lunedì 15 settembre 2025

Libri: "La vita potenziale" di Lavinia Bianca

Romanzo d’esordio scritto con una maturità e una modernità di scrittura sorprendenti, La vita potenziale affronta lo scandalo del sesso e del desiderio nella nostra epoca. Riflessione psicologica, digressioni colte (Roth e Freud sono i numi tutelari che sorreggono la narrazione) e considerazioni ironiche si piegano nelle sue pagine a celebrare il lutto più grande: la morte del reale.

«La sessualità è il miglior terreno sul quale dare sfogo al sé primordiale. Il merito risiede nel non lasciare che tale potenziale distruttivo ci soggioghi. Non lasciare che sfugga al nostro controllo. Tenerlo a bada, addomesticarlo e conviverci. La sfida è non essere se stessi.»

Cresciuta in una provincia agiata e moralista, tra amici gretti e genitori poco inclini ai compiti propri di una famiglia, Lavinia si imbatte presto nelle due ossessioni che vampirizzano le sue energie psicofisiche: il sesso e il culto del corpo come antidoto alla morte. Adolescente, assiste alla scomparsa prematura del padre, stroncato da un infarto sul divano di casa. 

In anni in cui si è alla ricerca di una propria identità, quella morte le lascia una ferita indelebile. Approdata a Roma, Lavinia decide allora di costruire una vita potenziale, un universo virtuale nel quale creare numerosi alter ego. Con l’ausilio di una penna sfrontata, sparge in rete profili disparati, in una disinibita galleria di attitudini e pratiche sessuali, capaci di adescare e soggiogare insieme. 

Lo fa come un esercizio di potere, lontano da ogni forma di godimento, come un canovaccio dagli esiti collaudati che esclude ogni imprevisto e agisce soltanto da scudo e da palcoscenico. Le crescenti insidie della vita virtuale la indurranno a prendersi una pausa dal web e ad affrontare ciò che non ha mai osato nella sua giovane esistenza: la vita reale fatta di corpi e desideri concreti. Ai corpi, tuttavia, e ai desideri reali appartengono dolori, lutti, ombre e fragilità insopportabili. Lavinia decide allora di ritornare nell’unico luogo per lei sicuro e in fondo appagante: seduta di fronte alla luce blu del monitor. 

Lavinia Bianca è lo pseudonimo di un'autrice italiana. Ha un debito con la narrativa di Philip Roth e si ispira più direttamente al sarcasmo tagliente dei comedians inglesi. Le sue storie provano a esplorare le intricate sfumature dell’animo umano e in particolare l’inevitabile intersezione tra sesso e morte, con un tono di voce marcatamente audace e sfrontato. Per Feltrinelli Gramma è uscito La vita potenziale (2025). 

fonte: www.ibs.it 

Moda > Lo Studio 54 ha riaperto una sola sera per Valentino Beauty. Tra gli ospiti Cher, Pat Cleveland, Lenny Kravitz

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Per la prima volta dalla sua chiusura e per una notte soltanto, il mitico Studio 54, il locale simbolo della nightlife newyorchese, ha riaperto le porte lo scorso 10 settembre per il debutto della collezione in edizione limitata "Born in Roma 2025 Rendez-Vous" di Valentino Beauty.     

Oltre ai gestori originali dello storico club, hanno partecipato alla serata alcune personalità che hanno fatto la storia dello Studio 54, come Cher, Maripol e Pat Cleveland, insieme ai volti Valentino Beauty Colman Domingo, Adut Akech e Nana.

Al party si sono viste anche celebrities come FKA Twigs e Lenny Kravitz.  Per l'occasione sono stati ricreati due luoghi iconici del locale, il DJ booth e la pista da ballo, dove si sono sono esibiti l'artista Violet Chacki, l'ex dj resident Nicky Siano insieme e l'emergente The Dare.

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati     

Mostre: a Padova "Vivian Maier.The exhibition" fino al 19.10.2025

Iniziata il 25 aprile al 19 ottobre a Padova, al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, Vivian Maier. The exhibition, la più grande mostra mai dedicata alla celebre fotografa americana, con più di 200 stampe a colori e in bianco e nero, oltre a contact sheet, registrazioni audio originali con la voce della fotografa e filmati Super 8, visibili soltanto in questa retrospettiva.

Promossa dal Comune di Padova, da un progetto di Vertigo Syndrome in collaborazione con Chroma photography, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.

Curata da Anne Morin – la più grande esperta e studiosa della vita dell’artista – l’esposizione è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: dagli intensi autoritratti alle scene di vita urbana, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società. 

La selezione include fotografie in bianco e nero e a colori, molte delle quali rare ed esposte solo recentemente al pubblico. La mostra si arricchisce inoltre di filmati in formato Super 8, provini a contatto, audio con la voce di Vivian Maier e vari oggetti personali, tra cui le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica.

Organizzatore: Arthemisia Arte e Cultura S.r.l.

Centro Culturale San Gaetano -Via Altinate, 71 35121 Padova (PD)

Tutte le altre info QUI 

fonte: www.ticket.it 

Libri: Effetto Jane Austen di Federica Brunini

Cosa può dire Jane Austen oggi alla Gen Z, a duecentocinquant’anni dalla sua nascita? Una giornalista in crisi, che ritiene la Austen obsoleta. Una booktoker diciottenne che ha fatto della scrittrice britannica la sua eroina.
Un viaggio in Inghilterra, da Chawton a Bath, tra contrattempi e sorprese.
Una commedia frizzante e intelligente, che mette a confronto due generazioni e due visioni opposte del romanticismo e dell’emancipazione.

L’incarico della rivista è chiaro: andare nei luoghi di Jane Austen e capire perché, a duecentocinquant’anni dalla nascita, l’autrice di "Orgoglio e pregiudizio" è ancora così letta e amata, soprattutto dai più giovani. 

Di articoli e reportage Amelia Maini Moss − per i colleghi semplicemente la Mossa − ne ha fatti a centinaia, da ogni angolo del mondo. Cresciuta tra l’Inghilterra della nonna, da cui ha ereditato il nome, e l’Italia, è diventata una fotogiornalista di grido, prima di dedicarsi alla famiglia e mettere da parte penna e macchina fotografica. 

Sarà ancora in grado di realizzare un lavoro ben fatto? Nonostante le remore, Amelia decide di accettare. E senza saperlo inizia un viaggio che si rivelerà sorprendente. Quando arriva nello Hampshire, tra cottage suggestivi e villaggi idilliaci, la sua strada incrocia forzatamente quella di George ed Emma Dubois, padre e figlia, venuti apposta dal Canada per celebrare un’importante ricorrenza. Emma, diciottenne appassionata della Austen e ideatrice di un seguitissimo canale social, considera la scrittrice inglese la sua eroina; Amelia, invece, la vede come un’icona anacronistica e sopravvalutata. Tuttavia, immersa nei paesaggi che ispirarono i romanzi, dalla casa di Chawton ai palazzi di Bath, si trova a rileggere non solo Jane Austen, ma anche la propria vita e la propria visione della femminilità, del sentimento, del matrimonio e della maternità. Fino a scoprire, man mano che le tensioni cedono il passo a confidenze e a momenti di imprevista complicità, che anche nelle differenze si possono trovare risposte inaspettate. E che “non c’è incanto più grande della tenerezza del cuore”. 

fonte: www.ibs.it 

Moda: Marie Antoinette Style, una grande mostra a Londra celebra Maria Antonietta, la regina più stilosa. Al Victoria & Albert Museum da settembre 250 tra abiti e oggetti della sovrana di Francia

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Il Victoria & Albert Museum di Londra celebra la regina di Francia Maria Antonietta con la prima mostra che il Regno Unito dedica alla sovrana più alla moda che la storia abbia finora conosciuto.

