lunedì 14 aprile 2025

A Firenze dal 5 al 9 giugno, la città dei lettori a Villa Bardini. Il programma completo

Dal 5 al 9 giugno tantissimi ospiti e cinque giornate di eventi con i protagonisti della letteratura contemporanea, e ingresso gratuito alla mostra “Mimmo Jodice. Senza Tempo“

Tantissimi gli ospiti che popoleranno la 7/a edizione a Villa Bardini de La città dei lettori, il festival che catalizza in Toscana autori, editori, traduttori, divulgatori e curatori di primo piano a cura di Fondazione CR Firenze e Associazione Wimbledon APS, con la direzione di Gabriele Ametrano. Dal 5 al 9 giugno, presso la sede storica e cuore della manifestazione in Costa San Giorgio 2-4, incontri con gli autori, presentazioni, talk e reading insieme ai protagonisti della letteratura contemporanea. Con il patrocinio e il sostegno di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze ed Estate Fiorentina e il sostegno di Unicoop Firenze e International Motors.

“Leggere cambia tutto” è il messaggio che accompagna la manifestazione sin dalla nascita, e che quest’anno assume un senso ulteriore grazie ai due focus intorno a cui ruoterà l’evento: autori esordienti e AI, che saranno al centro di talk e appuntamenti in un fil rouge lungo l’intera durata dell’iniziativa. Giovani scrittori e scrittrici in conversazione con colleghi e colleghe già affermati per un confronto sui temi del contemporaneo, dalla vulnerabilità alla ricerca dell’identità, dalla disabilità al valore della non conformità dei corpi, dall’eros a uno sguardo su Mediterraneo e Medio Oriente. E poi una riflessione trasversale sulle intelligenze artificiali applicate al mondo dell’editoria – per scandagliare dubbi, paure, opportunità e abbagli di quella che si preannuncia una rivoluzione epocale per il settore e non solo – che a Firenze sarà veicolata dallo scrittore Luca Starita con una lectio su gender e AI.

VEDI IL PROGRAMMA COMPLETO

fonte: www.villabardini.it

Libri: "Frammenti di memoria. Mia madre, mio fratello e io" di Whoopi Goldberg

Questo libro è il commovente, tenero e divertente omaggio di una figlia a sua madre, e l'indimenticabile ritratto di una famiglia legata da un amore profondo.

«Sono stata incredibilmente fortunata ad avere una madre come la mia e un fratello come Clyde. Ho avuto l'opportunità di crescere con due persone che, ogni volta che potevano, sapevano divertirsi. Penso che sia questa la mia nuova missione: apprezzare di più le mie giornate, imparare da mamma. Perché non ci sono dubbi: sono la persona più fortunata del mondo.» 

Se non fosse stato per Emma Johnson, Caryn Johnson non sarebbe mai diventata Whoopi Goldberg. Nera, povera, madre single nella New York degli anni Cinquanta, Emma ha cresciuto i suoi figli tra indicibili difficoltà eppure, orgogliosa, pratica e indomabile, è riuscita a trasmettere loro il più importante degli insegnamenti: nella vita non bisogna rassegnarsi a sopravvivere ma impegnarsi sempre per fiorire e risplendere. In questo memoir intimo e sentito Whoopi Goldberg condivide per la prima volta moltissimi aneddoti personali della vita della sua famiglia. 

Cosa ha significato crescere nelle case popolari di New York, le gite a Coney Island, gli spettacoli di pattinaggio artistico sul ghiaccio, le visite ai musei, e poi la magia più bella, quella che si ripeteva ogni Natale davanti all'albero scintillante di lucine e affollato di pacchetti luccicanti. Ancora oggi per Whoopi è un mistero come sua madre sia riuscita a dare a lei e a suo fratello maggiore Clyde un'infanzia così piena e stimolante, malgrado la povertà e gli ostacoli contro cui combatteva giorno dopo giorno. Solo da adulta Whoopi si è resa conto di quanto traumatiche fossero state alcune di quelle battaglie. 

Whoopi Goldberg, nome d'arte di Caryn Elaine Johnson, è un'attrice, conduttrice e cantante statunitense. È una delle poche celebrità ad aver conseguito un EGOT, cioè ad aver vinto i quattro premi principali nell'ambito dell'intrattenimento statunitense: un Emmy, un Grammy, un Oscar ed un Tony Award. Scoperta dal regista-produttore Mike Nichols, attira l'attenzione di Steven Spielberg che la vuole protagonista di Il colore viola (1985), rievocazione delle disumane condizioni di vita degli schiavi in America. Il suo personaggio esuberante, dalla parlantina irrefrenabile, ottiene nel 1990 un grande successo di pubblico e di critica (Oscar come non protagonista) con la veggente imbrogliona di Ghost di Jerry Zucker, prontamente ripetuto con la cantante che si traveste da suora di Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992) di Emile Ardolino. Recita spesso in commedie scatenate, anche se è capace di interpretazioni più sfumate come in Una moglie per papà (1994) di Jessie Nelson. Tra le sue ultime interpretazioni, Ragazze interrotte (1999) di James Mangold e il demenziale Rat Race (2002) di Jerry Zucker.
Tra le esperienze televisive, ricordiamo nel 2006 la partecipazione come conduttrice al programma per l'ABC The View.
Premiata con una Laurea honoris causa al Wilson College di Chambersburg, secondo un sondaggio dell'Abacus, per ben dodici anni, tra il 1992-2004, Whoopi Goldberg risulta una delle attrici più apprezzate e stimate dal pubblico italiano per comicità e bravura.
Nel 2024 Longanesi pubblica in Italia, Frammenti di memoria. Mia madre, mio fratello e io.

fonte: www.lafeltrinelli.it

Libri: "La cucina inglese di Miss Eliza" di Annabel Abbs

«La poesia non si addice alle donne», borbotta Mr Longman quando riceve Eliza nel suo ufficio londinese. Le liriche della sua nuova raccolta sono curate ed eleganti, ma lui preferirebbe un bel libro di ricette. Eliza stenta a credere alle sue orecchie: quell'editore le ha davvero suggerito di mettere la sua penna sublime al servizio di un'attività cosí frivola e pratica come la cucina? Eliza è indignata, ma anche preoccupata: a trentasei anni deluderà ancora la sua famiglia, e dovrà forse rinunciare ai sogni e arrendersi a un matrimonio combinato, o a rimanere un'anonima zitella del Suffolk.

Al ritorno a casa, però, quei timori sono sostituiti da una preoccupazione ben piú grande. Mr Acton, suo padre, è sull'orlo della bancarotta e deve fuggire all'estero per sottrarsi ai creditori e alla prigione. 

La famiglia si disperde, mentre Eliza si trasferisce con la madre a Tonbridge, una cittadina termale del Kent. Qui le due donne prendono in gestione una pensione in cui Eliza si dedica - all'insaputa degli ospiti - alla cucina. Spinta dalla necessità, ha infatti rivalutato la proposta di Mr Longman e ne ha fatto la sua missione: se proprio deve scrivere un libro di ricette, allora sarà il migliore.

Eliza studia con impegno e costanza la teoria sui manuali dei suoi predecessori, e la mette in pratica ai fornelli della pensione, sperimentando ogni giorno originali abbinamenti di sapori, lunghe e complicate preparazioni, regolando e correggendo per ottenere la perfetta combinazione in ogni ricetta, proprio come faceva per il ritmo dei suoi versi. La cucina è diventata la sua poesia. Fondamentale per questo futuro capolavoro della letteratura culinaria sarà il contributo della giovane Ann, una ragazza che proviene da una famiglia molto povera, assunta dapprima come sguattera e poi, grazie al suo talento prodigioso, rivelatasi indispensabile nell'esecuzione e nel perfezionamento delle ricette di Eliza.

