mercoledì 24 aprile 2024

Marito Fracci: 'alla Scala nato nostro amore, felice per sala ballo intitolata a lei'

Il maestro Beppe Menegatti accanto alla moglie Carla Fracci - (Fotogramma)
"Ha sempre sostenuto i giovani, ha lavorato per loro e con loro, una luce che non si è mai spenta'

"Sono felice, onorato, commosso per la nuova sala ballo scaligera intitolata a mia moglie Carla Fracci. Ha mosso i primi passi alla Scala come allieva, poi sono arrivati i successi, i trionfi internazionali, ma soprattutto tra le quinte del Teatro e grazie a Visconti è nato il nostro amore. In quel teatro è racchiusa tutta la nostra storia, intima, personalissima, professionale". 

E' quanto ha dichiarato all'Adnkronos il marito di Carla Fracci, Beppe Menegatti, alla notizia dell'intitolazione di una nuova sala ballo in ricordo della celebre étoile e alla vigilia del Gala Fracci in cartellone domani alla Scala. 

Ed ha aggiunto: "Che a Carla Fracci sia stata intitolata una sala ballo è fortemente emblematico. Mia moglie ha sempre sostenuto, aiutato i giovani, ha lavorato per loro e con loro. Mai un passo indietro. E' sempre stata d'esempio, un punto di riferimento importante, una luce che non si è mai spenta. Questo 'riconoscimento' lo dimostra", ha concluso Menegatti.

Cinema: Netflix riporta Ripley sullo schermo ed è un vero noir. Una miniserie di otto puntate in streaming dal 4 aprile

Netflix riporta Ripley sullo schermo ed è un vero noir - RIPRODUZIONE RISERVATA
Con quell'atmosfera languida e oziosa baciata dal sole italiano, la versione del 1999 de Il Talento di Mr.Ripley ha fatto la storia del cinema.

È difficile immaginare una trasposizione dei romanzi di Patricia Highsmith all'altezza di quel triangolo ingannevole messo in scena da Matt Damon, Jude Law e Gwyneth Paltrow.

Eppure, Ripley, la serie in bianco e nero in arrivo su Netflix il 4 aprile, riesce nell'impresa.
    "Già mentre leggevo le sceneggiature, nella mia testa vedevo tutto in bianco e nero", ammette Clayton Townsend, uno dei produttori americani che insieme a Searchlight e all'italiano Enzo Sisti stanno dietro il progetto.

"Io, Steve (Zaillian, regista e scrittore degli otto episodi) e il direttore della fotografia Robert Elswit (premio oscar per Il Petroliere di Paul Thomas Anderson) non abbiamo mai vacillato sull'idea di Steve di girare in bianco e nero - prosegue la nota -. In questo modo, chi guarda si ritrova immediatamente nell'Italia di inizio anni '60 e nell'umore di un noir".

L'attore britannico Andrew Scott (Fleabag, Sherlock e, sul grande schermo, Estranei), interpreta il protagonista Tom Ripley, un abile e ambizioso truffatore, che viene assunto da un ricco industriale newyorchese per andare in Italia e riportare a casa suo figlio. Tom accetta e per lui comincia una spirale di inganni, frodi e omicidi.

Johnny Flynn (Lovesick, Emma o Stardust, dove ha interpretato David Bowie) interpreta Dickie Greenleaf, il ricco fannullone che Ripley sta cercando di riportare dal padre a New York, mentre Dakota Fanning (The Equalizer, The First Lady) è Marge Sherwood, l'affascinante ragazza di Dickie, la prima a sospettare che sotto l'affabilità di Tom si nascondano motivi più oscuri. Nel cast anche gli attori italiani Maurizio Lombardi e Margherita Buy.

