Nella Napoli desolata ma vitalissima della Seconda guerra mondiale, durante i terribili bombardamenti del 1943, divampa l’amore tra due giovani: Eugenio, bellissimo adolescente napoletano lacerato tra una «normale» educazione sentimentale e le proprie pulsioni omosessuali, e Lilandt, giovane insegnante italo-tedesco rimasto solo, dopo la morte dei genitori, a vivere in una grande villa ormai in decadimento.
Eugenio inizialmente cerca di resistere al sentimento che lo lacera e che non vuole accettare, ma è infine costretto a cedere, fino a lasciarsi travolgere da una passione che sarà intensa, romantica, crudele.
In un mondo che pare essere arrivato al capolinea e avere smarrito il significato di che cosa vuol dire amare, il loro giovane desiderio, così intenso, così disperato, si trasfigura in un atto quasi eroico, di resistenza.
Giuseppe Patroni Griffi (1921-2005), napoletano, scrittore, regista teatrale e cinematografico, è stato una delle personalità più versatili del secondo Novecento italiano. Delle sue pièce teatrali ricordiamo: D’amore si muore(1958), Anima nera (1960), Metti una sera a cena (1967), Persone naturali e strafottenti (1973). Della sua narrativa: Ragazzo di Trastevere (1955), poi ampliato in Gli occhi giovani (1977), Scende giù per Toledo (1975), Del metallo e della carne (1992). Patroni Griffi è stato anche regista di opere liriche: Le nozze di Figaro, Tosca. La prima edizione di La morte della bellezza è del 1987.
fonte http://www.pianetagay.com By Mathieu Blank
Nessun commento:
Posta un commento