty Pravo con un racconto autobiografico che alterna repertorio inedito a interviste a grandi personalità come Vasco Rossi, Laura Pausini, Ornella Vanoni, Elisa, Giuliano Sangiorgi ed Enrico Ruggeri, che testimoniano l’influenza e la grandezza di un’artista eterna.

    RAI Play >>  Link documentario  

    fonte: www.rai.it  

    Libri: "50 volte bellissima. Ediz. illustrata" di Loredana Bertè

    «Ho sempre detto che la mia vita è il risultato di ciò che ho visto e vissuto. Per i miei cinquant'anni di carriera ho voluto regalarmi un album di ricordi, perché alla fine io sono anche ciò che è stato scattato e che resterà per sempre. La fotografia, come l'arte in generale, ha questo potere magico di fermare il tempo e renderlo eterno.»


    Libera, Ribelle, Iconica, Tenace, Fragile, Femminista, Rockstar, Irripetibile: cinquanta anni di grinta e carisma sul palco e nella vita attraverso le fotografie più belle di grandi fotografi italiani e internazionali di un'artista che è stata ed è ancora una vera rivoluzionaria. 

    La carriera di Loredana Bertè è iniziata nel 1974 e da subito si è rivelata all'attenzione del pubblico con Sei bellissima, il suo secondo 45 giri, che quest'anno compie 50 anni. Da allora ha collezionato successi dopo successi, fino al recente Premio della Critica Mia Martini al Festival di Sanremo per Pazza. 

    Attraverso le immagini, alcune delle quali mai viste prima, incontriamo un'artista unica e libera, che non ha mai cantato nulla che non la rappresentasse fino in fondo e che ancora oggi è la donna simbolo della nostra rivoluzione nel costume e nella discografia: Loredana ha lanciato le mode anticipandole prima di molte star internazionali, ha creato da sola molti dei suoi look e, nonostante le prove della vita, ha continuato a guardare il mondo con curiosità e candore, tenacia e umorismo, impegnandosi a fondo contro tutti i pregiudizi e dalla parte della libertà delle idee e delle persone. 

    Loredana Carmela Rosaria Bertè è una interprete e cantautrice tra le più amate e più controverse, con una carriera costellata di moltissimi successi e collaborazioni con i maggiori artisti italiani e internazionali. La carriera di Loredana Bertè è iniziata nel 1974 e da subito si è rivelata all'attenzione del pubblico con Sei bellissima, il suo secondo 45 giri. Da allora ha collezionato successi dopo successi, fino al recente Premio della Critica Mia Martini al Festival di Sanremo per Pazza
    Nel 2017 è uscito il libro autobiografico Traslocando. È andata così (Rizzoli) e nel 2025 un album fotografico, 50 volte bellissima (Mondadori Electa). 

    fonte: www.ibs.it 

    lunedì 17 novembre 2025

    Morte le gemelle Kessler, avevano 89 anni. In Germania erano chiamate 'le gambe della nazione'

    ANSA  - RIPRODUZIONE RISERVATA
    Sono decedute le gemelle Alice e Ellen Kessler, lo riferisce l'agenzia di stampa Dpa.

    Le due avevano 89 anni e si sono spente a Gruenwald, nei pressi di Monaco di Baviera.

    Sembra che sia intervenuta la polizia che non ha fornito ulteriori dettagli. 

    Le gemelle Ellen e Alice Kessler erano chiamate "le gambe della nazione" in Germania. Erano nate nel 1936 a Nerchau, in Sassonia, vicino Lipsia. Proprio qui avevano iniziato sin da bambine a prendere parte al balletto dell'Opera. 

    Nel 1952, a sedici anni, lasciano la Repubblica democratica tedesca e si stabiliscono nella Germania Ovest, a Duesseldorf, dove inizia la loro carriera che le porterà ad esibirsi in tutto il mondo con artisti come Frank Sinatra e Fred Astaire. Secondo il quotidiano Bild avevano scritto nel testamento che, dopo la cremazione, le loro ceneri fossero messe nella stessa urna. 

    Gli italiani le scoprirono per le gambe mozzafiato, lunghe, lunghissime, quasi quanto il viaggio che dalle luci del Lido di Parigi le aveva portate fino agli studi televisivi di Giardino d'inverno, tra Don Lurio e il Quartetto Cetra, e poi di Studio Uno con Mina. Era il 1961 e da allora un po' tutti, almeno una volta, abbiamo canticchiato quel loro 'Da-da-un-pa', magari imitando l'accento teutonico e qualche mossetta anca-spalla. 

    Alice ed Ellen Kessler rimarranno così insieme, come nell'immaginario degli italiani, e all'unisono, come avevano vissuto, sono morte oggi. Sono state trovate senza vita a Gruenwald, nei pressi di Monaco di Baviera nella casa dove vivevano l'una accanto all'altra, in due appartamenti confinanti, separati solo da una parete scorrevole. Nate a Nerchau, in Sassonia, il 20 agosto 1936, fuggite con la famiglia nella Germania Ovest, arrivate a 19 anni tra le fila delle mitiche Blubell Girls e a 40 sulla copertina di Playboy, hanno fatto innamorare uomini da un oceano all'altro.     