Si intitola infatti "Marie Antoinette Style", la grande esposizione sponsorizzata dalla griffe di calzature Manolo Blahnik - che tra l'altro realizzò un modello di scarpe indossate da Kirsten Dunst nei panni della regina fashionista nel cult-movie premio Oscar "Maria Antonietta", di Sofia Coppola, esposte con i costumi del film nella mostra - in programma dal 20 settembre al 22 marzo 2026 nel prestigioso museo londinese.

Marie Antoinette Style presenterà 250 oggetti, tra abiti, gioielli e oggetti appartenuti alla sovrana, inclusi prestiti eccezionali mai visti prima al di fuori di Versailles e della Francia. Saranno esposti rari oggetti personali appartenuti e indossati da Maria Antonietta, tra cui le pantofole di seta della regina, la sua sedia, gioielli della sua collezione privata, frammenti riccamente decorati di abiti di corte. E ancora altri oggetti di spicco che non hanno mai lasciato Versailles o la Francia prima d'ora, tra cui effetti personali come il servizio da tavola della regina dal Petit Trianon, i suoi accessori e oggetti intimi dalla sua trousse. 

La mostra presenterà anche abiti contemporanei ispirati alla celebre sovrana, tra cui capi di alta moda di maison come Moschino, Dior, Chanel, Erdem, Vivienne Westwood e Valentino. Ma anche costumi realizzati per il grande schermo, come quello per il film di Sofia Coppola. L'esposizione sarà la prima nel Regno Unito dedicata alla regina francese ed esplorerà le origini e le innumerevoli rivisitazioni dello stile plasmato dalla sovrana. 

Icona della moda del suo tempo e celebrità della prima età moderna, gli abiti e gli interni indossati e adottati dalla sfortunata regina di Francia negli ultimi decenni del XVIII secolo hanno avuto un'influenza duratura su oltre 250 anni di design, moda, cinema e arti decorative. Spazio a installazioni audiovisive e a un allestimento immersivo per capire come e perché Maria Antonietta sia stata una fonte costante di ispirazione, ieri come oggi. 

La mostra considererà anche in modo nuovo l'eredità di una figura complessa il cui stile, la cui giovinezza e la cui notorietà hanno contribuito al suo fascino senza tempo. Tanto che Maria Antonietta può essere considerata la prima influencer ante litteram. 

"Il nome di Maria Antonietta, la regina più alla moda - commenta la curatrice della mostra Sarah Grant - scrutata e controversa della storia, evoca sia visioni di eccesso che oggetti e interni di grande bellezza. L'arciduchessa austriaca, divenuta regina di Francia, ebbe un enorme impatto sul gusto e sulla moda europea del suo tempo, creando uno stile distintivo che oggi gode di un fascino e di un'applicazione universali". L'esposizione cercherà di raccontare come la regina già nella sua epoca dettava la moda, inventando con la sua sarta di corte Rose Bertin un certo stile nel vestire imitato da tutte le corti europee, introducendo ad esempio le tournure, una struttura sotto la gonna che dava volume ai fianchi, e i paniers, strutture più ampie che davano forma alla gonna. 

Così come a lei si devono le acconciature alte ed elaboratissime dell'epoca e la diffusione dell'uso dei profumi. Nella mostra, un'esperienza olfattiva ricreerà i profumi di corte e la fragranza preferita dalla regina stessa. 

 fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati   

lunedì 8 settembre 2025

Drusilla Foer in 'Frida Opera Musical' al Teatro Verdi di Firenze, dal 7 al 9 novembre

Dopo il grande successo de La Divina Commedia Opera Musical, la Mic International Company porta in scena nei cartelloni 2025_26 FRIDA OPERA MUSICAL,  un viaggio straordinario nella vita e nelle opere della pittrice Frida Kahlo.  

L’opera teatrale è stata realizzata in collaborazione con il Museo Frida Kahlo “Casa Azul” e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico e con il Patrocinio dell’Ambasciata del Messico in Italia.  

FRIDA  è un musical potente e visionario, una dichiarazione d’amore alla vita, anche quando fa male. un inno alla libertà di essere e al coraggio dell’arte. Il musical racconta la straordinaria esistenza dell’artista Frida Kahlo, icona del femminile, anima ribelle di un’epoca in tumulto, ed il suo amore tormentato con il pittore muralista Diego Rivera. 

Durante lo spettacolo si viene immersi nel Messico post-rivoluzionario, tra fermenti ideologici, arte murale, influenze europee e figurechiave come  Emiliano Zapata, Lev  Trotsky, André Breton, Tina Modotti, solo per citarne alcune. L’opera si muove tra la potenza del teatro musicale e la forza visiva del mondo pittorico, percorrendo un viaggio corale nel cuore di un’epoca segnata dal desiderio di cambiamento, in cui Frida vive con sfrontata autenticità. 

Lo spettacolo dà vita ad un ritratto profondo e vibrante della pittrice messicana che ha saputo trasformare il dolore in colore e la fragilità in potenza creativa. Ad accompagnare Frida nel suo viaggio, la Catrina (interpretata da Drusilla Foer), protagonista assoluta dell’immaginario e della cultura popolare messicana. Nel cast Antonello Angiolillo, Floriana Monici, Valeria Belleudi, Riccardo Maccaferri, Debora Boccuni, Arianna Talè, Federica De Riggi, Antonio Sorrentino, Elisabetta Dugatto, Giulia Maffei, Rebecca Erroi, Enrico Cava, Omar Barole, Damiano Spitaleri



Frida Opera Musical
con Drusilla Foer nel ruolo della Catrina
Federica Butera nel ruolo di Frida Kahlo
Andrea Ortis nel ruolo di Diego Rivera
 
Regia Andrea Ortis
Scritto da Andrea Ortis e Gianmario Pagano
Musiche e Liriche Vincenzo Incenzo
Coreografie Marco Bebbu
Costumi Erika Carretta
Scenografie Gabriele Moreschi
Organizzatore Antico Teatro Pagliano
 
INFO e Biglietti >> QUI  
 

Libri: "Outlive. Vivi di Più La scienza e l'arte della longevità" di Peter Attia, Bill Gifford

"Outlive – Vivi di più" del Dr. Peter Attia è un testo fondamentale sulla longevità che unisce ricerca scientifica, strategie pratiche e storie reali. Non si limita ad allungare la vita, ma insegna come aggiungere salute e vitalità agli anni.

Il Dottor Attia introduce il concetto di healthspan, ovvero la durata della vita in salute, e smonta molte convinzioni legate all’invecchiamento e alle strategie mediche convenzionali ("Medicina 2.0"), proponendo invece un approccio proattivo e rivoluzionario ("Medicina 3.0") centrato sulla prevenzione dei “Quattro Cavalieri”: malattie cardiovascolari, cancro, diabete/metaboliche e neurodegenerative.

"Outlive – Vivi di più" del Dr. Peter Attia è un testo fondamentale sulla longevità che unisce ricerca scientifica, strategie pratiche e storie reali. Non si limita ad allungare la vita, ma insegna come aggiungere salute e vitalità agli anni.

Punto di svolta: la medicina tradizionale è efficace nelle emergenze, ma insufficiente contro le malattie croniche. La nuova via è prevenire molto prima che i sintomi compaiano.

Concetti chiave del libro

  • Dalla lifespan alla healthspan: non solo vivere più a lungo, ma vivere meglio.
  • Medicina 3.0: prevenzione ultra-personalizzata basata su dati e biomarcatori.
  • I Quattro Cavalieri: le principali malattie croniche da affrontare in modo proattivo.
  • Tre vettori di declino: cognitivo, fisico, psicologico/emotivo.

Approccio pratico e scientifico

Attia utilizza il metodo “objective → strategy → tactics” con analisi di centinaia di studi e casi clinici reali. Include:

  • Monitoraggi regolari di insulina, apoB, lipidi, densità ossea e marker genetici.
  • Strategie “no regret”: esercizio fisico, alimentazione, sonno e salute mentale.

