lunedì 12 maggio 2025

Cultura: a Firenze il reading-spettacolo “Corpo, umano” dello scrittore Vittorio Lingiardi

Reading spettacolo Corpo, umano - © Nicola Braga
L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito, è in programma martedì 13 maggio alle ore 21 presso l’Auditorium “Cosimo Ridolfi” Intesa Sanpaolo, in via Carlo Magno, 7

Martedì 13 maggio arriva a Firenze il reading-spettacolo “Corpo, umano” di Vittorio Lingiardi, realizzato in collaborazione con Giulio Einaudi Editore per una co-produzione Intesa Sanpaolo e The Italian Literary Agency.

Lo spettacolo nasce dall’omonimo libro di Lingiardi ed è un viaggio multisensoriale che intreccia corpo e anima, scienza e amore, psiche e sentimento, vulnerabilità e forza nelle loro infinite sfaccettature.

Il corpo, oggi, è al centro di mille attenzioni: la medicina lo scompone in oggetti parziali, la vita online lo sottrae alle relazioni toccanti, la politica lo strumentalizza. Vittorio Lingiardi lo riporta al centro della scena e ci rivela gli organi che lo compongono – dal fegato al cervello, dagli occhi al cuore – con la voce della scienza e del mito, dell’arte e della letteratura.

Guidati dalla voce magnetica dell’attrice Federica Fracassi, gli spettatori si immergeranno nella profondità del testo dell’autore: un mosaico poetico e filosofico, capace di riflettere la complessità dell’individuo.

“Corpo, umano” è un’esperienza immersiva che attraversa i confini tra emotivo e razionale, aprendo uno spazio in cui ognuno può specchiarsi e riconoscersi, esplorando il mistero di ciò che significa essere umani.

Letteratura, arte visiva e suoni dialogheranno in un linguaggio polifonico e universale, dove la parola si fa immagine, l’immagine vibra di musica e la musica scava nelle profondità del sentire.

Questo reading-spettacolo conferma l’impegno di Intesa Sanpaolo a favore della promozione culturale e della valorizzazione dei territori, e la volontà di riportare al centro della vita cittadina uno spazio di grande bellezza come l’Auditorium “Cosimo Ridolfi”, che in passato ha ospitato figure illustri del calibro di: Uto Ughi, Vladimir e Vovka Ashkenazi, Zygmunt Bauman, Stefano Bollani e altri.

Un progetto che si inserisce nell’ampio programma di responsabilità sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, con particolare attenzione al dialogo tra arte, scienza e società.

Le prenotazioni sono già attive su www.group.intesasanpaolo.com accedendo alla sezione Eventi e Progetti fino ad esaurimento posti.

Info  http://www.group.intesasanpaolo.com/

fonte:   https://www.intoscana.it 

Libri: "Jackie. La vita e lo stile di Jacqueline Kennedy Onassis" di Chiara Pasqualetti Johnson

Giornalista, filantropa, editrice. Simbolo di bellezza, cultura, stile, eleganza. Con una vita di successo, fama e tragedia, Jackie Kennedy è stata molte cose, ma prima e più di tutto è stata e rimane la più iconica First Lady nella storia degli Stati Uniti. 

A trent'anni dalla sua scomparsa, questo volume commemora e celebra la storia di una donna straordinaria: un ritratto profondo e intenso, arricchito da fotografie storiche, delle aspirazioni, devastazioni e rinascite che hanno reso questa ragazza dal fascino discreto ma indiscutibile la Queen of America. 

A trent'anni dalla sua scomparsa, un volume per commemorare lo stile inimitabile e la personalità travolgente dell'iconica "regina d'America" Jackie Kennedy Onassis.  

Chiara Pasqualetti Johnson è una giornalista. Nel 2021 è stata inserita da Forbes Italia tra le 100 Wonder Women dell’anno, donne di successo accomunate da leadership e creatività vincenti.
Scrive di viaggi, arte e lifestyle per diverse riviste tra cui "Dove" e "Bell'Italia". Nel corso della sua carriera ha curato volumi e collane sull'arte moderna. Per Electa e Rizzoli ha curato libri e collane di storia dell’arte moderna e contemporanea. Per White Star ha pubblicato una serie di ritratti dedicati alle più influenti figure femminili del XX secolo. Da Coco Chanel a Audrey Hepburn, da Jackie Kennedy a Frida Kahlo.

fonte:  https://www.ibs.it

Firenze: a Villa Bardini dal 4 all'8 giugno "Festival La città dei lettori" ottava edizione

Saranno oltre 100 gli ospiti che quest’anno popoleranno l’ottava edizione del Festival La città dei lettori, progetto di Fondazione CR Firenze, a cura di Associazione Wimbledon APS e la direzione di Gabriele Ametrano.

Villa Bardini  torna ad essere protagonista con un programma incontri, presentazioni, talk, reading ed eventi speciali insieme ai protagonisti della letteratura contemporanea.

Informazioni per partecipare

Durante i cinque giorni di festival l’ingresso sarà gratuito con registrazione obbligatoria.

Per partecipare è possibile iscriversi a questo link iscrizionilacittadeilettori.it o cliccando sul relativo banner nel sito e info QUI

Per maggiori informazioni potete scrivere a: festivalcittadeilettori@fondazionecrfirenze.it

fonte: www.lacittadeilettori.it

lunedì 5 maggio 2025

Cinema: David di Donatello, a Giuseppe Tornatore il premio speciale Cinecittà David 70

©Getty
Il regista sarà insignito del riconoscimento nella cerimonia di consegna dei premi, fissata per mercoledì 7 maggio

In occasione della 70esima edizione dei David di Donatello, Giuseppe Tornatore riceverà il Premio Speciale Cinecittà David 70. Ad annunciarlo è stata la Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni. "Un Premio Speciale a un artista che tanto con le sue opere ne ha trasmesso la magia e il fascino nel mondo - ha detto l'esponente del governo -. Dal palcoscenico allestito al Teatro 5 di Cinecittà, nel cuore del simbolo per eccellenza dell'industria italiana cinematografica e dell'audiovisivo, un omaggio a Giuseppe Tornatore, protagonista indiscusso della storia del grande schermo".

Il premio speciale

Promosso da Cinecittà in collaborazione con l'Accademia del Cinema Italiano per la settantesima edizione dei Premi David di Donatello, il riconoscimento sarà consegnato mercoledì 7 maggio nell'ambito della cerimonia di premiazione, trasmessa in diretta su Rai 1. "Le storie raccontate da Giuseppe Tornatore - ha aggiunto il Sottosegretario Borgonzoni - hanno conquistato un pubblico internazionale e alimentato in intere generazioni la passione per il cinema in sala. È questo un Premio per onorarne il talento e il suo straordinario contributo al cinema italiano".

Le parole dell'ad di Cinecittà Cacciamani

"La serata dei David di Donatello è la festa in cui si ritrova la comunità del cinema italiano - Ha dichiarato l'Amministratore delegato di Cinecittà Manuela Cacciamani -. Cinecittà è la sua casa, dove questa comunità ogni giorno lavora per dare vita ai nostri sogni. Poche persone come Giuseppe Tornatore hanno saputo rendere l'arte e l'emozione di tutta la filiera di questi sogni. La scrittura, la tecnica di ripresa, le scene, la musica, il montaggio, la luce, l'arte degli attori, tutti gli elementi sono nei suoi film elevati con reverenza, cura, emozione. Ed è presente, stratificato, l'amore per l'intera storia del nostro cinema. Con la sua passione rigorosa, la sua intelligenza, i suoi occhi luminosi, Tornatore ha portato il cinema italiano e i mestieri di Cinecittà - come una bandiera - sulle vette dell'immaginario, nel nostro Paese e nel mondo. Ricordandoci quanto siamo bravi a costruire sogni. Per questo Cinecittà consegna a Giuseppe Tornatore questo primo Premio Speciale Cinecittà David 70, con orgoglio e sincera gratitudine". 