    Ballerine, cantanti, attrici al cinema per Dino Risi ne Il giovedì e, con Alberto Sordi, ne I complessi e in teatro per Garinei e Giovannini, per noi però le gemelle Kessler sono rimaste i Carosello dei collant, il ritornello de La notte è piccola e gli sketch di Milleluci e Canzonissima, tutti ancora cliccatissimi su YouTube. E loro, di tanti anni nella tv italiana, cosa ricordavano di piu'? ''Ci piaceva lavorare con Mina, Raimondo Vianello e Johnny Dorelli, forse il più' vicino a noi per il suo stile americano - raccontavano in un'intervista all'ANSA -. Don Lurio aveva idee stupende, ma erano troppo 'piccole' per due ragazze alte come noi''.  

    fonte: di Redazione ANSA    www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati     

    Libri: "A sound so very loud. Oasis. Le storie dietro le canzoni" di Ted Kessler e Hamish Macbain

    Fino a oggi per approfondire l’intera storia della rock band più turbinosa potevamo rivolgerci solo a pagine sparse sui social media, ma in questo libro, scritto in occasione dell’attesissima reunion del gruppo, Kessler e MacBain sono riusciti nell’impresa: il risultato è un racconto elettrizzante che racchiude le indimenticabili interviste, le copertine iconiche e gli artisti dietro a ogni album, la genesi dei testi e la fortuna di ciascun brano. 

    D’altronde sono loro i giornalisti più titolati a raccontarci la pirotecnica vicenda degli Oasis: hanno avuto un posto in prima fila fin dagli esordi, nel 1994, quando i fratelli Gallagher e soci erano solo ragazzi che suonavano in piccoli locali. 

    Da allora li hanno intervistati decine di volte, seguendo l’incredibile successo di quello che è diventato uno dei gruppi più famosi in assoluto: difficile trovare qualcuno che non conosca qualche pezzo di (What’s the Story) Morning Glory?, che con i suoi 22 milioni di copie è il quinto LP più venduto di sempre in Gran Bretagna. 

    In queste pagine Kessler e MacBain ripercorrono anno dopo anno la coloratissima storia e il fenomeno Oasis seguendo la bussola della musica, non solo gli scandali e le polemiche di cui si sono occupati fin troppo, a suo tempo, i tabloid. Ricco di dettagli mai rivelati prima e di aneddoti sboccati, divertenti e dal sapore anarchico, che solo un gruppo come gli Oasis avrebbe potuto concepire, A Sound So Very Loud fa luce sulle storie nascoste dietro a ogni brano svelando i retroscena della scrittura e della registrazione di tutte le canzoni, dalle megahit come Live Forever, Don’t Look Back in Anger, Wonderwall e Champagne Supernova alle B-side più amate dai fan. Una miniera di informazioni, curiosità, citazioni per sapere tutto sul “fantastico rumore” degli Oasis e rivivere le emozioni di quegli anni magici. 

    fonte: https://giunti.it  

    Libri: "Nobody's Girl" di Virginia Roberts Giuffre

    Virginia Roberts Giuffre è nota come la vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell che dopo anni di ripetuti abusi ha deciso di parlare del suo passato e ha contribuito alla condanna di entrambi. 

    È la ragazza ritratta con il principe Andrea in una foto che ha fatto il giro del mondo. Ma la sua storia finora non era mai stata raccontata tutta per intero, non con le sue parole. 

    Nell’aprile 2025 Giuffre si è tolta la vita. Ha lasciato un memoir scritto nel corso degli ultimi anni di vita e la disposizione di pubblicarlo. Nobody’s Girl è il racconto potente e spietato della vita di una ragazza cresciuta fra straordinarie difficoltà, il resoconto del tempo passato con Epstein e Maxwell, che hanno ceduto lei e altre ragazze come merce a un gran numero di uomini potenti. 

    Le molestie subìte da bambina, l’adolescenza complicata, e poi, a diciannove anni, la fuga dal controllo di Epstein e Maxwell e una nuova vita: questa la sua storia. Il peso di quel passato incancellabile ha indotto Giuffre a trovare il coraggio di accusare i due e di scendere in campo a favore di altre vittime. Un memoir feroce e intimo insieme, il ritratto di una donna tenace, la testimonianza del suo impegno e della forza di volontà che l’ha portata a uscire dalla condizione di vittima e a lottare per un mondo più giusto e più sicuro. 

    Virginia Roberts Giuffre (1983–2025) è stata un’attivista in difesa delle vittime di traffico sessuale. Viveva in Australia con la sua famiglia.

    Libri: "A Firenze gira voce" di Christine von Borries

    A Firenze gira voce è un giallo serrato che, in un crescendo di colpi di scena, intreccia la ricerca della verità a tutti i costi con la forza della lealtà. Sullo sfondo una Firenze bellissima e crudele, in cui quattro protagoniste indimenticabili dimostrano che, contro i soprusi, niente è più forte della solidarietà femminile?


    Nelle aule del tribunale di Firenze si celebra il processo dell'anno. Attilio Bergamini, amministratore delegato della Safe Word, è accusato di bancarotta fraudolenta. La condanna sembra segnare la sua fine, ma la caduta di un uomo potente non avviene mai in silenzio: poco dopo, l'eco di una pistola squarcia la calma del palazzo di giustizia. 

