Dopo i gommoni di Ai Weiwei e gli scivoli di Carsten Höller, gli spazi
pubblici dello storico palazzo fiorentino accoglieranno, ancora una
volta, un’installazione artistica di grande impatto visivo. L’occasione è
l’attesa mostra “Tomás Saraceno. Aria”
Inutile nasconderlo: in città le aspettative sono altissime e la scelta di anticipare l’apertura dell’attesa mostra Tomás Saraceno. Aria svelando, con un’apposita conferenza stampa, le immagini del progetto Thermodynamic Constellation (Constellazione termodinamica), progettato dall’artista, architetto e scienziato argentino per il cortile di Palazzo Strozzi, confermano quanto forte sia l’attesa per il primo dei due appuntamenti espositivi annuali di Palazzo Strozzi. Dal 22 febbraio al 19 luglio 2020
Dopo il tema migratorio, affrontato da Ai Weiwei, con il discusso posizionamento di 22 gommoni sulla facciata dello storico edificio fiorentino nell’installazione Reframe – Nuova Cornice, e “l’intreccio” tra arte, partecipazione e ricerca scientifica, proposto dall’inedita coppia Carsten Höller – Stefano Mancuso in The Florence Experiment, l’istituzione diretta da Arturo Galansino punta ora su Tomás Saraceno per quella che potrebbe essere una puntuale, autorevole e coraggiosa riflessione sulla questione ambientale. Le premesse sembrano esserci.
Non solo perché, come ha ricordato lo stesso Direttore Generale, la produzione dell’autore sudamericano, classe 1973, “ci parla di temi importanti e attuali in modo potente e diretto, restituendo all’arte un forte ruolo di manifesto per invitarci a riflettere sui problemi e le sfide caratteristici della nostra era, divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali”, ma anche per l’indubbio tempismo tra la mostra e “l’attualità mediatica” raggiunta dall’emergenza ambientale.
COME SARÀ L’INSTALLAZIONE DI SARACENO PER PALAZZO STROZZI
Affiancato da una robusta serie di incontri
nelle scuole, ai quali prenderanno parte esperti degli atenei italiani e
del CNR, da un ciclo di conferenze a cura dell’Università di Firenze e
da un programma musicale curato da Tempo Reale – a supporto della “forte componente musicale di tutta la mostra”,
come ha sinteticamente anticipato Galansino –, il progetto espositivo
coinvolgerà il Piano Nobile e il Cortile di Palazzo Strozzi. È qui che
saranno posizionate le tre grandi sfere sospese di Thermodynamic Constellation: costituite da lamine trasparenti e a specchio, saranno delle “vere e proprie sculture” potenzialmente
“in grado di librarsi nell’aria, veleggiare e galleggiare intorno al
globo, se liberate dagli ancoraggi che le tratterranno alle colonne del
Cortile. Sono delle metafore, delle evocazioni di un futuro possibile,
di un altro modo di viaggiare e di spostarsi, liberi dalle frontiere che
dividono i Paesi e liberi dai combustibili fossili, il cui impatto
condiziona la nostra società e il nostro modo di vivere sotto vari punti
di vista”, ha precisato Galansino. Tali sfere sono prototipi dei
palloni aerosolari al centro di numerose sperimentazioni dell’autore;
sono in grado di percorrere anche lunghe distanze, raggiungendo altezze
tra i 20 e i 40 chilometri.
L’AEROCENE APPRODA A FIRENZE
Come sottolinea il titolo, l’intera mostra
prenderà in esame il concetto di aria. Una scelta in coerenza con il
lavoro di Saraceno, che solo qualche giorno fa ha battuto sei record del
mondo grazie alla spettacolare performance “andata in scena” in Argentina.
Tuttavia, come ha evidenziato lo stesso Galansino, si tratta anche del
tentativo di ricondurre il tema in un “luogo chiave” della ricerca
scientifica: Firenze. “Tanti scienziati, anche fiorentini, hanno
affrontato la questione dell’aria. In primis Galileo, Leonardo da Vinci…
Saraceno si è ispirato a tutte queste evocazioni, a questi precedenti
importanti nel progetto di Thermodynamic Constellation. E per sviluppare
queste idee quale luogo migliore di Palazzo Strozzi? Un palazzo simbolo
dell’Umanesimo. Di tutti i valori del nostro Occidente, dell’Europa.
Valori che hanno sì creato grande sviluppo, ma che sono anche alla base
dell’Antropocene, l’era geologica attuale. Con le sue opere, Saraceno ci
introdurrà invece nell’Aerocene, un’epoca tutta incentrata all’aria,
intesa come elemento di sviluppo dell’umanità”, ha concluso il Direttore. https://www.palazzostrozzi.org/
fonte:Valentina Silvestrini www.artribune.com In foto Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation
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