Sono proprio le voci di queste due protagoniste determinate e indipendenti, la cui amicizia supera differenze di classe e convenzioni, a raccontare la storia incredibile dietro Modern Cookery for Private Families, il manuale di Eliza Acton pubblicato per la prima volta nel 1845, destinato a sovvertire gli schemi dei classici libri di ricette e a influenzare tutte le successive generazioni di scrittori di cucina.

Abbs Annabel si è laureata in letteratura inglese presso la University of East Anglia e haottenuto un master in marketing presso la University of Kingston. Nel 2015 il suo romanzo d’esordio, The Joyce Girl, ha vinto l’Impress Prize for New Writers e lo Spotlight First Novel Award, oltre a essere arrivato finalista al Bath Novel Award e al Caledonia Novel Award. Suoi articoli e racconti sono apparsi su, tra gli altri, «The Guardian», «Mslexia», «Elle», «The Huffington Post».Frieda (Einaudi 2020) è il suo secondo romanzo, ed è stato accolto con grande entusiasmo da critica e pubblico. 

fonte: www.lafeltrinelli.it

lunedì 7 aprile 2025

Roma: a Palazzo Barberini la mostra "Caravaggio 2025" fino al 6 luglio 2025

Palazzo Barberini, Roma 7 marzo – 6 luglio 2025
A cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi, Thomas Clement Salomon

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica, in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e col sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, presentano a Palazzo Barberini Caravaggio 2025, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon: un progetto tra i più importanti e ambiziosi dedicati a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610), con un eccezionale numero di dipinti autografi e un percorso tra opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati.

Riunendo alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo. 

Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi, e l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.

La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.
Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: Martirio di sant’Orsola, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte.

La mostra “Caravaggio 2025” a Palazzo Barberini è un evento straordinario che offre l’opportunità di ammirare da vicino i capolavori di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Per rendere questa esperienza accessibile a tutte le tipologie di pubblico, CoopCulture, che dispone al proprio interno di un team specializzato e si avvale di collaborazioni altamente qualificate, ha progettato un calendario di visite speciali pensate per un pubblico diversificato. Le visite sono state create con un’attenzione particolare all’inclusività, rivolgendosi a persone sorde, ipovedenti e non vedenti, persone con disabilità cognitive e persone neurodivergenti. L’obiettivo è quello di abbattere le barriere e permettere a chiunque di godere della bellezza dell’arte di Caravaggio.

Il calendario prevede diverse tipologie di visite, tra cui:
• Percorsi con supporti tattili, realizzati e testati in collaborazione con la Fondazione ConTatto: per permettere anche alle persone non vedenti e ipovedenti di apprezzare alcune opere attraverso il tatto, grazie a un kit di supporti tattili.
• Visite con interprete LIS, realizzate e testate con DeA s.r.l., “Digitale e Accessibile”, Spin off accademico del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale: per garantire la piena accessibilità alle persone sorde.
• Visite in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), in collaborazione con Fondazione Santa Lucia: per facilitare la comprensione delle opere alle persone con disabilità cognitive, specialmente non verbali.
• Visite tenute dal Dr. Davide Mereu: storico dell’arte neurodivergente, che offrirà una prospettiva unica e appassionante sull’arte di Caravaggio.

Tutte le Info  QUI 

fonte: https://barberinicorsini.org

Danza > La Scala: Frédéric Olivieri è il nuovo Direttore del Corpo di Ballo

Teatro alla Scala
“La scelta di Olivieri, attuale direttore del corpo di ballo dell’Accademia, non rappresenta una decisione temporanea, ma un’aspirazione per il futuro”, ha annunciato il sovrintendente Fortunato Ortombina

Frédéric Olivieri è il nuovo direttore del corpo di ballo della Scala. A dare l’annuncio, in occasione della riunione d’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione del Teatro, è stato Fortunato Ortombina, appena entrato in carica come sovrintendente, che ha spiegato che la decisione è stata presa dopo che, il mese scorso, il direttore uscente, Manuel Legris, ha deciso di lasciare alla fine del mandato di sovrintendente di Dominique Meyer

La nomina di Olivieri, attuale direttore del corpo di ballo dell'Accademia (incarico che manterrà), come direttore del corpo di ballo della Scala non è un ripiego, "non è come quando Moratti chiamava Suarez prima dell'arrivo di un nuovo allenatore", è stato spiegato ironicamente, ma "un’aspirazione per il futuro”.

Frédéric Olivieri che ha già diretto il Balletto Scaligero dal 2002 al 2007 e dal 2016 al 2020 e dirige la Scuola di Ballo dell’Accademia dal 2006, assumerà la Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala per due stagioni a partire dal 1° marzo 2025. 

fonte: www.rainews.it

Libri: "Prada. Una storia di famiglia" di Tommaso Ebhardt

Con il suo stile inconfondibile, Tommaso Ebhardt, autore dei bestseller Sergio Marchionne e Leonardo Del Vecchio che hanno cambiato il modo di raccontare i capitani d'industria del nostro Paese, ripercorre la storia di Prada dalle origini ai giorni nostri, indaga le ragioni del successo, gli orizzonti economici e le possibili criticità. Scandagliando archivi aziendali, fonti storiche, documenti mai visionati prima, e grazie a importanti testimonianze, Ebhardt rivela particolari sinora sconosciuti sulle origini del Gruppo e i piani del futuro.

Da piccolo negozio nel salotto di Milano a brand globale da miliardi di euro quotato alla Borsa di Hong Kong. Prada sfida le convenzioni del lusso, sovverte le regole del fashion. Tra moda e industria, arte e Coppa America: una storia di famiglia. 

Come ha fatto Miuccia Prada a trasformare il negozio del nonno in centro a Milano in uno dei brand del lusso di maggior successo a livello mondiale, che controlla alcuni dei marchi più desiderati, come Miu Miu, capace di attrarre un'inesauribile attenzione? Quale ruolo ha giocato l'incontro con il vulcanico imprenditore toscano Patrizio Bertelli, diventato suo partner negli affari e nella vita, che ha fatto dell'integrazione verticale il suo mantra, del controllo totale sul processo produttivo, distributivo e commerciale il suo marchio di fabbrica? Come si preparano al futuro della loro creatura in un settore che si va polarizzando attorno a pochi giganti globali? 

Tommaso Ebhardt è direttore della redazione di Bloomberg News di Milano. Per la sua testata ha seguito alcune delle più importanti operazioni societarie a livello mondiale. Gioca a rugby in prima linea e suona l’ukulele con i suoi figli. Nel 2019 ha pubblicato un libro biografico su Sergio Marchionne, nel 2022 un'analoga biografia non ufficiale di Leonardo Del Vecchio, la storia del patron di Luxottica dalle origini al grande successo, entrambi editi da Sperling & Kupfer. 

fonte: www.ibs.it 

Libri: "Prendersi tutto. Io, Aristotele Onassis" di Anna Folli

Anna Folli dipinge in ogni sua sfumatura il ritratto di Aristotele Onassis, in questa tragedia classica il cui eroe è immortale eppure irrimediabilmente umano. Il romanzo di una vita eccezionale.

Sono entrato nel mito come una specie di monumento all’ingordigia degli uomini. Il mio nome è sinonimo di ricchezze e di poteri illimitati. C’è stato tanto nella mia vita: ci sono stati la lotta, i successi, il denaro, l’amore, i tradimenti, la vendetta, ma al centro di tutto è sempre rimasta Smirne. Sono un sopravvissuto ed è questo a rendermi invincibile.