Filosofia e visione

Il libro spiega perché la prevenzione deve iniziare decenni prima e perché non esiste una soluzione unica valida per tutti. L’invecchiamento non è un destino, ma un processo che può essere plasmato.

Messaggio centrale: la longevità si costruisce oggi con scelte consapevoli e scientifiche.

Citazioni chiave

  • “Normale non significa sano.”
  • “La tua longevità è più modellabile di quanto pensi.”
  • “Il passato non deve necessariamente dettare il futuro.”
  • “La longevità riguarda l’importanza di vivere meglio più a lungo, non solo più a lungo.”
  • “La sofferenza umana evitabile è causata più spesso dall’ignoranza, soprattutto di noi stessi, che dalla stupidità.”

Perché leggere Outlive

  • Offre una mappa completa per vivere meglio e più a lungo.
  • Unisce scienza, casi clinici e strumenti pratici.
  • È già un bestseller internazionale e libro di riferimento sulla longevità.

Consigliato da Tim Ferriss: “Se devi comprare un solo libro sulla longevità, prendi Outlive.”

Domande frequenti

Che differenza c’è tra lifespan e healthspan?
La lifespan è la durata della vita; la healthspan indica gli anni vissuti in salute e autonomia. Il libro insegna a massimizzare entrambi.

Cosa significa Medicina 3.0?
È un approccio di prevenzione personalizzata basata su dati e biomarcatori, molto prima della comparsa dei sintomi.

Quali sono i “Quattro Cavalieri” di cui parla Attia?
Malattie cardiovascolari, tumori, diabete/metaboliche e neurodegenerative: le principali cause di morte lenta nei paesi sviluppati.

Quali strategie pratiche propone il libro?
Monitoraggio clinico mirato, alimentazione personalizzata, attività fisica strutturata, sonno ottimizzato, salute emotiva e uso razionale di farmaci e integratori.

Perché Tim Ferriss lo raccomanda?
Perché copre l’intero spettro della longevità con rigore scientifico e applicazioni pratiche, risultando il libro più completo sul tema.

A chi è adatto il libro?
Sia a lettori comuni interessati alla salute, sia a medici e professionisti che vogliono approfondire la prevenzione e la medicina di precisione.

«Il dr. Attia persegue la qualità della vita in ogni sua forma: salute fisica, emotiva, mentale, relazionale e spirituale. Questo libro straordinario è un invito all'azione e vi darà gli strumenti necessari per vivere una vita lunga, significativa e appagante.» Hugh Jackman

Il dr. Peter Attia è uno dei massimi esperti mondiali nel campo della longevità. Ha fondato Early Medical, una clinica specializzata in medicina preventiva e di frontiera che, grazie alle tecnologie più avanzate e alle strategie più innovative, si propone di prevenire l'insorgenza delle malattie e promuovere un benessere duraturo per poter estendere al massimo la durata della vita e della salute: un approccio olistico che l'autore chiama medicina 3.0. Peter Attia è uno degli autori più seguiti al mondo. Fa parte del comitato editoriale della rivista Aging. 

Bill Gifford è un giornalista di grande successo e autore di Spring Chicken: Stay Young Forever (Or Die Trying), bestseller del New York Times. Il suo lavoro è apparso su Scientific American, Men's Health, Inc., Wired, Outside, e tante altre pubblicazioni. 

fonte: www.ilgiardinodeilibri.it 

Cinema > Salva a Los Angeles l'ultima casa di Marilyn Monroe. Un giudice ferma i nuovi proprietari che volevano demolirla

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La casa di Los Angeles dove Marilyn Monroe trascorse gli ultimi mesi della sua vita è stata salvata da un giudice che ha respinto la richiesta di abbatterla presentata degli attuali proprietari, Brinah Milstein e Roy Bank. 

Sei mesi dopo essersi trasferita nella villetta in stile hacienda spagnola al numero 12305 di Fifth Helena Drive, Marilyn morì a soli 36 anni in camera da letto per overdose di barbiturici.

Sebbene il tempo trascorso nella casa sia stato breve, l'abitazione di Brentwood è diventata un silenzioso monumento alla vita dell'attrice, con fan che ancora oggi, a oltre sessant'anni dalla morte, lasciano fiori davanti al cancello.
    I Bank possiedono un immobile adiacente a quello di Marilyn e avevano cercato di unire le due proprietà dopo aver acquistato, nell'agosto 2023, l'ex casa della diva per 8,4 milioni di dollari.

Brinah e Roy si sono però visti dar torto dal giudice della Superior Court di Los Angeles, James Chalfant che ha chiuso una battaglia legale durata due anni. 

Inizialmente il municipio aveva dato ai Bank - lui un ex produttore per reality come Survivor e The Apprentice, lei erede di una dinastia immobiliare - luce verde per la demolizione. La notizia del permesso aveva prevedibilmente suscitato proteste tra molti abitanti di Los Angeles, storici, sostenitori della conservazione e fan di Marilyn in tutto il mondo, così il Comune aveva fatto marcia indietro schierandosi contro i proprietari. 

"Non c'è nessuna persona o luogo nella città di Los Angeles iconico quanto Marilyn Monroe e la sua casa di Brentwood", aveva dichiarato la consigliera comunale Traci Park nel giugno 2024: "Perdere questo pezzo di storia, l'unica casa che Marilyn Monroe abbia mai posseduto, sarebbe un colpo devastante per la conservazione storica e per una città in cui meno del 3 per cento delle designazioni storiche è associato a proprietarie donne". 

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati      

Giorgio Armani, oggi i funerali in forma privata. Negozi gruppo chiusi in tutto il mondo

L'ultimo saluto allo stilista morto il 4 settembre è a Rivalta, nel Piacentino. Alle esequie presente solo la famiglia. Lutto cittadino nel paese, rimangono chiusi i punti vendita e il sito della casa di moda. Ieri alla camera ardente a Milano seconda giornata del lungo addio ad Armani, con un totale di 16mila persone che hanno reso omaggio al re della moda. Attesa per l'apertura del testamento

Si tengono a Rivalta, nel Piacentino, i funerali di Giorgio Armani, lo stilista e imprenditore re della moda, morto il 4 settembre a 91 anni. Le esequie sono in forma privata con solo la famiglia, che gli è stata sempre vicino. Intanto nei due giorni in cui è rimasta aperta la camera ardente a Milano, nel suo teatro in via Bergognone, sono state oltre 16mila le persone che si sono messe in coda per dare un ultimo saluto ad Armani. 

I funerali nella Chiesa di San Martino

Lo stilista torna nella sua terra d'origine per l'ultimo addio. Nel primo pomeriggio si aprono le porte deella piccola Chiesa di San Martino, dove a celebrare i funerali è don Giuseppe Busani, sacerdote amico di Giorgio Armani. Il paese è blindato con rigorose misure di sicurezza per assicurare la privacy. Alla cerimonia sono ammesse solo poche decine di persone, fra familiari, collaboratori e amici. A quanto si apprende, al termine delle esequie la salma dovrebbe essere cremata.