    Quel giorno a sostenere l'accusa c'è Valeria Parri, pubblico ministero divisa tra una professione che la consuma e la fragile salute del figlio appena nato. Con lei ci sono Giulia Gori, giornalista d'inchiesta pronta a tutto, Monica Giusti, commercialista brillante segnata da relazioni tumultuose, ed Erika Martini, poliziotta determinata a far luce sulla sparatoria. Quattro amiche, quattro donne di successo, madri single con vite sentimentali complicate e carriere che non lasciano tregua. In un mondo dominato da uomini influenti, scelgono di non arrendersi e trovano l'una nell'altra il coraggio per svelare inganni, minacce e abusi di potere. 

    fonte: www.lafeltrinelli.it 

    L’École de danse de Carlo Goldoni mise en scène Clément Hervieu-Léger traduction Françoise Decroisette. Du 14 novembre 2025 au 3 janvier 2026

    C’est dans le décor de sa mise en scène du « Misanthrope », présenté sur la même période, que Clément Hervieu-Léger crée « L’École de danse » de Goldoni.

    Clin d’œil à la tradition des « décors à volonté » – un unique espace pour les comédies, un autre pour les tragédies –, ce projet tient surtout à un rêve partagé avec Éric Ruf, qui signe la scénographie originale et les aménagements nécessaires. 

    Passant du XVIIe au XVIIIe siècle, ils rappellent que cet espace leur a été inspiré par le Palais Garnier, aujourd’hui Opéra national de Paris. Edgar Degas, dont la peinture a sublimé tous les recoins de ce haut lieu du XIXe, de la scène aux salles de danse jusqu’au public, irriguera l’esthétique du spectacle.

    Un tel décor au croisement des siècles est idéal pour cette œuvre oubliée, objet d’une cabale contre son auteur qui cherchait à se démarquer de la comédie italienne au profit d’une théâtralité acquise à plus de naturel. 

    Photo Agathe Poupeney
    À la fois pièce de caractère et chorale, elle dépeint le quotidien de danseurs et de danseuses en herbe, sous la coupe d’un maître tyrannique dont les affaires vont mal et qui attend beaucoup de la venue, ce jour, d’un impresario auquel il souhaite « vendre » quelques-unes de ses recrues. Mais la révolte gronde chez ces jeunes gens qui ont faim, froid, et rêvent d’émancipation. L’amour et l’art s’affirment comme des leviers, que Goldoni saisit en peignant notamment des personnalités féminines d’une remarquable liberté.

    Cette entrée au Répertoire est celle d’une œuvre incomprise en son temps, que l’on redécouvre en écho à nos préoccupations sociétales. Clément Hervieu-Léger, nouvel administrateur général de la Comédie-Française, a été séduit par la modernité de cette pièce sur la danse – discipline de ses débuts dont il ne s’est jamais éloigné.

    Photo Agathe Poupeney
    NOUVELLE PRODUCTION

    À LA TÉLÉVISION
    France Télévisions
    Date de diffusion communiquée ultérieurement

    Équipe Artistique

    Mise en scène : Clément Hervieu-Léger
    Traduction : Françoise Decroisette

    Scénographie : Éric Ruf
    Costumes : Julie Scobeltzine
    Lumière : Bertrand Couderc
    Son : Jean-Luc Ristord
    Collaboration artistique et chorégraphique : Muriel Zusperreguy
    Collaboration artistique : Frédérique Plain
    Assistanat à la scénographie : Anaïs Levieil
    Assistanat aux costumes : Kali Thommes de l’académie de la Comédie-Française Assistanat à la lumière : Enzo Cescatti

    Du 14 novembre 2025 au 3 janvier 2026
    Salle Richelieu de La Comédie-Française

    >> More info  

    source: www.comedie-francaise.fr  Photo Agathe Poupeney

    Musica > Renato Zero annuncia il tour “L’Orazero”: 23 concerti da gennaio ad aprile 2026

    ©IPA/Fotogramma
    Il nuovo progetto musicale del cantante romano prende forma con un album in uscita il prossimo 3 ottobre e una tournée nei palasport da gennaio ad aprile 2026. Sei date a Roma, tappe in dieci città e una scaletta che unisce classici e inediti. 

    Renato Zero è pronto a tornare sul palco. Dopo il lancio del singolo “Senza” e in vista del suo compleanno il 30 settembre, l’artista romano ha annunciato ufficialmente il tour “L’Orazero”, che lo porterà in giro per l’Italia da gennaio ad aprile 2026. La tournée, prodotta da Tattica, accompagnerà l’uscita del nuovo album omonimo, atteso per il 3 ottobre e già disponibile in pre-order e pre-save. Il debutto è fissato per il 24 gennaio a Roma, con sei serate consecutive al Palazzo dello Sport.

    Le tappe del tour e la scaletta

    Il viaggio musicale toccherà dieci città italiane, con un totale di 23 date già confermate. Dopo Roma (24, 25, 28, 29, 31 gennaio e 1 febbraio), il tour proseguirà a Firenze (11, 12, 14, 15 febbraio), Torino (7 e 8 marzo), Mantova (11 e 13 marzo), Conegliano (18 e 20 marzo), Bologna (24 marzo), Pesaro (28 marzo), Eboli (4 aprile), Bari (8 e 9 aprile) e Messina (15 e 16 aprile). La scaletta dello spettacolo unirà i brani più iconici della carriera di Zero, lunga oltre cinquant’anni, alle 19 tracce del nuovo album, concepito come un viaggio in altrettanti “mondi” musicali e tematici, ciascuno con le proprie regole, contraddizioni e utopie.