Tutti gli episodi sono diretti e scritti da Steven Zaillian, sceneggiatore di Gangs of New York e The Irishman di Martin Scorsese; premio Oscar per Schindler's List e creatore della miniserie giudiziaria "The Night Of - Cos'è successo quella notte?", con John Turturro e Riz Ahmed. La storia si sviluppa tra Roma, Costiera Amalfitana, Capri, Napoli, Anzio, Palermo e Venezia. "Nel complesso, l'esperienza delle riprese in Italia è stata incredibilmente gratificante. Il talento degli attori, degli artigiani e dei tecnici è di altissimo livello", dice all'ANSA Townsend, che ha lavorato con Oliver Stone su Nato il quattro luglio, JFK, Natural born killers e più recentemente sulla saga di Fast and Furious e di The Equalizer. "Abbiamo girato in Italia 164 giorni sui 178 di lavorazione totali. Nei restanti 7 eravamo a New York. Abbiamo avuto bisogno di tante location per ricreare i vari ambienti dove si svolge la storia.

È stato un lavoro meticoloso per il team guidato dal direttore artistico David Gropman, ma ne è valsa la pena", aggiunge il produttore.  

fonte: LOS ANGELES di Lucia Magi  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Libri: "A te vicino così dolce" di Serena Bortone

Serena Bortone racconta con una prosa graffiante e fresca una stagione della vita in cui i sentimenti sembrano prevalere su tutto, trascinandoci in un vortice oscillante tra illusione e bruschi ritorni alla realtà. E ci consegna il ritratto di una generazione che scopre di non essere mai stata così libera come le hanno fatto credere.

«Quell’estate compresi che l’amore non aveva limiti, e imparai che era materia pericolosa. Non ho mai amato nessuno quanto Vittoria amava Paolo. E forse nemmeno quanto Paolo amava la mia migliore amica, pur ingannandola.»

Alcune storie sono universali, altre sono legate inesorabilmente al momento in cui esistono. Questa storia nasce alla fine degli anni Ottanta, quando Internet non c’era e le informazioni transitavano solo attraverso le chiacchiere o i libri. Quando, per capire come funzionava la sessualità, ci si fidava di un’amica che si proclamava più esperta, o di un giornaletto pornografico. 

Serena e Vittoria sono inseparabili, condividono tutto dall’infanzia: versioni di greco e discoteche, fughe in motorino dal liceo prestigioso del quartiere Trieste di Roma e brividi di libertà vissuti durante i tanto attesi soggiorni studio a Londra. Per entrambe, l’amicizia reciproca è salvezza e supporto rispetto al senso di inadeguatezza verso una società soffocante. 

Vittoria appare la più sicura e reattiva, Serena la più analitica e cerebrale. Un’estate nella vita di Vittoria compare Paolo, si innamorano, ma sarà Serena che avrà il compito difficile di scoprire la verità su di lui, in una contrapposizione tra vittime e carnefici che scardinerà ogni certezza. Tra complicità, tradimenti, colpi di scena e traumi, A te vicino così dolce è un romanzo tenero e avvincente, ma anche doloroso e pieno di coraggio, su quanto siamo disposti a farci ingannare dall’amore. 

Serena Bortone è una giornalista e autrice italiana. Ha iniziato a lavorare sotto la direzione di Angelo Guglielmi, ed è stata poi caporedattrice, inviata, autrice e conduttrice per diversi programmi della rete (da Ultimo Minuto a Mi manda Raitre, da Telecamere a Tatami) occupandosi di cronaca, costume, inchieste e soprattutto di politica. Nel 2007 ha guidato come responsabile comunicazione e ufficio stampa la campagna per le Primarie del Partito Democratico.
Nel 2020 debutta su Rai 1 con una nuova trasmissione, Oggi è un altro giorno.
Come autrice ha pubblicato nel 2010 Io non lavoro. Storie di italiani improduttivi e felici (Neri Pozza) e nel 2024 A te vicino così dolce (Rizzoli).

fonte: www.ibs.it

DRUSILLA FOER TORNA IN SCENA! IL 17 SETTEMBRE DAL BELLINI DI NAPOLI RIPARTE IL TOUR DI VENERE NEMICA

Milano, 22 aprile 2024 – Dopo la sosta forzata per la polmonite che l’ha costretta a interrompere bruscamente la tournee di Venere Nemica, dopo solo 8 date tutte esaurite, Drusilla Foer annuncia finalmente il ritorno in scena e la ripresa dello spettacolo.  