Leggi anche

David di Donatello 2025, a Timothée Chalamet Il David Speciale

 

Il commento di Piera Detassis

Per la Presidente e Direttrice Artistica dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello Piera Detassis: "Giuseppe Tornatore non è solo il grande regista che tutti conosciamo, è ormai sinonimo stesso della magia del cinema in tutto il mondo, grazie all'emozione immortale di Nuovo Cinema Paradiso. Cinecittà è stata la casa dei suoi sogni e di alcune fra le sue più avventurose immagini. L'Accademia del Cinema Italiano è onorata di condividere proprio con Cinecittà e il Ministero della Cultura il Premio Speciale "Cinecittà David 70" che festeggia il talento sconfinato di Tornatore, e insieme il suo grande legame con la storia dei David: ben 11 sono infatti le statuette che il regista ha conquistato nella sua carriera, un primato da festeggiare".

fonte:  https://tg24.sky.it

Libri: "Vincente o perdente" di Ornella Vanoni e Pacifico

Il ritratto fedele di una donna che, tra un passo cauto e un salto nel vuoto, ha sempre scelto di saltare in avanti.

«È sempre stato il mio nome, Ornella. Ma ora mi sembra finalmente di averlo scritto di mio pugno.»

Più un diario sentimentale che una autobiografia. Pacifico incontra Ornella Vanoni, e nasce questo libro-confessione, in prima persona, intimo coinvolgente. In ogni pagina il pensiero, le emozioni raccolte e raccontate da una donna e artista incomparabile. 

Tutta la fragilità e tutta la determinazione che l’hanno resa un’icona per generazioni diverse. La malinconia, che predilige purché non si degradi diventando tristezza. O peggio ancora, depressione. Lo humour, inesorabile. Le mille facce incontrate, che ancora vede intorno a sé chiudendo gli occhi. L’amore, sempre, fino all’ultimo minuto.

Ornella Vanoni, ha esordito come attrice di teatro, è una delle più grandi interpreti di sempre della canzone italiana. Nella sua carriera ha venduto milioni di dischi e portato in giro per l'Italia spettacoli di enorme successo. Ha pubblicato nel 2004 Noi due, una lunga storia, scritto con Gino Paoli ed Enrico de Angelis (Mondadori); insieme a Giancarlo Dotto, giornalista e scrittore, ha realizzato Una bellissima ragazza. La mia vita (Mondadori, 2013); con Perrone nel 2019 ha pubblicato Piccole storie di Ornella V.

Pacifico, nome d’arte di Gino De Crescenzo, è nato e cresciuto a Milano. Musicista, autore e cantautore tra i più stimati, ha pubblicato sei dischi e un EP a suo nome. Con il suo album di esordio (Pacifico, 2001) riceve diversi riconoscimenti, tra cui la Targa Tenco per l’opera prima e premio Grinzane Cavour. Nell’aprile 2015 ha scritto e interpretato con Samuele Bersani il brano Le storie che non conosci, con la partecipazione di Francesco Guccini. Il brano si è aggiudicato la Targa Tenco 2015 come Migliore canzone dell’anno. Nel febbraio 2018 partecipa al festival di Sanremo presentando con Ornella Vanoni e Tony Bungaro il brano Imparare ad amarsi, che riceve il premio per la migliore interpretazione. Nel marzo del 2019 esce il suo ultimo disco, Bastasse il cielo. Per il cinema, ha lavorato con Gabriele Muccino (Ricordati di me) e Roberta Torre (Sud Side Story). Per il teatro ha scritto e messo in scena un monologo, Boxe a Milano. Attualmente vive a Parigi, dove ha iniziato a collaborare con artisti francesi. Oltre a questo romanzo ha pubblicato una raccolta breve di pensieri, dal titolo Le Mosche. Il suo primo romanzo, Ti ho dato un bacio mentre dormivi, è stato ripubblicato da La nave di Teseo nel 2020. 

fonte: www.ibs.it

Libri: "La libreria sulla collina" di Alba Donati

Alba Donati racconta la forza di una passione, di un sogno di chi decide di cambiare vita.

Un libro magico, che racconta un luogo magico, che esiste davvero. Una libreria microscopica in un paesino sperduto sulle colline toscane, ma portentosa come una scatola del tesoro. Non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. 

Nel dicembre 2019, Alba Donati decide di cambiare vita e aprire una libreria a Lucignana, poche case sull’Appennino lucchese. Lo fa grazie a un crowdfunding e al passaparola sui social. Da subito la libreria, una sorta di «cottage letterario» immerso nel verde, diventa un luogo di pellegrinaggio, di parole in comune, di incontri speciali. Con leggerezza e intelligenza, Alba Donati racconta la forza di una passione che è leva per sollevare il mondo e regala al lettore un’esperienza perfettamente in linea con la missione della sua libreria: mettere in pausa la frenesia delle nostre giornate, lasciarsi cullare dal conforto di piccoli gesti di cura, seguire il filo che unisce libro a libro, sentirsi parte di una comunità. 

«La libreria sulla collina di Alba Donati non è solo un’opera di notevole bellezza, è anche fonte di ispirazione. Lo è nel suo raccontarci l’infinita vita dei libri e i modi in cui le nostre vite possono cambiare e i nostri sogni diventare realtà, se solo insistiamo a credere nella possibilità di cambiare e nei sogni» (Michael Cunningham). «La storia di una salvezza attraverso il ritorno a casa, attraverso il dialogo con la natura e soprattutto con i libri» (Paolo Di Stefano). 

fonte: www.ibs.it

Lido di Camaiore: “LA PRIMA ESTATE” è lieta di annunciare il 28 giugno il concerto evento di Grace Jones (Unica Data Italiana) e il Dj Set di Tony Humphries

Una serata più unica che rara che vedrà protagoniste due leggende della storia della musica.

La Prima Estate, il festival a Lido di Camaiore tra i più attesi dell’estate italiana, annuncia il penultimo appuntamento del secondo weekend: l’unica data italiana di una delle artiste più trasgressive, dirompenti e rivoluzionarie della cultura pop: Grace Jones.

Musa storica e icona di stile carismatica, la “pantera della musica” torna a esibirsi a Lido di Camaiore proprio nello stesso luogo dove suonò dal vivo nei primi anni 80, la mitica BussolaDomani, lo storico Teatro – Tenda che Sergio Bernardini costruì nello spazio in cui oggi si svolge La Prima Estate e che rinnovò per 30 anni lo spettacolo dal vivo e il jet-set italiano.

Un vero e proprio concerto evento e che culminerà con il dj set di uno dei padri della musica house: Tony Humphries.

Prevendite disponibili da oggi alle ore 12 su www.ticketone.it

Un appuntamento che si preannuncia indimenticabile e che arricchisce l’edizione 2025 de La Prima Estate, un festival dedicato a chi ama la buona musica e ama viverla in uno spirito di comunità, con il mare sullo sfondo e tante e tanti nomi da riascoltare o scoprire ogni giorno. Due pesi massimi che si aggiungono ai grandi protagonisti del primo weekend dal 20 al 22 giugnoKings of Leon, Air, St. Vincent, Mogwai, Tv On The Radio, Spiritualized, Yard Act, Calibro 35 e Nic Cestere ai primi nomi annunciati del secondo fine settimana, Lucio Corsi e Peter Cat Recording Co., il 29 giugno.

Grace Jones è molto più di una cantante: è un’icona culturale. Nata in Giamaica prima di trasferirsi a Syracuse, New York con la sua famiglia, ha iniziato la sua carriera come modella per poi affermarsi nel mondo della musica negli anni ’70 e ’80. Il suo stile unico, che fonde disco, new wave, reggae e pop elettronico, l’ha resa una figura rivoluzionaria nel panorama musicale internazionale.

Oltre alla musica, la sua immagine androgina con il taglio di capelli cortissimi e asimmetrici è passata alla storia, il suo carisma magnetico, quasi selvaggio, e le sue collaborazioni con artisti e fotografi come Andy Warhol, Jean-Paul Goude, Keith Haring, Helmut Newton e Guy Bourdin l’hanno resa una vera musa dell’arte e della moda.

Dischi come Warm Leatherette (1980)  Nightclubbing (1981) e Slave to the Rhythm (1985) hanno segnato un’epoca, mentre brani I Need A Man, Pull Up to the Bumper, e la sua acclamate reinterpretazioni di classici come La Vie En Rose di Edith Piaf e I’ve seen that face before (Libertango) di Astor Piazzolladiventano subito successi planetari e rimangono ancora oggi delle pietre miliari della musica contemporanea.