    Approfondimento

    >> Renato Zero, annunciata la tracklist dell'album L'Orazero

    Biglietti, partner e Sponsor

    I biglietti saranno disponibili in prevendita a partire dalle ore 11:00 di giovedì 18 settembre sui siti ufficiali renatozero.com e vivaticket.com, oltre che nei punti vendita Vivaticket. RTL 102.5 sarà la radio partner ufficiale del tour, mentre Italo accompagnerà il viaggio lungo la penisola. “L’Orazero in Tour” si preannuncia come uno degli eventi musicali più attesi del 2026, con un mix di nostalgia e novità che promette di emozionare il pubblico di tutte le età.

    fonte: https://tg24.sky.it 

    Il 20 novembre torna in Brianza Transgender Day of Remembrance

    Si tratta della Giornata internazionale dedicata al ricordo delle persone trans vittime di odio e violenza. Articolo di

    Anche quest’anno  Brianza Oltre l’Arcobaleno organizza, il 20 novembre 2025, il Transgender Day of Remembrance (TDoR), giornata internazionale dedicata al ricordo delle persone trans vittime di odio e violenza.

    Torna in Brianza Transgender Day of Remembrance

    Il TDoR – spiegano gli organizzatori – “non è una mera cerimonia simbolica: è un grido contro una realtà insopportabile. In tutto il mondo, ogni 12 mesi, centinaia di persone trans e gender-diverse vengono brutalmente tolte alla vita solo per la loro identità. Secondo dati di Transgender Europe, negli ultimi dodici mesi sono stati segnalati 375 omicidi di persone trans o gender-diverse. 

    Questa violenza assassina non è un incidente isolato, ma il risultato di una cultura dell’odio strutturato, radicato nelle leggi, nella discriminazione sociale e nell’indifferenza pubblica.In Italia, la situazione è altrettanto preoccupante. Secondo un report recente , tra il 2008 e il 2024 sono state uccise 49 persone trans, un primato drammatico tra i paesi europei. Non solo: il nostro Paese si colloca agli ultimi posti per tutele legali delle persone transgender, in un contesto in cui le aggressioni transfobiche sono quotidiane – anche se spesso non ricevono la rilevanza mediatica che meritano”.

    Il programma in Brianza

    Giovedì 20 novembre – ore 18:00
    Presso il Centro Civico Libertà (Viale Libertà 144, Monza), sede del “Punto Arcobaleno” nato lo scorso giugno, si terrà una vegli a lume di candela. Per ogni vittima dell’ultimo anno verrà accesa una candelina, mentre verranno pronunciati nomi, cognomi e provenienza. Saranno presenti le attiviste e gli attivisti di Brianza Oltre l’Arcobaleno, e sono stati invitati i consiglieri del Comune di Monza e i consiglieri provinciali della Provincia di Monza e Brianza.

    Sabato 22 novembre – ore 21:00
    Presso ARCI Tambourine, in Via Carlo Tenca 16, 20831 Seregno (MB)  , in collaborazione con il collettivo drag Brigate Rosa, andrà in scena uno spettacolo performativo e coreutico sulla transfobia. Sarà una rappresentazione artistica lucida e potente di ciò che accade alle persone trans nella nostra società, per trasformare la memoria in denuncia attiva.

    Domenica 23 novembre – ore 16:00
    A Milano partirà la Trans Lives Matter March, con il corteo da Piazza Oberdan, promosso da ACET Associazione Transgenere e allo Sportello ALA Milano e sostenuto, anche quest’anno da Brianza oltre l’Arcobaleno. Questa marcia silenziosa attraverserà le vie del centro per onorare tutte le vittime di transfobia dell’ultimo anno.

    Una ferma condanna

    “Questa edizione del TDoR non sarà solo un momento commemorativo – fanno sapere gli organizzatori – : è una piattaforma di denuncia e di protesta. Non possiamo più tollerare che le persone trans vivano nell’ombra della paura, che subiscano aggressioni fisiche, discriminazioni strutturali e cancellazione simbolica.
    La memoria non è mai neutra: ricordare è un atto politico, un’azione di resistenza. È indispensabile che le istituzioni locali – e nazionali – ascoltino, si assumano responsabilità concrete e intervengano con politiche di protezione, educazione all’inclusione e lotta all’odio di genere”.

    Altri eventi TDoR in Italia

    La Brianza non è sola: anche altre città italiane celebrano il TDoR con iniziative di memoria e mobilitazione. Tra queste: Milano, Torino, Padova, Bologna, Bari, Trieste, Catania, Pescara, Perugia, Caserta e Verona.

     fonte: Articolo di   https://primamonza.it 

    lunedì 3 novembre 2025

    Libri: "La ragazza che ascoltava i gatti" di Thomas Leoncini

    Un remoto villaggio del Sol Levante dove il tempo scorre più lento. Dove ogni viaggio inizia da una mancanza. E forse… la vera destinazione non è unb luogo, ma la sensazione di sentirsi a casa.