 

La ripartenza è fissata al Teatro Bellini di NAPOLI dal 17 al 22 settembre 2024, seguiranno i recuperi di Spoleto il 25, Pesaro dal 26 al 29, Vercelli il 2 ottobreCasale Monferrato(AL) il 3, Borgosesia (VC) il 4, Legnano il 5, Pietra Ligure (SV) l’8, Prato il 15 e 16, poi Foggiail 23 e 24 e Fasano il 25 ottobre

Altri recuperi sono a Livorno il 26 novembre, ad Argenta e Cento(FE) rispettivamente il 12 e 13 dicembre, a Viterboil 21 gennaio e a Pescia (PT) il 24. A queste date, per le quali restano validi i biglietti acquistati, si aggiungono nuove tappe in calendario: a Palermo, dall’1 al 9 novembre al Teatro Al Massimo, a Grosseto (il 27), a Firenze, dove Venere Nemica sarà in scena dal 28 novembre all’8 dicembre al Teatro Puccini e a Mantova l’11 dicembre

 

Nuove repliche anche in gennaio: il 7 a Forlì, l’8 a Piacenza, il 12 a Lodi e dal 14 al 19 gennaio al Teatro Manzoni di Milano. I biglietti sono disponibili in prevendita nei principali circuiti online e nelle biglietterie dei teatri. Il calendario del tour di Venere Nemica è ancora in divenire e altri appuntamenti verranno comunicati nelle prossime settimane.


 

 

Scritta da Drusilla Foer, che ne ha messo a punto la drammaturgia con Giancarlo Marinelli, il regista che ha conosciuto l’iconica Signora dirigendola nella sua Histoire du SoldatVenere Nemicarilegge il Mito in modo croccante, divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei. Gli archetipi affrontati nel testo si rivelano di un’attualità disarmante, resa ancora più evidente dal trasparire della personalità spiccata dell’interprete, nel ruolo della Dea, ora vivente fra gli umani mortali.

 

Prodotto da Best Sound e con la direzione artistica di Franco Godi, lo spettacolo è interpretato dalla stessa Drusilla Foer, con la partecipazione di Elena Talenti, cantante e attrice di musical di successo (Sister Act). La produzione esecutiva e la distribuzione sono a cura di Sava’ Produzioni Creative.

 

DRUSILLA FOER, VENERE NEMICA – IL TOUR 2024-2025

 

17-22.09.2024          NAPOLI, Teatro Bellini                                                   (recupero del 9-10-11-12-13-14.04)

25.09.2024               SPOLETO (PG), Teatro Caio Melisso                              (recupero del 16.03)

26-29.09.2024          PESARO, Teatro Rossini                                                 (recupero del 22-25.02)

02.10.2024               VERCELLI, Teatro Civico                                                (recupero del 10.03)

03.10.2024               CASALE MONFERRATO (AL), Teatro Municipale           (recupero del 27.03)

04.10.2024               BORGOSESIA (VC), Teatro Pro Loco                             (recupero del 09.03)

05.10.2024               LEGNANO (MI), Teatro Galleria                                    (recupero del 26.03)

08.10.2024               PIETRA LIGURE (SV), Teatro Comunale G. Moretti       (recupero del 05.03)

15 e 16.10.2024       PRATO, Politeama Pratese                                             (recupero del 19 e 20.03)

23 e 24.10.2024       FOGGIA, Teatro Giordano                                              (recupero del 06 e 07.04)