Quella del 28 giugno sarà dunque un’occasione ineguagliabile per scatenarsi in pista e riascoltare le hit planetarie che hanno fatto conquistare a Grace Jones il titolo di “the queen of gay disco”. Un’artista a tutto tondo in grado di abbattere barriere di genere ed estetiche, influenzando intere generazioni di icone della pop music di ieri e di oggi, come Madonna Lady Gaga, Rihanna o Beyonce, che di recente l’ha voluta nel brano “Move” per l’album Reinassance.

Dopo di lei sul palco del Parco BussolaDomani salirà un altro mito dei dancefloor, Tony Humphries.

DJ e produttore discografico nato a Brooklyn 67 anni fa, attraverso i suoi DJ set e remix ha reso popolare un approccio alla house music che ha influenzato generazioni di Dj e produttori di tutto il mondo, mescolando deep house, soul e funk e creando un suono unico e coinvolgente. Artista eclettico, curioso e sempre alla ricerca di nuove sfide, restano indimenticabili i suoi show in radio su Kiss FM di New York e le sue residenze allo Zanzibar di Newark in New Jersey, uno dei più grandi club degli Stati Uniti, così come al Ministry of Sound di Londra e al KAMA KAMA di Camaiore. Tantissimi i remix che lo hanno visto collaborare, tra gli altri, con artisti del calibro di Boy George, Janet Jackson, Donna Summer, Chaka Khan, Soul II Soul e Ultra Naté.

I biglietti per le singole date e l’abbonamento per il primo weekend (dal 20 al 22 giugno) sono acquistabili su www.ticketone.it

Powering partner de La Prima Estate è Farmaè; il Comune di Camaiore e la Regione Toscana sono i partner istituzionali.

Radio Mediaset da quest’anno è partner del festival garantendo il supporto di due radio del suo gruppo, Virgin Radio e Radio Monte Carlo, che diventano radio ufficiali de La Prima Estate 2025.

fonte: https://laprimaestate.it

lunedì 28 aprile 2025

Alla Scala l'opera potente Il nome della rosa. Firmata da Filidei con la regia forte di Michieletto

Scala: Il nome della rosa ora è un 'opera, oggi la prima mondiale - RIPRODUZIONE RISERVATA
(di Bianca Maria Manfredi) Un medioevo visionario, un bestiario colorato e contemporaneo, un continuo susseguirsi di immagini visive e uditive sorprendenti, una abbazia ottagonale di organza e luce che svetta sulla scena, un portale romanico che prende vita fino a sgretolarsi sono l'ambiente in cui si alternano i 21 personaggi principali de Il nome della rosa, opera di Francesco Filidei, che ha debuttato in prima assoluta alla Scala di Milano in una gigantesca coproduzione con l'Opéra di Parigi, dove andrà in scena nella versione francese, e il Carlo Felice di Genova.

Un avvenimento che ha attirato in teatro questa sera non politici e personaggi dello spettacolo come spesso avviene per l'inaugurazione della stagione il 7 dicembre ma uno stuolo di compositori (da Fabio Vacchi a Salvatore Sciarrino, da Silvia Colasanti a Luca Francesconi) e soprattutto rappresentanti di teatri dall'Opèra de Lyon, alla Wiener Staatsoper, dall'ensemble Intercontemporain, all'Opera nazionale dei Paesi Bassi, al festival di Aix-en-Provence a Fabrizio Zappi di RAI Cultura, che trasmetterà lo spettacolo in autunno, a dimostrazione dell'importanza di questo nuovo lavoro.

Un po' come era successo all'ultima prima dall'eco mondiale della Scala Fin de partie di Gyorgy Kurtag del 15 novembre 2018, quando in teatro arrivò anche Viktor Orban ad omaggiare il più grande compositore ungherese vivente. Questa sera non poteva mancare l'ex sovrintendente scaligero Dominique Meyer, che ha ideato il progetto, oltre ovviamente al padrone di casa Fortunato Ortombina. 

Una cosa era certa fin dall'annuncio della nuova produzione: che l'opera tratta dal più famoso romanzo di Umberto Eco (presente oggi anche la famiglia con la vedova Renate e i due figli Carlotta e Stefano) non sarebbe stata scontata, anche grazie alla regia di Damiano Michieletto che aiutato dalle scene di Paolo Fantin, dai costumi di Carla Teti e le luci di Fabio Barettin, ha dato forma vivente e vivace, fin truculenta, al racconto dei sette omicidi avvenuti in sette giorni, un mistero risolto da Guglielmo da Baskerville (il baritono Lucas Meachem) accompagnato dal giovane Adso da Melk (il mezzosoprano Kate Lindsey). Come il romanzo di Eco ha molti livelli di lettura, riferimenti alti e bassi (da libro giallo con echi della coppia Sherlock Holmes/Watson alla teologia medievale) e linguaggi diversi, così anche quest'opera presenta nella composizione elementi diversi: arie in cui i protagonisti sono supportati solo da un paio di strumenti a impegni massivi per l'orchestra con echi da Messiaen, al canto gregoriano (coro e coro di voci bianche hanno un impegno intenso, sul palco, fuori e anche su una struttura rialzata, nel ruolo di Adso anziano che ricorda gli avvenimenti) a conferma dell'impegno richiesto anche al direttore Ingo Metzmacher. Non solo quella di Adso è una parte 'en travesti' ma pure quella dell'inquisitore Bernardo Gui interpretato da Daniela Barcellona, mentre Gianluca Buratto (che stasera canta nonostante qualche indisposizione annunciata prima dello spettacolo) è Jorge De Burgos. Una cosa è certa. Si tratta di uno spettacolo che non si dimentica.  

fonte: di Bianca Maria Manfredi   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

Libri: "Nobili contraddizioni. Vizi e virtù dell'aristocrazia inglese del Settecento" di Francesca Sgorbati Bosi

Le guerre tra Francia e Inghilterra che coprirono tutto l'arco del XVIII secolo non furono combattute solo sui campi di battaglia. Uno dei conflitti più profondi tra le due nazioni andò in scena nei salotti, nei club e sulle pagine dei giornali. In un tempo in cui il massimo esempio di eleganza era costituito dall'etichetta francese, l'aristocrazia inglese ritenne di doversi emancipare dall'influenza culturale di quella nazione cattolica, assolutista e sconvenientemente sottomessa alle donne.
 
Così costruì un proprio modello di comportamento che valorizzasse le naturali virtù britanniche. Intellettuali, filosofi e moralisti diedero vita a un nuovo galateo, la politeness, un insieme di regole concepito per plasmare la classe dirigente inglese, per formare i gentlemen e le ladies che avrebbero guidato l'Inghilterra verso il compimento di un destino glorioso che la Storia aveva promesso loro. Questo «galateo per una nazione di eroi» rimodellò e disciplinò la quotidianità della nobiltà inglese, sebbene non si riuscì ad evitare che le regole venissero frequentemente contraddette.
 
Dalla frequentazione dei club per soli uomini e di circoli improbabili al gioco d'azzardo patologico, dall'abbigliamento da adottare nelle diverse occasioni al modo di conversare (o, per le donne, di rimanere in silenzio), dall'arredamento della casa di Londra secondo l'ultima moda agli sport da seguire e praticare. E in quest'ottica vanno lette anche l'educazione violenta dei giovani gentlemen per renderli padroni di sé, le soffocanti regole che relegavano le donne alla sudditanza, dalle quali alcune tentarono di liberarsi attraverso arte e cultura, come le celebri Bluestockings.
 
E, ancora, l'esperienza pedagogica del Grand Tour, dal quale però i giovani tornavano con più pregiudizi di quanti ne avessero prima della partenza, rafforzati nella convinzione della superiorità del proprio popolo. Aneddoti e curiosità, abitudini scandalose e comportamenti divertenti, queste pagine trascinanti, arricchite da 12 immagini a colori, rivelano le contraddizioni, le ipocrisie, i pregiudizi e le virtù della nobiltà britannica e di un popolo che sin dal Settecento ha fatto dell'etichetta una forza politica e sociale.

fonte: www.mondadoristore.it

Libri: "Storie di cinema (e d'altro)" di Suso Cecchi D'Amico

Suso Cecchi d’Amico è stata tra i maggiori sceneggiatori della storia del cinema italiano, assumendo nel tempo rilievo internazionale. Collaboratrice, amica e confidente di artisti e intellettuali come Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Cesare Zavattini, Anna Magnani, Nino Rota, Mario Monicelli, Ennio Flaiano e Roberto Rossellini, firmò le sceneggiature di alcune fra le più importanti pellicole italiane di tutti i tempi “quando agli autori venivano chieste delle storie e dei testi, e non qualche suggerimento per utilizzare gli attori”. 