«Anna Folli scruta, mai sgualcendoli, i giorni del mondo toccati in sorte ai suoi personaggi». - Bruno Quaranta, La Stampa

«Oggi gli armatori sono tutto ciò che resta della mitologia greca». - Romain Gary

Sognatore, donnaiolo, esule, lavapiatti, armatore, greco, turco, marito infedele, amante generoso. Uno tra gli uomini più ricchi del mondo. Chi fu Aristotele Onassis? Nei suoi quasi settant’anni di vita costruì un impero, comprò un’isola, strinse amicizia con alcuni degli uomini più potenti del mondo, Churchill su tutti, inventò Montecarlo, fece cadere ai suoi piedi, lui non bello, donne dal fascino straordinario. 

Ma vide anche il suo futuro ridotto in cenere nel drammatico incendio di Smirne, si reinventò la vita salpando, solo e senza un soldo, per l’Argentina, soffrì per la sua Grecia dilaniata dalla Seconda guerra mondiale, sopravvisse a un figlio amatissimo, conobbe l’apice del successo e l’abisso della solitudine di tutti gli uomini unici. Aristotele Onassis ebbe molte vite, tutte vissute pienamente, e desideri infiniti, nessuno dei quali rimase un sogno astratto, perché tutti diventarono progetti da realizzare, soldi e potere da accumulare. 

Amò, amato a sua volta: la divina Callas, alla quale lo legò sempre un sentimento tenero e insieme furibondo, e Jackie, l’imperscrutabile e algida regina da mostrare come un trofeo, furono solo due delle molte donne a cui ghermì il cuore. Onassis della vita voleva prendersi tutto. E sicuramente ci riuscì. Anche se il prezzo da pagare in cambio fu molto, forse troppo alto. Anna Folli dipinge in ogni sua sfumatura il ritratto di Aristotele Onassis, in questa tragedia classica il cui eroe è immortale eppure irrimediabilmente umano. Il romanzo di una vita eccezionale. 

fonte: www.ibs.it

lunedì 31 marzo 2025

Firenze Flower Show, mostra mercato di piante rare e inconsuete, al Giardino Corsini dal 5 al 6 Aprile 2025

Firenze Flower Show
, mostra mercato di piante rare ed inconsuete, tornerà
il 5-6 Aprile 2025 nel bellissimo Giardino Corsini, in via della Scala 115 a Firenze. La manifestazione primaverile tornerà con i migliori espositori del territorio nazionale, per passare insieme ai numerosi visitatori due giorni di divertimento e apprendimento sul tema del florovivaismo e del giardinaggio di qualità. Molte le attività collaterali gratuite che coinvolgeranno grandi e piccini in corsi di giardinaggio, dimostrazioni creative e laboratori didattici.  Orario mostra mercato: 09:00 – 20:00

Giunta alla sua settima edizione primaverile, Firenze Flower Show, la mostra mercato di piante rare e inconsuete, tornerà dal 5 al 6 Aprile 2025 con una nuova e ricchissima edizione. La location sarà sempre il bellissimo e storico Giardino Corsini, a Firenze in via della Scala, 115.
La mostra mercato sarà aperta dalle 9:00 alle 20:00 con orario continuato (ingresso a pagamento).

Tante le novità per i visitatori che decideranno di trascorrere un weekend all’insegna del verde di qualità e del giardinaggio. Firenze Flower Show ospiterà infatti un parco espositori sempre più nutrito, 70 fra i migliori produttori e collezionisti di rarità botaniche saranno pronti a mostrare al grande pubblico le loro varietà più particolari e a presentare le loro anteprime assolute a livello nazionale.

Saranno presenti numerosissime specie di rose, alle ortensie più rare, alle orchidee, agli agrumi in moltissime varietà e ancora camelie e azalee. Non mancheranno le piante cactacee e succulente, gli olivi secolari, piante mediterranee, perenni e i bulbi.

Ma non finisce qui, sarà possibile reperire infatti carnivore, piante aromatiche insolite e alberi da frutto in specie antiche e ritrovate e tantissime altre curiosità. Faranno da contorno a tutto ciò sezioni dedicate all’arredo da giardino e per la casa, artigianato di qualità, eccellenze enogastronomiche e prodotti del benessere, sempre indissolubilmente legate al mondo della natura.

Nuovi saranno anche tutti gli eventi collaterali che arricchiranno la kermesse. I “nuovi amici” di Firenze Flower Show potranno avvicinarsi al mondo del giardinaggio attraverso corsi di giardinaggio base e le mini-conferenze sulla storia, l’uso e la cura delle piante tenuti sempre dagli stessi espositori e tutti rigorosamente gratuiti!

Per il pubblico più esperto invece non mancheranno nuovi laboratori specializzati e avanzati di coltivazione dove poter apprendere i “trucchi del mestiere” e tecniche sempre più approfondite. Senza dimenticare ovviamente i “piccoli amici” della manifestazione: tutti i giorni ci saranno moltissime attività dedicate a loro per avvicinarli all’ecologia e al rispetto dell’ambiente, grazie a divertenti laboratori didattici e attività pratiche a loro misura. Ogni attività collaterale di Firenze Flower Show che si svolge all’interno della mostra mercato è gratuita ed aperta a tutti, previa iscrizione nell’area dedicata del sito.

INFO UTILI: I biglietti potranno essere acquistati direttamente il giorno della manifestazione oppure online CLICCANDO QUI

Area ristoro all’interno.

PREZZI PER L’INGRESSO ALLA MANIFESTAZIONE:

INGRESSO GIORNALIERO: 12 euro.

ABBONAMENTO DUE GIORNI: 20 euro.

INGRESSO RIDOTTO – Per gli iscritti alla Facoltà di Agraria (UNIFI) presentando il libretto universitario e per i possessori di Carta Verde della Rivista Vita In Campagna: 9 euro.

INGRESSO PET FRIENDLY – Per chi arriva in compagnia del proprio animale domestico: 9 euro.
Entrata gratuita per i ragazzi sotto i 12 anni e per diversamente abili.

fonte: www.firenzeflowershow.com

Firenze: Fondazione CR Firenze e Fondazione Roberto Longhi organizzano la mostra “Caravaggio e il Novecento” a Villa Bardini. Dal 27 marzo al 20 luglio 2025

L’esposizione racconta la straordinaria eredità di Roberto Longhi e Anna Banti, in collaborazione con la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Dal 27 marzo al 20 luglio 2025.

La mostra “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti” di Fondazione CR Firenze e Fondazione Roberto Longhi sarà ospitata a Villa Bardini dal 27 marzo al 20 luglio 2025. Curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, l’esposizione rappresenta molto più di una tradizionale mostra d’arte: offre un percorso culturale completo attraverso la vita e l’opera di una delle coppie più influenti del panorama intellettuale italiano del XX secolo.

Il percorso espositivo, che si snoda attraverso dodici sale occupando tutti gli ambienti della villa, presenta un’importante collezione di opere d’arte, documenti d’archivio e materiali multimediali, molti dei quali inediti. Tra i capolavori esposti spiccano il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, gli “Apostoli” di Jusepe de Ribera e una preziosa raccolta di dieci opere di Giorgio Morandi, donate personalmente dall’artista bolognese a Roberto Longhi e Anna Banti.

La mostra riunisce complessivamente 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, oltre a significativi nuclei di fotografie originali e documenti che testimoniano i rapporti della coppia con figure di primo piano della cultura italiana, da scrittori come Giuseppe Ungaretti, Giorgio Bassani, Vasco Pratolini, Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, ad artisti del calibro di Filippo de Pisis, Renato Guttuso e Scipione.

L’esposizione celebra il ruolo fondamentale che Longhi e Banti ebbero nella riscoperta di Caravaggio e del Seicento italiano. Particolarmente significativa fu la mostra che Longhi dedicò a Caravaggio nel 1951 a Palazzo Reale di Milano, un evento che attirò oltre 400.000 visitatori e riportò l’attenzione internazionale su questo maestro per lungo tempo dimenticato.