La camera ardente

Anche ieri Milano si è messa in coda fin dalla prima mattina per omaggiare Giorgio Armani. Circa 6mila persone sono andate sabato, quasi 10mila domenica. Tanti i suoi dipendenti presenti. Ma anche amici e vip, da Santo e Donatella Versace, a Federica Pellegrini, da Margherita Buy a Stefano Accorsi, da Isabella Ferrari ad Aurelio De Laurentiis. E ancora gli ex calciatori Paolo Maldini e Marco Tardelli, i tennisti Flavia Pennetta e Fabio Fognini, gli stilisti Dean e Dan Caten, Rocco Iannone, Andrea Incontri, Antonio Riva, Neil Barrett, la ministra Anna Maria Bernini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, gli ex premier Matteo Renzi e Mario Monti, il presentatore Alessandro Cattelan, il compositore Ludovico Einaudi. Un lungo e composto addio che si è concluso alle 18, quando le porte si sono chiuse, per riaprirsi poco dopo per lasciare uscire il feretro, accompagnato da un grande applauso.

fonte: https://tg24.sky.it    ©Ansa

lunedì 1 settembre 2025

Calendario Pirelli, nel backstage da Ranieri a Herzigova. Elements, i 'fondamentali' negli scatti di Solve Sundsbo

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Ci sono Luisa Ranieri, Isabella Rossellini, Eva Herzigova, Tilda Swinton, Venus Williams, Irina Shayk negli scatti che il fotografo tra i nomi più noti dell'arte visiva e con grandi esperienze nel mondo della moda, il norvegese Solve Sundsbo ha realizzato per The Cal 2026, il calendario Pirelli di cui sono state diffuse alcune immagini di backstage.

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Le foto sono state realizzate in tre sessioni: la prima ad aprile in Norfolk e Essex, la seconda a giugno a Londra e la terza negli Spring Studios a New York a luglio.

"La mia idea - ha detto Sundsbo presentando 'Elements' - è quella di catturare emozioni, istinti e stati d'animo che sono centrali nella vita umana: desiderio di libertà, curiosità, sete di conoscenza. Una sorta di mistero, immaginazione, passioni, desiderio di emancipazione, il legame con la natura e il nostro rapporto con il tempo e lo spazio. Un modo per connetterci a qualcosa da cui proveniamo. Lo so sono questioni molto grandi ma cerchiamo di essere ambiziosi". 

Partecipano a The Cal 2026 anche Adria Arjona, Susie Cave, Gwendoline Christie, Du Juan e FKA Twigs. Cinema e moda, musica e sport, le donne di Elements sono state chiamata a interpretare un elemento, dall'acqua al vento, guidate dall'estro creativo di S›lve Sundsb› per immagini in cui natura, emozioni e tecnologia, riflettono poeticamente il concept della nuova edizione dell'iconico calendario, dedicato di fatto al women power. Il Pirelli 2026 sarà presentato il prossimo novembre a Praga.

>> Tutte le immagini del backstage del calendario Pirelli 2026 - Foto - Ansa.it 

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati        

Libri: "Prima dell'alba" di Giancarlo Pastore

Con una scrittura intensa e precisa, Giancarlo Pastore racconta il viaggio di un adolescente che cerca se stesso in un paesino del Nord Italia, attraverso una storia di formazione che ha al centro l’amore, la danza, la musica e lui, Andrea, uno dei protagonisti più potenti della letteratura contemporanea.

«Se non sai cosa vuoi fare, cerca almeno di capire cosa non vuoi fare. Non c’è niente di male in Ragioneria, ma, scusa eh, io non verrei mai a portare i miei soldi in una banca dove lavori tu. Ma ti ci immagini a fare i conti, a ragionare sui soldi, a stare ore intere dietro uno sportello?»⁠

No, certo che no. Non mi immaginavo niente, di fatto le mie capacità pratiche erano nulle. L’unica cosa che stava chiarendosi nella mia testa era che fare il ragioniere era una cosa da maschi. Avrei potuto iscrivermi alle Magistrali, dove le classi erano composte quasi del tutto da ragazze, ma l’idea di fare il maestro non mi attraeva per nulla, la Meridionale era una delle donne più tristi e frustrate che avessi mai incontrato.

«Il protagonista del volume di Giancarlo Pastore si sente attraversato dalla "solita ombra nera". Confusione e solitudine in anni segnati dalla musica della cantante, quindi la scoperta del ballo e la presa di coscienza della propria identità.» - Ermanno Paccagnini, La Lettura


Andrea cresce in un piccolo paese di mezza montagna, dove il tempo è immobile e tutto ruota intorno al bar di sua madre, Dialma. Andrea porta sul viso una bellezza inquietante e selvatica, ed è abitato da “Lei”, una creatura con la quale si sente in armonia quando danza nei boschi. 

Mentre il mondo lo prepara a un futuro che ha le sbarre di una gabbia, Andrea si lascia guidare dalle proprie fantasie, dalla musica e dalla voce cristallina, perfetta e profetica del suo idolo, Kate Bush. Amedeo è un aspirante pittore poco più grande di Andrea, anche lui vive attraversando di continuo la sottile membrana che separa la realtà dai sogni. Diverso per provenienza ed estrazione sociale, incapace di badare a se stesso, sarà lui a regalare ad Andrea, grazie a un amore così grande da far paura, la possibilità di costruire il proprio destino. 

Tuttavia, certi doni hanno un prezzo, e quello che Andrea dovrà pagare sarà la consapevolezza che le cose preziose possono svanire da un momento all’altro. Il protagonista di questo romanzo attraversa gli anni Ottanta davanti ai video di Mtv, ispirato dalle star della danza contemporanea, in un’epoca in cui l’Aids allunga ombre sulla ricerca della propria identità. Insieme a lui e ad Amedeo, si muovono altri personaggi indimenticabili: Stefania, l’amica contadina forte e concreta, Davide, maestro di danza e di vita, e Dialma, una madre il cui amore rischia di pietrificare il corpo del figlio. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

"Hermèstories: va in scena un’avventura" Uno spettacolo ironico e poetico racconta l’incredibile storia di Hermès, a teatro a Milano per la prima volta una pièce teatrale scritta e diretta dalla regista francese Pauline Bayle.

Hermèstories: va in scena un’avventura.

Uno spettacolo ironico e poetico racconta l’incredibile storia di Hermès, a teatro a Milano per la prima volta. 

Dall’11 al 21 Settembre 2025 al Teatro Franco Parenti, Hermès invita il pubblico a scoprire la storia della maison e i suoi oggetti più iconici in una pièce teatrale scritta e diretta dalla regista francese Pauline Bayle.

Al termine di uno spettacolo dagli accenti surrealisti, nel foyer del teatro, come fossero all’interno di un deposito per scenografie teatrali, un’originale esposizione completa il racconto dello spirito della maison. Un’occasione per osservare più da vicino gli oggetti iconici e scoprirne non solo la storia ma anche la dimensione artigianale e creativa.

Un filo invisibile unisce passato e presente in uno spettacolo teatrale che guarda apertamente al futuro.

Da Hermès, tutti gli oggetti parlano.

Sono i testimoni di una lunga storia fatta di pazienza, ispirazione e gesti precisi, cui si intrecciano incontri felici e aneddoti curiosi. Raccontano una maison di famiglia e le persone che la compongono, dagli artigiani al personale delle boutique, senza dimenticare i clienti!

Rappresentano la parte vivace e audace della creazione, sempre attenta a reinventarsi senza mai ripetersi. ‘La creazione senza memoria non esiste’ ripeteva spesso Jean-Louis Dumas, Hermèstories ne è l’allegra messa in scena.

Pierre-Alexis Dumas, direttore artistico di Hermès. 

Hermèstories è la storia di uno scudiero di nome “Lad”, figura equestre iconica di Hermès, interpretato da una giovane donna. Il personaggio incarna la vivacità, la modernità e l’heritage della maison fondata nel 1837. È anche il racconto di una narratrice e dei personaggi che Lad incontra allo storico indirizzo parigino di rue du Faubourg Saint- Honoré, mentre passeggia senza meta in un tardo pomeriggio. Insieme, delineano i contorni di un mondo incantevole che si materializza sul palcoscenico. Senza dimenticare il rumorista Monsieur Bruit, che li accompagna. Con i materiali e i gesti di Hermès, l’artista sonoro arricchisce il racconto producendo sorprendenti effetti acustici.

Dalla boutique di Faubourg Saint-Honoré a Parigi, regno del twill di seta e del cuoio, i personaggi si lasciano trasportare, come a bordo di una barca che salpa per un allegro viaggio nella storia del celebre sellier-maroquinier parigino, fino ad arrivare a una vetrina in mezzo al deserto. Un’immersione in un’avventura ricca di colpi di scena.

