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mercoledì 5 luglio 2023

Archeologia, l'antenato della pizza scoperto a Pompei

La rappresentazione è emersa negli scavi dell'insula 10 della Regio IX. Il ministro Sangiuliano: "Non finisce mai di stupire"

Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, anche se mancava gli ingredienti più caratteristici: pomodori e mozzarella.

Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell'ambito dei nuovi scavi nell'insula 10 della Regio IX a Pompei, ciò che era rappresentato sulla parete di un'antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna, elevata a patrimonio dell'umanità nel 2017 in quanto "arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano". Il ministro Sangiuliano: "Non finisce mai di stupire".

La pizza di Pompei

 Come spiegano gli archeologi del Parco Archeologico di Pompei, si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra.

Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni.

Tale genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, prendeva spunto dai "doni ospitali" che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.). "Oltre all'identificazione precisa dei cibi rappresentati ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica, elaborata poi da autori di epoca romana-imperiale come Virgilio, Marziale e Filostrato. Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi d'argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dall'altro. Come non pensare, a tal proposito, alla pizza, anch'essa nata come un piatto 'povero' nell'Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati". E' il commento del direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.

Dalle città vesuviane si conoscono circa trecento di queste raffigurazioni, che spesso alludono anche alla sfera sacra, oltre a quella dell'ospitalità, senza che tra le attestazioni rinvenute finora ci sia un confronto puntuale per l'affresco recentemente scoperto, che colpisce anche per la sua notevole qualità di esecuzione.

Da un passo nell'Eneide di Virgilio (libro VII, v. 128 sgg.), si può dedurre il posizionamento di frutta e altri prodotti dei campi su pani sacrificali che fungono da "mense": nel momento in cui gli eroi troiani mangiano dopo la frutta, anche i pani usati come contenitori (mense), si accorgono nell'epos virgiliano, che si è verificata la profezia secondo la quale avrebbero trovato una nuova patria, quando "spinto a lidi sconosciuti, esaurito ogni cibo," la fame li avrebbe portati a "divorare anche le mense."

"Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori, - afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. - Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l'avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all'art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta".

fonte: www.tgcom24.mediaset.it

lunedì 31 ottobre 2011

Lgbt ricerca medica HIV: Farmaci con cerotto cure attraverso la pelle


Scenziati americani hanno presentano oggi un cerotto in grado di somministrare il 96% delle sostanze che normalmente un paziente sieropositivo deve prendere attraverso la terapia fatta di pillole

Gli scenziati dell'azienda americana ImQuest Biosciences guidati da Anthony Ham hanno sviluppato un cerotto per somministrare i farmaci anti-Aids attraverso la pelle e magari, un giorno, ridurre la necessità di assumere gli antiretrovirali per bocca.

L'innovativo metodo è stato presentato al Meeting annuale della American Association of Pharmaceutical Scientists (AAPS) in corso a Washington.

Il cerotto intradermico, che si è dimostrato capace di infondere attraverso la pelle il 96% della terapia nell'arco di sette giorni, potrebbe essere un metodo facile per seguire la cura; il cerotto si applica e poi fa tutto da solo, quindi il paziente non deve ricordarsi le pillole.

E il suo utilizzo potrebbe ridurre anche i costi di trasporto rispetto ai farmaci anti-Aids tradizionali e quindi migliorare l'accesso ai farmaci nei paesi poveri.

Oggi gli individui con Hiv devono prendere costantemente una serie di pillole al giorno per tenere a bada il virus nel loro corpo: anche se nel tempo, grazie all'innovazione farmaceutica, il numero di pasticche quotidiane da prendere è andato progressivamente riducendosi, seguire la terapia - ricordarsi scrupolosamente tutte le pillole da prendere - può comunque essere complicato, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

In questi, peraltro, il trasporto e quindi la fornitura dei farmaci anti-Aids può essere difficoltoso, rallentando e riducendo di fatto l'accesso alle cure proprio laddove oggi nel mondo si concentra il maggior numero di persone in lotta con l'Hiv.
fonte http://www.gay.it

lunedì 11 aprile 2011

Lgbt Repubblica Ceca: trovato scheletro di una persona transessuale di 5000 anni fa


Un gruppo di archeologi ha trovato uno scheletro di circa cinquemila anni fa che potrebbe appartenere a una persona transessuale o, come sottolineano gli studiosi, a una persona del “terzo sesso”.

Gli scienziati sono giunti a questa conclusione notando che lo scheletro è di un uomo, ma la sepoltura è femminile, cioè la persona è stata sepolta seguendo i riti e le modalità riservate alle sepolture muliebri.

Il corpo, che risale all’età del rame, è stato trovato nella Repubblica Ceca. Il ritrovamento è stato reso noto dalla dottoressa Kamila Remišová, responsabile degli scavi, che ha affermato:

Grazie alla storia e all’etnologia sappiamo che quando una cultura ha rigide regole per le sepolture mai commette errori in questi ambiti.