La mostra evidenzia anche l’impegno della coppia nella divulgazione dell’arte attraverso vari media, dai settimanali popolari alla televisione e alla radio. I visitatori potranno visionare due documentari realizzati da Longhi, dedicati rispettivamente a Carpaccio e a Carlo Carrà.

“Caravaggio e il Novecento” rappresenta una celebrazione dell’eredità che Roberto Longhi e Anna Banti hanno lasciato alla cultura italiana e alla storia dell’arte, una narrazione unica che valorizza il patrimonio della Fondazione Roberto Longhi.

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fonte: www.villabardini.it

63a GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO – 27 Marzo 2025. Il messaggio per il 2025 è stato scritto dal regista Theodoros Terzopoulos

La Giornata Mondiale del Teatro quest’anno è giunta alla 63a edizione e per l’occasione il messaggio è stato scritto da Theodoros Terzopoulos, attore, drammaturgo, regista, pedagogo e fondatore di Attis Theatre.

La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita dall’International Theatre Institute e da esperti dell’UNESCO per la prima volta il 27 Marzo 1962.

Da quel giorno, ogni anno, in tutto il mondo viene celebrata la Giornata Mondiale del Teatro e per l’occasione viene richiesto ad una personalità del teatro, della musica e della cultura in genere di scrivere un messaggio.

Il messaggio viene letto nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura e di aggregazione in tutto il mondo.

Theodoros Terzopoulos, uno dei grandi maestri della scena contemporanea, riflette nel suo messaggio sul bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilità morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medioevo odierno.

International Theatre Institute ITI
World Organization for the Performing Arts
Messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro 2025 – 27 marzo
Autore del Messaggio: Theodoros TERZOPOULOS, Grecia
Regista teatrale, Educatore, Autore, Fondatore e Direttore Artistico di Attis Theatre
Company, Ispiratore delle Olimpiadi Teatrali e Presidente del Comitato Internazionale delle
Olimpiadi Teatrali

Messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro 2025 di Theodoros Terzopoulos

"Può il teatro sentire il grido di aiuto che i nostri tempi stanno lanciando, in un mondo di cittadini
impoveriti, rinchiusi in celle di realtà virtuale, trincerati nella loro soffocante privacy? In un mondo
di esistenze robotizzate all'interno di un sistema totalitario di controllo e repressione in ogni ambito
della vita?
Il teatro è preoccupato per la distruzione ecologica, il riscaldamento globale, la massiccia perdita di
biodiversità, l'inquinamento degli oceani, lo scioglimento delle calotte polari, l'aumento degli
incendi boschivi e gli eventi meteorologici estremi? Può il teatro diventare parte attiva
dell'ecosistema? Da molti anni il teatro sta osservando l'impatto dell'uomo sul pianeta, ma ha
difficoltà ad affrontare questo problema.

Si preoccupa il teatro della condizione umana così come si sta delineando nel XXI secolo, in cui il
cittadino è manipolato da interessi politici ed economici, reti mediatiche e aziende che formano
l'opinione pubblica? Dove i social media, per quanto la facilitino, sono il grande alibi della
comunicazione, perché garantiscono la necessaria distanza di sicurezza dall'Altro? Un senso
pervasivo di paura dell'Altro, del diverso, dello Straniero, domina i nostri pensieri e le nostre azioni.
Può il teatro fungere da laboratorio per la coesistenza delle differenze senza tenere conto del
trauma sanguinante?

Il trauma sanguinante ci invita a ricostruire il Mito. E come dice Heiner Müller: “Il mito è un
aggregato, una macchina alla quale si possono collegare macchine sempre nuove e diverse.
Trasporta l'energia fino a quando la velocità crescente farà esplodere il campo culturale” e,
aggiungerei, il campo della barbarie.
I riflettori del teatro possono far luce sul trauma sociale e smettere di gettare un'immagine
fuorviante su sé stesso?

Domande che non ammettono risposte definitive, perché il teatro esiste e sopravvive grazie a
domande senza risposta.
Domande innescate da Dioniso, che attraversa il suo luogo di nascita, l'orchestra del teatro antico,
e continua il suo silenzioso viaggio da profugo attraverso paesaggi di guerra, oggi, nella Giornata
Mondiale del Teatro.
Guardiamo negli occhi Dioniso, il dio estatico del teatro e del Mito che unisce passato, presente e
futuro, figlio di due nascite, da Zeus e da Semele, espressione di identità fluide, femminile e
maschile, iroso e gentile, divino e animale, in bilico tra follia e ragione, ordine e caos, un acrobata
sul crinale tra la vita e la morte. Dioniso pone una domanda ontologica fondamentale: “Qual è il
senso di tutto questo?” una domanda che spinge il creatore verso un'indagine sempre più profonda
sulle radici del mito e sulle molteplici dimensioni dell'enigma umano.
Abbiamo bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilità
morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medioevo odierno."
Theodoros Terzopoulos

lunedì 24 marzo 2025

Books: "Audrey Hepburn: A Life of Beautiful Uncertainty" by Tom Santopietro

Academy Award-winning actress, fashion icon, ethereal beauty, wife, mother, World War II resistance activist, UNICEF champion— Audrey Hepburn transcended her era and became a global idol whose appeal continues to soar in the twenty-first century.

Packed with beautiful photographs of the star at her most captivating and supplemented with incisive fashion commentary from award-winning designer Jeffrey Banks, Audrey Hepburn: A Beautiful Uncertainty is a one-of-a-kind exploration of Audrey’s glamorous image and remarkable life. Always leading with her heart, Hepburn is shown here fully captured in all her complexity: an often self-doubting but brilliant and genuinely kind woman whose style and activism changed the world.

Slipping behind the scenes of Hollywood’s Golden Age, author Tom Santopietro details Audrey’s personal and professional life, from her legendary dance partnership with Fred Astaire on the classic Funny Face to her love affairs with Albert Finney and William Holden. Throughout, her life and career are juxtaposed with the lasting legacy of her iconic image and unerring fashion sensibility, as she played muse to the brilliant designer Hubert de Givenchy and inspired women from Jacqueline Onassis to Carly Simon.

Rich in biographical detail and full of new photographs and stories, this is a fitting tribute to the glamour and character of an enchanting and beloved icon.

18 maggio 2025  >> Pre Order 

source: www.amazon.it

Scienza > Tre giorni senza smartphone e il cervello si rimodella. La distanza attiva le aree legate alla dipendenza

Nell'attività cerebrale la traccia di una pausa dallo smartphone (fonte: Purest da PxHere CC0 Public Domain) RIPRODUZIONE RISERVATA
Rinunciare allo smartphone anche per soli tre giorni rimodella l’attività cerebrale.

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior e condotto su 25 volontari con il coordinamento di Mike M. Schmitgen, dell’Università tedesca di Heidelberg, I risultati indicano inoltre che la carenza del telefono stimola i recettori delle dipendenze, come quelle da fumo e alcol. 

Tutti ormai siamo strettamente legati ai nostri smartphone, indispensabili nella vita quotidiana, nella socialità e sul lavoro, e dai quali non riusciamo a stare lontani facilmente. Ma per capire i rischi di un uso eccessivo e il loro impatto sul nostro cervello i ricercatori hanno chiesto a 25 volontari di età compresa tra 18 e 30 anni di limitarne l’uso il più possibile (alle sole comunicazioni essenziali) e sottoporsi a test e esami strumentali prima e dopo questa pausa. 

Le analisi dell'attività cerebrale fatte con la Risonanza magnetica funzionale ha così evidenziato alcuni cambiamenti avvenuti in quelle poche ore e “sono state trovate associazioni tra cambiamenti nell'attivazione cerebrale nel tempo e sistemi di neurotrasmettitori correlati alla dipendenza”, osservano gli autori della ricerca.

