giovedì 2 luglio 2020

Cinema: Luchino Visconti e il suo rapporto con la Musica

Esistono film definiti capolavori e lo saranno per sempre. Il merito va attribuito a tanti fattori tra cui trama, attori, ambientazione, momento storico-sociale ma soprattutto regista e (aggiungerei) musica.

Moltissimi film non rimarrebbero nella memoria del pubblico senza quel sostegno musicale che li ha caratterizzati. Porto come esempio clou il celeberrimo film “Il Gattopardo” del grande Luchino Visconti con musiche di Nino Rota.  Chi non associa il film alle meravigliose scene del ballo? Chi non ricorda la bella Angelica fluttuare nel salone di casa Ponteleone sulle note dei Valzer e Mazurke?

La sceltamusicale per un film avviene in modi diversi a seconda del soggetto ma anche della cultura e formazione del regista. Luchino Visconti era un uomo coltissimo con due grandi passioni: la letteratura, a cui da ragazzo pensava di affidare il proprio futuro di autore, e la musica, a cui pure si era rivolto con lo studio del violoncello.

Dalle sue biografie si evince quanto la cultura fosse parte integrante della vita familiare “Mio padre ci ha educati severamente, duramente, ma ci ha aiutati ad apprezzare le cose che contano:la musica, il Teatro, l’Arte”.

 Si pensi che il padre, il Duca Giuseppe Visconti di Modrone, uomo dagli interessi molteplici (tra cui l’industria tessile, un’azienda di profumi, restauratore dell’intera cittadina di Grazzano Visconti ricostruita a borgo medievale), grande appassionato di teatro oltre che sovrintendente del Teatro alla Scala per alcuni anni,  allestiva commedie e riviste nel teatro di casa a cui partecipava tutta la famiglia in vari  ruoli. La passione e lo studio della musica portava Luchino ad esibirsi in concerti in abito da sera nel salone di casa con i fratelli Luigi, al piano, Edoardo al violino come da tradizione aristocratica del ‘700.

Letteratura e musica sono la trama sottile ed intricata dei suoi film. La prima come matrice di ogni suo lavoro, la seconda come elemento portante ed illuminante ma anche come propria voce autobiografica, come identificazione di uno o più personaggi.
La sua esperienza di musicista unitamente ad uno straordinario intuito artistico e perfezionistico gli consentono di chiedere a direttori d’orchestra, compositori ed esecutori, trascrizioni, elaborazioni, trasformazioni dei tempi musicali o composizioni originali con caratteristiche particolari pur lasciando in piena autonomia i musicisti.

 I suoi più fedeli collaboratori tra cui Suso Cecchi d’Amico e il compositore Franco Mannino raccontano come Visconti, da intellettuale finissimo, aristocratico e colto, perfettamente conscio di esserlo, era un professionista meticoloso ed esigente prima di tutto con se stesso. Un maestro inflessibile che si aspettava che ognuno facesse ciò che gli competeva al massimo delle sue potenzialità.

I film nascono per lo più elaborando in cenacolo una sua idea matrice. La casa di Suso Cecchi  d’Amico è il fulcro del circolo intellettuale in cui sono ospiti letterati e musicisti tra cui Nino Rota. Ne consegue che l’elemento Musica nasce con il  film stesso

Franco Mannino rivela di come Visconti abbia stravolto totalmente il rapporto tra cinema e musica: “Tradizionalmente si aspettava che il regista finisse il film e lo pre-montasse. Poi regista e compositore decidevano in quali scene mettere la musica”. Invece il Visconti lascia ai suoi amici compositori ampia libertà di comporre studiandosi il copione o i romanzi da cui erano tratti i film. In seguito lui definiva meglio i punti in cui inserire la musica. Capitava, anche a montaggio avviato, che ascoltasse brani non previsti e decidesse di inserirli nei film.

Diversi in ogni film sono i ruoli della musica, diverse funzioni essa acquista talora anche all’interno della stessa opera cinematografica. Essa si contrappone alle vicende e al mondo in cui vivono i personaggi come in Ossessione e Bellissima; scaturisce direttamente dal mondo storico e culturale dei personaggi come in Senso nel Gattopardo, in Morte e Venezia e Ludwig;  si fa materia viva di narrazione in Rocco e i suoi fratelli, le Notti Bianche, L’Innocente.

Sarebbe impossibile in questa sede analizzare l’intera opera cinematografica e i suoi legami con la musica però vorrei porre l’attenzione su alcuni film particolarmente significativi, con un rapporto molto intenso con la musica e dagli intrecci  meravigliosi pertanto vi consiglio di seguire i prossimi articoli in cui prenderò al vaglio alcuni celebri film: primo fra tutti “Il Gattopardo”.
fonte:     www.zonafrancanews.info

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