    Anna Midori Bennett ha sempre avuto il cuore in viaggio: nei reportage che scrive, nelle isole lontane che visita, nei ricordi sbiaditi di una nonna giapponese che non ha mai conosciuto davvero. È divisa tra due mondi: quello che l'ha cresciuta, gli Stati Uniti, e quello che non ha mai conosciuto, il Giappone. Quando riceve l'incarico di scrivere un reportage a Nekomitsu, un remoto villaggio del Sol Levante, qualcosa dentro di lei si spezza, o forse si ricompone. 

    È combattuta al pensiero di scoprire verità scomode sulla sua famiglia, scomparsa durante un bombardamento. Quando arriva lì, però, qualcosa in lei si risveglia: nei tetti di paglia delle gassho-zukuri, nei gatti silenziosi che la osservano, nei gesti gentili della locandiera Akiko. E il suo destino si intreccia a quello di Leo Ricci Bellini, uno scrittore italiano che ha lasciato l'Occidente per ritrovare sé stesso. In un luogo dove il tempo scorre più lento, dove anche le imperfezioni diventano bellezza, Anna scoprirà che ogni viaggio comincia da una mancanza e a volte la vera destinazione non è un luogo, ma la sensazione di sentirsi a casa. 

    Thomas Leoncini è uno scrittore, giornalista e dottore in psicologia. Ha pubblicato due libri bestseller, Dio è giovane (Piemme, 2018) con Papa Francesco e Nati liquidi (Sperling & Kupfer, 2017) con Zygmunt Bauman (entrambi tradotti in molti Paesi). Nel 2018 Papa Francesco l’ha nominato membro laico del sinodo mondiale dei giovani. Tra gli altri titoli, Ikigai in love. L'amore ai tempi di se stessi. Una via orientale al mondo che cambia (Solferino, 2020), Forte come la vita, liquido come l'amore (Solferino, 2021), L'uomo che voleva essere amato e il gatto che si innamorò di lui (Sperling & Kupfer, 2022), L'ansia del colibrì. Un percorso di consapevolezza e rinascita (Sperling & Kupfer, 2023), L'uomo che voleva essere amato e il gatto che si innamorò di lui (Sperling & Kupfer, 2024). 

    fonte: www.ibs.it 

    Il Gran Ballo Viennese di Roma, un'emozione che si rinnova. L'evento sabato 8 novembre nella sala dell’Acquario Romano della capitale

    Gran Ballo Viennese di Roma RIPRODUZIONE RISERVATA 
    Saranno gli Allievi ufficiali dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli i cavalieri e compagni di danza dell'edizione 2025 del Gran Ballo Viennese di Roma che animerà la sala dell’Acquario Romano della capitale il prossimo 8 novembre. 

    Con i giovani avieri ci saranno 32 ragazze, provenienti da tutta Italia.

    Sotto la direzione artistica di Elvia Venosa, ideatrice della manifestazione, le giovani, tra i 15 e i 24 anni, e gli allievi ufficiali danzeranno sulle note dei più famosi Valzer di Strauss. "Ispirato al celebre Opernball di Vienna, il Gran Ballo Viennese di Roma  - scrivono gli organizzatori in una nota - non è un semplice evento mondano, è piuttosto, un’esperienza culturale e sociale che ha il coraggio di proporre un modello diverso di condivisione e socialità: un’alternativa sana e raffinata al divertimento effimero imposto dalle mode contemporanee. Anche quest’anno la giovane che sarà incoronata la sera dell’8 novembre avrà l’opportunità di rappresentare l’Italia al celebre evento austriaco, il ballo dei balli, che si svolge ogni anno, nel teatro dell'Opera di Vienna, durante il Giovedì Grasso".

    Nato come un evento dedicato al debutto in società, il Gran Ballo Viennese di Roma - realizzato con il Patrocinio della Città di Vienna, dell’Ambasciata d’Austria in Italia e del Ministero della Difesa Austriaca.  - si è trasformato nel tempo in una sorta di manifesto culturale e sociale, capace di coinvolgere anche le nuove generazioni. 

    "Se in passato le richieste arrivavano soprattutto da ragazze adolescenti - sottolineano sempre gli organizzatori - oggi sempre più giovani donne – anche laureate dai 23 ai 24 anni – chiedono di partecipare per vivere un’esperienza emozionante che la società dei consumi raramente concede. Il cambio generazionale è dimostrato anche dagli ospiti presenti, infatti, l’età media degli ospiti si è abbassata sensibilmente: tra i 25 e i 40 anni, segno che le atmosfere da sogno e i valori semplici parlano soprattutto ai giovani adulti, in cerca di esperienze nuove. In molti dopo aver partecipato raccontano la sensazione di entrare in uno “scrigno magico”, un luogo in cui i pensieri pesanti restano fuori dalla porta e si ritrova la leggerezza perduta. Un evento che unisce tradizione e modernità, spettacolo ed emozione, ma soprattutto un’occasione rara per restituire ai giovani – e non solo – la certezza che i sogni possono ancora diventare realtà". 

    fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati     

    Prosa: "Coppia aperta quasi spalancata" 8 e 9 novembre al Teatro di Pisa

    "Coppia aperta quasi spalancata" di Dario Fo Franca Rame
    regia Alessandro Tedeschi
    con Chiara Francini e Alessandro Federico

    luci Alessandro Barbieri
    scenografia Katia Titolo
    costumi Francesca di Giuliano
    musiche Setti – Pasino

    Una produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Teatro in collaborazione con Argot Produzioni

    Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo, conduzioni al fianco di pilastri della tv come Pippo Baudo e un esordio letterario con 45.000 copie vendute e 8 ristampe.