In altri test, dopo 72 ore lontani dallo smartphone, sono poi state mostrate ai volontari immagini con soggetti diversi, come fiori o barche, e altre con smartphone e in questi casi si è osservata l’attivazione di alcune parti del cervello collegate all'elaborazione della ricompensa, simili  ai segnali cerebrali collegati alle dipendenze da sostanze come la nicotina o l'alcol.

fonte: di Leonardo De Cosmo   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

Moda: Fondazione Garavani Giammetti, a Roma nuovo polo di arte a moda. PM23 aprirà a primavera con una mostra in un'ala del palazzo Mignanelli sede della storica maison

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La bellezza è sempre stata la nostra guida e ispirazione più profonda.

Abbiamo dedicato le nostre vite a celebrarla, a scoprirne le infinite sfumature e a condividerla con il mondo.

La Fondazione nasce da questo stesso amore per la bellezza, con l'intento di preservarla, promuoverla e trasmetterla alle future generazioni, rappresentando la naturale prosecuzione del nostro percorso. Crediamo che la bellezza abbia il potere di elevare, trasformare e lasciare un segno indelebile nella vita delle persone. 

Con la Fondazione vogliamo condividere e restituire al mondo ciò che la bellezza ci ha donato, sostenendo il talento, la creatività e la cultura, affinché possano essere fonte di ispirazione come lo sono stati per noi. Crediamo fermamente che sostenere il talento, promuovere la cultura e aiutare chi ha bisogno siano modi concreti per rendere il mondo un posto migliore". Con questa dichiarazione di amore per la bellezza dell'arte, intesa come concetto e sintesi di una forza motrice capace di trasformare, creare e ispirare progresso, ma anche con la conferma di voler sostenere i giovani talenti della moda e dell'arte, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti annunciano la Fondazione che porta i loro nomi (FVG). La sede è a Roma a Piazza Mignanelli, nello stesso palazzo storico dove ha ancora sede la maison fondata negli anni Sessanta dal maestro couturier di Voghera. 

La Fondazione, che è stata costituita da Garavani e Giammetti nel 2016 con una missione filantropica, s'identifica nel principio "Beauty creates Beauty", un manifesto di crescita, innovazione e impatto culturale, che eleva la bellezza a forza propulsiva. 

Dopo un anno di lavori di restauro, si apriranno al pubblico le porte di un'ala del Palazzo Gabrielli Mignanelli 23, costruito a fine Ottocento come scuola e tipografia di Propaganda Fide, ora trasformato dalla Fondazione Garavani Giammetti in un polo internazionale per le arti, la moda e la cultura. Lo spazio sarà inaugurato a primavera con una mostra che segnerà l'inizio di una programmazione espositiva di moda e arte. Ospiterà le attività culturali sostenute dalla Fondazione, mostre, eventi, workshop e iniziative educative e si chiamerà PM23, dalle iniziali di Palazzo Mignanelli e del civico.   

L'altro aspetto importante dell'arrivo della Fondazione a Roma determinante anche per riassegnare un ruolo nella moda alla capitale, è quello che vede il palazzetto storico messo nello spazio PM23 a disposizione delle generazioni future, come cuore pulsante delle attività culturali supportate dalla Fondazione dedicate all'arte e alla moda. La scelta di lasciare la sede della Fondazione a Roma dimostra il grande amore per la capitale da parte di Garavani e Giammetti, che dagli anni Sessanta, con la loro visione estetica, hanno elevato la moda a linguaggio universale di armonia, grazia e perfezione. 

Oggi la Fondazione si fa custode e interprete della loro filosofia, traducendola in un impegno concreto attraverso tre pilastri: sostegno a iniziative filantropiche e sociali, valorizzazione artistica e culturale, educazione e supporto del talento. La Fondazione si pone l'obiettivo di intrecciare collaborazioni con organizzazioni locali e internazionali. Tra i progetti promossi negli ultimi anni dalla Fondazione il sostegno a famiglie bisognose e i progetti speciali per gli ospedali Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli di Roma. Inoltre, la Fondazione è impegnata nella valorizzazione e salvaguardia di istituzioni culturali, come il Teatro Valentino Garavani di Voghera.  

fonte: (di Patrizia Vacalebri)   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati   

lunedì 17 marzo 2025

Books: Linda Evangelista Photographed by Steven Meisel

A fashion milestone, Linda Evangelista is one of the few "supermodels" to have risen to fame in the 80s, when fashion was at its height. Needless to say, she was photographed by the greatest fashion photographers, amongst them Steven Meisel.

 

This book presents over 180 images taken during a twenty-five-year relationship between the photographer and his muse. It depicts the evolution of the photographer's vision, as well as his admiration and friendship for the supermodel, whom he photographed in a variety of imaginative contexts and occasions.


Art direction by Jason Duzansky, introduction by William Norwich.

  • DIMENSIONS: 37 CM X 45.5 CM
  • PAGES: 232
  • SLRD CURATED

  • 100% PAPER
  • ID stile 809077YCL098486
  • Regno Unito
  • fonte:  https://www.ysl.com

Moda > Da Miu Miu a Versace, arriva Vitale da Versace, prende il posto di Donatella. Lei rimarrà Chief Brand Ambassador, lui è il nuovo direttore creativo della maison

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Non è un addio, ma segna comunque la fine di un'epoca: dal primo aprile non sarà più un Versace il direttore creativo della maison della Medusa, oggi controllata da Capri Holdings.

Dal primo aprile Donatella lascerà il posto a Dario Vitale, che era Design and Image Director da Miu Miu, brand del gruppo Prada.

Una nomina che pare quindi confermare le voci sempre più insistenti che vorrebbero ormai imminente il passaggio della casa di moda fondata da Gianni Versace al gruppo Prada. 

Le voci su un possibile cambio ai vertici della creatività del brand, parallelamente a quelle della sua vendita, avevano iniziato a circolare da tempo, quando era emerso che il contratto della direttrice creativa era in scadenza a febbraio. Il 13 marzo la conferma, con una nota di Capri Holdings: Donatella, che il prossimo due maggio compirà 70 anni, non abbandonerà definitivamente la maison, di cui aveva preso la guida nel 1997, dopo la morte del fratello Gianni, ma ne diventerà la Chief Brand Ambassador, sempre dal primo aprile. In questo nuovo ruolo, si dedicherà a sostenere le iniziative filantropiche e di beneficenza di Versace e rimarrà advocate del brand a livello globale. 

"È stato il più grande onore della mia vita - scrive l'iconica designer - portare avanti l'eredità di mio fratello Gianni. Lui era il vero genio, ma spero di avere un po' del suo spirito e della sua tenacia. Nel mio nuovo ruolo di Chief Brand Ambassador, rimarrò la più appassionata sostenitrice di Versace, che è parte del mio DNA ed è sempre nel mio cuore". "Sostenere la prossima generazione di designer è sempre stato importante per me" dice ancora Donatella, che lo scorso mese alla Milano fashion week ha svelato la sua ultima collezione fall-winter 2025/26. Oggi si dice "entusiasta che Dario Vitale si unisca a noi" per "guardare Versace attraverso nuovi occhi".  

Da parte sua Vitale, che dopo anni nell'ufficio stile di Miu Miu nel gennaio 2023 era subentrato a Fabio Zambernardi, si dice "onorato di far parte di questa unica e potente casa di moda di lusso creata da Gianni e Donatella. C'è in questa maison un'eredità che è un lessico orgoglioso e inconfondibile da investigare, un patrimonio che ha attraversato i decenni e la storia della moda, verso cui sento una grande responsabilità unita al desiderio di costruire insieme un nuovo inizio". "Un sincero ringraziamento a Donatella - scrive ancora il nuovo direttore creativo della maison fondata nel 1978 - per la fiducia e l'instancabile lavoro con cui ha custodito e fatto evolvere questo brand che è oggi Versace. È un privilegio contribuire alla crescita futura di Versace e al suo prestigio attraverso la mia visione, esperienza e dedizione". 