Il gattopardo, Ladri di biciclette, I soliti ignoti, Salvatore Giuliano, Rocco e i suoi fratelli, Senso, Bellissima sono solo alcuni esempi. Ma Suso si trovò anche al centro di una eccezionale costellazione familiare che, oltre ai Cecchi e ai d’Amico, si estende fino ai Croce e ai Pirandello. In questo dialogo ricco di aneddoti con la nipote Margherita sfilano dunque i protagonisti della vita culturale italiana di quei decenni – scrittori, giornalisti, attori, ma anche un giovane Cuccia ai tempi del fascismo. 

 Suso Cecchi D'Amico

Pseudonimo di Giovanna Cecchi d’Amico (Roma, 1914-2010), nella sua lunga vita professionale ha ricevuto numerosi premi, dal Leone d’Oro alla carriera conferitole alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1994 ai molti Nastri d’Argento e David di Donatello. Nel 2008 vinse il premio Jean Renoir dedicato dalla Writers Guild of America West alla carriera di uno sceneggiatore non americano.
 

Libri: "Didattica della danza classico-accademica. Linee metodologiche e testo programmatico per il I, II e III Corso" di Lia Calizza e Gerardo Porcelluzzi


Lia Calizza e Gerardo Porcelluzzi, due figure di riferimento nell'insegnamento coreutico, offrono un contributo fondamentale per la formazione dei giovani danzatori nei primi tre anni di studio. 

Con un metodo didattico basato su rigore scientifico, gradualità e funzionalità, guidano insegnanti e allievi nella costruzione di un percorso efficace per lo sviluppo tecnico ed espressivo. 

Il manuale analizza ogni movimento e passo nei minimi dettagli, favorendo un apprendimento solido e consapevole. 

Risultato di oltre otto anni di lavoro, Didattica della danza classico-accademica è destinato a diventare un riferimento imprescindibile per chi aspira a una carriera professionale, per chi coltiva la danza con passione e per chi desidera perfezionarsi.

fonte: www.lafeltrinelli.it

lunedì 14 aprile 2025

Libri: "Frammenti di memoria. Mia madre, mio fratello e io" di Whoopi Goldberg

Questo libro è il commovente, tenero e divertente omaggio di una figlia a sua madre, e l'indimenticabile ritratto di una famiglia legata da un amore profondo.

«Sono stata incredibilmente fortunata ad avere una madre come la mia e un fratello come Clyde. Ho avuto l'opportunità di crescere con due persone che, ogni volta che potevano, sapevano divertirsi. Penso che sia questa la mia nuova missione: apprezzare di più le mie giornate, imparare da mamma. Perché non ci sono dubbi: sono la persona più fortunata del mondo.» 

Se non fosse stato per Emma Johnson, Caryn Johnson non sarebbe mai diventata Whoopi Goldberg. Nera, povera, madre single nella New York degli anni Cinquanta, Emma ha cresciuto i suoi figli tra indicibili difficoltà eppure, orgogliosa, pratica e indomabile, è riuscita a trasmettere loro il più importante degli insegnamenti: nella vita non bisogna rassegnarsi a sopravvivere ma impegnarsi sempre per fiorire e risplendere. In questo memoir intimo e sentito Whoopi Goldberg condivide per la prima volta moltissimi aneddoti personali della vita della sua famiglia. 

Cosa ha significato crescere nelle case popolari di New York, le gite a Coney Island, gli spettacoli di pattinaggio artistico sul ghiaccio, le visite ai musei, e poi la magia più bella, quella che si ripeteva ogni Natale davanti all'albero scintillante di lucine e affollato di pacchetti luccicanti. Ancora oggi per Whoopi è un mistero come sua madre sia riuscita a dare a lei e a suo fratello maggiore Clyde un'infanzia così piena e stimolante, malgrado la povertà e gli ostacoli contro cui combatteva giorno dopo giorno. Solo da adulta Whoopi si è resa conto di quanto traumatiche fossero state alcune di quelle battaglie. 

Whoopi Goldberg, nome d'arte di Caryn Elaine Johnson, è un'attrice, conduttrice e cantante statunitense. È una delle poche celebrità ad aver conseguito un EGOT, cioè ad aver vinto i quattro premi principali nell'ambito dell'intrattenimento statunitense: un Emmy, un Grammy, un Oscar ed un Tony Award. Scoperta dal regista-produttore Mike Nichols, attira l'attenzione di Steven Spielberg che la vuole protagonista di Il colore viola (1985), rievocazione delle disumane condizioni di vita degli schiavi in America. Il suo personaggio esuberante, dalla parlantina irrefrenabile, ottiene nel 1990 un grande successo di pubblico e di critica (Oscar come non protagonista) con la veggente imbrogliona di Ghost di Jerry Zucker, prontamente ripetuto con la cantante che si traveste da suora di Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992) di Emile Ardolino. Recita spesso in commedie scatenate, anche se è capace di interpretazioni più sfumate come in Una moglie per papà (1994) di Jessie Nelson. Tra le sue ultime interpretazioni, Ragazze interrotte (1999) di James Mangold e il demenziale Rat Race (2002) di Jerry Zucker.
Tra le esperienze televisive, ricordiamo nel 2006 la partecipazione come conduttrice al programma per l'ABC The View.
Premiata con una Laurea honoris causa al Wilson College di Chambersburg, secondo un sondaggio dell'Abacus, per ben dodici anni, tra il 1992-2004, Whoopi Goldberg risulta una delle attrici più apprezzate e stimate dal pubblico italiano per comicità e bravura.
Nel 2024 Longanesi pubblica in Italia, Frammenti di memoria. Mia madre, mio fratello e io.

fonte: www.lafeltrinelli.it

Libri: "La cucina inglese di Miss Eliza" di Annabel Abbs

«La poesia non si addice alle donne», borbotta Mr Longman quando riceve Eliza nel suo ufficio londinese. Le liriche della sua nuova raccolta sono curate ed eleganti, ma lui preferirebbe un bel libro di ricette. Eliza stenta a credere alle sue orecchie: quell'editore le ha davvero suggerito di mettere la sua penna sublime al servizio di un'attività cosí frivola e pratica come la cucina? Eliza è indignata, ma anche preoccupata: a trentasei anni deluderà ancora la sua famiglia, e dovrà forse rinunciare ai sogni e arrendersi a un matrimonio combinato, o a rimanere un'anonima zitella del Suffolk.

Al ritorno a casa, però, quei timori sono sostituiti da una preoccupazione ben piú grande. Mr Acton, suo padre, è sull'orlo della bancarotta e deve fuggire all'estero per sottrarsi ai creditori e alla prigione. 

La famiglia si disperde, mentre Eliza si trasferisce con la madre a Tonbridge, una cittadina termale del Kent. Qui le due donne prendono in gestione una pensione in cui Eliza si dedica - all'insaputa degli ospiti - alla cucina. Spinta dalla necessità, ha infatti rivalutato la proposta di Mr Longman e ne ha fatto la sua missione: se proprio deve scrivere un libro di ricette, allora sarà il migliore.

Eliza studia con impegno e costanza la teoria sui manuali dei suoi predecessori, e la mette in pratica ai fornelli della pensione, sperimentando ogni giorno originali abbinamenti di sapori, lunghe e complicate preparazioni, regolando e correggendo per ottenere la perfetta combinazione in ogni ricetta, proprio come faceva per il ritmo dei suoi versi. La cucina è diventata la sua poesia. Fondamentale per questo futuro capolavoro della letteratura culinaria sarà il contributo della giovane Ann, una ragazza che proviene da una famiglia molto povera, assunta dapprima come sguattera e poi, grazie al suo talento prodigioso, rivelatasi indispensabile nell'esecuzione e nel perfezionamento delle ricette di Eliza.