    Qui si mette alla prova con un testo importante,che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia. L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata.

    Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile.

    Fondazione Teatro di Pisa

    Via Palestro 40, 56127 Pisa
    Partita IVA 00458600509
    TEL: +39.050.941111
    PEC: teatrodipisa@pec.it
    MAIL: info@teatrodipisa.pi.it

    fonte: https://teatrodipisa.it 

    Libri: "La mercante di Brera. Una storia di ribellione, talento e passione" di Roberta Tagliavini

    Mercante e antiquaria, Roberta Tagliavini è un vero e proprio punto di riferimento per il modernariato in Italia: il suo negozio di via Fiori Chiari, a Milano, è un'istituzione, e il suo nome è ormai sinonimo di competenza, lusso e ricercatezza. Ma Roberta è molto più di questo. Perché nella vita non ha solo collezionato oggetti d'arte: ha trasformato ogni giorno in un capolavoro. 

    Dalla Bologna del dopoguerra, fino al cuore pulsante di Brera, la sua storia è un viaggio straordinario fatto di intuizione, coraggio e amore per la bellezza. Giovanissima, si ritrova a sedici anni sposata e imprigionata in un'esistenza che non sente sua. Dotata di un innato talento per il commercio e per il design, avvia un piccolo mobilificio che tira fuori la famiglia dalla povertà. Tuttavia, la sua sete di libertà e la sua indipendenza la portano a scontrarsi con le rigide convenzioni dell'epoca. 

    La decisione di separarsi, in un'Italia dove il divorzio non esiste ancora, la lascia sola, senza soldi e la costringe ad abbandonare la figlia. Questa scelta, sebbene dolorosissima, rappresenta il primo atto di ribellione e l'inizio di una nuova vita. Con lo sguardo rivolto al futuro, nel giro di pochi anni, da commessa in un mobilificio si trasforma in un'imprenditrice con un negozio di successo. 

    Curiosa, intelligente e ambiziosa, intuisce prima di tutti come i tempi e i gusti stiano cambiando, diventando la pioniera del modernariato in Italia. In questa autobiografia che si legge come un romanzo, riavvolgendo il filo dei ricordi, Roberta ripercorre la strada che l'ha portata dove si trova oggi, tra scelte anticonvenzionali, momenti difficili e incontri da favola. Componendo così l'indimenticabile ritratto di una donna libera, instancabile e visionaria, capace di attraversare epoche diverse rimanendo sempre sé stessa. 

    fonte: https://giuntialpunto.it 

    Libri: "Gelosia" di Barbara Alberti

    Che cos'è la gelosia? Perché siamo gelosi? Che relazione c'è tra l'amore e la gelosia? Barbara Alberti tratta il tema alla sua maniera, con verve, ironia e gusto del paradossale. 

    Attraverso aforismi personali e racconti in parte autobiografici, familiari, storie sentite o orecchiate, storie paradigmatiche di ogni tempo, personaggi storici o letterari, l'autrice traccia i confini di un sentimento così terribile e sleale ma al tempo stesso comune ai più, e le sue ricadute nei rapporti di coppia, tra tradimenti, riconciliazioni, vendette e sparizioni. 

    Alberti va al cuore di una «reazione» e ci racconta tutto quello che rappresenta oggi un'emozione così forte e incontenibile. Gelosia è un libro corsaro, come l'amore. Che è un disastro «indispensabile». 

    Barbara Alberti è nata in Umbria e vive a Roma, dove si è laureata in filosofia. A lungo famosa curatrice della rubrica delle lettere di Amica, è scrittrice, giornalista e sceneggiatrice, autrice di romanzi, saggi e biografie fantastiche.
    Tra i suoi libri Vangelo secondo Maria, 1978, ripubblicato nel 2007 da Castelvecchi. Tra le sue sceneggiature: Il portiere di notte, Melissa P. Ha condotto per anni la trasmissione radiofonica La guardiana del faro su Radio 24, che è anche il titolo del suo libro pubblicato da Imprimatur nel 2013. Con la casa editrice Nottetempo ha pubblicato Letture da treno, Amore è il mese più crudele e nel 2016 Non mi vendere, mamma!
    Del 2024 Tremate, Tremate. Le streghe son tornate edito da Rizzoli: un racconto del reale attraverso le donne, gli uomini, le femministe, i corpi, i media, la politica, la televisione, il cinema e la letteratura.

    fonte: www.ibs.it 

    lunedì 27 ottobre 2025

    Libri: "Roberto Bolle. Ediz. illustrata" Rizzoli Editore

    Roberto Bolle attraversa mondi che spesso si ignorano: la danza, il costume, la comunicazione visiva. 

    Questo racconto di immagini e parole ricostruisce il modo in cui li ha fatti dialogare. Osserva, infatti, da vicino, il percorso di un interprete che ha saputo trasformare il proprio ruolo, portando la danza classica fuori dai suoi contesti tradizionali e aprendola a un pubblico nuovo e più vasto. 