Dal punto di vista economico, gli annunci di oggi, afferma John D. Idol, Presidente e Amministratore Delegato di Capri Holdings, che nel 2018 aveva rilevato il brand dalla famiglia Versace e da Blackstone per oltre 1,8 miliardi di euro, "fanno parte di un attento piano di successione per Versace". Vitale, aggiunge, "è un eccezionale design leader e siamo certi che il suo talento e la sua visione saranno fondamentali per la crescita futura di Versace." "Ho fiducia nell'azienda e nel suo posizionamento attuale, poiché - aggiunge Emmanuel Gintzburger, CEO di Versace - siamo ben preparati per scrivere questo nuovo capitolo di Versace". 

Un capitolo che presto, oltre a un nuovo volto e a una nuova direzione artistica, potrebbe avere una nuova proprietà: secondo gli esperti, l'acquisizione della maison da parte del gruppo Prada dovrebbe essere finalizzata entro la fine di marzo per una cifra intorno a 1,5 miliardi di euro. Di certo c'è il tentativo di Capri Holdings di cedere l'azienda fondata da Gianni Versace, così come Jimmy Choo, per concentrarsi sul brand Michael Kors. 

Oggi secondo le ultime indiscrezioni il dubbio non è più se la trattativa andrà in porto, ma se Prada - che detiene i marchi Miu Miu, Church's, Car Shoe, oltre a Luna Rossa e Marchesi 1824 - acquisirà dagli americani anche Jimmy Choo, per una cifra totale di 2 miliardi di euro. Se l'operazione andasse in porto il gruppo guidato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, secondo gli analisti, riuscirebbe a creare un colosso del lusso italiano in grado di competere con big come Kering e Lvmh.  

fonte: (di Gioia Giudici)   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

Mostre: alla Gagosian Gallery di Roma "Richard Avedon Italian Days" fino al 12 maggio 2025

Richard Avedon Italian Days, 2025, installation view © The Richard Avedon Foundation Photo: Martina Magno, M3 Studio Courtesy Gagosian

Gagosian presenta una mostra di fotografie di Richard Avedon scattate in Italia, che evidenzia quanto siano state fondamentali per il suo lavoro successivo Italian Days a Roma dal 12 marzo 2025

Gagosian è lieta di annunciare Italian Days, una mostra in cui più di venti fotografie scattate da Richard Avedon per le strade di Roma, della Sicilia e di Venezia—diciotto delle quali della serie Italy (1946–48), presentata qui per la prima volta nella sua interezza—dialogano con ritratti di figure iconiche che incarnano il suo stile distintivo. In mostra anche alcune immagini di una serie del 1946, che ritraggono Zazi, una performer di strada romana. Gagosian rappresenta il lavoro di Richard Avedon globalmente dal 2011.

Dal suo primo arrivo a Roma nel 1946 subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando l’Italia era ancora in gran parte inaccessibile ai visitatori, Avedon compì diversi viaggi nel Paese nel corso del decennio successivo. Le molteplici serie di fotografie realizzate durante questi viaggi esplorativi sono state cruciali per lo sviluppo del suo sofisticato approccio al ritratto. Avedon era particolarmente attratto dalla bellezza e dalla devastazione dell’Italia dell’epoca, dalla grandiosità e dalla potenza della sua storia e dall’enorme varietà di espressioni umane e di resilienza che osservava ovunque volgesse lo sguardo. Rivelando il suo interesse per un’autentica interazione tra fotografo e soggetto, il lavoro italiano di Avedon ha esercitato una forte influenza sulla sua pratica, infondendo in ogni immagine una profondità di spirito e una gamma di emozioni inimitabili.

Ogni coppia e gruppo più ampio di fotografie esposte a Roma riflettono una tecnica o una strategia compositiva diversa che trae origine dalle immagini italiane di Avedon. Il famoso ritratto del 1957 di una Marilyn Monroe dallo sguardo smarrito, ad esempio, e l’immagine del 1980 di Ruby Holden, impiegata del banco dei pegni, dell’iconica serie In the American West (1979–84), sembrano entrambi essere stati anticipati da un ritratto di strada romano scattato nel 1947. Le radici di gioia e disperazione che Avedon ha catturato nella sua rappresentazione della Monroe si possono trovare a Roma, così come il suo autoritratto del 1963 ricorda la fotografia di un giovane siciliano fiero e simpatico, apparso dalle ceneri della guerra e pronto ad iniziare una nuova vita.

Le numerose corrispondenze presenti in Italian Days—tra soggetti, estranei e momenti—enfatizzano la costante attenzione di Avedon verso un’umanità comune che trascende la tecnica o le circostanze. 

Lo sguardo verso il basso che caratterizza una delle due immagini del famoso drammaturgo in Samuel Beckett, writer, Paris, April 13, ad esempio, è preannunciato dall’antecedente Italy #6, Rome, 1946, in cui un ragazzo si porta le mani sul viso mentre rivolge lo sguardo ai sampietrini assolati di una strada metropolitana. 

Un altro gruppo di immagini trasmette uno stato d’animo più leggero, tracciando una linea che va dalla giocosa figura danzante di Italy #8, Palermo, Sicily, 1947 alle successive immagini della modella americana Dorian Leigh in posa con un ciclista sugli Champs-Elysées e di Audrey Hepburn che balla con Fred Astaire sul set di Funny Face. L’Italia, con il suo cuore spezzato e il suo spirito indomito, ha indicato la strada.

L’allestimento è stato ideato da Cécile Degos, responsabile anche di quello di Iconic Avedon: A Centennial Celebration of Richard Avedon, presentata presso Gagosian Parigi nel 2024. Una mostra di Richard Avedon inaugurerà alla Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi il 30 aprile 2025.  

Photo courtesy Gagosian Gallery.

La mostra è alla Gagosian Gallery, in Via Francesco Crispi 16, sarà visitabile fino al 17 maggio 2025        >> INFO

Via Francesco Crispi 16
00187 Rome

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+39 06 4208 6498
rome@gagosian.com

Contatti 

fonte: https://gagosian.com   Photo courtesy Gagosian Gallery. 

lunedì 10 marzo 2025

Teatro Maggio Musicale Fiorentino > Accademia del Maggio: Corso per truccatori teatrali

PERCORSO PROFESSIONALIZZANTE PER LA REALIZZAZIONE DEL MAKE UP PER GLI ATTORI TEATRALI 

Progetto 9012809, n. edizione 2, matricola 20252A90653

Corso per truccatori teatrali

DESTINATARI: N. da 8 a 11 ALLIEVI

Il corso è promosso nell’ambito di GiovaniSì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. È finanziato con i fondi del PNRR, tramite il programma GOL.

DESCRIZIONE DEI CONTENUTI

Il percorso formativo si configura come un aggiornamento di breve durata e dai contenuti e dalle finalità professionalizzanti in relazione alle mansioni principali del truccatore teatrale. Obiettivo del percorso è fornire alcune capacità e conoscenze per permettere all’allievo/a di approcciarsi alla professione di make-up artist. Il percorso fornirà le competenze tecniche per realizzare delle ipotesi di trucco elaborate in funzione del contesto e della storia rappresentata, in coerenza con le caratteristiche delle acconciature di scena.

UNITÀ FORMATIVE

  1. Introduzione al make-up teatrale, 20 ore
  2. Le tecniche del trucco teatrale, 14 ore
  3. Team Working e la comunicazione efficace, 8 ore
  4. Lavorare in Sicurezza, 4 ore

STRUTTURA DEL PERCORSO

Il corso prevede n° 46 ore di aula. Le lezioni potranno svolgersi in orario 9.00-13.00 e 14.00-18.00 dal lunedì al venerdì. Il calendario dettagliato sarà comunicato a inizio corso. Il percorso è finalizzato al rilascio di una Dichiarazione degli apprendimenti. In caso di mancato conseguimento di attestazione finale è previsto, al superamento delle prove di verifica intermedie di fine UF da parte del discente, il rilascio di apposita attestazione parziale, così come previsto dall’Avviso di cui al DD 27478 del 22/12/2023.

COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI

Le competenze professionali previste in uscita dal percorso formativo sono:

  • Applicare standard televisivi o cinematografici conoscendo e valutando le richieste di produzione.
  • Capire ed interpretare le richieste emozionali ed il risultato atteso dalla Regia e dalla Produzione attraverso lo studio in dettaglio della sceneggiatura.
  • Analizzare ed intervenire sulla qualità delle relazioni interne/esterne (customer care e customer satisfaction) come strumento di potenziamento delle competenze individuali e organizzative.

SBOCCHI OCCUPAZIONALI

Il percorso di aggiornamento professionale, di breve durata, fornisce competenze spendibili nel settore delle produzioni teatrali e dello spettacolo.

BENEFICIARI DEI PERCORSI FORMATIVI

Il presente avviso si rivolge a:

  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro: le specifiche categorie di lavoratori sono individuate dalla Legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021, art. 1, comma 200);
  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
  • Beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale: percettori del Reddito di cittadinanza;
  • Beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale: percettori di Supporto per la Formazione e il Lavoro e Assegno di Inclusione (decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85);
  • Lavoratori fragili o vulnerabili: giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • Disoccupati senza sostegno al reddito: disoccupati, altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni di fragilità), lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
  • Lavoratori con redditi molto bassi (i cosiddetti working poor): il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale

INDENNITÀ DI FREQUENZA

Per la partecipazione ai percorsi è prevista una specifica indennità, pari a 3,50 euro/ora corso (calcolata sulle sole ore di aula e FAD sincrona) a titolo di indennità di frequenza. L’indennità di frequenza è corrisposta solo a chi ha ottenuto l’attestazione finale prevista dal percorso frequentato (o abbia assolto alla frequenza minima prevista dal percorso), per il solo primo percorso frequentato, nel limite massimo di euro 100,00 e fino ad esaurimento delle risorse indicate nell’avviso. L’importo previsto ai fini dell’indennità così come risultante dall’avviso per ogni singolo progetto non può in nessun caso essere superato.

ISCRIZIONI

Fase 1 - ACCESSO AL PROGRAMMA GOLcoloro che sono interessati ad iscriversi al corso debbono effettuare l’iscrizione al programma GOL  esclusivamente presso i Centri per l’Impiego del territorio toscano (https://www.regione.toscana.it/-/recapiti-e-orari-degli-uffici-sul-territorio). Presso il Centro per l’Impiego prescelto ogni beneficiario sarà indirizzato verso uno specifico percorso sulla base degli esiti dell’orientamento.

Fase 2 – ISCRIZIONI AL CORSO: il beneficiario potrà iscriversi al corso presente nelle misure 2 Upskilling o 3 Reskilling verso le quali è stato indirizzato. Per l’effettuazione della fase 2 il beneficiario potrà recarsi presso un Centro per l’Impiego o presso un’Agenzia per il lavoro. (https://www.regione.toscana.it/documents/10180/22570120/Elenco%20Agenzia%20approvate%2016_gennaio_2023/d65c389a-a6d7-6fbd-b577-88657897b566)

>>> Scarica la locandina

>>> INFO

Accademia del Maggio Musicale Fiorentino – ETS
Piazzale Vittorio Gui, 1
50144 Firenze (FI) – Italia
Tel. (+39) 055 2779276
E-mail: segreteria.accademia@maggiofiorentino.com

Pec: accademia@pec.maggiofiorentino.academy 

fonte: www.maggiofiorentino.com

Mostre > Firenze a Palazzo Strozzi: Tracey Emin "Sex and Solitude" dal 16 marzo 2025 al 20 luglio 2025

Palazzo Strozzi presenta Tracey Emin. Sex and Solitude, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a una delle più famose e influenti artiste nel panorama contemporaneo.

Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’esposizione permette di immergersi nella poliedrica attività di un’artista che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura, sperimentando tecniche e materiali come il ricamo, il bronzo e il neon. Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre 60 opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera di Tracey Emin, dagli anni Novanta a oggi, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio. Molte delle opere sono presentate in Italia per la prima volta, assieme a nuove produzioni, in diversi media, realizzate in occasione dell’esposizione.

Celebre per un approccio diretto e crudo nella sua arte, Tracey Emin dà vita a opere in cui momenti intimi e privati si trasformano in metafore esistenziali che riflettono sulla sessualità o la malattia, sulla solitudine o l’amore. Attraverso una ricerca onesta e fortemente autobiografica, Emin traduce esperienze personali in opere intense e potenti, in cui il linguaggio diretto ed esplicito delle sue celebri frasi al neon si unisce alla forte materialità dei suoi dipinti e delle sue sculture.

 Tracey Emin. Sex and Solitude
è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori pubblici: Comune di Firenze, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati: Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo, Fondazione Hillary Merkus Recordati, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.
Main Sponsor: Gucci.
Tracey Emin

 Tracey Emin DBE RA è nata nel 1963 a Croydon, Londra, ed è cresciuta nella città costiera di Margate. Nell’arco della sua carriera ha sviluppato una pratica artistica che spazia tra disegno, pittura, arazzi, ricami, film, sculture in bronzo e installazioni al neon. L’artista trae ispirazione dalla propria vita, facendo riferimento a esperienze profondamente intime: dalla sua storia sessuale agli abusi subiti, dall’aborto alle relazioni affettive, fino, più recentemente, al cancro e alle sfide legate alla sua salute.

Nel 1999 ha attirato enorme attenzione mediatica quando è stata candidata al Turner Prize e ha esposto My Bed alla Tate Gallery di Londra. Da quel momento la carriera di Emin ha conosciuto una crescita costante: nel 2007 ha rappresentato il Regno Unito alla 52° Biennale di Venezia e nel 2011 è stata nominata Professore di Disegno presso la Royal Academy, diventando una delle due prime donne a ricoprire questo ruolo nella storia dell’istituzione.

Oggi Emin è ampiamente riconosciuta a livello istituzionale. Recentemente ha inaugurato a Margate i Tracey Karima Emin (TKE) Studios, uno spazio professionale per artisti interamente da lei sovvenzionato, che include anche la Tracey Emin Artist Residency (TEAR), una residenza artistica gratuita in studio.

Nel 2024 è stata insignita del titolo di “Dame” nell’ambito dei premi conferiti in occasione del compleanno del re, come riconoscimento del suo contributo all’arte.

La mostra presenta contenuti che includono rappresentazioni della sessualità e del corpo che potrebbero risultare sensibili per alcune persone. Si raccomanda l’accesso ai minori di 14 anni solo se accompagnati da una persona adulta.

In copertina: Tracey Emin, I waited so Long (det.), 2022. Photo: HV-Studio. Courtesy of the Artist and Xavier Hufkens, Brussels ©Tracey Emin. All rights reserved, DACS 2024.

Orario mostra
Dal 16 marzo 2025
Tutti i giorni 10.00-20.00
Giovedì fino alle 23.00 >> Acquista ora

fonte: www.palazzostrozzi.org

Ferragamo partner della mostra "Lo sguardo nascosto. La danza dietro il sipario" al Museo Teatrale alla Scala fino al 14 settembre 2025.

Ferragamo partner della mostra Lo sguardo nascosto. La danza dietro il sipario, al Museo Teatrale alla Scala dal 12 febbraio al 14 settembre 2025.

