lunedì 14 luglio 2025

Libri: "Un gatto per i giorni difficili" di Syou Ishida

Ishida Syou racconta con delicatezza e humour il legame profondo tra uomo e animale, attraverso il quale l’anima può guarire grazie a un amore fatto di gesti semplici, capace di restituire un tocco di magia anche nei momenti più difficili.

Su per la Fuyachodori, ovest sulla Rokkakudori, giù per la Tomikojidori, est per la Takoyakushidori: è facile perdersi nel dedalo di strade del centro di Kyoto. 
 
Qui, nascosta tra condomìni anonimi e vicoli bui, c’è una clinica speciale. Può essere trovata grazie al passaparola solo da chi sente davvero di aver smarrito se stesso ed è in cerca di un aiuto, una mano tesa. Il trattamento che offre, infatti, è unico nel suo genere: a ciascuno, secondo il caso, si prescrive un gatto. 
 
Ad affidarsi con un po’ di sorpresa e di iniziale scetticismo alle cure feline saranno un impiegato stufo delle sopraffazioni, un uomo che si sente sempre fuori posto, una ragazzina immalinconita dal rapporto conflittuale con la madre, una stilista di borse alla ricerca di un nuovo equilibrio emotivo e un’apprendista geisha oppressa dal senso di colpa. 
 
Le loro vite ordinarie saranno sconvolte dai nuovi amici non umani: Bi, una meticcia di otto anni che ama mangiucchiare la carta; Margot, una gattina dagli occhi verdi come il tè che detesta le porte chiuse; un micetto di pochi mesi che scatenerà ricordi dolorosi; una coppia di gattini che sono come il giorno e la notte, e insieme speranza di un futuro vitale e coraggioso; e infine, gli amanti delle fughe notturne Chitose e Mimita. Saranno proprio loro, con piccoli disastri e un grande bisogno di cura, a dare una svolta alle giornate dei nuovi padroni, restituendogli la spinta per cambiare finalmente le loro vite. 
 
Syou Ishida è un'autrice giapponese. Ha lavorato in una società di telecomunicazioni, prima di dedicarsi alla sua vera passione, la scrittura. Si definisce un'amante dei gatti, al centro anche dei suoi romanzi di successo. In Italia Rizzoli ha pubblicato nel 2024 Un gatto per i giorni difficili e nel 2025 La soluzione è sempre un gatto.
 

Libri: "La musica per me" di Corrado Augias

Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai – le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere –, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.


Condividere la magia creata dalla musica, trasmettere gli intensi sentimenti generati dall’ascolto di una sinfonia o di un’opera lirica, descrivere la bellezza umana e artistica di un mondo unico: è da molti anni che Corrado Augias ci invita ad ascoltare con lui «la più seducente delle arti, la più impalpabile tra le creazioni». Da Beethoven, «il massimo esempio di musicista», a Bach, da Mozart a Chopin, da Rossini a Verdi, Puccini e Gershwin, “La musica per me” è insieme l’autobiografia di un musicofilo appassionato e una dichiarazione d’amore per la sfuggente, affascinante arte dei suoni. 

Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. 

Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall’adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un’esecuzione estiva della “Pastorale” di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l’autore sentì che era «di fronte a qualcosa d’immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall’interno, studiandola in modo più sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Corso Introduttivo della Scuola di Danza ideato da Eleonora Abbagnato. Quarta edizione

Aperte le iscrizioni alle audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato dalla direttrice Eleonora Abbagnato che permetterà a allievi tra i 8 e i 15 anni di studiare a Roma per 4 week end, da gennaio a aprile 2026, con i docenti della Scuola. Il corso è aperto anche agli insegnanti. Le audizioni si svolgeranno il 27 e 28 settembre 2025 presso il Teatro Petruzzelli di Bari, il 4 e 5 ottobre 2025 presso il Teatro Verdi di Trieste, il 22 e 23 novembre 2025 nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, e il 6 e 7 dicembre 2025 nuovamente nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.

Si svolgeranno a Bari, Trieste e Roma le audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato e voluto dalla Direttrice della Scuola di danza capitolina Eleonora Abbagnato.

«Sono molto felice dei risultati ottenuti nelle tre precedenti edizioni del Corso Introduttivo» afferma Eleonora Abbagnato. «È un successo sempre crescente, sia sotto il profilo numerico che qualitativo. Se nelle prime due edizioni abbiamo registrato oltre 300 candidati alle audizioni, lo scorso anno abbiamo raggiunto un vero e proprio record: ben 475 iscritti. Di questi, sono stati selezionati 80 allievi nella prima edizione, 90 nella seconda e ben 170 nella terza. Una volta al mese, il sabato e la domenica, questi giovani talenti hanno studiato con rigore e passione con i Maestri della Scuola, affrontando tutte le discipline previste dal curriculum dei corsi professionali».

Un’esperienza formativa significativa, che per molti è stata una preziosa opportunità di crescita, e per altri un vero trampolino di lancio verso un futuro nella danza.
«Nella prima edizione – prosegue la direttrice – 19 allievi sono stati ammessi ai corsi regolari della Scuola; nella seconda edizione, 23; e anche quest’anno saranno numerosi. L’Italia è davvero ricca di giovani talenti, e per questo, con grande gioia, abbiamo deciso di confermare l’iniziativa anche per il prossimo anno scolastico, mantenendo le due importanti novità introdotte nell’ultima edizione: un livello aggiuntivo rivolto ai bambini di 8 e 9 anni, e una tappa in più nelle selezioni, così da poter rispondere meglio alle numerose richieste».

L’obiettivo del Corso Introduttivo è chiaro: offrire una concreta possibilità di studio a quei bambini e ragazzi che, per ragioni familiari o logistiche, non possono trasferirsi stabilmente a Roma.
«Vogliamo dare un’opportunità seria a chi non può lasciare la propria città e i propri genitori – spiega Eleonora Abbagnato – e al contempo individuare coloro che, per doti fisiche, tecniche e attitudinali, possono intraprendere un percorso più strutturato nei corsi professionali della nostra Scuola. Questi appuntamenti, che ho ideato con la consulenza di Michele Politi e Francesca Bernabini, nascono anche con l’intento di far conoscere da vicino la nostra realtà, i nostri insegnanti e il nostro metodo. Solo attraverso una conoscenza diretta si può costruire quella fiducia profonda tra noi, gli allievi e le loro famiglie. Una fiducia che rende più serena, per tutti, l’eventuale decisione di iscrivere i propri figli alla Scuola».