Sono proprio le voci di queste due protagoniste determinate e indipendenti, la cui amicizia supera differenze di classe e convenzioni, a raccontare la storia incredibile dietro Modern Cookery for Private Families, il manuale di Eliza Acton pubblicato per la prima volta nel 1845, destinato a sovvertire gli schemi dei classici libri di ricette e a influenzare tutte le successive generazioni di scrittori di cucina.

Abbs Annabel si è laureata in letteratura inglese presso la University of East Anglia e haottenuto un master in marketing presso la University of Kingston. Nel 2015 il suo romanzo d’esordio, The Joyce Girl, ha vinto l’Impress Prize for New Writers e lo Spotlight First Novel Award, oltre a essere arrivato finalista al Bath Novel Award e al Caledonia Novel Award. Suoi articoli e racconti sono apparsi su, tra gli altri, «The Guardian», «Mslexia», «Elle», «The Huffington Post».Frieda (Einaudi 2020) è il suo secondo romanzo, ed è stato accolto con grande entusiasmo da critica e pubblico. 

fonte: www.lafeltrinelli.it

lunedì 7 aprile 2025

Roma: a Palazzo Barberini la mostra "Caravaggio 2025" fino al 6 luglio 2025

Palazzo Barberini, Roma 7 marzo – 6 luglio 2025
A cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi, Thomas Clement Salomon

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica, in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e col sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, presentano a Palazzo Barberini Caravaggio 2025, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon: un progetto tra i più importanti e ambiziosi dedicati a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610), con un eccezionale numero di dipinti autografi e un percorso tra opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati.

Riunendo alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo. 

Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi, e l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.

La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.
Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: Martirio di sant’Orsola, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte.

La mostra “Caravaggio 2025” a Palazzo Barberini è un evento straordinario che offre l’opportunità di ammirare da vicino i capolavori di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Per rendere questa esperienza accessibile a tutte le tipologie di pubblico, CoopCulture, che dispone al proprio interno di un team specializzato e si avvale di collaborazioni altamente qualificate, ha progettato un calendario di visite speciali pensate per un pubblico diversificato. Le visite sono state create con un’attenzione particolare all’inclusività, rivolgendosi a persone sorde, ipovedenti e non vedenti, persone con disabilità cognitive e persone neurodivergenti. L’obiettivo è quello di abbattere le barriere e permettere a chiunque di godere della bellezza dell’arte di Caravaggio.

Il calendario prevede diverse tipologie di visite, tra cui:
• Percorsi con supporti tattili, realizzati e testati in collaborazione con la Fondazione ConTatto: per permettere anche alle persone non vedenti e ipovedenti di apprezzare alcune opere attraverso il tatto, grazie a un kit di supporti tattili.
• Visite con interprete LIS, realizzate e testate con DeA s.r.l., “Digitale e Accessibile”, Spin off accademico del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale: per garantire la piena accessibilità alle persone sorde.
• Visite in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), in collaborazione con Fondazione Santa Lucia: per facilitare la comprensione delle opere alle persone con disabilità cognitive, specialmente non verbali.
• Visite tenute dal Dr. Davide Mereu: storico dell’arte neurodivergente, che offrirà una prospettiva unica e appassionante sull’arte di Caravaggio.

Tutte le Info  QUI 

fonte: https://barberinicorsini.org

Danza > La Scala: Frédéric Olivieri è il nuovo Direttore del Corpo di Ballo

Teatro alla Scala
“La scelta di Olivieri, attuale direttore del corpo di ballo dell’Accademia, non rappresenta una decisione temporanea, ma un’aspirazione per il futuro”, ha annunciato il sovrintendente Fortunato Ortombina

Frédéric Olivieri è il nuovo direttore del corpo di ballo della Scala. A dare l’annuncio, in occasione della riunione d’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione del Teatro, è stato Fortunato Ortombina, appena entrato in carica come sovrintendente, che ha spiegato che la decisione è stata presa dopo che, il mese scorso, il direttore uscente, Manuel Legris, ha deciso di lasciare alla fine del mandato di sovrintendente di Dominique Meyer

La nomina di Olivieri, attuale direttore del corpo di ballo dell'Accademia (incarico che manterrà), come direttore del corpo di ballo della Scala non è un ripiego, "non è come quando Moratti chiamava Suarez prima dell'arrivo di un nuovo allenatore", è stato spiegato ironicamente, ma "un’aspirazione per il futuro”.

Frédéric Olivieri che ha già diretto il Balletto Scaligero dal 2002 al 2007 e dal 2016 al 2020 e dirige la Scuola di Ballo dell’Accademia dal 2006, assumerà la Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala per due stagioni a partire dal 1° marzo 2025. 

fonte: www.rainews.it

Libri: "Prada. Una storia di famiglia" di Tommaso Ebhardt

Con il suo stile inconfondibile, Tommaso Ebhardt, autore dei bestseller Sergio Marchionne e Leonardo Del Vecchio che hanno cambiato il modo di raccontare i capitani d'industria del nostro Paese, ripercorre la storia di Prada dalle origini ai giorni nostri, indaga le ragioni del successo, gli orizzonti economici e le possibili criticità. Scandagliando archivi aziendali, fonti storiche, documenti mai visionati prima, e grazie a importanti testimonianze, Ebhardt rivela particolari sinora sconosciuti sulle origini del Gruppo e i piani del futuro.

Da piccolo negozio nel salotto di Milano a brand globale da miliardi di euro quotato alla Borsa di Hong Kong. Prada sfida le convenzioni del lusso, sovverte le regole del fashion. Tra moda e industria, arte e Coppa America: una storia di famiglia. 

Come ha fatto Miuccia Prada a trasformare il negozio del nonno in centro a Milano in uno dei brand del lusso di maggior successo a livello mondiale, che controlla alcuni dei marchi più desiderati, come Miu Miu, capace di attrarre un'inesauribile attenzione? Quale ruolo ha giocato l'incontro con il vulcanico imprenditore toscano Patrizio Bertelli, diventato suo partner negli affari e nella vita, che ha fatto dell'integrazione verticale il suo mantra, del controllo totale sul processo produttivo, distributivo e commerciale il suo marchio di fabbrica? Come si preparano al futuro della loro creatura in un settore che si va polarizzando attorno a pochi giganti globali? 

Tommaso Ebhardt è direttore della redazione di Bloomberg News di Milano. Per la sua testata ha seguito alcune delle più importanti operazioni societarie a livello mondiale. Gioca a rugby in prima linea e suona l’ukulele con i suoi figli. Nel 2019 ha pubblicato un libro biografico su Sergio Marchionne, nel 2022 un'analoga biografia non ufficiale di Leonardo Del Vecchio, la storia del patron di Luxottica dalle origini al grande successo, entrambi editi da Sperling & Kupfer. 

fonte: www.ibs.it 

Libri: "Prendersi tutto. Io, Aristotele Onassis" di Anna Folli

Anna Folli dipinge in ogni sua sfumatura il ritratto di Aristotele Onassis, in questa tragedia classica il cui eroe è immortale eppure irrimediabilmente umano. Il romanzo di una vita eccezionale.

Sono entrato nel mito come una specie di monumento all’ingordigia degli uomini. Il mio nome è sinonimo di ricchezze e di poteri illimitati. C’è stato tanto nella mia vita: ci sono stati la lotta, i successi, il denaro, l’amore, i tradimenti, la vendetta, ma al centro di tutto è sempre rimasta Smirne. Sono un sopravvissuto ed è questo a rendermi invincibile.

«Anna Folli scruta, mai sgualcendoli, i giorni del mondo toccati in sorte ai suoi personaggi». - Bruno Quaranta, La Stampa

«Oggi gli armatori sono tutto ciò che resta della mitologia greca». - Romain Gary

Sognatore, donnaiolo, esule, lavapiatti, armatore, greco, turco, marito infedele, amante generoso. Uno tra gli uomini più ricchi del mondo. Chi fu Aristotele Onassis? Nei suoi quasi settant’anni di vita costruì un impero, comprò un’isola, strinse amicizia con alcuni degli uomini più potenti del mondo, Churchill su tutti, inventò Montecarlo, fece cadere ai suoi piedi, lui non bello, donne dal fascino straordinario. 