Non è la prima volta che ci si trova dinanzi a casi simili: una donna dell’età della pietra è stata sepolta come un guerriero, mentre lo scheletro di quest’ultimo ritrovamento indica che l’uomo è stato sepolto come se fosse una donna intenta alla cura della casa.
Come sarà stata la vita delle persone transessuali in quell’epoca?
fonte queerblog.it Foto | ceskapozice

martedì 28 dicembre 2010

Lgbt Arte: Leonardo da Vinci, negli occhi della Gioconda, una lettera (svelata) risolve l'enigma dell'identità


La scoperta: stesso grafema ritrovato nei documenti dell'artista
Nella pupilla destra di Monna Lisa si legge una S che "rinvia agli Sforza": si restringe così il campo intorno al nome delle presunta modella ritratta da Leonardo. Silvano Vinceti: "A gennaio diremo chi è"


La sigla negli occhi della Gioconda non è più un mistero. ''La lettera emersa nell'occhio destro ha raggiunto la chiarezza necessaria: si tratta di una S''.

E' quanto afferma Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali, spiegando all'ADNKRONOS lo sviluppo delle analisi effettuate sul dipinto di Leonardo dopo un primo indizio da parte di un iscritto al Comitato, studioso del celebre pittore fiorentino.

Non solo. ''Cosa più importante - aggiunge Vinceti, un'analisi comparativa con la scrittura di Leonardo ha evidenziato la corrispondenza fra la S trovata e la S che l'artista trascriveva in alcuni suoi documenti.

Anche nell'occhio sinistro, pur se sussistono alcune difficoltà di chiarezza comprensibili dopo 500 anni e la inevitabile azione corrosiva degli agenti atmosferici e umani, emerge maggiormente rimarcata la lettera L come Leonardo''.

Una risposta concreta a ''tutti gli scettici - sottolinea il presidente del comitato secondo i quali avremmo proiettato noi, dentro gli occhi della Gioconda, le nostre percezioni e aspettative. Dovrebbero invece, tener conto di quanto Leonardo sosteneva nel Codice Atlantico in cui ribadisce come il sapere ha il fondamento nell'esperienza. Quello che oggi siamo in grado di affermare è visibile e non confondibile''.

Con questo risultato inoltre, secondo Vinceti, sarebbero risolti i dubbi sull'autore della Gioconda e sulla identità della modella scelta da Leonardo per il dipinto. ''La S rinvia agli Sforza e muta l'ambito e il tipo di ricerca sulla presunta modella che avrebbe ispirato la Gioconda, ribadisce.

Viene confermato quanto affermato nei giorni scorsi e cioè che la Gioconda dovrebbe essere stata iniziata nel periodo di presenza di Leonardo a Milano (1482-1499) o, anche se meno probabile, nel successivo periodo della sua presenza presso la corte degli Sforza (1506-1507) e ritorna a Milano per un breve soggiorno nel Dicembre nel 1515''.

Intanto, alcuni membri dello staff del Comitato sono da più di due mesi impegnati in una approfondita ricerca storico-documentaria e biografica al fine di accertare quale potrebbe essere la modella ispiratrice della Gioconda.

Tra le ipotesi Bianca Giovanna Sforza, figlia illegittima di Ludovico il Moro, morta a 14 anni avvelenata; Bianca Sforza e Beatrice d'Este d'Aragona, moglie di Ludovico il Moro morta a 22 anni, frequentava Leonardo mentre finiva 'L'ultima Cena'.

''A gennaio renderemo noti i risultati della ricerca - sostiene Vinceti che chiarisce - questa scoperta indebolisce ma non esclude l'altra ipotesi che attribuisce alla Gioconda il volto di Lisa Gherardini''.

Intanto, lo storico non manca di rispondere al critico d'arte Vittorio Sgarbi che si è definito scettico nei confronti di questa nuova 'scoperta': ''Conoscendo il mio amico Sgarbi non sono rimasto molto stupito dalle sue affermazioni però, prima di gettare parole al vento avrebbe dovuto fare una verifica.

Per Natale gli regalerò una confezione di fotografie sulla Gioconda, i segni da noi visti e verificati''.
fonte www.adnkronos.com

mercoledì 10 novembre 2010

Lgbt Musica: Nuova Zelanda, è Mozart l'arma segreta contro la criminalità


Dopo l'introduzione di altoparlanti nell'area pedonale del centro di Christchurch, si sono ridotti drasticamente i piccoli reati e il comportamento antisociale. Un sergente di polizia: "La musica promuove il buon comportamento"

Sydney, Grazie alla musica di Mozart l'amministrazione comunale di Christchurch, Nuova Zelanda, ha liberato dalla microcriminalita’ l’area pedonale nel centro.

L’introduzione di altoparlanti che la suonano nella City Mall, nel giugno 2008, ha ridotto drasticamente i piccoli reati ed il comportamento antisociale riportati dai vigili, da 77 a settimana nell’ottobre 2008 a due per settimana il mese scorso.