Tra equivoci e giochi di parole, battute e canzoni, i protagonisti si destreggiano con situazioni e oggetti: carré di seta, scatole arancio, chiusure lampo, borse Bolide… gli oggetti conquistano la scena con ironia, riflettendo l’audacia creativa inarrestabile di una maison sempre in sintonia con il proprio tempo.

Sul palcoscenico, gli accessori di scena si trasformano in strumenti ingegnosi che evocano momenti emblematici o sorprendenti della maison: un bastone-ombrello ripara dalla neve; un carré gigante permette di librarsi nello spazio; un’altalena rappresenta l’ascensore dell’iconica boutique parigina, simbolo del dinamismo di Hermès e delle personalità visionarie che ne hanno scritto la storia.

In questo universo sorprendente, a ogni sfida corrisponde una risposta originale. E, soprattutto, a ogni epoca corrisponde un’icona. Perché, naturalmente, quest’avventura non sarebbe stata possibile senza i savoir-faire artigianali che danno vita alle creazioni: dalla pelletteria, con le intramontabili borse Kelly o Birkin, fino alla seta, con i carré dai colori vivaci che richiamano le divise dei fantini alle corse dei cavalli. Tutta la diversità dei sedici métier della maison è qui rappresentata.

LA REGIA
Regista teatrale, autrice e attrice, Pauline Bayle dirige dal 2022 il Théâtre Public de Montreuil, alle porte di Parigi. Animata da un’insaziabile passione per la narrativa, Pauline Bayle porta sul palcoscenico grandi opere letterarie come l’Iliade e l’Odissea. Attraverso i suoi spettacoli difende una creazione tanto impegnativa quanto accessibile, che non richiede alcuna conoscenza preliminare da parte del pubblico. Prosegue la sua esplorazione delle narrazioni di iniziazione attingendo all’opera di Virginia Woolf con Ecrire sa vie, uno spettacolo creato nel giugno 2023. Ha lavorato anche per l’opera, dirigendo l’Orfeo di Monteverdi all’Opéra-Comique e poi la commedia italiana 7 Minuti di Giorgio Battistelli all’Opera di Lione. Nel 2023, la Ministra della Cultura francese Rima Abdul-Malak nomina Pauline Bayle cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Nel 2021 collabora per la prima volta con Hermès alla stesura e alla messa in scena della Fête du Theme, l’Odysée, poi, per due anni, diventa guest editor di Le Monde d’Hermès.
Altre info QUI 
fonte:  https://teatrofrancoparenti.it 

mercoledì 13 agosto 2025

Libri: "La pasticceria di mezzanotte. La vacanza" di Noriko Onuma

Con un milione e mezzo di copie vendute in patria, La pasticceria di mezzanotte si è fatta amare dai lettori grazie a tre ingredienti: dolci atmosfere, personaggi indimenticabili e una storia irresistibile, fatta di piccoli momenti da assaporare. Forse perché è proprio come il pane: il suo profumo fa sì che tutti sentano di doversi fermare proprio lì.

IL MENU DELLA NOTTE 1. Croissant – Burrosi, fragranti, perfetti. Ogni strato serve a perdonare sé stessi per gli errori del passato.2. Stollen – Il dolce speziato che raccontala memoria e rafforza i legami tra le persone. 3. Galette des Rois – Un dolce con una sorpresa all’interno. Insegna a scoprire qualcosa di bello dentro di sé. 4. Pane al cumino – Un impasto insolito. Il suo profumo evoca amori profondi, incontrollabili, che vivono ancora nei ricordi grazie alla forza delle spezie. 5. Tartufi al lampone – Amari e dolci insieme, come le relazioni più tenere e complesse. 

La Boulangerie Kurebayashi vi aspetta. Il pane è caldo, la notte è lunga e le storie non sono ancora finite. L’aroma di golosi pasticcini e pane appena sfornato riempie l’aria. Una dolce fragranza si insinua tra i vicoli bui, richiamando a sé cuori insonni e animi inquieti. Impossibile non fermarsi a curiosare all’interno della pasticceria di mezzanotte. 

Dietro il bancone, dalle 23 alle 5 del mattino, c’è Kurebayashi, proprietario e apprendista. A insegnargli i segreti del pane è Hiroki, un fornaio dai modi un po’ burberi ma dall’animo generoso. Nel locale lavora anche la giovane Nozomi, che in quel luogo ha trovato una casa pronta ad accoglierla. Stanotte, però, si sente un odore diverso: nell’aria c’è puzza di guai. 

L’ex fidanzata di Hiroki si presenta all’improvviso con uno sguardo misterioso, una vecchia promessa e un bel carico di problemi. Poco importa, perché nella pasticceria di mezzanotte c’è l’impasto adatto a sciogliere ogni cuore. Anche quello più ostinato. Ogni notte, infatti, la pasticceria diventa un palcoscenico di emozioni, sogni e desideri; un luogo in cui la tristezza si mescola alla speranza e la paura fa lievitare la voglia di sorridere. E ogni carezza trova la temperatura perfetta. 

Anche quando il passato bussa alla porta con forza, minacciando di riportare a galla i segreti più inconfessabili, la pasticceria di mezzanotte offre un rifugio caldo a ogni cuore ferito. Perché il profumo del pane non mente mai. Finalmente in Italia il secondo capitolo della serie che ha conquistato il Giappone ed è in corso di traduzione in tutto il mondo. 

Noriko Onuma è un'autrice giapponese. Ha iniziato la sua carriera come sceneggiatrice cinematografica, debuttando poi come autrice di romanzi. Con La pasticceria di mezzanotte, pubblicato in Italia da Garzanti nel 2025, si è affermata come una scrittrice di talento, ed è diventata una delle autrici più amate in Giappone. 

fonte: www.ibs.it 

domenica 10 agosto 2025

Cinema: "Duse" di Pietro Marcello. In concorso all'82a Mostra del Cinema di Venezia

"Duse” è un film che ha rappresentato un viaggio straordinario, iniziato proprio a Venezia: una città unica in cui ho vissuto e dove sempre ho sognato di girare. Il rapporto costruito con tutto il meraviglioso cast e con la protagonista, Valeria Bruni Tedeschi, artista unica, mi ha permesso di lavorare in una dimensione di rara sintonia creativa. Oggi desidero esprimere la mia felicità nel sapere che insieme riporteremo il film là dove tutto è iniziato, presentandolo al pubblico del festival di Cinema più antico del mondo
Pietro Marcello

Duse, il nuovo film di Pietro Marcello con Valeria Bruni Tedeschi nei panni della protagonista, sarà presentato in Concorso alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia 

Interpreti del film, accanto alla protagonista Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Vincenzo Nemolato, Edoardo Sorgente, Gaja Masciale, Vincenza Modica, Mimmo Borrelli, Savino Paparella e con la partecipazione di Noémie Lvovsky.

Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta, e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza.
Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto, gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava.
Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.

Il film è scritto da Letizia Russo, Guido Silei e Pietro Marcello, la fotografia è firmata da Marco Graziaplena, il montaggio da Fabrizio Federico e Cristiano Travaglioli, le musiche originali da Marco Messina, Sacha Ricci e Fabrizio Elvetico, la scenografia è di Gaspare De Pascali, i costumi sono di Ursula Patzak, il casting è curato da Davide Zurolo.

Duse è una produzione PALOMAR, AVVENTUROSA con RAI CINEMA e con PIPERFILM in co-produzione con AD VITAM FILMS. Una co-produzione Italia – Francia in collaborazione con BERTA FILM in collaborazione con NETFLIX. L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura, con il contributo di Regione Veneto con il sostegno di Veneto Film Commission, con il contributo di Regione Lazio – Creative Europe.

