La cultura delle differenze e la diversità rappresentano una costante
nella storia umana e nella sua organizzazione sociale ed economica. Nel
corso dei secoli gli esseri umani si sono evoluti adottando dei modelli
sempre più complessi, strutturati e, per molti versi, omologati.
Di recente, tuttavia, i cambiamenti nella composizione sociale e
nelle abitudini di vita hanno determinato la necessità di integrare
nuove categorie di persone solitamente discriminate. Il ruolo delle
donne nel mondo del lavoro, i diritti LGBT, i flussi migratori, il
processo di progressivo invecchiamento delle popolazioni occidentali e
il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità hanno,
infatti, posto l’attenzione sull'altro, su chi è sempre stato
considerato “un diverso”.
Se, da un punto di vista normativo, questi fenomeni hanno portato all'approvazione e all'emanazione di legislazioni ad hoc,
la strada verso una completa integrazione della diversità, nel tessuto
economico e sociale, è ancora lunga. L’integrazione nasce infatti dalla
definizione di un ruolo e dall'inserimento in un determinato contesto.
In tal senso, il lavoro ricopre, dunque, una parte fondamentale e le
aziende devono essere pronte ad accogliere la diversità attraverso
modelli organizzativi pluralistici ed inclusivi.
Il vantaggio derivante dall'adozione di tali modelli è stato, anche
in Italia, dimostrato a livello concreto da aziende all'avanguardia come
TIM ed IBM. Questi due colossi hanno, attraverso strategie ben definite
e attività di formazione e comunicazione interne ed esterne, dimostrato
che l’applicazione dei modelli e degli strumenti del Diversity Management
incrementano in modo quantitativo e qualitativo le prestazioni dei
propri lavoratori, il loro senso di affiliazione e, di conseguenza, la performance economica e finanziaria dell’azienda sui mercati. I risultati raggiunti attraverso l’applicazione dei principi del Diversity Management
offrono opportunità di crescita non solo culturale, ma anche in termini
di creatività, innovazione, generazione di idee attraverso iniziative a
favore della creazione di un’organizzazione inclusiva in grado di
accrescere il benessere aziendale e migliorare il work-life balance.
Il Diversity Management rappresenta, oggi, un vero e proprio
percorso verso la consapevolezza, la prevenzione e l’allontanamento
degli stereotipi, l’acquisizione di strumenti che orientino le scelte
comportamentali e definiscano piani di azione individuali per il
miglioramento delle relazioni lavorative, l’inclusione e la
valorizzazione della diversità.
Oggi più che mai la necessità di attuare
modelli innovativi e creare valore aggiunto è essenziale per affrontare
le sfide determinate dalla recente crisi sanitaria e le conseguenze
economiche e sociali che ne deriveranno, di cui non si conoscono ancora
con certezza le implicazioni future. Per questa ragione è opportuno che
le aziende ripensino l’ambiente lavorativo a partire dalla natura
sociale e relazionale dell’essere umano, della sua unicità, della sua
diversità intesa come valore aggiunto, come crescita e come
valorizzazione.
Nasce in questa ottica, DNA - Difference iN Addition, una piattaforma multi stakeholder pensata
per mettere in contatto il mondo delle aziende, della pubblica
amministrazione e del terzo settore con modalità di gestione più
partecipativa e inclusiva. La piattaforma, che sarà presentata con un
webinar il 23 luglio, nasce con lo scopo di proporre una nuova gestione
delle risorse umane fondata sulla specificità dei singoli individui per
una maggiore comprensione della cultura delle differenze.
Questa è la
visione alla base dell’iniziativa promossa da Per Formare S.r.l. Impresa Sociale e INTERACTION FARM.
Una piattaforma il cui team di lavoro è composto da esperti e
professionisti che nell'ultimo decennio hanno portato al successo
internazionale buone pratiche di diversity e inclusione lavorativa e che
offrono un servizio personalizzato ed efficiente ai beneficiari e alle
aziende, con l’obiettivo di incrementare l’impatto sociale, nella
convinzione che l’appartenenza alle categorie protette, la disabilità,
l’origine etnica, la religione, l’orientamento sessuale, l’identità di
genere e l’età possono essere considerate risorse fondamentali per le
organizzazioni, in termini di idee, competenze e approccio. Una realtà
che supporta le organizzazioni, pubbliche e private, in percorsi di
innovazione attraverso strategie e metodi che pongono diversità, equità,
inclusione e welfare al servizio di un’idea di cambiamento sostenibile e
dal forte impatto sociale.
fonte: di Marco Buemi https://espresso.repubblica.it/
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