25.10.2024               FASANO (BR), Teatro Kennedy                                     (recupero del 05.04)

01-09.11.2024          PALERMO, Teatro Al Massimo

26.11.2024               LIVORNO, Teatro Goldoni                                             (recupero del 21.03)

27.11.2024               GROSSETO, Teatro Moderno

28.11-8.12.2024       FIRENZE, Teatro Puccini

11.12.2024               MANTOVA, Teatro Sociale

12.12.2024               ARGENTA (FE), Teatro dei Fluttuanti                              (recupero del 12.03)

13.12.2024               CENTO (FE), Centro Pandurera                                      (recupero del 13.03)

07.01.2025               FORLÌ, Teatro Diego Fabbri

08.01.2025               PIACENZA Teatro Municipale

12.01.2025               LODI, Teatro Delle Vigne

14-19.01.2025          MILANO, Teatro Manzoni

21.01.2025               VITERBO, Teatro Unione                                               (recupero del 15.03.2024)

24.01.2025               PESCIA (PT), Teatro Pacini                                           (recupero del 07.03.2024)            

 

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Youtube: https://www.youtube.com/DrusillaFoer

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mercoledì 3 aprile 2024

Cinema: Paola Cortellesi fa il pieno di nomination ai David di Donatello

IPA
Dopo il box office, "C'è ancora domani" domina con diciannove candidature. Segue "Io capitano" di Matteo Garrone. La premiazione il 3 maggio

"C'è ancora domani" di Paola Cortellesi si conferma un film da record di questa stagione dopo il successo al box office.

Sono state infatti annunciate le nomination dei 69esimi David di Donatello (scelte tra i film usciti al cinema dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023) e l'esordio alla regia dell'attrice ha messo tutti in fila con ben diciannove candidature. Sono quindici, invece, quelle per "Io capitano" di Matteo Garrone, già premiato a Venezia 80 con il Leone d'Argento. Per scoprire chi avrà la meglio bisognerà attendere il 3 maggio, quando si svolgerà la cerimonia di consegna dei premi.

Le altre candidature

  Dietro a Cortellesi e Garrone da segnalare anche le 13 candidature per "La Chimera" di Alice Rohrwacher, seguito da "Rapito" di Marco Bellocchio con 11 da "Comandante" di Edoardo De Angelis con 10 e "Il Sol dell'Avvenire" di Nanni Moretti con 7.

Il record di Paola Cortellesi

Le cinquine sono state svelate dalla presidente e direttrice artistica dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, Piera Detassis. "Sicuramente è un record per un film d'esordio", ha rimarcato Piera Detassis a proposito delle nomination del film di Paola Cortellesi. 

"E' un cinema femminile e di grandi maestri, che guarda alla memoria e alla storia", ha aggiunto, osservando che "quasi tutti i film tranne 'Io capitano' sono ambientati in epoca diversa". Paola Cortellesi rientra nella cinquina per il "miglior esordio alla regia", insieme a Giacome Abruzzese per "Disco boy", Micaela Ramazzotti per "Felicita'", Michele Riondino per "Palazzina LaF", Giuseppe Fiorello per "Stranizza d`amuri". 

Una delle grandi caratteristiche di quest`anno, infatti, è che ci sono diversi attori che si sono cimentati con la regia. La stessa Cortellesi è in gara come "miglior regista" insieme a Moretti, Garrone, Rohrwacher, Bellocchio e Andrea Di Stefano. Ed è anche nella cinquina per il David come miglior attrice protagonista, con Isabella Ragonese, Micaela Ramazzotti, Linda Caridi, Barbara Ronchi. 

Continua a leggere le altre nomination QUI

fonte: www.tgcom24.mediaset.it

Mostre: “Dal Cuore alle Mani – Dolce&Gabbana” a Palazzo Reale di Milano, dal 7 aprile al 31 luglio 2024

Una lettera d’amore aperta alla cultura italiana, ispirazione dello spirito di Dolce&Gabbana sin dalle sue origini, a ripercorrere lo straordinario processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana: dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, strumento attraverso cui prendono forma.

"Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana" presenta, per la prima volta in mostra, le creazioni uniche della casa di moda. Una lettera d’amore aperta alla cultura italiana, ispirazione dello spirito di Dolce&Gabbana sin dalle sue origini, a ripercorrere lo straordinario processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana: dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, strumento attraverso cui prendono forma.

La mostra, che verrà inaugurata a Milano per poi toccare diverse tappe internazionali, celebrerà il brand come simbolo dello stile italiano attraverso il sogno dell’Alta Moda, ed esplorerà il suo approccio non convenzionale al mondo del lusso: elegante, sensuale e unico, ma allo stesso tempo divertente, irriverente e rivoluzionario.

Curata da Florence Müller e prodotta da IMG, la mostra presenterà inoltre diverse espressioni artistiche in dialogo con l’universo creativo di Dolce&Gabbana.

L'archivio e le nuove collezioni saranno esposti in un susseguirsi di sezioni tematiche che metteranno in risalto i vari aspetti della cultura italiana che da sempre ispirano il lavoro di Dolce&Gabbana – tra questi, arte, architettura, artigianato, le città e la loro topografia regionale, la musica, l’Opera e il Balletto, le tradizioni popolari, il teatro e la dolce vita.

Una mostra Comune di Milano - Cultura | Palazzo Reale | IMG. 

A cura di  Florence Müller.

Info e prenotazioni www.palazzorealemilano.it    https://milano.dolcegabbanaexhibition.com/it

“Dal Cuore alle Mani – Dolce&Gabbana” a Palazzo Reale di Milano, dal 7 aprile al 31 luglio 2024.
Dal 7 aprile al 31 luglio 2024
Orari: Da martedì a domenica ore 10:00-19:30, lunedì chiuso.
giovedì chiusura alle 22:30. Ultimo ingresso un’ora prima.

Per maggiori informazioni sulla mostra visita dolcegabbanaexhibition

 fonte: www.palazzorealemilano.it

martedì 2 aprile 2024

Teatro: Caracalla Festival 2024, celebra Puccini. Il cartellone estivo dell’Opera di Roma, dal 3 giugno al 10 agosto

©Bozzetto Massimiliano Fuksas

Il debutto all’opera dell’archistar Massimiliano Fuksas con Tosca e Turandot. L’eleganza di Dior nelle notti della danza con Eleonora Abbagnato. Il ritorno di Roberto Bolle. Il grande cinema di Walt Disney con le musiche eseguite dal vivo. Un omaggio ai cent’anni della Rhapsody in Blue di Gershwin con Wayne Marshall. Ma anche circo contemporaneo, teatro e una rassegna di film che celebrano Puccini nel centenario dalla sua morte. Grandi voci della lirica come Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo, Angela Meade e Brian Jadge. E poi star del pop come Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori, John Legend, Antonello Venditti e molti altri. 

È il Caracalla Festival 2024, il cartellone estivo dell’Opera di Roma che, dal 3 giugno al 10 agosto, torna a far vivere gli storici spazi delle terme romane: l’arena con 4.500 posti e il Teatro del Portico, nell’area del cosiddetto tempio di Giove, che torna ad accogliere nuove e differenti esperienze artistiche.

Caracalla Festival 2024 e tutte le attività della Fondazione sono rese possibili grazie alla collaborazione con i Soci Privati della Fondazione Opera di Roma come Camera di Commercio di Roma e ACEA. Così come è fondamentale l’apporto di aziende che da anni – o anche più di recente – hanno scelto di sostenere le nostre attività in qualità di Mecenati e Sponsor: Banca del Fucino, Terna, BMW Roma e Aeroporti di Roma.

«Anche quest’anno opere e artisti prestigiosi torneranno ad arricchire il già ampio cartellone estivo dell’Estate Romana, continuando nella valorizzazione di un luogo magnifico e unico come le Terme di Caracalla – dice il Sindaco Roberto GualtieriÈ un lavoro prezioso quello portato avanti dall’Opera di Roma anche attraverso un appuntamento che è ormai un punto di riferimento, seguito ogni anno da oltre 100mila persone. Grazie davvero alla Fondazione e a questa bella collaborazione tra pubblico e privato, tutti uniti dall’obiettivo di promuovere iniziative culturali di qualità e la fruibilità di un altro spazio storico tra i tanti che stanno tornando protagonisti della vita cittadina, spesso dopo un grande lavoro di recupero».