Il film uscirà nelle sale italiane il 18 Settembre distribuito da PiperFilm.

fonte: www.raicultura.it 

lunedì 4 agosto 2025

Milano: Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico 3 settembre - 26 ottobre | Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità

Al Padiglione d'arte della Fondazione Luigi Rovati inaugura il 3 settembre la mostra Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità, ultimo capitolo del ciclo espositivo Echoes. Origini e rimandi dell'art rock britannico. Il progetto mette in luce la portata culturale e sociale di un fenomeno scaturito dalle sinergie fra musica, pittura, fotografia, illustrazione nella Gran Bretagna degli anni Sessanta e Settanta.

Il ciclo, curato da Francesco Spampinato, ha visto in sequenza due mostre, la prima dedicata ai Beatles e la seconda all’immaginario psichedelico legato alle band degli Yes, Genesis e Pink Floyd, e si conclude ora con l’ultima esposizione focalizzata interamente sulla figura di Peter Gabriel.

Radio Monte Carlo è radio ufficiale di Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico e per l’occasione il music designer Marco Fullone ha composto, traendo ispirazione dai contenuti della mostra e dalle copertine degli album cui si fa riferimento, una playlist dedicata disponibile gratuitamente sul canale Spotify della radio e in mostra tramite QR Code.

I brani selezionati appartengono ad artisti molto amati a livello planetario: dal sound irripetibile dei Beatles al prog rock di Pink Floyd, Yes, Genesis che si sposa con le immagini di Roger Dean o dello studio Hipgnosis, alla ricerca sull'integrazione tra rock, elettronica e world music che hanno caratterizzato la carriera solista di Peter Gabriel. Suggestioni musicali che questa mostra e la playlist che la accompagna raccolgono e amplificano in un percorso unico.

Il ciclo espositivo è accompagnato da una pubblicazione di Francesco Spampinato edita da Fondazione Luigi Rovati.

Con il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna.

INFORMAZIONI

The Beatles. Il mito oltre la celebrità
17  aprile - 8 giugno

Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà
14 giugno - 27 luglio

Peter Gabriel. Frammentazione dell'identità
3 settembre - 26 ottobre

Fondazione Luigi Rovati
Padiglione d'arte
Ingresso gratuito
Da mercoledì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Fondazione Luigi Rovati
Corso Venezia, 52
20121 Milano Italia
T. 02.38.27.30.01 

fonte e info: www.fondazioneluigirovati.org 

Libri: "La gatta" di Colette

«Per fare un bel libro non basta un grande talento, ci vuole un’unione fra questo talento e un soggetto che gli consenta di manifestarsi appieno. Quando tale unione è naturale, intima, e obbedisce a una sorta di fatalità ineluttabile, nasce il capolavoro: è il caso della Gatta». - Edmond Jaloux

Sgomento di fronte alla prospettiva dell’imminente matrimonio che lo allontanerà per sempre da «una dolce, interminabile adolescenza», ci appare sulla soglia di questo libro il giovane Alain: «Ah, Saha, le nostre notti...» sospira, mentre la sua gatta, «azzurra come i sogni più belli», fa le fusa e gli si struscia addosso nel letto, prima di dargli «un bacio da gatto, poggiando il naso umido sotto il naso di lui, tra le narici e il labbro superiore». 

Per la fidanzata Camille, moderna, esuberante, avida di vita, Alain prova un disprezzo appena velato, e nel suo intimo non può non paragonare la sua irruenza un po’ volgare alla discreta, flessuosa eleganza di Saha. 

Ma soprattutto: se Camille gli spalanca le porte del mondo degli adulti, con responsabilità da assumere e decisioni da prendere, e gli offre un amore maturo, l’amore che comporta il rischio della perdita, Saha è per Alain l’amore incondizionato, esclusivo, paziente, eterno – e il giardino dorato dell’infanzia. Un triangolo, dunque: dove, nel rapporto di tacita, totale connivenza fra l’uomo e la gatta, l’intrusa è la donna – che finirà per compiere, nei confronti della rivale, un gesto dalle conseguenze forse fatali, macchiandosi in tal modo di una colpa irreparabile. 

Colette è stata una scrittrice, attrice e giornalista francese, simbolo di intraprendenza e audacia nella Parigi della Belle Époque
Sposò a vent'anni il romanziere Willy (Henry Gauthier-Villars) e si trasferì con lui a Parigi. Ottenuto successo già con i suoi primi scritti, divorziò e dopo varie esperienze di vita bohèmienne divenne corrispondente al Matin. 
Venne eletta all'Accademia Goncourt nel 1949.
Colette occupa una posizione peculiare nella storia letteraria francese. 
La sua narrativa si distingue per un'intuizione della vita così com'è, resa attraverso uno stile non retorico e sempre evocativo. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Libri: "La libreria delle illusioni" di So Seo-Rim

Lui l’ha aspettata per secoli.
Lei non ricorda nulla.

La Libreria delle illusioni è il posto dove sono destinati a incontrarsi di nuovo.
Una fiaba per chi ama i libri e per chi crede nel vero amore.

Dopo l'ennesimo rifiuto da parte di una casa editrice che sembra infrangere definitivamente il suo sogno di diventare un'autrice di libri per bambini, Yeon-seo decide di fare una passeggiata in montagna per schiarirsi le idee e rilassarsi. Persa nei suoi pensieri, smarrisce la strada e si imbatte in Seo-ju, un uomo vestito in modo strano che la guida alla Libreria delle illusioni; un'enigmatica libreria, accessibile solo a chi ha smarrito la propria strada e ha bisogno di ritrovarsi. 

Qui non è necessario acquistare qualcosa, ma ci si può accomodare e ascoltare Seo-ju raccontare delle storie tratte da un singolare libro blu. Queste storie hanno il sapore delle favole antiche e delle fiabe, inquietanti ma al tempo stesso commoventi, e in filigrana lasciano intravedere degli elementi che suggerirebbero un legame con eventi reali della vita del libraio. 

Pagina dopo pagina, i personaggi si intrecciano e i misteri cominciano a svelarsi. E Yeon-seo inizia a chiedersi se per caso non abbia già conosciuto quell'uomo in passato, o in un'altra vita... Benvenuti alla Libreria delle illusioni, un luogo misterioso che può essere trovato solo da coloro che si sono persi. Lui l'ha aspettata per secoli. Lei non ricorda nulla. La Libreria delle illusioni è il posto dove sono destinati a incontrarsi di nuovo. Una fiaba per chi ama i libri e per chi crede nel vero amore. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Libri: "Luisa" di Paola Jacobbi

Libro incluso nella sestina finalista del Premio Bancarella 2025

Attingendo agli archivi della famiglia Spagnoli, Paola Jacobbi intreccia l’ascesa visionaria di Luisa con le sue coraggiose vicende private, sullo sfondo della grande Storia – dalle rutilanti speranze di inizio Novecento ai cupi venti fascisti –, restituendoci la complessità di una donna che non ha mai avuto paura di andare controcorrente.

«La Luisa di Paola Jacobbi si muove sullo sfondo potente di una Perugia da cartolina, con i suoi saliscendi, la via Alessi dove acquista la prima confetteria, la storica azienda di Santa Lucia e le ipocrisie di una piccola città “dove si sentiva giudicata senza appello, sapeva cosa pensava la gente di lei, ma sapeva di avere abbastanza potere per godersi lo spettacolo".» - Corriere della Sera

Il banco in legno e ottone, le alzatine colme di dolciumi e l’inconfondibile aroma di zucchero e mandorle. Quando Luisa scopre che la confetteria nel centro di Perugia è in vendita, la sente subito sua. Poco importa che il marito Annibale sia lontano, che lei sia prossima al parto e non sappia nulla di pasticceria. Imparerà. Per una ragazza che è cresciuta tra le difficoltà, non esistono ostacoli insormontabili: il nuovo secolo le ha promesso un sogno, ed è pronta ad afferrarlo. 

