mercoledì 13 maggio 2020

Lgbt: La strategia vincente del Diversity & Inclusion, nel lavoro come nella vita quotidiana

Le persone trans* vivono in un Paese che dopo la legge del 1982 le ha completamente abbandonate, disinteressandosi delle discriminazioni multiple che affrontano ogni giorno, nel mondo dello sport, in quello scolastico ed universitario, nell’accesso al diritto costituzionale alla salute, nei vari ostacoli di burocrazia legati alla rettifica dei documenti e all’iter stesso della transizione.

Tenendo a mente che diritti sociali e civili non possono viaggiare divisi ma esistono in un rapporto continuo e necessariamente intrecciato, una delle situazioni in cui maggiormente possiamo toccare con mano il grado di discriminazione che attanaglia le persone trans è quella del lavoro.

La comunità LGBTQI+, insieme alle donne e alle persone disabili, rappresenta già di per sé una categoria fortemente penalizzata nel mondo del lavoro, come abbiamo già analizzato in maniera generale nel nostro speciale monografico del 1 Maggio nel pezzo “Lavoro, discriminazioni e nuovi orizzonti dopo l’emergenza”. All’interno della stessa comunità, le persone trans e intersex vivono una situazione ancora più svantaggiata che porta ad una vera e propria marginalizzazione sociale dovuta, spesso, anche ad una mancanza di sostegno familiare che comporta un abbandono non solo sociale, in assenza di adeguate politiche pubbliche, ma anche familiare ed affettivo.

Difatti, secondo l’indagine di Arcigay ‘Io Sono Io Lavoro’, “il 13% delle persone LGBTQI+ intervistate ha visto respingere la propria candidatura ad un posto di lavoro in ragione del proprio orientamento sessuale, valore che sale al 45% per le persone transessuali”.  Questo comporta un numero altissimo di persone che decidono di non dichiarare il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere sul posto di lavoro ma determina, allo stesso modo, una grande barriera che respinge già a monte l’ingresso nel mercato di lavoro sulla base di stereotipi e pregiudizi.

La principale causa di discriminazione per le persone trans risiede nella cultura diffusa e radicata nell’immaginario collettivo basata sul binarismo di genere e, quindi, sull’identità cisessuale fissata come regola esclusiva per “valutare” e “verificare” l’aderenza alle aspettative di genere. Tutto questo diventa ancora più accentuato se si considerano, come si diceva in precedenza, i tempi particolarmente lunghi per l’ottenimento dei documenti rettificati secondo l’identità di genere elettiva della persona trans. In questo modo la persona resta in un limbo che determina criticità evidenti per il pieno sviluppo personale ma anche professionale.

Eppure la diversità, in ogni aspetto della nostra vita, nelle relazioni umane come sui luoghi dedicati alla formazione o sul lavoro, rappresenta un elemento di innovazione e di arricchimento. Proprio per questo, anche di fronte ai numeri delle discriminazioni che si registrano, il tema delle strategie di Diversity & Inclusion (diversità e inclusione) è sempre più oggetto di un crescente interesse da parte delle organizzazioni del lavoro e delle grandi imprese.

Ma cosa si intende realmente per Diversity & Inclusion? 
Continua a leggere l'articolo cliccando  QUI
fonte: by     www.queermagazine.it

Nessun commento:

Posta un commento