«Per il secondo anno consecutivo, il Teatro dell’Opera di Roma torna a Caracalla con un vero e proprio Festival – dice il Sovrintendente Francesco GiambroneSi rafforza così l’idea di un progetto multidisciplinare che troverà pieno compimento nel 2025, anno del Giubileo, quando la programmazione sarà realizzata dal regista Damiano Michieletto, a cui abbiamo dato carta bianca. Per celebrare il centenario della morte di Puccini, abbiamo affidato all’architetto Massimiliano Fuksas il progetto creativo di entrambe le opere in cartellone, Tosca e Turandot; Fuksas ha realizzato per noi un’installazione specifica appositamente pensata per lo spazio del Teatro Grande di Caracalla, con Francesco Micheli che ne cura regia. Il successo di presenze ottenuto lo scorso anno, con 115.980 biglietti venduti, ci ha spinto ad aumentare da 50 a 60 il numero complessivo delle serate – in particolare crescono quelle d’opera, che passano da 10 a 16 – e a rinnovare l’ampia proposta che comprenda reading teatrali, cinema e quest’anno anche circo contemporaneo. Tutto nel segno di Puccini».

«Da 87 anni la musica, l’opera, il balletto popolano in estate le Terme di Caracalla – spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – portando una ventata di spettacolo all’interno di uno dei siti archeologici più amati della Capitale. La collaborazione con l’Opera di Roma è dunque un momento rilevante delle attività di valorizzazione della Soprintendenza Speciale di Roma nell’impianto termale, che ha visto la presenza di importanti mostre, eventi culturali e un ampliamento degli spazi di visita, che si svilupperà ulteriormente nel prossimo futuro. Quest’anno la Soprintendenza e il Teatro dell’Opera offrono delle visite guidate speciali che precedono lo spettacolo e, inoltre, la sezione Caracalla Off si tiene nel nuovo spazio inaugurato l’anno scorso davanti al cosiddetto tempio di Giove, normalmente fuori dal circuito di visita. Il Festival Caracalla, grazie alla sua programmazione che vede coprotagoniste le Terme con la loro scenografia, è dunque uno stimolo alla crescita culturale della città sia per i romani sia per quanti sono in visita nella Capitale».

DANZA
La proposta coreutica si inaugura il 9 luglio – con replica il 10 – con Le notti romane di Dior, una serata che unisce moda, musica e danza. Protagonista Eleonora Abbagnato che, insieme alle étoile, ai primi ballerini, ai solisti e al Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, indossa le creazioni di Maria Grazia Chiuri della Maison Dior realizzate per due diversi balletti: Nuit Romaine di Angelin Preljocaj – con musiche su base registrata che vanno da Vivaldi ai Daft Punk – nato nel 2020 come progetto filmico ambientato nel cuore di Palazzo Farnese e poi messo in scena al Costanzi nel 2022; e Nuit Dansée di Giorgio Mancini, coreografia sui tre movimenti del Tirol Concert for piano and orchestra di Philip Glass, eseguito dal vivo. Quest’ultima è un nuova creazione. Lo spettacolo viene presentato per la prima volta in Italia a Caracalla dopo la tournée con il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma a Parigi e Dubai. Tra i principali interpreti l’étoile Rebecca Bianchi e il primo ballerino Michele Satriano. Sul podio dell’Orchestra della Fondazione sale Alvise Casellati.

Anche quest’anno la proposta coreutica si completa con la tradizionale serata di Roberto Bolle and Friends, che torna a Caracalla per due appuntamenti il 19 e il 20 luglio.