Ma neppure lei può immaginare fin dove la porterà: dal vecchio negozio nascerà la Perugina, e dalle sue mani le caramelle e i cioccolatini che hanno accompagnato generazioni. Come il Bacio, che nel cuore di Luisa occupa un posto speciale perché suggella lo scandaloso amore con Giovanni Buitoni, più giovane di quattordici anni. Instancabile, trasformerà un semplice hobby – l’allevamento dei conigli – nell’Angora Spagnoli, che diventerà poi un’importante azienda di abbigliamento che ancora oggi porta il suo nome. Esempio di indipendenza allora come oggi, sarà Luisa – che ha assunto le donne in fabbrica, ha inventato gli asili aziendali, ha volato sopra pettegolezzi e convenzioni – a ispirare anche Marina Vasconcellos, nipote di un’ex dipendente Perugina che, leggendo i quaderni scritti dalla nonna Ida, riuscirà a trovare la propria strada. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

venerdì 18 luglio 2025

Regione Emilia-Romagna: Eleonora Abbagnato al Concorso Rudolf Nureyev a Rimini. L'etoile a due lezioni speciali del Gran stage, il 21 luglio

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BOLOGNA, 18 LUG - Eleonora Abbagnato, étoile de l'Opéra di Parigi e direttrice della scuola di ballo e del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma, è l'ospite d'eccezione del concorso Rudolf Nureyev e del Grand stage che è in programma a Rimini dal 21 al 26 luglio.

L'etoile sarà presente il 21 e assisterà a due lezioni speciali, opportunità per gli iscritti al Grand stage di aggiudicarsi l'ammissione diretta alla scuola di ballo dell'Opera di Roma.

Per tutta la settimana Rimini diventa capitale della danza e accoglierà studentesse e studenti dai 15 ai 24 anni per onorare la memoria del celebre danzatore e coreografo. Tra gli altri ospiti l'étoiles de l'Opéra di Parigi Monique Loudières e Wilfried Romoli, con Clotilde Vayer, direttrice della scuola di ballo e del corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli. 

Novità di questa edizione il "Grand Stage en plein air", un défilé all'aperto che si terrà mercoledì 23 luglio alle 19: rivolto agli allievi del Grand Stage, così come a tutti gli allievi del territorio riminese. Sarà una sfilata di ballerini che partendo dal Teatro Amintore Galli proseguiranno in piazza Malatesta, fino al Circo Amarcord. 

A chiudere la settimana le étoiles del San Carlo di Napoli, Claudia D'Antonio e Salvatore Manzo, protagonisti della 'Serata Internazionale di Danza', spettacolo conclusivo sabato 26 luglio al Galli. I ballerini si esibiranno nel pas de deux di Nureyev dal II atto del Don Quichotte e il pas de deux di José Martinez da Delibes Suite. Sul palco anche Liepa Miikaliunaite, una giovane danzatrice di origine lituana premiata all'edizione 2023, oggi è ballerina al Teatro dell'Opera di Stoccolma. 

Il concorso è organizzato dall'Associazione Art Fest Aps, in collaborazione con il Comune di Rimini e con il sostegno e il patrocinio della Fondazione Noureev.

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati       

lunedì 14 luglio 2025

Libri: "Un gatto per i giorni difficili" di Syou Ishida

Ishida Syou racconta con delicatezza e humour il legame profondo tra uomo e animale, attraverso il quale l’anima può guarire grazie a un amore fatto di gesti semplici, capace di restituire un tocco di magia anche nei momenti più difficili.

Su per la Fuyachodori, ovest sulla Rokkakudori, giù per la Tomikojidori, est per la Takoyakushidori: è facile perdersi nel dedalo di strade del centro di Kyoto. 
 
Qui, nascosta tra condomìni anonimi e vicoli bui, c’è una clinica speciale. Può essere trovata grazie al passaparola solo da chi sente davvero di aver smarrito se stesso ed è in cerca di un aiuto, una mano tesa. Il trattamento che offre, infatti, è unico nel suo genere: a ciascuno, secondo il caso, si prescrive un gatto. 
 
Ad affidarsi con un po’ di sorpresa e di iniziale scetticismo alle cure feline saranno un impiegato stufo delle sopraffazioni, un uomo che si sente sempre fuori posto, una ragazzina immalinconita dal rapporto conflittuale con la madre, una stilista di borse alla ricerca di un nuovo equilibrio emotivo e un’apprendista geisha oppressa dal senso di colpa. 
 
Le loro vite ordinarie saranno sconvolte dai nuovi amici non umani: Bi, una meticcia di otto anni che ama mangiucchiare la carta; Margot, una gattina dagli occhi verdi come il tè che detesta le porte chiuse; un micetto di pochi mesi che scatenerà ricordi dolorosi; una coppia di gattini che sono come il giorno e la notte, e insieme speranza di un futuro vitale e coraggioso; e infine, gli amanti delle fughe notturne Chitose e Mimita. Saranno proprio loro, con piccoli disastri e un grande bisogno di cura, a dare una svolta alle giornate dei nuovi padroni, restituendogli la spinta per cambiare finalmente le loro vite. 
 
Syou Ishida è un'autrice giapponese. Ha lavorato in una società di telecomunicazioni, prima di dedicarsi alla sua vera passione, la scrittura. Si definisce un'amante dei gatti, al centro anche dei suoi romanzi di successo. In Italia Rizzoli ha pubblicato nel 2024 Un gatto per i giorni difficili e nel 2025 La soluzione è sempre un gatto.
 

Libri: "La musica per me" di Corrado Augias

Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai – le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere –, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.


Condividere la magia creata dalla musica, trasmettere gli intensi sentimenti generati dall’ascolto di una sinfonia o di un’opera lirica, descrivere la bellezza umana e artistica di un mondo unico: è da molti anni che Corrado Augias ci invita ad ascoltare con lui «la più seducente delle arti, la più impalpabile tra le creazioni». Da Beethoven, «il massimo esempio di musicista», a Bach, da Mozart a Chopin, da Rossini a Verdi, Puccini e Gershwin, “La musica per me” è insieme l’autobiografia di un musicofilo appassionato e una dichiarazione d’amore per la sfuggente, affascinante arte dei suoni. 

Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. 

Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall’adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un’esecuzione estiva della “Pastorale” di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l’autore sentì che era «di fronte a qualcosa d’immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall’interno, studiandola in modo più sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Corso Introduttivo della Scuola di Danza ideato da Eleonora Abbagnato. Quarta edizione

Aperte le iscrizioni alle audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato dalla direttrice Eleonora Abbagnato che permetterà a allievi tra i 8 e i 15 anni di studiare a Roma per 4 week end, da gennaio a aprile 2026, con i docenti della Scuola. Il corso è aperto anche agli insegnanti. Le audizioni si svolgeranno il 27 e 28 settembre 2025 presso il Teatro Petruzzelli di Bari, il 4 e 5 ottobre 2025 presso il Teatro Verdi di Trieste, il 22 e 23 novembre 2025 nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, e il 6 e 7 dicembre 2025 nuovamente nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.

Si svolgeranno a Bari, Trieste e Roma le audizioni per l’accesso alla quarta edizione del Corso Introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, un corso ideato e voluto dalla Direttrice della Scuola di danza capitolina Eleonora Abbagnato.

«Sono molto felice dei risultati ottenuti nelle tre precedenti edizioni del Corso Introduttivo» afferma Eleonora Abbagnato. «È un successo sempre crescente, sia sotto il profilo numerico che qualitativo. Se nelle prime due edizioni abbiamo registrato oltre 300 candidati alle audizioni, lo scorso anno abbiamo raggiunto un vero e proprio record: ben 475 iscritti. Di questi, sono stati selezionati 80 allievi nella prima edizione, 90 nella seconda e ben 170 nella terza. Una volta al mese, il sabato e la domenica, questi giovani talenti hanno studiato con rigore e passione con i Maestri della Scuola, affrontando tutte le discipline previste dal curriculum dei corsi professionali».