Ma vide anche il suo futuro ridotto in cenere nel drammatico incendio di Smirne, si reinventò la vita salpando, solo e senza un soldo, per l’Argentina, soffrì per la sua Grecia dilaniata dalla Seconda guerra mondiale, sopravvisse a un figlio amatissimo, conobbe l’apice del successo e l’abisso della solitudine di tutti gli uomini unici. Aristotele Onassis ebbe molte vite, tutte vissute pienamente, e desideri infiniti, nessuno dei quali rimase un sogno astratto, perché tutti diventarono progetti da realizzare, soldi e potere da accumulare. 

Amò, amato a sua volta: la divina Callas, alla quale lo legò sempre un sentimento tenero e insieme furibondo, e Jackie, l’imperscrutabile e algida regina da mostrare come un trofeo, furono solo due delle molte donne a cui ghermì il cuore. Onassis della vita voleva prendersi tutto. E sicuramente ci riuscì. Anche se il prezzo da pagare in cambio fu molto, forse troppo alto. Anna Folli dipinge in ogni sua sfumatura il ritratto di Aristotele Onassis, in questa tragedia classica il cui eroe è immortale eppure irrimediabilmente umano. Il romanzo di una vita eccezionale. 

fonte: www.ibs.it

lunedì 31 marzo 2025

Firenze Flower Show, mostra mercato di piante rare e inconsuete, al Giardino Corsini dal 5 al 6 Aprile 2025

Firenze Flower Show
, mostra mercato di piante rare ed inconsuete, tornerà
il 5-6 Aprile 2025 nel bellissimo Giardino Corsini, in via della Scala 115 a Firenze. La manifestazione primaverile tornerà con i migliori espositori del territorio nazionale, per passare insieme ai numerosi visitatori due giorni di divertimento e apprendimento sul tema del florovivaismo e del giardinaggio di qualità. Molte le attività collaterali gratuite che coinvolgeranno grandi e piccini in corsi di giardinaggio, dimostrazioni creative e laboratori didattici.  Orario mostra mercato: 09:00 – 20:00

Giunta alla sua settima edizione primaverile, Firenze Flower Show, la mostra mercato di piante rare e inconsuete, tornerà dal 5 al 6 Aprile 2025 con una nuova e ricchissima edizione. La location sarà sempre il bellissimo e storico Giardino Corsini, a Firenze in via della Scala, 115.
La mostra mercato sarà aperta dalle 9:00 alle 20:00 con orario continuato (ingresso a pagamento).

Tante le novità per i visitatori che decideranno di trascorrere un weekend all’insegna del verde di qualità e del giardinaggio. Firenze Flower Show ospiterà infatti un parco espositori sempre più nutrito, 70 fra i migliori produttori e collezionisti di rarità botaniche saranno pronti a mostrare al grande pubblico le loro varietà più particolari e a presentare le loro anteprime assolute a livello nazionale.

Saranno presenti numerosissime specie di rose, alle ortensie più rare, alle orchidee, agli agrumi in moltissime varietà e ancora camelie e azalee. Non mancheranno le piante cactacee e succulente, gli olivi secolari, piante mediterranee, perenni e i bulbi.

Ma non finisce qui, sarà possibile reperire infatti carnivore, piante aromatiche insolite e alberi da frutto in specie antiche e ritrovate e tantissime altre curiosità. Faranno da contorno a tutto ciò sezioni dedicate all’arredo da giardino e per la casa, artigianato di qualità, eccellenze enogastronomiche e prodotti del benessere, sempre indissolubilmente legate al mondo della natura.

Nuovi saranno anche tutti gli eventi collaterali che arricchiranno la kermesse. I “nuovi amici” di Firenze Flower Show potranno avvicinarsi al mondo del giardinaggio attraverso corsi di giardinaggio base e le mini-conferenze sulla storia, l’uso e la cura delle piante tenuti sempre dagli stessi espositori e tutti rigorosamente gratuiti!

Per il pubblico più esperto invece non mancheranno nuovi laboratori specializzati e avanzati di coltivazione dove poter apprendere i “trucchi del mestiere” e tecniche sempre più approfondite. Senza dimenticare ovviamente i “piccoli amici” della manifestazione: tutti i giorni ci saranno moltissime attività dedicate a loro per avvicinarli all’ecologia e al rispetto dell’ambiente, grazie a divertenti laboratori didattici e attività pratiche a loro misura. Ogni attività collaterale di Firenze Flower Show che si svolge all’interno della mostra mercato è gratuita ed aperta a tutti, previa iscrizione nell’area dedicata del sito.

INFO UTILI: I biglietti potranno essere acquistati direttamente il giorno della manifestazione oppure online CLICCANDO QUI

Area ristoro all’interno.

PREZZI PER L’INGRESSO ALLA MANIFESTAZIONE:

INGRESSO GIORNALIERO: 12 euro.

ABBONAMENTO DUE GIORNI: 20 euro.

INGRESSO RIDOTTO – Per gli iscritti alla Facoltà di Agraria (UNIFI) presentando il libretto universitario e per i possessori di Carta Verde della Rivista Vita In Campagna: 9 euro.

INGRESSO PET FRIENDLY – Per chi arriva in compagnia del proprio animale domestico: 9 euro.
Entrata gratuita per i ragazzi sotto i 12 anni e per diversamente abili.

fonte: www.firenzeflowershow.com

Firenze: Fondazione CR Firenze e Fondazione Roberto Longhi organizzano la mostra “Caravaggio e il Novecento” a Villa Bardini. Dal 27 marzo al 20 luglio 2025

L’esposizione racconta la straordinaria eredità di Roberto Longhi e Anna Banti, in collaborazione con la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi. Dal 27 marzo al 20 luglio 2025.

La mostra “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti” di Fondazione CR Firenze e Fondazione Roberto Longhi sarà ospitata a Villa Bardini dal 27 marzo al 20 luglio 2025. Curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, l’esposizione rappresenta molto più di una tradizionale mostra d’arte: offre un percorso culturale completo attraverso la vita e l’opera di una delle coppie più influenti del panorama intellettuale italiano del XX secolo.

Il percorso espositivo, che si snoda attraverso dodici sale occupando tutti gli ambienti della villa, presenta un’importante collezione di opere d’arte, documenti d’archivio e materiali multimediali, molti dei quali inediti. Tra i capolavori esposti spiccano il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, gli “Apostoli” di Jusepe de Ribera e una preziosa raccolta di dieci opere di Giorgio Morandi, donate personalmente dall’artista bolognese a Roberto Longhi e Anna Banti.

La mostra riunisce complessivamente 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, oltre a significativi nuclei di fotografie originali e documenti che testimoniano i rapporti della coppia con figure di primo piano della cultura italiana, da scrittori come Giuseppe Ungaretti, Giorgio Bassani, Vasco Pratolini, Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, ad artisti del calibro di Filippo de Pisis, Renato Guttuso e Scipione.

L’esposizione celebra il ruolo fondamentale che Longhi e Banti ebbero nella riscoperta di Caravaggio e del Seicento italiano. Particolarmente significativa fu la mostra che Longhi dedicò a Caravaggio nel 1951 a Palazzo Reale di Milano, un evento che attirò oltre 400.000 visitatori e riportò l’attenzione internazionale su questo maestro per lungo tempo dimenticato.

La mostra evidenzia anche l’impegno della coppia nella divulgazione dell’arte attraverso vari media, dai settimanali popolari alla televisione e alla radio. I visitatori potranno visionare due documentari realizzati da Longhi, dedicati rispettivamente a Carpaccio e a Carlo Carrà.

“Caravaggio e il Novecento” rappresenta una celebrazione dell’eredità che Roberto Longhi e Anna Banti hanno lasciato alla cultura italiana e alla storia dell’arte, una narrazione unica che valorizza il patrimonio della Fondazione Roberto Longhi.

Tutte le >> INFO 

fonte: www.villabardini.it

63a GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO – 27 Marzo 2025. Il messaggio per il 2025 è stato scritto dal regista Theodoros Terzopoulos

La Giornata Mondiale del Teatro quest’anno è giunta alla 63a edizione e per l’occasione il messaggio è stato scritto da Theodoros Terzopoulos, attore, drammaturgo, regista, pedagogo e fondatore di Attis Theatre.

La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita dall’International Theatre Institute e da esperti dell’UNESCO per la prima volta il 27 Marzo 1962.