Anche quest’anno, come nella passata edizione, il Corso Introduttivo si svolgerà nella storica sede della Scuola, il villino di Via Ozieri 8.
«Il programma è molto ricco – afferma Eleonora Abbagnato – Prevede, oltre alla lezione di danza classica giornaliera, anche lezioni di danze di carattere, danze storiche, repertorio classico, oltre a discipline di supporto fondamentali come musica, fisiotecnica e Gyrokinesis®. Non mancheranno gli incontri di danza contemporanea, grazie a lezioni tecniche e laboratori coreografici. Anche quest’anno abbiamo affidato il coordinamento del Corso a Michele Politi, che prosegue la sua collaborazione con la Scuola del Teatro dell’Opera con incarico ufficiale di scouting e recruiting».

Corso introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma

Il Corso si articola in 4 weekend secondo il seguente calendario di massima:

  • 17 e 18 gennaio 2026
  • 14 e 15 febbraio 2026
  • 21 e 22 marzo 2026
  • 18 e 19 aprile 2026

Durante ogni week end gli allievi selezionati, divisi in 4 livelli per fasce di età (8-9 anni; 10-11 anni; 12-13 anni; 14-15 anni), studieranno con i docenti del Teatro dell’Opera ogni giorno seguendo un programma adatto alla loro età.
I piccoli di 8 e 9 anni studieranno le basi della danza classica anche attraverso lezioni di fisiotecnica e sbarra a terra e parteciperanno a lezioni di danze storiche, di espressione artistica e di musica.
Le allieve e gli allievi più grandi frequenteranno ogni giorno lezioni di danza classica e, a rotazione, le altre materie tra quelle previste nei corsi normali della scuola capitolina per un totale di due o tre lezioni al giorno. Oltre alle lezioni di danza accademica sono infatti previste lezioni di danza di carattere, contemporanea, Gyrokinesis® e musica. Le allieve e gli allievi del 3° livello avranno inoltre lezioni di repertorio classico.

Saranno ammessi un massimo di 30 allievi per ogni fascia di età, con possibilità di raddoppio di alcune classi se il numero dei selezionati lo rendesse necessario.

Durante l’ultimo appuntamento (18 e 19 aprile 2026) saranno selezionati gli allievi meritevoli. Ad alcuni sarà offerto l’accesso diretto alla scuola per l’anno scolastico 2026-2027. Ad altri sarà consentito l’accesso diretto e gratuito al periodo di prova che si terrà nel mese di luglio 2026 al fine di dare loro una chance per entrare nella scuola. A tutti coloro che parteciperanno all’intero percorso sarà consegnato un attestato di partecipazione al Corso.

Il corso è aperto anche agli insegnanti di danza che hanno presentato gli allievi in una delle tappe di audizione. Saranno ammessi un massimo di 10 insegnanti dando priorità ai docenti degli allievi selezionati. Gli insegnanti assisteranno come uditori alle lezioni di danza di tutti e quattro i livelli in modo da avere maggiori strumenti per poter proseguire il lavoro con i loro allievi nelle loro sedi.

Costi:

  • propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni): 550 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 1° livello (10-11 anni): 750 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 2° livello (12-13 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 3° livello (14-15 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • insegnanti uditori: 650 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti.

Gli allievi selezionati riceveranno istruzioni sul pagamento del Corso dalla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma. Sarà possibile dividere il pagamento in due rate (la prima entro dicembre 2025; la seconda entro la fine di febbraio 2026).

www.operaroma.it

Audizioni per l’accesso al quarto Corso Introduttivo Tutte le info complete  QUI

fonte: www.operaroma.it 

Libri: "Il giardiniere di Wimbledon" di Jane Crilly

Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza.

«Un romanzo magnifico, scritto con penna raffinata, che descrive le convenzioni sociali dell’epoca in modo divertente, ma anche molto profondo.» - WDR 5 Bücher

«Una delle migliori storie d’amore dell’anno.» - Book Journal

Per cinquant’anni, Henry Evans è stato il giardiniere del prato più famoso del mondo, patrimonio nazionale della Gran Bretagna: Wimbledon. Per cinquant’anni, si è preso personalmente cura del campo giorno e notte, in ogni stagione, bagnandolo e tagliandolo alla perfezione. Quando decide di andare in pensione, la giovane giornalista Cara Gibson viene mandata a intervistarlo. 

 

Si incontrano nella villetta di mattoni rossi di Henry, non lontano dal mitico All England Lawn Tennis and Croquet Club, davanti a un tè e a molte fotografie incorniciate. Per quale motivo è rimasto a Wimbledon tanto a lungo? Per la passione per il tennis, gli incontri con la regina, il jet set o c’è dell’altro? E così Cara scopre pian piano la sua storia. La storia di Henry, il figlio del giardiniere di una grande tenuta. E la storia di Rose, la figlia dei ricchi proprietari di Blake Hall che – contrariamente alle convenzioni dell’epoca – sogna di diventare una tennista professionista. 

Mentre a Londra Churchill parla agli inglesi sotto i bombardamenti, a Blake Hall i due ragazzini fanno amicizia e si innamorano. Lui diventa il suo raccattapalle e la accompagna ovunque in bicicletta, lei gli insegna a giocare a tennis e a ballare. Finché la guerra non li separerà dolorosamente. Così Henry prende l’unica strada che gli viene in mente: va nel luogo che per Rose è più caro e lì aspetta. Sperando che un giorno torni anche lei. Un romanzo in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza. 

Jane Crilly è un'autrice inglese. Nata nel 1972 nel Sud dell’Inghilterra, ha studiato Storia dell’arte e ha lavorato per diverse gallerie. Il giardiniere di Wimbledon è il suo romanzo d’esordio, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2024. 

fonte: www.ibs.it 

Libri: "La grammatica del bianco. Un'estate a Wimbledon" di Angelo Carotenuto

Un bellissimo romanzo sul tennis e insieme una tenera storia di formazione. Pagine piene di garbo esplorano i pensieri di due atleti all'apice della loro maestria e quelli di un ragazzo molto speciale alle prese con il duro, ma sorprendente, cammino della crescita. Una lettura intensa, pura, che commuove fuori da ogni retorica.

«Se il tennis fosse un corpo umano, fai conto, e se ogni giocatore fosse un osso, un organo, un tessuto, ecco, io penso che Borg sarebbe il midollo del tennis. Non so se mi sono spiegato.»

Una epica sfida di tennis, la finale del torneo di Wimbledon del 1980 tra Björn Borg e John McEnroe. L'Orso e il Genio, due stili di gioco e di vita a confronto, si fronteggiano in ore di avvincente tensione. A far su e giù nel campo assieme ai due giganti c'è un giovane raccattapalle. Warren ha undici anni, una spiccata sensibilità, un amore per la lettura, un legame speciale con Micol la bibliotecaria. 
 
 Vive con la madre ginecologa, del padre non sa nulla. È un campione di anagrammi, ma a scuola non ha buoni risultati e i compagni ridono di lui. Il sospetto di una sindrome, forse un deficit di attenzione, spinge la maestra a consigliare alla madre di Warren di iscriverlo al corso per raccattapalle al torneo di Wimbledon. Inizia così la sua avventura in campo che passa da un addestramento molto duro, allo sport e alla vita. Attraverso la cronaca dell'incontro tra Borg e McEnroe, che si fa avvincente duello di prodezze ed emozioni, il ragazzo ripercorre le tappe della propria crescita e insieme la storia del tennis, destinata quel giorno ad essere riscritta. 
 
Partita dopo partita Warren approda anche lui alla finale mentre osserva da vicino i giocatori, ne scruta ammirato ogni gesto e passo, tecnico o scaramantico. Tra i passaggi in campo, le chiacchiere piene di umanità con Damien, uno dei preparatori, e la scoperta di un primo amore, Warren impara dal tennis, «un gioco che ha previsto la possibilità di sbagliare addirittura nel regolamento», a rompere ogni indugio. 
 
Angelo Carotenuto Laureato in Letterature Straniere Moderne, è giornalista a “Repubblica”, dove, tra le altre cose, scrive di sport sul blog “Il Puliciclone”. Si è occupato anche di politica, cultura e spettacoli.
Il suo racconto Birra, vino e cocktail è stato inserito in un’antologia Marsilio nel 2002. Nel 2010 ha partecipato al premio Solinas per la sceneggiatura con “C’è qualcosa di sbagliato nell’amore”. Ha poi pubblicato il romanzo Dove le strade non hanno nome (Ad est dell’Equatore, 2013). Del 2014 è La grammatica del bianco, romanzo edito da Rizzoli.
Tra gli altri titoli, Le canaglie (Sellerio, 2020), Viva il lupo (Sellerio, 2024). 
 

Firenze: Explore Botteghe Fiorentine. Discover true Florence. With the campaign we invite you to see the city with fresh eyes #EnjoyRespectFirenze

Explore Botteghe Fiorentine Discover true Florence
Follow Dante to discover the authentic treasures of Florence.

>> Scopri in dettaglio tutta la campagna "Enjoy & Respect Firenze"  

With the campaign “Explore Botteghe Fiorentine. Discover True Florence” we invite you to see the city with fresh eyes. Let Dante guide you and discover the artisan workshops

Florence isn’t just a place to visit — it’s a world to experience. A city that goes beyond its famous squares, many masterpieces, and picture-perfect views.

Florence is a living city, shaped by voices, hands, and stories passed down through generations. For those who truly want to get to know it, there’s only one invitation: let Dante guide you and discover the artisan workshops. Here, among wood, leather, metal, paper, textiles, and perfumes, every object reveals the authentic soul of the city.

Florentine workshops are not merely stores; they are ateliers of beauty, culture, and creativity. Vibrant spaces where time slows down, where every gesture holds meaning, where raw materials are shaped before the eyes of those who know how to observe. Stepping inside means entering a timeless story, encountering new faces, hearing stories, and, above all, choosing to support an economy that preserves true beauty, far from fleeting trends.

An extraordinary guide to discovering the botteghe.

With the campaign “Explore Botteghe Fiorentine. Discover True Florence” we invite you to see the city with fresh eyes.

An invitation to slow your pace, to let curiosity lead you, and to step inside these workshops where each item is the fruit of expertise, patience, passion, and tradition. 

Along this journey, you’ll have an exceptional companion: Dante Alighieri, ambassador of authenticity and a universal symbol of Florence. Who better than Dante to accompany you through these workshops, helping you to rediscover a living, beating heritage that reveals the true essence of the city far beyond its most famous landmarks? 

Choosing a Florentine workshop means not just making a purchase but forging a connection with those who safeguard the memory and identity of Florence, helping to keep it alive for future generations.

An authentic choice, a meaningful gesture

Every time you cross the threshold of a workshop and choose a local product, you are making a concrete gesture to protect the cultural heart of Florence. It’s not just about bringing home something— it’s about connecting with real stories formed from work, passion, and dedication. 

Supporting workshops means defending a way of life, a community, and an identity. It means choosing a conscious, respectful kind of tourism, filled with genuine encounters and surprising discoveries, far from the usual beaten paths.

Discover botteghe fiorentine, experience the city.

Begin your journey into Florentine craftsmanship and follow a path that weaves together art, flavors, and tradition. Follow in Dante’s footsteps and explore places that have withstood the passage of time, where every detail is steeped in craftsmanship and a love for beauty. You’ll discover an unexpected Florence, full of stories and encounters, of centuries-old skills and contemporary creativity. 

Discover. Respect. Support. The real Florence awaits you.

Florence is alive treat it with care

While at first glance Florence looks like an open-air museum, stay a moment and you’ll find that it is a living, breathing organism made up of people and place, of centuries of history and traditions. As such, Florence needs to be treated with care…

 
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lunedì 7 luglio 2025

Alla Scala torna il dress code: le regole su abbigliamento e accessi

Il Teatro alla Scala ripristina il dress code: vietato l’ingresso con canottiere, pantaloni corti e infradito. Una norma mai cancellata che ora torna a essere applicata per tutelare il decoro del teatro e degli spettatori

Il Teatro alla Scala di Milano ripristina ufficialmente il dress code per l’accesso alle sue rappresentazioni. Si tratta di una norma che, pur non essendo mai stata annullata, negli ultimi anni non veniva rigorosamente applicata. Ora, nuovi cartelli posizionati all’ingresso e in biglietteria ricordano le indicazioni relative all’abbigliamento da rispettare.

le  norme

Tra le disposizioni, si legge che non è consentito l’ingresso a chi indossa canottiere, pantaloni corti o infradito. La direzione invita il pubblico a scegliere un abbigliamento consono “al decoro del Teatro, nel rispetto del Teatro stesso e degli altri spettatori”. In caso di mancato rispetto delle regole, i biglietti non saranno rimborsati.

 

La gestione delle nuove disposizioni avverrà con buon senso da parte del personale, con eccezioni per casi specifici, come le spettatrici con abiti tradizionali che prevedono calzature particolari o abiti senza maniche. La Scala sottolinea che l’obiettivo non è imporre regole rigide, ma garantire un ambiente adeguato alla natura del luogo e dell’esperienza teatrale.

Il tema del comportamento a teatro, osserva la direzione, riguarda anche altre abitudini, come il divieto di introdurre cibo e bevande e il rispetto delle norme durante le rappresentazioni, comprese le indicazioni relative all’utilizzo dei dispositivi elettronici. Il teatro ha infatti ricordato che, con l’avvento degli smartphone, diventa necessario prestare attenzione all’uso dei dispositivi per evitare disturbi agli altri spettatori.

Un articolo dedicato a queste tematiche sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista del Teatro alla Scala, in uscita a settembre, e sarà disponibile anche online.

Il ripristino del dress code si inserisce in una più ampia riflessione sul rapporto tra pubblico e teatro, con l’obiettivo di preservare il valore culturale e simbolico delle serate alla Scala, promuovendo al contempo il rispetto e la partecipazione consapevole alle rappresentazioni.

fonte: https://tg24.sky.it 

Cinema: La Grazia, il nuovo film di Sorrentino apre in concorso la Mostra di Venezia. Una storia d'amore top secret, interpreti Toni Servillo e Anna Ferzetti

La Grazia di Paolo Sorrentino: Toni Servillo photo by Andrea Pirrello - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nella disfida tra Cannes e Venezia per il talento italiano di Paolo Sorrentino, la Mostra segna un punto: il nuovo film del regista premio Oscar, La Grazia, aprirà in prima mondiale in concorso il 27 agosto.

L'annuncio oggi dalla Biennale di Venezia. Interpreti Toni Servillo e Anna Ferzetti. L'attore feticcio di Sorrentino è alla settima collaborazione con lui, culminata con l'iconico ruolo di Jep Gambardella della Grande Bellezza.

    Sorrentino e Servillo sono insieme sin dall'esordio, da quel L'Uomo in più, nel 2001, che proprio a Venezia fu presentato, lanciando il regista diventato negli anni tra gli autori più importanti del cinema internazionale. Il direttore della Mostra Alberto Barbera ci ha tenuto a sottolinearlo ricordando anche le altre volte di Sorrentino al Lido. "Il legame con la Mostra si è consolidato nel corso degli anni con la presentazione fuori concorso dei primi episodi della serie The Young Pope (prima e seconda stagione) e, soprattutto, con È stata la mano di Dio che, nel 2021, si meritò il Leone d'argento - Gran Premio della Giuria. Il ritorno in concorso di Paolo Sorrentino avviene con un film destinato a lasciare il segno per la sua grande originalità e forte sintonia con il presente, che il pubblico della Mostra avrà il piacere di scoprire nella serata d'apertura".

    Il precedente film di Sorrentino, il decimo, era stato invece in concorso a Cannes nel 2024: Parthenope con Celeste Dalla Porta, standing ovation e applausi lunghissimi ma a mani vuote nel palmares, mentre al botteghino italiano è stato un successo con oltre 7,5 milioni di incasso (dati Cinetel 2024) e 1 milione di presenze.

    Su questa nuova opera, La Grazia, girata tra Roma e Torino, c'è volutamente mistero: si conoscono solo i nomi dei due protagonisti, Servillo e Ferzetti, e si sa che si tratta di una storia d'amore "alla Truffaut" che il regista sognava da 20 anni di fare, ambientata in Italia. Forse (ma è la tesi di Deadline, che non trova conferme) segue gli ultimi giorni di un immaginario Presidente italiano. Per il resto la strategia è del silenzio e anche, inusualmente, nel comunicato di annuncio della Biennale non c'è traccia di una dichiarazione, breve e di circostanza che sia, del regista della Grande Bellezza. Tutto vuole convergere sul 27 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema per la scoperta della Grazia.

Qualche informazione in più era arrivata nei mesi scorsi da Mubi, il colosso dello streaming d'autore e di produzione che si è aggiudicato i diritti mondiali, esclusa l'Italia. Il fondatore e Ceo, Efe Cakarel, a Variety ha detto: "Paolo Sorrentino è sempre stato un maestro della poesia cinematografica, ma La Grazia è qualcosa di davvero speciale: profondo, malinconico e malvagiamente acuto nella sua contemplazione del potere, dell'influenza e del peso della storia, il tutto raccontato con l'eleganza e l'arguzia uniche di Sorrentino". Mentre Servillo, pur con la richiesta riservatezza sulle riprese, ha detto all'ANSA:

"Non ho mai parlato di un film prima che ne parli il regista, quindi tocca a Sorrentino. Posso solo dire che è il mio settimo film con lui e che è stato girato in un'atmosfera piena di entusiasmo come fu per Le Conseguenze dell'Amore".

    Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, La Grazia è un film Fremantle, prodotto da The Apartment, società del gruppo Fremantle, da Numero 10 dello stesso regista, e da PiperFilm che distribuirà il film in Italia. The Match Factory gestisce le vendite internazionali.

    L'82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre. 

fonte: di Alessandra Magliaro  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati   

Musica: BECOMING MADONNA, il documentario sull'ascesa della regina del pop su Sky e NOW

Attraverso interviste esclusive, registrazioni inedite e filmati d'archivio rari e mai visti prima, il documentario Sky Exclusive racconta l'avvincente storia di come Madonna sia diventata la donna più potente del pop. Il 18 giugno su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW

Arrivata a New York con 35 dollari, Madonna Louise Veronica Ciccone cambia la sua vita. Attraverso interviste esclusive, registrazioni inedite e filmati d'archivio rari e mai visti prima, questo coinvolgente documentario d'archivio racconta l'avvincente storia di come Madonna sia diventata la donna più potente del pop.

“Becoming Madonna” è il documentario Sky Exclusive in onda il 18 giugno su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW.

Dalla perdita della madre all'arrivo a New York 

Dalla devastante perdita della madre, ferventemente cattolica, a causa di un cancro quando Madonna aveva solo cinque anni, al suo arrivo a New York nel 1978 a diciannove anni come ballerina squattrinata del Michigan, Madonna sapeva di essere destinata alla grandezza, ma non sapeva esattamente come.

La trasformazione di Madonna 

Ambientato sullo sfondo dell'America di Reagan e della misoginia dell'industria musicale degli anni '80, il film, diretto da Michael Ogden, ripercorre la sorprendente trasformazione di Madonna da adolescente del Midwest a paladina per le giovani donne e per le comunità gay. Con le sue canzoni e i suoi video da sfondo, come Like a Prayer o Material Girl, rivela come la perdita di amici intimi a causa della pandemia di AIDS abbia rafforzato il suo messaggio di libertà creativa, a qualunque costo.

Questa è la storia degli eventi che hanno plasmato Madonna e di come lei, a sua volta, ha plasmato il mondo.

BECOMING MADONNA, il documentario Sky Exclusive prodotto da Optomen in associazione con All3Media International per Sky Documentaries, è in esclusiva il 18 giugno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.

Approfondimento

Madonna, in arrivo il nuovo album Veronica Electronica

fonte:  https://tg24.sky.it 

lunedì 30 giugno 2025

Libri: "Perduto è questo mare" di Elisabetta Rasy

Libro incluso nella cinquina finalista del Premio Strega 2025

Presentato da Giorgio Ficara nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.

Un libro in cui esperienze e ricordi riaffiorano dolci ma taglienti, mentre Elisabetta Rasy si interroga: è possibile reinventarsi una paternità ideale, altrove? E ancora: nella memoria incontriamo davvero di nuovo le persone amate e scomparse? E i conti finalmente tornano?

«Ero entrata nel regno senza padri. Senza sapere che, in quel regno, l'ombra del padre si nasconde ovunque.»

«Una prova di stile che rasenta la perfezione. Un lavoro di scavo nella sua storia e la costante attitudine a interrogare le proprie radici, senza mai accontentarsi delle risposte più facili ed evidenti.» - Emanuele Trevi, Corriere della Sera

«Perduto è questo mare è fatto di questa materia sottile, in tutte le sue possibili declinazioni: sonno, sogno, ricordo, rimpianto.» - Gabriele Pedullà, Domenica-Il Sole 24 Ore

«Tra memoir, romanzo biografico e autobiografico al tempo stesso, Perduto è questo mare di Elisabetta Rasy sfugge alle comuni etichette di genere per i contenuti. E vi sfugge anche per lo stile: raffinato e nostalgico nella cura lessicale per il dettaglio, è invece moderno nella sintassi svelta, perlopiù asindetica. I quadri di vita qui rappresentati coniugano così l'arte del cesello antico e l'iconicità della cinematografia moderna.» - Critica Letteraria

"Napoli, anni Cinquanta. Una città tanto piena di luce da sembrare quasi fatata. Ma anche devastata dalla guerra e dimenticata dalla storia. Da lì, all’improvviso, una ragazzina viene portata via, lasciando per sempre il padre nell’ombra di una casa elegante e fatiscente. Lei crede di dimenticarlo ma, molti decenni dopo, la morte di un amico e maestro amato, lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, fa riemergere dal fondo della memoria l’immagine di lui. Della stessa generazione, i due uomini hanno avuto un diverso destino: l’uno realizzato nei suoi libri, l’altro murato nella sua solitudine. Eppure entrambi sono stati ammaliati e respinti da quella città di incanto e desolazione, entrambi scossi e feriti da intimi segreti. Così sullo sfondo dei loro desideri e tormenti comincia un viaggio nella terra straniera del passato, e si snoda la storia di quella ragazzina che cresce e si forma sotto il segno della diversità, in un’Italia poco accogliente per le donne che non si adeguano alle regole del gioco femminile. ""Perduto è questo mare"" è un romanzo profondo ed emozionante su un difficile affetto filiale e su un potente sentimento d’amicizia, un’immersione nel regno remoto dei padri, costellato di amori intensi, abbandoni, allegrie e malinconie, che rimanda a echi lontani: da Enea sceso negli Inferi per cercare Anchise, a Kafka con la sua lettera al genitore carica di risentimento.

Proposto da Giorgio Ficara al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:
«La definizione stessa di “romanzo”, in effetti, appare insufficiente per descrivere un libro straordinariamente composito in cui l’arte del ritratto, l’affresco memoriale e la riflessione (sottilissima) su un’epoca difficile, si legano in un dettato originale. Due personaggi, un padre sognatore, allegro, sventato, inconcludente, evanescente, e a suo modo funesto, e un amico famoso e intelligentissimo, Raffaele La Capria, tengono la scena. Se il padre – aviatore sotto il fascismo, poi avvilito fainéant nella Napoli del dopoguerra – rappresenta una specie di fatale sottrazione nella vita della figlia, l’amico scrittore, uno dei sommi del nostro tempo, è il “di più” di spirito, stile e ispirazione cui ogni vita ambirebbe. La forma stessa del libro si piega con grande naturalezza ora alla vicenda del padre, progressivamente tortuosa, ora al magnifico ritratto, per quadri pressoché slegati e fermi, di La Capria: un uomo affascinato dalla “riposante superficie della vita” come dai suoi abissi; uno scrittore-filosofo che osserva il dolore nelle cose stesse; un camminatore, come Palomar, tormentato dalla nostalgia del “paesaggio perduto”… Perduto è questo mare contiene sullo stesso piano narrazione e meditazione, e memoria classica, appunti, sospensioni critiche, come in un vero romanzo. Particolarmente prezioso oggi, nel tempo della sua (decisiva?) reductio all’unum della cronaca e del resoconto.»

fonte: www.lafeltrinelli.it

Rivoluzione a Vogue, Anna Wintour lascia la guida. Resterà in Condé Nast come responsabile dei contenuti globali

Anna Wintour - RIPRODUZIONE RISERVATA ANSA
Anna Wintour lascia la direzione di Vogue.

Dopo aver dettato la moda per 37 anni, la regina che ha ispirato Hollywood e una delle giornaliste più potenti al mondo fa un passo indietro. L'annuncio lo ha dato di persona nel corso di una riunione con il suo staff, al quale ha comunicato di essere alla ricerca di un nuovo leader per l'edizione americana del magazine. Wintour continuerà comunque a ricoprire i suoi incarichi di responsabile dei contenuti globali di Condé Nast e di direttore editoriale globale di Vogue.

La sua uscita è trapelata con indiscrezioni riportate da diversi media e poi confermata da Condé Nast al New York Post. Londinese di Hampstead, ma dagli anni'70 negli Usa, la 75enne Anna è un'icona nel mondo della moda e non solo. Iconico è il taglio a caschetto, iconici sono gli occhiali da sole indossati anche in ufficio, e iconiche sono le fughe dai party abbandonati dopo solo venti minuti con la sola eccezione di quello del primo lunedì di maggio sul tappeto rosso del Metropolitan Museum. Iconica anche la passione per il tennis (gioca all'alba, prima di andare in ufficio), iconici i "September issues".

La sua prima copertina ha immortalato la modella Michaela Bercu con un paio di jeans da 50 dollari: era la prima volta che un capo denim arrivava sulla cover di Vogue. Uno dei suoi primi lavori da fashion editor fu con Viva, una rivista erotica per "donne adulte" creata dall'allora moglie dell'editore di Penthouse Bob Guccione. Fu a Viva che Anna per la prima volta potè assumere una segretaria personale, da cui la reputazione di essere una boss esigente e difficile come in "Il Diavolo Veste Prada", il film da lei ispirato con Meryl Streep e Anne Hathaway. Sguardi glaciali, giudizi trancianti e insindacabili.

La Wintour è stata al timone di Vogue dal 1988, dal 2013 direttore artistico di tutti i mensili del gruppo e da dall'estate del 2019 global content advisor, un titolo che le ha consentito di cementare il suo ruolo di protettrice del Dna di Conde' Nast dopo la morte dell'editore storico e mecenate Si Newhouse. Durante i cambiamenti che si sono succeduti nel corso degli anni, Anna è rimasta una costante in Condé Nast e nell'editoria, riuscendo a salvaguardare il suo posto anche di fronte alle profonde crisi di settore che si sono succedute.

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati       

giovedì 26 giugno 2025

Teatro: DRUSILLA FOER torna in scena con 3 progetti diversi in 4 stagioni dal 26 giugno al 23 agosto 2025. PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni

Ha conquistato il pubblico teatrale prima con ELEGANZISSIMA, poi con VENERE NEMICA dei quali è autrice e interprete.

Il Festival di Sanremo 2022 l’ha resa icona pop per eccellenza.

Ha all’attivo anche 1 libro (Tu non conosci la vergogna), 1 disco (DRU), 2 web format (le indimenticabili telefonate e TocTocDru), qualche programma TV (L’Almanacco su tutti) e, come interprete, 3 film (il primo Magnifica Presenza di Ozpetek) e 1 serie Netflix (Tutto Chiede Salvezza) che ha appena vinto il Nastro D’Argento 2025 

DRUSILLA FOER

torna in scena con 3 progetti diversi in 4 stagioni 

dal 26 giugno al 23 agosto 2025

PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni

incontro spettacolo sotto forma di intervista, basato sull’interazione, l’improvvisazione a suon di musica, la partecipazione del pubblico.

Dru è pronta a raccontarsi con humour sagace e a cantare le sue canzoni predilette 

dal 21 ottobre al 7 dicembre 2025

Drusilla sarà Catrina in

FRIDA OPERA MUSICAL

una nuova produzione di MIC International Company dedicata a Frida Kahlo,

con la regia di Andrea Ortis e le musiche di Vincenzo Incenzo.

Una speciale partecipazione in un ruolo che appare delineato appositamente per lei 

da gennaio ad aprile 2026

VENERE NEMICA

dopo le 95 repliche della stagione 2024, a grande richiesta ritorna in scena lo spettacolo ispirato alla favola di Amore e Psiche

 

Dopo alcuni mesi lontana dal palcoscenico, durante i quali ha ricaricato le energie al termine del primo tour trionfale di Venere Nemica, e qualche altra soddisfazione, come l’assegnazione dei Nastri d’Argento 2025 alla serie Netflix diretta da Francesco Bruni Tutto Chiede Salvezza (dove lei interpreta il ruolo di Matilde), Drusilla Foer è pronta a ritornare in scena e annuncia i suoi prossimi impegni, ben tre diversi progetti che la vedranno protagonista fino alla primavera 2026.

 

Il primo imminente è Parla con Dru, chiacchiere e canzoni, uno show estivo che debutta il 26 giugno al Castello Sforzesco di Milano nell’ambito del Festival della Bellezza e si chiude il 23 agosto all’Arena Morricone di Vasto (CH): declinato in una decina di appuntamenti, è un incontro-spettacolo, basato sull’interazione, sull’improvvisazione musicale, che le consentirà di cantare alcune delle sue canzoni predilette, e sulla partecipazione del pubblico che – come si è spinta a dire Drusilla – “potrà fare proprio tutte le domande che crede!” e aspettarsi risposte piene di humour sagace, ma soprattutto sincere, lievi e profonde allo stesso tempo. Sarà uno scambio affettuoso e una nuova occasione per confrontarsi sui temi dell’umanità, dei sentimenti e di altro che le sta a cuore.

PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni ESTATE 2025

 

26.06.25         MILANO, Castello Sforzesco, Festival della Bellezza              biglietti su Ticketone

03.07.25         MONTEVARCHI (AR), Piazza Varchi

19.07.25         LIGNANO SABBIADORO (UD), Piazza Marcello D’Olivo Ingresso libero

26.07.25         VIESTE (FG), Piazza Marina Piccola

31.07.25         LONGIANO (FC), Piazza Malatestiana data modificata

05.08.25         SESSA AURUNCA (CE), Piazza Castello Ingresso libero

***07.08.25    BARI, Cortile dell’Università               *** conversazione “Donna narrata

08.08.25         GALLIPOLI (LE), Rotonda sul Mare

23.08.25         VASTO (CH), Arena Ennio Morricone biglietti su Ciaotickets

Il successivo impegno è in autunno 2025 con Frida Opera Musical, una nuova produzione di MIC International Company, un viaggio fra la vita e le opere dell’iconica artista messicana Frida Kahlo, che, dopo l’anteprima al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino il 21 e 22 ottobre, sarà in tour fino al 7 dicembre in sole quattro città: Milano (Teatro Arcimboldi), Firenze (Teatro Verdi), Roma (Teatro Brancaccio), Torino (Teatro Alfieri). Nello spettacolo - firmato alla regia da Andrea Ortis, autore anche della drammaturgia insieme a Gianmario Pagano, con le musiche di Vincenzo Incenzo - Drusilla interpreta un personaggio che pare delineato su di lei, ovvero la Catrina, protagonista assoluta dell'immaginario e della cultura popolare messicana, icona della morte e della vita, della satira e della bellezza eterna; è lei che incarna lo spirito del Messico nel quale convivono, in un unico grande affresco, colori, musica e passione.

FRIDA OPERA MUSICAL - TOUR 2025 (biglietti in vendita su Ticketone)

21 e 22.10.25                AVELLINO, Teatro Carlo Gesualdo       anteprima

dal 30.10 al 02.11.25     MILANO, TAM Teatro Arcimboldi          debutto nazionale

dal 7 al 9.11.25             FIRENZE, Teatro Verdi

dal 12 al 23.11.25         ROMA, Teatro Brancaccio

dal 4 al 7.12.25             TORINO, Teatro Alfieri 

Il cerchio si chiude fra inverno e primavera, ovvero quando fra gennaio e aprile 2026 Drusilla riprende a grande richiesta il tour di Venere Nemica, dopo le 95 repliche tutte immancabilmente sold out della stagione scorsa. Grata per l’accoglienza che il pubblico ha tributato alla sua seconda prova teatrale come autrice oltre che interprete, Drusilla riporta in scena insieme a Elena Talenti, la pièce teatrale a tratti musical, ispirata alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”, con la regia di Dimitri Milopulos, prodotta da Best Sound e con la direzione artistica di Franco Godi. Il calendario del tour, distribuito da Savà Produzioni Creative, è ancora in via di completamento, ma conta già oltre venti repliche, a partire dal debutto il 16 gennaio al Celebrazioni di Bologna.

VENERE NEMICA – TOUR 2026 (calendario in aggiornamento)

16 e 17.01.26           BOLOGNA, Teatro Al Celebrazioni

03.03.26                  PESCARA, Teatro Massimo

07.03.26                  MONTECATINI, Teatro Verdi

16 e 17.03.26           CAGLIARI, Teatro Massimo

18.03.26                  SASSARI, Teatro Comunale

27.03.26                  BARI, Teatro Team

28.03.26                  TARANTO, Teatro Orfeo

29.03.26                  LECCE, Politeama Teatro Greco

01.04.26           GENOVA, Politeama

dal 9 al 12.04.26       MILANO, Teatro Manzoni

14.04.26                  TORINO, Teatro Colosseo

19.04.26                  ASSISI, Teatro Lyrick

dal 21 al 26.04.26     ROMA, Teatro Olimpico

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lunedì 23 giugno 2025

Mostre: a Firenze "Moda in luce 1925-1955. Alle origini del Made in Italy" Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, fino al 28 settembre 2025

Dal 18 giugno alla Galleria della Moda e del Costume di Palazzo Pitti la mostra promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi

Dal 18 giugno al 28 settembre 2025, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti ospita in quattro sale “Moda in Luce 1925–1955. Alle origini del Made in Italy”, mostra promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e curata da Fabiana Giacomotti. L’esposizione è mirata a ricostruire trent’anni fondamentali della storia della moda italiana, prima della sua definitiva affermazione internazionale.

Oltre cinquanta capi d’abbigliamento, accessori e contributi audiovisivi e fotografici articolano il percorso espositivo, pensato per raccontare come la moda italiana si sia andata definendo – tra innovazione tessile, ricerca estetica, artigianato d’eccellenza e strategie commerciali – ben prima della famosa sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti del 1952. 

Una narrazione che si sviluppa lungo un arco temporale compreso tra il 1925 e il 1955, intrecciando episodi poco noti con nomi leggendari, così da restituire uno sguardo nuovo sulle radici del Made in Italy. Al centro della mostra, lo straordinario patrimonio dell’Archivio Luce, con un nucleo importante di fotografie e filmati, di cui molti inediti. I capi e gli accessori esposti provengono in parte da prestigiosi musei (come ad esempio i Musei Boncompagni Ludovisi, Palazzo Madama) e in parte da archivi di impresa o di privati.

“Con questo progetto espositivo, ospitato in una delle città che più raccontano al mondo l’eccezionalità e la grandezza della creatività e dell’arte italiana, si intende metterne in risalto una tra le sue massime espressioni, la moda. La mostra si propone quale spaccato storico originale sull’evoluzione e l’affermazione di un settore che è da sempre sinonimo di visionarietà e che realizzazioni uniche frutto di mani sapienti hanno reso e rendono tuttora fiore all’occhiello del Made in Italy. Un patrimonio nazionale la cui importanza è ben nota al Ministero, che per sostenerne lo sviluppo ha messo in campo un'ampia strategia che poggia su interventi e strumenti finanziari mirati ad accrescerne il valore. Patrimonio di cui l’Archivio Luce custodisce pagine preziose, che come Ministero abbiamo il dovere non solo di conservare ma anche di promuovere per tramandarlo in tutta la sua straordinarietà alle generazioni future”. Ha dichiarato la Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura.

“I materiali dell’Archivio Luce costituiscono il cuore visivo e narrativo di questa mostra”, afferma la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. “Attraverso filmati, fotografie e cinegiornali, si ricompone un mosaico di memoria collettiva che ci parla di sperimentazioni tessili, di sfilate tenutesi già negli anni Venti e dell’importanza crescente dell’industria italiana nella lavorazione della seta, della viscosa negli anni Trenta e del Lanital negli anni Quaranta. Emergono così le innovazioni dell’industria della moda, i legami con il cinema hollywoodiano e il ruolo cruciale di tante figure – donne e uomini – che, attraverso l’abito, hanno promosso un’idea di Italia moderna, creativa e aperta al dialogo internazionale. Moda in Luce rende evidente come la storia della moda italiana affondi le sue radici in un processo articolato che l’Istituto Luce – conclude la Presidente Sbarigia – ha avuto il merito, e la responsabilità, di seguire passo passo, raccontandone le ambizioni, le contraddizioni e i traguardi.”

Sono presenti opere di Maison storiche – alcune delle quali scomparse – come Ventura, Radice, Tortonese/La Merveilleuse, Gandini, Montorsi, Villa, Fontana, Palmer, Biki, Carosa, accanto a nomi celebri come Maria Monaci Gallenga, Fortuny, Simonetta Visconti, e un rarissimo capo della “Tessitrice dell’Isola”, baronessa Gallotti. Non mancano firme note tutt’oggi ma già attive nel periodo: Gucci, che presenta la sua “numero uno”, una borsa da sera della fine degli anni Venti mai esposta, Salvatore Ferragamo con il sandalo “invisibile” del 1947, ed Emilio Pucci, in mostra con i primi capi ancora etichettati “Emilio”.

Preziosa la documentazione storica esposta, con cataloghi di tessuti, “attestati di italianità” e libri rari, che restituiscono un quadro completo e originale della moda italiana.

Numerosi gli inediti degli anni Quaranta e Cinquanta di grande firma sia registica sia sonora come quella di Romolo Marcellini e Roman Vlad. Presente in mostra la versione restaurata del documentario “Sette canne per un vestito”, realizzato nel 1948 da Michelangiolo Antonioni. Sono moltissimi, infine, i filmati di moda stranieri che si intervallano con quelli italiani fino ai primi anni Quaranta e che permettono di tracciare una storia inedita anche dei rapporti fra la moda italiana e quella d’Oltralpe e d’Oltreoceano, sia prima sia immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde aggiunge: “questa mostra permette, attraverso un florilegio selezionatissimo di fotografie e video, non solo di ricostruire un momento importante della storia della moda, ma anche di calare gli abiti in un contesto che li rende vivi perchè il supporto dei 'cinegiornali' e dell'immagine come mezzo documentario contribuisce come nient’altro a comprendere la funzione sociale dell'abito oltre la sua parvenza estetica”.

Questa esposizione rappresenta un’importante operazione culturale e di riscoperta e restituisce dignità storica e visibilità a un periodo spesso trascurato nei racconti ufficiali: “Moda in Luce” non solo arricchisce la narrazione sul Made in Italy, ma invita a interrogarsi sull’evoluzione del gusto, del linguaggio visivo e del sistema moda nazionale. L’allestimento nelle sale del Museo della Moda e del Costume suggella un racconto che non si limita alla celebrazione, ma che intende lasciare un segno critico e duraturo nella comprensione del patrimonio creativo italiano.

“La genesi della moda italiana riflette la storia del Paese. E' una narrazione a piu' voci e fra diversi centri: Venezia, dove si tiene la prima sfilata collettiva di moda italiana e francese nel 1926, quasi in contemporanea con Milano, e poi Torino, dove nel 1935 nasce l'Ente Nazionale della Moda. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e fino alla formazione di un primo "sistema moda" nazionale grazie al progetto di Giovanni Battista Giorgini e all'affermazione del mito della Sala Bianca, per un quinquennio le città italiane si battono per conquistare il primato in un settore in rapida espansione. Questa esposizione, che presenta per la prima volta una selezione ragionata dell'immenso patrimonio filmico, fotografico e documentaristico dell'istituto Luce, in parte inedito, oltre a cinquanta capi e accessori di maison leggendarie e in buona parte scomparse, intende raccontare l'evoluzione dello stile italiano nel trentennio nel quale si forma la sua coscienza critica e storica, si consolida il suo orgoglio di appartenenza, si saggia e si costruisce la sua industria tessile e la sua filiera, secondo un modello rimasto unico al mondo. Afferma Fabiana Giacomotti, curatrice della mostra.

Ad arricchire la mostra, un catalogo edito da Silvana Editoriale. Tutte le INFO QUI 

fonte: www.uffizi.it 

Libri: "Roma capovolta" di Giò Stajano

Un libro scandaloso che ha sfidato convenzioni e ipocrisie con un’irriverenza sorprendentemente moderna.Il primo romanzo omosessuale in Italia, sequestrato, messo all’Indice e bruciato in piazza. Postfazione di Walter Siti.

Roma, fine anni cinquanta. Una città scintillante e segreta, sedotta dalla dolce vita felliniana, ma ancora severa e provinciale nel giudicare ogni trasgressione. È qui che Giò Stajano, nata Gioacchino Stajano Starace Briganti di Panico – suo padre era il conte Stajano Briganti di Panico, nobile feudatario salentino, sua madre era la figlia di Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista –, conduce la propria battaglia personale: vivere apertamente e senza scuse la propria omosessualità. 

Tra nobili corrotti, artisti, monsignori e starlette, Stajano tratteggia una Roma “capovolta” e notturna, dove il desiderio si mescola alla malinconia e la provocazione alla solitudine, portando il lettore dentro una società nascosta, tra feste sontuose e bassifondi, flirt impossibili e amare illusioni. Romanzo considerato osceno alla sua prima apparizione, oggi "Roma capovolta" si rivela un’opera pionieristica che ha saputo catturare, con leggerezza e ironia tagliente, lo spirito di un’epoca e la nascita di un mondo. Un libro che ha dato scandalo ed è stato messo all’Indice e bruciato, che ha sfidato convenzioni e ipocrisie con un’irriverenza sorprendentemente moderna. 

Giò Stajano, nata nel 1931 a Sannicola, in Puglia, è stata una delle prime figure pubbliche italiane a vivere apertamente la sua identità transgender, lasciando un segno indelebile nella cultura e nella società del Novecento. Nipote del gerarca fascista Achille Starace, Giò sfidò le convenzioni del tempo con il suo spirito irriverente e anticonformista. Negli anni cinquanta e sessanta si affermò come giornalista e scrittrice, pubblicando Roma capovolta, un romanzo che svelava i retroscena scabrosi della vita mondana nella capitale e ripubblicato nel 2025 da Feltrinelli (con una Postfazione di Walter Siti; a cura di Willy Vaira). La sua storia personale, segnata dalla lotta per l’autodeterminazione, culminò negli anni ottanta con la transizione di genere e successivamente, con ancora più clamore, nel 1996 con il ritiro nel convento delle suore di Betania a Vische. Eventi ampiamente documentati nella sua ultima biografia Pubblici scandali e private virtù del 2007. Simbolo di libertà e coraggio, Giò Stajano è morta nel 2011, offrendoci un lascito di autenticità e ribellione. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

lunedì 16 giugno 2025

Netflix: Ciao, Roma! Emily in Paris Season 5 Starts Production in Italy. Minnie Driver joins the cast for a delicious next chapter.

This article contains major character or plot details. By Jean Bentley

Gas up your Vespa and grab your helmet: Lily Collins has landed in Rome for Emily Cooper’s next chapter, and this time, it’s in Italy. That’s right, Emily in Paris Season 5 production has officially started — see for yourself below, in a selfie Collins shared on Instagram. And check out a video of Collins and co-star Eugenio Franceschini, who plays Italian beau Marcello, on the first day of filming in the Eternal City. Don’t worry — it doesn’t mean the American expat is finished with France, as production will move back to Paris later this summer. 

“The cast and crew of Emily in Paris are thrilled to begin filming Season 5 in the Eternal City,” creator Darren Star says about the next chapter of the series, which is set to premiere later in 2025. “From Parisian rooftops to Roman ruins, we can’t wait to share where Emily’s next chapter takes us.” Cast members Collins, Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie Grateau), Ashley Park (Mindy Chen), Lucas Bravo (Gabriel), Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc), William Abadie (Antoine Lambert), Lucien Laviscount (Alfie), and Eugenio Franceschini (Marcello) are all returning for the new season. 

Joining the returning cast this season is Academy Award-nominated actor Minnie Driver. The actor will play Princess Jane, a friend of Sylvie’s (Emily’s boss), who married into a royal family. 

Season 4 of the series saw the expat spark a romance with a handsome Italian fashion scion and then move into an Italian apartment to open a Rome office for Agence Grateau. But the locale twist doesn’t mean the name of the show is changing. “Emily’s going to have a presence in Rome,” says Star. “It doesn’t mean she’s not going to be in Paris, but she’s going to have a presence in Rome.”

PHOTO BY GIULIA PARMIGIANI
 Sending Emily to Italy to open up a new office was borne out of Star’s desire to “stay ahead of the audience and take them to unexpected places,” and prove “the show has the ability to have a bigger footprint.”

 Emily in Paris Season 4 ranked  No. 1 on the Netflix Global Top 10 when it premiered in August. It had 19.9 million views in its first four days, reaching the Top 10 in 93 countries, and has remained on the list for four consecutive weeks since.

 Collins announced the Season 5 news during an appearance on Good Morning America, and tells Tudum she’s looking forward to seeing what happens between her character and new beau Marcello (Franceschini). 

 “Marcello is a whole other adventure that we want for Emily because we ultimately want Emily to be able to have a better work/life balance,” she says. “We want to have Emily be able to smile without condition. We want to see her beyond her vacay mode. And he comes at that perfect time.”

 Star confirms that Emily’s relationship with Marcello will be explored in Season 5, saying, “I feel like they have a real spark and a real connection and a real romantic connection. A lot of that’s going to continue to play out next season.”

source: By Jean Bentley   www.netflix.com