Attraverso le immagini di Gérard Uféras, l’esposizione esplora l’intimità della danza, rivelando la disciplina e la poesia del Corpo di Ballo della Scala. Un mondo che riflette lo spirito di Ferragamo, dove grazia e rigore, estetica e funzionalità si incontrano. 

Un dialogo tra arte e artigianalità, simbolizzato dalla ballerina, modello di perfezione tra forma e movimento.

Fin dagli anni Venti, Salvatore Ferragamo ha creato scarpe per attrici, ballerine e artiste legate alla danza, tra cui Katherine Dunham, Alicia Markova e Anna Pavlova, attratte dall’equilibrio tra bellezza e comfort. L'archivio Ferragamo conserva una preziosa collezione di ballerine, incluse quelle con il logo Ballerina by Ferragamo, simbolo di un patrimonio che continua a ispirare. La ballerina creata per Audrey Hepburn nel 1954 è uno degli esempi più celebri, emblema dell'incontro tra eleganza e praticità. Anche icone come Greta Garbo, Marilyn Monroe e Ingrid Bergman hanno scelto queste scarpe, unendo moda e arte del movimento.

Vito Lorusso © Teatro alla Scala
La mostra, curata da Paola Calvetti e Livia Corbò, con l’allestimento di Margherita Palli e Valentina Dellavia, invita il pubblico a varcare il confine tra scena e retroscena, a scoprire la bellezza custodita nei silenzi della preparazione, negli sguardi d’intesa tra i danzatori, nei rituali che precedono ogni debutto. Un viaggio che rispecchia la filosofia dell’azienda, dove la vera essenza della bellezza risiede nel processo creativo, nell’impegno e nella passione che la rendono eterna.
Ferragamo è orgogliosa di sostenere questa celebrazione della danza e dell’arte, riaffermando il proprio impegno nella valorizzazione della cultura e dell’eccellenza artigianale. Un omaggio alla bellezza del gesto, alla perfezione della forma e alla storia di un’icona senza tempo.

Ogni passo di danza nasce da un’incessante ricerca dell’armonia, frutto di rigore e dedizione. Allo stesso modo, la maestria artigianale della maison si fonda sulla perfezione del dettaglio e sulla tensione costante verso l’eccellenza. Così come i ballerini affinano ogni gesto fino a renderlo pura espressione, gli artigiani plasmano la materia con la stessa meticolosità, dando vita a creazioni che racchiudono un’anima. Un parallelismo che si riflette anche nella collezione Primavera-Estate 2025 di Maximilian Davis, dove il balletto diventa ispirazione per silhouette fluide e morbide, immerse in tonalità che evocano la penombra del sipario e il chiaroscuro delle quinte teatrali. >> Scopri di più

fonte: www.ferragamo.com

Scala: 'Lo sguardo nascosto', un libro e una mostra sul ballo. Il fotografo Uféras racconta quello che il pubblico non vede

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Un libro con 160 immagini che raccontano il Corpo di ballo della Scala nei momenti sconosciuti al pubblico, dietro le quinte o in sala prove, e una mostra sul balletto scaligero, che presenta quelle stesse immagini, ma non solo, allestita nelle sale del Museo teatrale.

Il titolo di questa duplice iniziativa, presentata oggi alla Scala, è 'Lo sguardo nascosto - La danza dietro il sipario'. 

È la conclusione di un lavoro che il fotografo Gérard Uféras, già autore di importanti volumi sui corpi di ballo dell'Opéra di Parigi e del Bolshoi, ha cominciato nel 2017.

Il libro, edito da Il Saggiatore (in libreria il 27 febbraio), mostra quello che il pubblico non vede, incrocia momenti di vita quotidiana dietro le quinte, cogliendo attimi intenso lavoro, ma anche di riposo, sorrisi, chiacchiere, documenta insomma la vita di un ballerino della Scala, al di fuori di ciò che poi davanti al pubblico diventa perfezione estetica.

Lo ha curato Paola Calvetti, che firma anche il testo sul fotografo e la danza, mentre Valeria Crippa approfondisce storia e caratteristiche della compagnia. 

Le immagini del libro costituiscono anche il cuore della mostra, curata da Paola Calvetti e Livia Corbò. Il percorso, ideato da Margherita Palli insieme a Valentina della Via, ricrea la sala prove e il retropalcoscenico nella giornata tipo di un ballerino fino al momento prima di entrare in scena. 

Accanto alle foto, una serie di oggetti e installazioni: ad esempio una scarpetta da ballo calzata dalla leggendaria Fanny Elsser (contestata perché austriaca nei giorni precedenti le 'cinque giornate' di Milano) a San Pietroburgo in una 'Giselle' del 1848. Ma ci sono anche i costumi di Carla Fracci e Rudolf Nureyev nello 'Schiaccianoci' e diverse 'ballerine di carta' create da Caterina Crepax. A rappresentare la danza contemporanea la videoinstallazione 'Oltre il velo' della coreografa e regista Valentina Moar, che trasforma il movimento in un flusso di immagini e suoni e un video curato da Paola Calvetti e Vito Lorusso. 

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

lunedì 3 marzo 2025

Libri: "La mezz'ora della verità" di Yari Selvetella

Yari Selvetella, con pungente umorismo e dando vita a una serie di personaggi memorabili, mette in scena le fragilità della nostra epoca, con un romanzo in cui il ritmo incalzante della commedia cresce fino a gettare inattesi scorci di luce, sulle contraddizioni della contemporaneità.

Si insinuano nell'intimità degli appartamenti, rimbalzano tra le facciate dei palazzi, aleggiano nelle vie, nei giardini della piazza dell'Acquario: sono i responsi di Varami, l'app in grado di confermare o smentire la veridicità di ciò che le persone affermano. All'inizio sembra la realizzazione di un desiderio proibito: poter accedere ai pensieri altrui. 

Varami soddisfa ogni curiosità, anche la più inconfessata: si può verificare se il nostro coniuge ci è fedele, se una vecchia zia intende lasciarci l'appartamento in eredità, se la ragazza di cui siamo innamorati ci vuole bene sul serio; si possono smascherare i bluff dei politici e tutte le meschine ipocrisie del vivere quotidiano. Intanto, però, altri interrogativi prendono corpo: trovarci così esposti a questo nuovo oracolo ci renderà più sinceri o solo più reticenti? 

Quali sono i criteri utilizzati dall'app? E qual è il suo vero scopo? Di settimana in settimana, anziché chiarirsi, la questione si complica. Prima Varami prende possesso degli spazi domestici e, approfittando di smartphone e tablet, di impianti stereo e tv, inizia a emettere le sue sentenze. Poi la situazione precipita. Ogni giorno alle 18, sfruttando gli altoparlanti a disposizione in tutta la città, Varami propala per trenta minuti esatti i suoi giudizi universali: è la mezz'ora della verità. Per i protagonisti viene il tempo di porsi le domande più scomode: quanto c'è di credibile in questa storia? E quanto di autentico nella verità che stiamo vivendo? 

Yari Selvetella (1976) è un giornalista e scrittore romano. Collabora con vari programmi della Rai. È un esperto di storia della criminalità romana, un tema su cui lavora da molti anni attraverso articoli e libri, tra cui il bestseller Roma criminale (scritto con Cristiano Armati, Newton Compton 2005). Tra gli altri suoi libri ricordiamo Banditi, criminali e fuorilegge di Roma. Storie di assassini, rapinatori e ribelli nella città eterna (Newton Compton 2010), Roma. L'impero del crimine. I padroni e i misfatti della capitale (Newton Compton 2011), La maschera dei gladiatori (Carta Canta 2014), La banda Tevere (Mondadori 2015), Rino Gaetano. Il figlio unico della canzone italiana (Bizzarro Books 2017), Le stanze dell'addio (Bompiani 2018).

fonte: www.lafeltrinelli.it