Da quel giorno, ogni anno, in tutto il mondo viene celebrata la Giornata Mondiale del Teatro e per l’occasione viene richiesto ad una personalità del teatro, della musica e della cultura in genere di scrivere un messaggio.

Il messaggio viene letto nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura e di aggregazione in tutto il mondo.

Theodoros Terzopoulos, uno dei grandi maestri della scena contemporanea, riflette nel suo messaggio sul bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilità morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medioevo odierno.

International Theatre Institute ITI
World Organization for the Performing Arts
Messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro 2025 – 27 marzo
Autore del Messaggio: Theodoros TERZOPOULOS, Grecia
Regista teatrale, Educatore, Autore, Fondatore e Direttore Artistico di Attis Theatre
Company, Ispiratore delle Olimpiadi Teatrali e Presidente del Comitato Internazionale delle
Olimpiadi Teatrali

Messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro 2025 di Theodoros Terzopoulos

"Può il teatro sentire il grido di aiuto che i nostri tempi stanno lanciando, in un mondo di cittadini
impoveriti, rinchiusi in celle di realtà virtuale, trincerati nella loro soffocante privacy? In un mondo
di esistenze robotizzate all'interno di un sistema totalitario di controllo e repressione in ogni ambito
della vita?
Il teatro è preoccupato per la distruzione ecologica, il riscaldamento globale, la massiccia perdita di
biodiversità, l'inquinamento degli oceani, lo scioglimento delle calotte polari, l'aumento degli
incendi boschivi e gli eventi meteorologici estremi? Può il teatro diventare parte attiva
dell'ecosistema? Da molti anni il teatro sta osservando l'impatto dell'uomo sul pianeta, ma ha
difficoltà ad affrontare questo problema.

Si preoccupa il teatro della condizione umana così come si sta delineando nel XXI secolo, in cui il
cittadino è manipolato da interessi politici ed economici, reti mediatiche e aziende che formano
l'opinione pubblica? Dove i social media, per quanto la facilitino, sono il grande alibi della
comunicazione, perché garantiscono la necessaria distanza di sicurezza dall'Altro? Un senso
pervasivo di paura dell'Altro, del diverso, dello Straniero, domina i nostri pensieri e le nostre azioni.
Può il teatro fungere da laboratorio per la coesistenza delle differenze senza tenere conto del
trauma sanguinante?

Il trauma sanguinante ci invita a ricostruire il Mito. E come dice Heiner Müller: “Il mito è un
aggregato, una macchina alla quale si possono collegare macchine sempre nuove e diverse.
Trasporta l'energia fino a quando la velocità crescente farà esplodere il campo culturale” e,
aggiungerei, il campo della barbarie.
I riflettori del teatro possono far luce sul trauma sociale e smettere di gettare un'immagine
fuorviante su sé stesso?

Domande che non ammettono risposte definitive, perché il teatro esiste e sopravvive grazie a
domande senza risposta.
Domande innescate da Dioniso, che attraversa il suo luogo di nascita, l'orchestra del teatro antico,
e continua il suo silenzioso viaggio da profugo attraverso paesaggi di guerra, oggi, nella Giornata
Mondiale del Teatro.
Guardiamo negli occhi Dioniso, il dio estatico del teatro e del Mito che unisce passato, presente e
futuro, figlio di due nascite, da Zeus e da Semele, espressione di identità fluide, femminile e
maschile, iroso e gentile, divino e animale, in bilico tra follia e ragione, ordine e caos, un acrobata
sul crinale tra la vita e la morte. Dioniso pone una domanda ontologica fondamentale: “Qual è il
senso di tutto questo?” una domanda che spinge il creatore verso un'indagine sempre più profonda
sulle radici del mito e sulle molteplici dimensioni dell'enigma umano.
Abbiamo bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilità
morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medioevo odierno."
Theodoros Terzopoulos

lunedì 24 marzo 2025

Books: "Audrey Hepburn: A Life of Beautiful Uncertainty" by Tom Santopietro

Academy Award-winning actress, fashion icon, ethereal beauty, wife, mother, World War II resistance activist, UNICEF champion— Audrey Hepburn transcended her era and became a global idol whose appeal continues to soar in the twenty-first century.

Packed with beautiful photographs of the star at her most captivating and supplemented with incisive fashion commentary from award-winning designer Jeffrey Banks, Audrey Hepburn: A Beautiful Uncertainty is a one-of-a-kind exploration of Audrey’s glamorous image and remarkable life. Always leading with her heart, Hepburn is shown here fully captured in all her complexity: an often self-doubting but brilliant and genuinely kind woman whose style and activism changed the world.

Slipping behind the scenes of Hollywood’s Golden Age, author Tom Santopietro details Audrey’s personal and professional life, from her legendary dance partnership with Fred Astaire on the classic Funny Face to her love affairs with Albert Finney and William Holden. Throughout, her life and career are juxtaposed with the lasting legacy of her iconic image and unerring fashion sensibility, as she played muse to the brilliant designer Hubert de Givenchy and inspired women from Jacqueline Onassis to Carly Simon.

Rich in biographical detail and full of new photographs and stories, this is a fitting tribute to the glamour and character of an enchanting and beloved icon.

18 maggio 2025  >> Pre Order 

source: www.amazon.it

Scienza > Tre giorni senza smartphone e il cervello si rimodella. La distanza attiva le aree legate alla dipendenza

Nell'attività cerebrale la traccia di una pausa dallo smartphone (fonte: Purest da PxHere CC0 Public Domain) RIPRODUZIONE RISERVATA
Rinunciare allo smartphone anche per soli tre giorni rimodella l’attività cerebrale.

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Computers in Human Behavior e condotto su 25 volontari con il coordinamento di Mike M. Schmitgen, dell’Università tedesca di Heidelberg, I risultati indicano inoltre che la carenza del telefono stimola i recettori delle dipendenze, come quelle da fumo e alcol. 

Tutti ormai siamo strettamente legati ai nostri smartphone, indispensabili nella vita quotidiana, nella socialità e sul lavoro, e dai quali non riusciamo a stare lontani facilmente. Ma per capire i rischi di un uso eccessivo e il loro impatto sul nostro cervello i ricercatori hanno chiesto a 25 volontari di età compresa tra 18 e 30 anni di limitarne l’uso il più possibile (alle sole comunicazioni essenziali) e sottoporsi a test e esami strumentali prima e dopo questa pausa. 

Le analisi dell'attività cerebrale fatte con la Risonanza magnetica funzionale ha così evidenziato alcuni cambiamenti avvenuti in quelle poche ore e “sono state trovate associazioni tra cambiamenti nell'attivazione cerebrale nel tempo e sistemi di neurotrasmettitori correlati alla dipendenza”, osservano gli autori della ricerca.

In altri test, dopo 72 ore lontani dallo smartphone, sono poi state mostrate ai volontari immagini con soggetti diversi, come fiori o barche, e altre con smartphone e in questi casi si è osservata l’attivazione di alcune parti del cervello collegate all'elaborazione della ricompensa, simili  ai segnali cerebrali collegati alle dipendenze da sostanze come la nicotina o l'alcol.

fonte: di Leonardo De Cosmo   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati    

Moda: Fondazione Garavani Giammetti, a Roma nuovo polo di arte a moda. PM23 aprirà a primavera con una mostra in un'ala del palazzo Mignanelli sede della storica maison

- RIPRODUZIONE RISERVATA
La bellezza è sempre stata la nostra guida e ispirazione più profonda.

Abbiamo dedicato le nostre vite a celebrarla, a scoprirne le infinite sfumature e a condividerla con il mondo.

La Fondazione nasce da questo stesso amore per la bellezza, con l'intento di preservarla, promuoverla e trasmetterla alle future generazioni, rappresentando la naturale prosecuzione del nostro percorso. Crediamo che la bellezza abbia il potere di elevare, trasformare e lasciare un segno indelebile nella vita delle persone. 