    Un personaggio che, senza perdere di vista l’eccellenza artistica, ha costruito una presenza pubblica che unisce rigore e popolarità, diventando un simbolo riconoscibile della cultura italiana all’estero. 

    Le immagini dei più celebri fotografi italiani e internazionali, fra cui Bruce Weber, Annie Leibovitz, Fabrizio Ferri, Mert&Marcus, Karl Lagerfeld Gian Paolo Barbieri, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Mario Testino, Paolo Roversi, Gianpaolo Sgura, e molti altri, sono accompagnate dalle parole dello stesso Bolle, e da quelle di amici, colleghi e personaggi della cultura, del teatro e della moda, che tracciano un ritratto a tutto tondo di un artista italiano noto in tutto il mondo e della sua sensazionale carriera.
    Questo libro è stato realizzato in collaborazione con Artedanza Srl e Fondazione Roberto Bolle.

    Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala e principal dancer presso l’American Ballet Theatre di New York, ha pubblicato nel 2008 per Rizzoli il volume Roberto Bolle alla Scala e, per Mondadori, La mia danza (2010). Inoltre, grazie alla collaborazione con Bruce Weber è uscito Roberto Bolle. An athlete in tights (TeNeues, 2009), una preziosa raccolta di scatti d’autore. È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Ambasciatore Unicef. Nel 2014 è stato insignito a Parigi della Medaglia d’Oro dell’Unesco per il valore culturale universale della sua opera artistica.

    fonte: www.mondadorielecta.it 

    Mostre: "FERDINANDO SCIANNA. LA MODA, LA VITA" a Saluzzo (CN), La Castiglia, dal 24 ottobre 2025 al 1 marzo 2026

    Attraverso 90 opere, la rassegna esplora, per la prima volta, uno dei capitoli che hanno segnato la carriera del fotografo siciliano: la moda.

     Dal 24 ottobre 2025 al 1° marzo 2026, la Castiglia di Saluzzo (CN), antica fortezza e residenza marchionale, oggi spazio museale e luogo del contemporaneo, ospita la personale di Ferdinando Scianna (Bagheria, PA, 1943), primo fotografo italiano a essere annoverato tra i membri della prestigiosa agenzia internazionale Magnum Photos e uno dei protagonisti assoluti della fotografia del Novecento.

    La mostra, dal titolo Ferdinando Scianna. La moda, la vita, curata da Denis Curti, è un progetto del Comune di Saluzzo e della Fondazione Artea che esplora, per la prima volta, uno dei capitoli meno noti della carriera di Scianna: la moda. Un ambito che l’autore affronta con il suo linguaggio da fotogiornalista, scardinando ogni estetica patinata a favore di una narrazione più umana. Scianna porta la moda fuori dalle passerelle e dentro la vita, restituendo immagini che sono insieme documento e poesia, verità e immaginario.

    Il percorso espositivo, che presenta oltre novanta fotografie, si apre con una sezione introduttiva dedicata al legame tra Scianna e Leonardo Sciascia, a partire dagli scatti realizzati insieme, che documentano non solo la loro collaborazione professionale, ma anche l’amicizia e la complicità intercorsa tra due grandi intellettuali siciliani, quindi continua con un serie di 12 fotografie provenienti dalla collezione della Fondazione Arte CRT, in comodato alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; sono immagini realizzate in India, in Francia e in Bolivia, in cui appare evidente il suo occhio da fotoreporter, attento ai luoghi, alle persone, ai dettagli della vita quotidiana. Oltre a evidenziare l’importanza del fondo collezionistico custodito dall’istituzione torinese, probabilmente il più ricco dedicato all’autore, questa sezione offre la chiave di lettura dell’intera mostra. Per Scianna, il reportage resta la matrice stilistica e narrativa, sia che si stia approcciando alle feste religiose siciliane o che realizzi un servizio su commissione per conto di marchi di moda.

    L’esordio di Ferdinando Scianna nel mondo della moda è datato 1987 quando Dolce&Gabbana, allora giovani stilisti emergenti, gli commissionano di realizzare le immagini per i cataloghi di due collezioni, dando vita a una delle collaborazioni meglio riuscite nella storia della fotografia. Un compito che l’artista siciliano assolse in modo originale e spiazzante. Scianna, infatti, non rinunciò alla sua natura di fotoreporter, né tantomeno rimase insensibile al richiamo della sua terra, così ricca di tradizioni, di cerimonie, di misticismo, facendo uscire la moda dagli studi di posa per trasportarla nella realtà della Sicilia e tra le strade dei paesi. Le sue fotografie di moda sono frammenti di storie che riflettono la sua visione del mondo, restituendo un ideale di bellezza che va oltre la pura descrizione del prodotto. Fondamentale in questo percorso fu anche la collaborazione con la top model Marpessa, che incarnava la bellezza mediterranea, che lo stesso Scianna scelse come sua musa.