Il numero di incidenti legati a droga e alcool e’ crollato da 16 a settimana nel 2008 a zero quest’anno, mentre il numero di volte in cui i vigili hanno aiutato i negozianti da clienti minacciosi e’ sceso da 35 a zero.

‘’E’ noto che la musica classica ha un effetto calmante e riduce il comportamento antisociale” ha detto al New Zealand Herald il direttore dell’associazione commercianti del centro citta’, Paul Lonsdale, promotore dell’iniziativa.

In un primo tempo, l’idea era di suonare musica strumentale tipo easy listening, ma l’effetto calmante della musica classica si e’ rivelato superiore. ‘’La gente si siede e si trattiene in quell’area perche’ si sente piu’ al sicuro’’, ha aggiunto.

Anche il sergente di polizia Gordon Spite, responsabile del centro citta’, riconosce che Mozart ha aiutato a trasformare l’area.
‘’Ha creato un ambiente che promuove il buon comportamento’’, ha detto.
fonte qn.quotidiano.net

martedì 12 ottobre 2010

Lgbt, Gli uomini dell’antica Roma si depilavano!


Non erano vanitose solo le donne nell’antica Roma, anche gli uomini tenevano moltissimo alla bellezza e alla cura del corpo.

E per avere una pelle liscia e setosa non esitavano a depilarla.

Svetonio narra che Augusto sfregava sulle gambe gusci di noce arroventati per far ricrescere i peli più morbidi, mentre Giulio Cesare, incurante di critiche e ironie, si faceva depilare completamente.

La pratica della depilazione maschile era così diffusa che nelle terme romane non mancava mai un servo addetto a tale operazione, esclusivamente per clienti di sesso maschile.
fonte historyblog.it da mariapaolamacioci

lunedì 8 febbraio 2010

Omosessuali si nasce e non si diventa


Gay si nasce, non si diventa
Lo proverebbe uno studioso belga

Omosessuali si nasce e non si diventa. Lo sostiene uno studioso belga, Jacques Balthazar, docente all'università di Liegi, in un suo libro. Balthazar, zoologo di formazione e responsabile di un gruppo di ricerca in endocrinologia del comportamento, spiega al quotidiano Le Soir, di aver voluto "smontare" su base scientifica anche "le credenze secondo le quali l'omosessualità sarebbe una malattia, una perversione o una devianza".
Balthazar da 35 anni lavora sui meccanismi ormonali e nervosi che controllano il comportamento sessuale di animali e umani. Il suo libro s'intitola "Biologia dell'omosessualità. Si nasce omosessuali, non si sceglie di esserlo" e vuole dimostrare che "l'origine dell'omosessualità è da ricercare nella biologia degli individui piuttosto che nell'attitudine dei loro genitori o nelle decisioni dei soggetti interessati".
Nell'uomo come negli animali, l'omosessualità sarebbe fortemente determinata già dalla nascita per un'interazione tra fattori genetici e ormonali nell'embrione.
"L'omosessualità - spiega ancora il professore - non costituisce solo un orientamento sessuale diverso, ma si accompagna a modifiche morfologiche, fisiologiche e comportamentali complesse". Basandosi sulla letteratura scientifica, soprattutto anglosassone, degli ultimi 30 anni, lo studioso ne ha indivuato una dozzina, che chiama "fasci d'indizi sufficienti".
Il ricercatore allontana quindi la credenza che i gay siano perversi o pericolosi e si oppone au "gruppi sociali e religiosi che continuano, malgrado la loro ignoranza, a sostenere le tesi omofobe". Gli omosessuali "devono poter vivere la loro vita in accordo con la loro natura senza un senso di colpa personale". Occorre - aggiunge - più tolleranza.
Pubblicato da notiziegay.it

venerdì 5 febbraio 2010

Aids: molecola capace di fermare il virus


Aids: molecola capace di fermare il virus scoperta da ricercatori italiani
Dallo studio speranze per nuovi farmaci per uso locale Depositata domanda di brevetto europeo

Milano - È stata sintetizzata una nuova molecola capace di bloccare la trasmissione del virus Hiv nell'uomo, e che potrebbe quindi evitare che l'infezione dell'Aids si propaghi. Lo hanno fatto i ricercatori dell'università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro Csic di Siviglia e l'Istituto Ibs di Grenoble.
La molecola è simile agli zuccheri presenti sulla superficie del virus Hiv, e per questo motivo viene riconosciuta da una “proteina-recettore” presente nelle cellule del nostro sistema immunitario: in questo modo, le “sentinelle” dell'immunità si legano ad essa e bloccano l'ingresso del virus attraverso le mucose del corpo. «I risultati preliminari - hanno detto i ricercatori - indicano una buona efficienza della molecola contro ceppi virali diversi, e lo studio pone le basi per lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi farmaci virali ad uso topico», ovvero locale.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Acts Chemical Biology, e sull'uso della molecola è stata depositata una domanda di brevetto europeo da parte dei tre Istituti.
Pubblicato da notiziegay.it