Con la Fondazione vogliamo condividere e restituire al mondo ciò che la bellezza ci ha donato, sostenendo il talento, la creatività e la cultura, affinché possano essere fonte di ispirazione come lo sono stati per noi. Crediamo fermamente che sostenere il talento, promuovere la cultura e aiutare chi ha bisogno siano modi concreti per rendere il mondo un posto migliore". Con questa dichiarazione di amore per la bellezza dell'arte, intesa come concetto e sintesi di una forza motrice capace di trasformare, creare e ispirare progresso, ma anche con la conferma di voler sostenere i giovani talenti della moda e dell'arte, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti annunciano la Fondazione che porta i loro nomi (FVG). La sede è a Roma a Piazza Mignanelli, nello stesso palazzo storico dove ha ancora sede la maison fondata negli anni Sessanta dal maestro couturier di Voghera. 

La Fondazione, che è stata costituita da Garavani e Giammetti nel 2016 con una missione filantropica, s'identifica nel principio "Beauty creates Beauty", un manifesto di crescita, innovazione e impatto culturale, che eleva la bellezza a forza propulsiva. 

Dopo un anno di lavori di restauro, si apriranno al pubblico le porte di un'ala del Palazzo Gabrielli Mignanelli 23, costruito a fine Ottocento come scuola e tipografia di Propaganda Fide, ora trasformato dalla Fondazione Garavani Giammetti in un polo internazionale per le arti, la moda e la cultura. Lo spazio sarà inaugurato a primavera con una mostra che segnerà l'inizio di una programmazione espositiva di moda e arte. Ospiterà le attività culturali sostenute dalla Fondazione, mostre, eventi, workshop e iniziative educative e si chiamerà PM23, dalle iniziali di Palazzo Mignanelli e del civico.   

L'altro aspetto importante dell'arrivo della Fondazione a Roma determinante anche per riassegnare un ruolo nella moda alla capitale, è quello che vede il palazzetto storico messo nello spazio PM23 a disposizione delle generazioni future, come cuore pulsante delle attività culturali supportate dalla Fondazione dedicate all'arte e alla moda. La scelta di lasciare la sede della Fondazione a Roma dimostra il grande amore per la capitale da parte di Garavani e Giammetti, che dagli anni Sessanta, con la loro visione estetica, hanno elevato la moda a linguaggio universale di armonia, grazia e perfezione. 

Oggi la Fondazione si fa custode e interprete della loro filosofia, traducendola in un impegno concreto attraverso tre pilastri: sostegno a iniziative filantropiche e sociali, valorizzazione artistica e culturale, educazione e supporto del talento. La Fondazione si pone l'obiettivo di intrecciare collaborazioni con organizzazioni locali e internazionali. Tra i progetti promossi negli ultimi anni dalla Fondazione il sostegno a famiglie bisognose e i progetti speciali per gli ospedali Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli di Roma. Inoltre, la Fondazione è impegnata nella valorizzazione e salvaguardia di istituzioni culturali, come il Teatro Valentino Garavani di Voghera.  

fonte: (di Patrizia Vacalebri)   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati   

lunedì 17 marzo 2025

Books: Linda Evangelista Photographed by Steven Meisel

A fashion milestone, Linda Evangelista is one of the few "supermodels" to have risen to fame in the 80s, when fashion was at its height. Needless to say, she was photographed by the greatest fashion photographers, amongst them Steven Meisel.

 

This book presents over 180 images taken during a twenty-five-year relationship between the photographer and his muse. It depicts the evolution of the photographer's vision, as well as his admiration and friendship for the supermodel, whom he photographed in a variety of imaginative contexts and occasions.


Art direction by Jason Duzansky, introduction by William Norwich.

  • DIMENSIONS: 37 CM X 45.5 CM
  • PAGES: 232
  • SLRD CURATED

  • 100% PAPER
  • ID stile 809077YCL098486
  • Regno Unito
  • fonte:  https://www.ysl.com

Moda > Da Miu Miu a Versace, arriva Vitale da Versace, prende il posto di Donatella. Lei rimarrà Chief Brand Ambassador, lui è il nuovo direttore creativo della maison

- RIPRODUZIONE RISERVATA
Non è un addio, ma segna comunque la fine di un'epoca: dal primo aprile non sarà più un Versace il direttore creativo della maison della Medusa, oggi controllata da Capri Holdings.

Dal primo aprile Donatella lascerà il posto a Dario Vitale, che era Design and Image Director da Miu Miu, brand del gruppo Prada.

Una nomina che pare quindi confermare le voci sempre più insistenti che vorrebbero ormai imminente il passaggio della casa di moda fondata da Gianni Versace al gruppo Prada. 

Le voci su un possibile cambio ai vertici della creatività del brand, parallelamente a quelle della sua vendita, avevano iniziato a circolare da tempo, quando era emerso che il contratto della direttrice creativa era in scadenza a febbraio. Il 13 marzo la conferma, con una nota di Capri Holdings: Donatella, che il prossimo due maggio compirà 70 anni, non abbandonerà definitivamente la maison, di cui aveva preso la guida nel 1997, dopo la morte del fratello Gianni, ma ne diventerà la Chief Brand Ambassador, sempre dal primo aprile. In questo nuovo ruolo, si dedicherà a sostenere le iniziative filantropiche e di beneficenza di Versace e rimarrà advocate del brand a livello globale. 

"È stato il più grande onore della mia vita - scrive l'iconica designer - portare avanti l'eredità di mio fratello Gianni. Lui era il vero genio, ma spero di avere un po' del suo spirito e della sua tenacia. Nel mio nuovo ruolo di Chief Brand Ambassador, rimarrò la più appassionata sostenitrice di Versace, che è parte del mio DNA ed è sempre nel mio cuore". "Sostenere la prossima generazione di designer è sempre stato importante per me" dice ancora Donatella, che lo scorso mese alla Milano fashion week ha svelato la sua ultima collezione fall-winter 2025/26. Oggi si dice "entusiasta che Dario Vitale si unisca a noi" per "guardare Versace attraverso nuovi occhi".  

Da parte sua Vitale, che dopo anni nell'ufficio stile di Miu Miu nel gennaio 2023 era subentrato a Fabio Zambernardi, si dice "onorato di far parte di questa unica e potente casa di moda di lusso creata da Gianni e Donatella. C'è in questa maison un'eredità che è un lessico orgoglioso e inconfondibile da investigare, un patrimonio che ha attraversato i decenni e la storia della moda, verso cui sento una grande responsabilità unita al desiderio di costruire insieme un nuovo inizio". "Un sincero ringraziamento a Donatella - scrive ancora il nuovo direttore creativo della maison fondata nel 1978 - per la fiducia e l'instancabile lavoro con cui ha custodito e fatto evolvere questo brand che è oggi Versace. È un privilegio contribuire alla crescita futura di Versace e al suo prestigio attraverso la mia visione, esperienza e dedizione". 

Dal punto di vista economico, gli annunci di oggi, afferma John D. Idol, Presidente e Amministratore Delegato di Capri Holdings, che nel 2018 aveva rilevato il brand dalla famiglia Versace e da Blackstone per oltre 1,8 miliardi di euro, "fanno parte di un attento piano di successione per Versace". Vitale, aggiunge, "è un eccezionale design leader e siamo certi che il suo talento e la sua visione saranno fondamentali per la crescita futura di Versace." "Ho fiducia nell'azienda e nel suo posizionamento attuale, poiché - aggiunge Emmanuel Gintzburger, CEO di Versace - siamo ben preparati per scrivere questo nuovo capitolo di Versace". 

Un capitolo che presto, oltre a un nuovo volto e a una nuova direzione artistica, potrebbe avere una nuova proprietà: secondo gli esperti, l'acquisizione della maison da parte del gruppo Prada dovrebbe essere finalizzata entro la fine di marzo per una cifra intorno a 1,5 miliardi di euro. Di certo c'è il tentativo di Capri Holdings di cedere l'azienda fondata da Gianni Versace, così come Jimmy Choo, per concentrarsi sul brand Michael Kors. 

Oggi secondo le ultime indiscrezioni il dubbio non è più se la trattativa andrà in porto, ma se Prada - che detiene i marchi Miu Miu, Church's, Car Shoe, oltre a Luna Rossa e Marchesi 1824 - acquisirà dagli americani anche Jimmy Choo, per una cifra totale di 2 miliardi di euro. Se l'operazione andasse in porto il gruppo guidato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, secondo gli analisti, riuscirebbe a creare un colosso del lusso italiano in grado di competere con big come Kering e Lvmh.  

fonte: (di Gioia Giudici)   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati