venerdì 17 gennaio 2025

L'edizione speciale di Topolino in 4 dialetti. L'iniziativa in occasione della “giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” che ricorre ogni 17 gennaio

L'edizione speciale di Topolino in 4 dialetti.
L'iniziativa in occasione della “giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” che ricorre ogni 17 gennaio

AGI - Topolino diventa poliglotta. In occasione della “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, che ricorre ogni 17 gennaio, il famoso fumetto celebra la ricchezza linguistica del nostro Paese ed entra nella storia con un’iniziativa unica e mai realizzata prima.

Oltre alla versione in italiano, il numero 3608 sarà disponibile in Sicilia, Toscana, Lombardia e Campania con la storia Zio Paperone e il PdP 6000, scritta da Niccolò Testi per i disegni di Alessandro Perina, tradotta rispettivamente in catanese, fiorentino, milanese e napoletano.
 

Le copie con la storia in dialetto saranno distribuite unicamente nelle edicole della zona regionale di competenza linguistica, mentre nelle altre regioni verrà distribuita la versione in italiano. Sarà però possibile trovare tutte le versioni in fumetteria, su Panini.it  e tramite il proprio edicolante su Primaedicola.it (fino ad esaurimento scorte).

Per declinare Zio Paperone e il PdP 6000 in catanese, fiorentino, milanese e napoletano, Panini si è avvalso della collaborazione di Riccardo Regis – Professore ordinario di Linguistica italiana dell’Università degli Studi di Torino, esperto di dialettologia italiana – che ha coordinato un team di linguisti. "Un'iniziativa molto interessante, anche perché è la prima volta che mi capita di svolgere attività di divulgazione rivolgendomi a un pubblico fatto anche di bambini. E Topolino è nel mio cuore, da sempre: e in tempi non sospetti avevo anche approfondito l'onomastica disneyana, mettendo in luce i meccanismi che ne sono alla base" commenta il Professore.

fonte: www.agi.it

lunedì 13 gennaio 2025

Libri: "La bellezza nel destino. Le api, il principe, l'eredità della famiglia Barberini" di Urbano Barberini

Tre api d'oro su sfondo azzurro: il simbolo di una delle famiglie più importanti della nobiltà italiana. La storia appassionante dei Barberini e di un principe moderno. L'ultimo erede di una delle dinastie più prestigiose dell'aristocrazia italiana è oggi il piccolo Maffeo. 

Suo padre, il principe Urbano Riario Sforza Barberini Colonna di Sciarra, rievoca per lui in questo libro le avvincenti vicende famigliari attraverso quattro secoli di sfide, passioni, trionfi e cadute. Dal primo Maffeo destinato a diventare Papa Urbano VIII, uomo di potere e di cultura, che fece della bellezza una missione, a Cornelia Costanza che nel Settecento fu la promotrice del primo rococò italiano. 

Da Maffeo Sciarra, imprenditore, politico e mecenate di fine Ottocento che diede voce, tra gli altri, a Gabriele D'Annunzio e Matilde Serao, fino ai protagonisti del Novecento: il pilota Urbano della regia aeronautica italiana, che nel 1942 precipitò e scomparve in mare; la sorella Stefanella, femminista ante litteram; la giovanissima vedova Nadia, che seppe farsi carico della gestione dei beni di famiglia. 

Una dinastia che è uno scrigno di appassionanti scoperte, in cui si alternano palazzi sfarzosi, nobili dissipatori, donne imperiose e bellissime, contese secolari, terribili tragedie. Infine, l'ultimo Urbano, attore cinematografico e teatrale di grande spessore, impegnato da anni in una coraggiosa battaglia per la tutela dell'ambiente e la cura dell'arte, che in queste pagine affida al figlio e a tutti noi l'essenza di un valore eterno: «Ti auguro di imparare e di restituire, di ascoltare e riferire, di apprezzare la parola e il silenzio, la lentezza e la parsimonia, e, soprattutto, di cercare la bellezza». 

Urbano Barberini (all'anagrafe Urbano Riario Sforza Barberini Colonna di Sciarra) è un attore di teatro, cinema e tv italiano. Ha scritto un libro, La bellezza nel destino (Sperling & Kupfer) per suo figlio Maffeo, di 6 anni in cui gli racconta la storia secolare di una delle famiglie più importanti d’Italia, che ha dato i natali a entrambi. 

Nel 1997 ha debuttato a teatro con un monologo che ha segnato l’incontro con Franca Valeri e l’inizio di un sodalizio artistico durato vent’anni. È molto attivo nella salvaguardia del patrimonio dei beni culturali e impegnato nella tutela del territorio, in sinergia con la sua attività di imprenditore agricolo, con l’Associazione Ponte Lupo – Il Gigante dell’Acqua, con lo scopo di realizzare un modello di sviluppo turistico e culturale sostenibile. È stato assessore alla Cultura e al turismo del comune di Tivoli ed è tra i fondatori di Artisti 7607. È Balì di Gran Croce del Baliaggio di San Sebastiano della famiglia Barberini nello SMOM, fondato nel 1633 dal suo antenato Papa Urbano VIII.

fonte: www.lafeltrinelli.it

Teatro > L'Arena di Verona cerca comparse per il 102/o Opera Festival. Al via candidature anche per tecnici, artisti e amministrativi

© ANSA/EPA
L'Arena di Verona cerca le comparse in vista del 102/o Opera Festival 2025, che prevede 51 serate di spettacolo dal 13 giugno al 6 settembre prossimi. 

In scena e dietro le quinte, per tutta l'estate, vi sono oltre 1.400 lavoratori.

La Fondazione è così già alla ricerca di diverse figure professionali, aprendo la raccolta di candidature per le comparse maschili e femminili che daranno vita a Carmen, Aida, La Traviata e Rigoletto nella regia di maestri quali Zeffirelli, De Ana e Poda, autore anche della nuova produzione di Nabucco. 

Si cercano persone residenti o domiciliate nel veronese, nate tra il 1967 e il 1977 o tra il 1985 e il 2007.

Il bando completo è sul sito della fondazione lirica. Le domande dovranno essere inviate entro il 3 marzo. Allo stesso link è possibile partecipare agli altri bandi aperti per posizioni e incarichi artistici, tecnici e amministrativi, a tempo determinato e indeterminato.  

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati  

Il riconoscimento: Biennale di Venezia. A Twyla Tharp, il Leone d'oro alla carriera per la Danza

Twyla Tharp, Leone d'oro alla carriera della Biennale Danza 2025
La leggendaria coreografa americana, in sessant'anni di carriera ha attraversato epoche e stili facendo la storia. Alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi, assegnato il Leone d'argento

Twyla Tharp, la leggendaria coreografa americana che in sessant'anni di carriera ha attraversato epoche e stili facendo la storia, il Leone d'oro alla carriera della Biennale Danza 2025. 

Alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi, che mette al centro dei suoi lavori l'esperienza radicale del corpo, va il Leone d'argento. 

I Leoni, approvati dal Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia su proposta del direttore artistico Wayne McGregor, verranno consegnati nel corso del 19esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che si svolgerà a Venezia dal 17 luglio al 2 agosto. 

fonte: > Redazione web www.rainews.it

È morto a 82 anni il fotografo Oliviero Toscani

E' morto Oliviero Toscani: lo ha annunciato la famiglia in un breve comunicato stampa. "Con immenso dolore diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell'intimità della famiglia. Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali", si legge nella nota firmata dalla moglie Kirsti e dai figli. 

Il ritratto

Il fotografo della luce, del colore, della creatività, sempre fuori dagli schemi, che anche nella malattia ha seguito la sua strada di denuncia: Oliviero Toscani è morto, all'età di 82 anni, nell'ospedale di Cecina, dove era stato ricoverato il 10 gennaio per l'aggravarsi delle sue condizioni. 

Da due anni - come aveva rivelato in un'intervista choc al Corriere della Sera il 28 agosto scorso - soffriva di amiloidosi: "In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali", raccontava, spiegando di sottoporsi a una cura sperimentale e di non temere la morte. "Basta che non faccia male. E poi ho vissuto troppo e troppo bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero". Aveva anche parlato dell'intenzione di rivolgersi all''amico Cappato" per scegliere il suicidio assistito in Svizzera. A Zurigo, intanto, era andato a fine settembre, a visitare la sua mostra Photography and Provocation al Museum für Gestaltung, in una delle ultime apparizioni pubbliche. 

Fino alla fine Toscani ha portato avanti la forza delle idee, quella di un uomo che ha rivoluzionato il mondo della fotografia, scandalizzando e suscitando dibattito. Dai jeans di 'Chi mi ama mi segua' al bacio tra un prete e una suora, dai volti dei condannati a morte al corpo di una donna consumata  dall'anoressia, tutte le sue campagne hanno lasciato il segno. In sessant'anni di carriera ha lavorato in ogni luogo del mondo e per tutte le riviste più importanti. Migliaia di ritratti, milioni di immagini. Eppure non voleva essere ricordato per nessuna in particolare, ma "per l'insieme, per l'impegno. 

Non è un'immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro". Un percorso condensato nel libro Ne ho fatte di tutti i colori, uscito nel 2022 per La Nave di Teseo, e imperniato sul mondo che avrebbe voluto e che aveva immaginato fin dai tempi di Fabrica con i Benetton e di Colors, la rivista che anticipò l'impegno su tanti temi oggi attuali, dall'ambiente ai migranti al razzismo. Nel suo carnet da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, fino al desiderio di immortalare Jannik Sinner. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene e Federico Fellini. 

Nato a Milano il 28 febbraio 1942, Toscani pubblica il suo primo scatto sul Corriere a 14 anni: è il volto di Rachele Mussolini, immortalato a Predappio alla tumulazione del Duce nella tomba di famiglia. Dopo il diploma in fotografia all'Università delle Arti di Zurigo, debutta nel mondo della pubblicità con la campagna per il cornetto Algida. I suoi scatti finiscono su Elle, Vogue, GQ, Harper's Bazaar, Esquire, ma realizza anche foto per celebri maison di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. La svolta, nel 1982, con Benetton: i maglioni sono il pretesto per Toscani per portare in primo piano temi sociali come l'uguaglianza, la mafia, il contrasto all'omofobia, la lotta all'Aids o alla pena di morte. Nel 1991 lancia la rivista Colors, tre anni dopo ecco Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna, la cui sede è firmata dall'archistar giapponese Tadao Ando. 

Nel 2000 il sodalizio con il gruppo Benetton si interrompe, in seguito ad una controversa campagna che utilizza foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti. Verranno le campagne di moda per il marchio RaRe, incentrate sull'omofobia, le collaborazione con la Croce Rossa, con l'Istituto Superiore della Sanità, con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e quelle di impegno sociale su sicurezza, violenza contro le donne, anoressia. Proprio su questo tema nel 2007 Toscani realizza per il marchio Nolita una campagna choc, che divide pubblico e critica, mettendo al centro la modella e attrice francese Isabelle Caro, 31 chili per 1,64 metri di altezza. Nel 2007 dà vita al progetto Razza Umana, una galleria di ritratti di varia umanità, una sorta di censimento di tutte le caratteristiche somatiche e sociali del genere umano. 

Dal 2018 al 2020 torna con Benetton, rilanciando i temi dell'integrazione, ma viene poi licenziato per le dichiarazioni sul crollo del ponte Morandi ("Ma a chi interessa che caschi un ponte?"). Pluripremiato - dal Grand Prix de la publicité (1990) al Leone d'oro all'International Advertising Festival di Cannes (1996), dalla nomina ad accademico di onore dell'Accademia di Belle Arti di Firenze (2010) al premio alla carriera dell'Art director's club tedesco (2019), presidente onorario di Nessuno Tocchi Caino, Toscani è stato candidato alla Camera con i Radicali nel 1996 per la Lista Marco Pannella e nel 2006 per la Rosa nel Pugno. Ha fatto scalpore con il suo commento sulla scomparsa del Cavaliere ("per fortuna Berlusconi è morto") e non ha mai nascosto le sue posizioni critiche nei confronti del governo Meloni, ribadite in una delle ultime interviste in tv, a settembre a Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su La7. Il suo segreto? "Cerco facce nuove, persone con un entusiasmo negli occhi, pretendo che non abbiano trucco, il bello è  un'altra cosa", raccontava in occasione degli 80 anni. E il futuro? "Chissà, penso al cosmo, all'universo, alle stelle. Quando capiremo tutto questo, ecco, sarà il futuro".

>> La videointervista di SKY

fonte: https://tg24.sky.it/