Un’esperienza formativa significativa, che per molti è stata una preziosa opportunità di crescita, e per altri un vero trampolino di lancio verso un futuro nella danza.
«Nella prima edizione – prosegue la direttrice – 19 allievi sono stati ammessi ai corsi regolari della Scuola; nella seconda edizione, 23; e anche quest’anno saranno numerosi. L’Italia è davvero ricca di giovani talenti, e per questo, con grande gioia, abbiamo deciso di confermare l’iniziativa anche per il prossimo anno scolastico, mantenendo le due importanti novità introdotte nell’ultima edizione: un livello aggiuntivo rivolto ai bambini di 8 e 9 anni, e una tappa in più nelle selezioni, così da poter rispondere meglio alle numerose richieste».

L’obiettivo del Corso Introduttivo è chiaro: offrire una concreta possibilità di studio a quei bambini e ragazzi che, per ragioni familiari o logistiche, non possono trasferirsi stabilmente a Roma.
«Vogliamo dare un’opportunità seria a chi non può lasciare la propria città e i propri genitori – spiega Eleonora Abbagnato – e al contempo individuare coloro che, per doti fisiche, tecniche e attitudinali, possono intraprendere un percorso più strutturato nei corsi professionali della nostra Scuola. Questi appuntamenti, che ho ideato con la consulenza di Michele Politi e Francesca Bernabini, nascono anche con l’intento di far conoscere da vicino la nostra realtà, i nostri insegnanti e il nostro metodo. Solo attraverso una conoscenza diretta si può costruire quella fiducia profonda tra noi, gli allievi e le loro famiglie. Una fiducia che rende più serena, per tutti, l’eventuale decisione di iscrivere i propri figli alla Scuola».

Anche quest’anno, come nella passata edizione, il Corso Introduttivo si svolgerà nella storica sede della Scuola, il villino di Via Ozieri 8.
«Il programma è molto ricco – afferma Eleonora Abbagnato – Prevede, oltre alla lezione di danza classica giornaliera, anche lezioni di danze di carattere, danze storiche, repertorio classico, oltre a discipline di supporto fondamentali come musica, fisiotecnica e Gyrokinesis®. Non mancheranno gli incontri di danza contemporanea, grazie a lezioni tecniche e laboratori coreografici. Anche quest’anno abbiamo affidato il coordinamento del Corso a Michele Politi, che prosegue la sua collaborazione con la Scuola del Teatro dell’Opera con incarico ufficiale di scouting e recruiting».

Corso introduttivo della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma

Il Corso si articola in 4 weekend secondo il seguente calendario di massima:

  • 17 e 18 gennaio 2026
  • 14 e 15 febbraio 2026
  • 21 e 22 marzo 2026
  • 18 e 19 aprile 2026

Durante ogni week end gli allievi selezionati, divisi in 4 livelli per fasce di età (8-9 anni; 10-11 anni; 12-13 anni; 14-15 anni), studieranno con i docenti del Teatro dell’Opera ogni giorno seguendo un programma adatto alla loro età.
I piccoli di 8 e 9 anni studieranno le basi della danza classica anche attraverso lezioni di fisiotecnica e sbarra a terra e parteciperanno a lezioni di danze storiche, di espressione artistica e di musica.
Le allieve e gli allievi più grandi frequenteranno ogni giorno lezioni di danza classica e, a rotazione, le altre materie tra quelle previste nei corsi normali della scuola capitolina per un totale di due o tre lezioni al giorno. Oltre alle lezioni di danza accademica sono infatti previste lezioni di danza di carattere, contemporanea, Gyrokinesis® e musica. Le allieve e gli allievi del 3° livello avranno inoltre lezioni di repertorio classico.

Saranno ammessi un massimo di 30 allievi per ogni fascia di età, con possibilità di raddoppio di alcune classi se il numero dei selezionati lo rendesse necessario.

Durante l’ultimo appuntamento (18 e 19 aprile 2026) saranno selezionati gli allievi meritevoli. Ad alcuni sarà offerto l’accesso diretto alla scuola per l’anno scolastico 2026-2027. Ad altri sarà consentito l’accesso diretto e gratuito al periodo di prova che si terrà nel mese di luglio 2026 al fine di dare loro una chance per entrare nella scuola. A tutti coloro che parteciperanno all’intero percorso sarà consegnato un attestato di partecipazione al Corso.

Il corso è aperto anche agli insegnanti di danza che hanno presentato gli allievi in una delle tappe di audizione. Saranno ammessi un massimo di 10 insegnanti dando priorità ai docenti degli allievi selezionati. Gli insegnanti assisteranno come uditori alle lezioni di danza di tutti e quattro i livelli in modo da avere maggiori strumenti per poter proseguire il lavoro con i loro allievi nelle loro sedi.

Costi:

  • propedeutica di avviamento al primo corso (8-9 anni): 550 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 1° livello (10-11 anni): 750 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 2° livello (12-13 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • 3° livello (14-15 anni): 800 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti
  • insegnanti uditori: 650 euro per l’intero percorso di 4 appuntamenti.

Gli allievi selezionati riceveranno istruzioni sul pagamento del Corso dalla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma. Sarà possibile dividere il pagamento in due rate (la prima entro dicembre 2025; la seconda entro la fine di febbraio 2026).

www.operaroma.it

Audizioni per l’accesso al quarto Corso Introduttivo Tutte le info complete  QUI

fonte: www.operaroma.it 

Libri: "Il giardiniere di Wimbledon" di Jane Crilly

Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza.

«Un romanzo magnifico, scritto con penna raffinata, che descrive le convenzioni sociali dell’epoca in modo divertente, ma anche molto profondo.» - WDR 5 Bücher

«Una delle migliori storie d’amore dell’anno.» - Book Journal

Per cinquant’anni, Henry Evans è stato il giardiniere del prato più famoso del mondo, patrimonio nazionale della Gran Bretagna: Wimbledon. Per cinquant’anni, si è preso personalmente cura del campo giorno e notte, in ogni stagione, bagnandolo e tagliandolo alla perfezione. Quando decide di andare in pensione, la giovane giornalista Cara Gibson viene mandata a intervistarlo. 

 

Si incontrano nella villetta di mattoni rossi di Henry, non lontano dal mitico All England Lawn Tennis and Croquet Club, davanti a un tè e a molte fotografie incorniciate. Per quale motivo è rimasto a Wimbledon tanto a lungo? Per la passione per il tennis, gli incontri con la regina, il jet set o c’è dell’altro? E così Cara scopre pian piano la sua storia. La storia di Henry, il figlio del giardiniere di una grande tenuta. E la storia di Rose, la figlia dei ricchi proprietari di Blake Hall che – contrariamente alle convenzioni dell’epoca – sogna di diventare una tennista professionista. 

Mentre a Londra Churchill parla agli inglesi sotto i bombardamenti, a Blake Hall i due ragazzini fanno amicizia e si innamorano. Lui diventa il suo raccattapalle e la accompagna ovunque in bicicletta, lei gli insegna a giocare a tennis e a ballare. Finché la guerra non li separerà dolorosamente. Così Henry prende l’unica strada che gli viene in mente: va nel luogo che per Rose è più caro e lì aspetta. Sperando che un giorno torni anche lei. Un romanzo in cui l’amore che sboccia tra due adolescenti si mescola agli anni della Seconda guerra mondiale, alla denuncia delle regole sociali, al fascino dei giardini inglesi e del tennis per dare vita a una toccante storia sull’innocenza e la speranza. 

Jane Crilly è un'autrice inglese. Nata nel 1972 nel Sud dell’Inghilterra, ha studiato Storia dell’arte e ha lavorato per diverse gallerie. Il giardiniere di Wimbledon è il suo romanzo d’esordio, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2024. 

fonte: www.ibs.it