    L’esposizione segue tutto il percorso di Scianna nel mondo della moda, durato quasi dieci anni, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, durante il quale collaborò con importanti brand e numerose riviste internazionali, tra cui Vogue, Vanity Fair, Stern, Grazia. Nei suoi scatti si fondono etica e stile, memoria e intuizione, fotografia e letteratura; questo approccio gli ha consentito di interpretare e capovolgere i modelli di rappresentazione comunemente consacrati al glamour delle passerelle, trasformando la fotografia di moda in racconto visivo, mantenendo intatto il legame tra immagine, verità e cultura.

    Il progetto Ferdinando Scianna. La moda, la vita, è reso possibile, oltre alle collaborazioni con la Fondazione Torino Musei, la GAM di Torino e la Fondazione Arte CRT, anche grazie al supporto del Museo Lavazza, di Confindustria Cuneo, della Fondazione Amleto Bertoni con Terres Monviso, e con il contributo dell’ATL del Cuneese e il patrocinio della Provincia di Cuneo.

    In contemporanea, il Filatoio di Caraglio (CN) ospita Helmut Newton. Intrecci, monografica dedicata ad un altro grande protagonista della fotografia del Novecento. Le mostre di Ferdinando Scianna e Helmut Newton, concepite per dialogare tra loro, approfondiscono aspetti inediti o poco esplorati dei due autori, offrendo visioni originali e complementari, due approcci distinti ma convergenti alla moda e al racconto della vita. Le carriere di entrambi vivono una svolta sul finire degli anni Ottanta, anche a seguito delle trasformazioni in atto nella società del periodo: da un lato l’avvento delle prime apparecchiature digitali e di Photoshop, che mettono in discussione il valore testimoniale dell’immagine fotografica, dall’altro la caduta del muro di Berlino e la fine dell’Unione Sovietica, che ridefiniscono gli equilibri globali e aprono nuove prospettive di incontro tra culture. Nelle immagini di Newton tutto ciò si traduce in una sempre maggiore teatralizzazione delle scene ritratte, che si fanno più oniriche e complesse. Scianna, invece, chiamato per la prima volta a confrontarsi con il genere della moda, torna alla Sicilia delle sue origini, trasformando le strade e le piazze in set inconsueti dove la verità della vita quotidiana si intreccia con la finzione degli abiti di lusso.

    Ad accompagnare le due mostre sarà un ricco Public Programme, a cura di Monica Poggi e Fondazione Artea, che proporrà incontri e dialoghi con esperti di fotografia, moda e cultura visiva. Un’occasione per leggere e contestualizzare il lavoro dei due maestri, ma anche per riflettere sulle intersezioni fra fotografia, produzione, collezionismo e società contemporanea.e le 

    Tutte le INFO QUI 

    fonte: www.clp1968.it  

    Libri: "I racconti dei gioielli. Lessico illustrato dall'Anello agli Orologi" di Eugenio Gallavotti

    “Non ho mai odiato un uomo abbastanza da restituirgli i diamanti” (Zsa Zsa Gabor". 

    “Se metti gioielli vistosi, il resto dev'essere neutro. Se no sei l'albero di Natale” (Karl Lagerfeld). 

    “I gioielli distolgono l'attenzione dalle rughe” (Sonja Henie). 

    Cosa racconta un anello di noi? E un paio d'orecchini asimmetrici? Un orologio incastonato di gemme? Da millenni scintillano come segni di potere, promesse d'amore, talismani, status symbol, opere d'arte da indossare. Più che ornamenti: narrazioni portatili, cristallizzazioni d'epoche, passioni, identità. 

    Dopo scarpe e borse, questo libro completa la trilogia dei principali accessori - autentici pilastri del sistema moda - luccicando di memoria, materia e immaginario. Un lessico dalla A alla Z, fitto di storie affascinanti, citazioni, curiosità, personaggi, aneddoti e miti. In parallelo, una sezione di dialoghi esclusivi con designer e manager che svelano i loro backstage. 

    Quale artigianato orafo al tempo dell'AI? Esisterà mai un bling-bling che sia anche etico e sostenibile? Domande aperte, risposte preziose. Ma si può parlare di bracciali e collane in tempi sempre più veloci e complicati? Si può. Perché i monili, minuscoli baluardi di senso, come pochi altri manufatti custodiscono il grande mistero: niente è più utile del futile. E si può perché, proprio nei momenti più tormentati della storia, i gioielli diventano beni rifugio, tesori tascabili, investimenti. 

    Oggi come ieri, un diamante rosa o uno zaffiro del Kashmir valgono più di tanti titoli azionari... Un volume pensato per gli appassionati di moda e design, per gli addetti ai lavori (in Italia decine di migliaia), per chi frequenta corsi di fashion studies. E per chi sa che l'unico modo di afferrare la felicità è lasciarsi attraversare dalla luce restituendola al mondo ancora più viva. Come fanno i gioielli. 

    Eugenio Gallavotti, già responsabile editoriale di Elle.it e delle brand extension (Elle Accessori, Elle Gioielli, Elle Gourmet…), è docente ai corsi di laurea in Comunicazione, media e pubblicità e in Moda e industrie creative all’Università Iulm e di Giornalismo nella moda al master Walter Tobagi dell’Università degli studi di Milano. Per FrancoAngeli ha pubblicato La teoria dei colori. Stile & società a contrasto. Quando siamo poveri la moda è ricca e viceversa. I racconti delle scarpe e I racconti delle borse.

    fonte: www.ibs.it