Continua a leggere il Programma Completo >> QUI

Credito: Progetto creativo e scene di Tosca e Turandot di Massimiliano e Doriana Fuksas

fonte: www.operaroma.it

Libri: "Una mattina come questa" di Lorenzo Scano

Lorenzo Scano, autore rivelazione del noir italiano, torna a tratteggiare la Cagliari dei bassifondi, in cui il desiderio di riscatto e la fiducia nella forza dei legami umani convivono con le frustrazioni di un destino spietato e con le atrocità della dura legge della strada.


Tra i palazzoni della periferia di Cagliari gli anni passano lenti e la prospettiva migliore è riuscire a rimanere a galla cercando di non pestare i piedi alle persone sbagliate. Nanni, Bebbo e Ricky, tre amici molto diversi tra loro, lo hanno imparato a proprie spese. Ci provano, a tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui sono immersi fin da ragazzini, ad affrancarsi da quella criminalità che costringe a rubare, prostituirsi, camminare a testa bassa. 

Fino a quando, sulla soglia dei trent’anni, si ritrovano a fare un bilancio: Nanni ha reinvestito i proventi di una vita di spaccio in una serie di attività incerte; Bebbo fa lavoretti saltuari e arrotonda facendo lo spaccaossa nel ramo del recupero crediti; Ricky, dopo aver pubblicato con poca fortuna un romanzo sulle gang giovanili, continua a inseguire il sogno di fare lo scrittore. 

Forse, anche per quelli come loro esiste la possibilità di lasciarsi alle spalle droghe, crimini e violenza. Ma quando il famigerato boss Pasquino La Somme si mette sulle loro tracce per regolare alcuni conti in sospeso, i tre devono rimettersi in piazza ed essere disposti a correre ogni pericolo pur di salvare la pelle e non venire trascinati, una volta per tutte, verso il fondo. 

Lorenzo Scano è un autore italiano che ha vissuto a lungo a Cagliari dove ha cominciato a scrivere crime fiction da giovanissimo. Ha pubblicato romanzi ed è stato titolare della libreria “Metropolitan”, specializzata in romanzi gialli, thriller, noir, e finalista al premio “Corpi Freddi Awards” nella categoria Migliore autore esordiente. Trasferitosi a Milano per seguire la sua passione, la scrittura, gestisce la nuova edicola in via Buonarroti: «Ho lasciato la mia vita a Cagliari per Milano, se hai un sogno qui puoi esaudirlo».
Tra i suoi libri ricordiamo: Stagione di sangue (Watson, 2016), Pioggia sporca (La Corte ediziotre 2018), Via libera (Rizzoli 2021), Una mattina come questa (Rizzoli 2024).

fonte: www.lafeltrinelli.it

lunedì 1 aprile 2024

Medicina: intervista al Dr. Andrea Cocci. Presidente della missione umanitaria “Wellness Men Foundation ONLUS”

Prof. Andrea Minervini, Dr. Andrea Cocci, Dr. Rino Oriti, Dr. Francesco Sessa, Dr. Tuccio Agostino (AOUC), Dr. Girolamo Morelli (Ex AOUP), Dr.ssa Federica Mazzoleni (Como), Dr.ssa Serena Maruccia (Milano)
Sono circa 100 gli interventi chirurgici eseguiti in soli 10 giorni dall’equipe urologica fiorentina in missione umanitaria presso l’IKonda Hospital, in una remota regione della Tanzania.

Lo raccontano al rientro dell’ultima missione il Prof. Andrea Minervini responsabile, nell’Ospedale Careggi di Firenze, della SOD di urologia ed andrologia e il Dr. Andrea Cocci Presidente della Wellness Men Foundation ONLUS che hanno ideato e portato avanti questo progetto di cooperazione sanitaria internazionale insieme al Dr. Agostino Tuccio, Francesco Sessa, Rino Oriti tutti facenti parte della SOD di urologia all’interno dell’ospedale Careggi.


Tale progetto fa seguito ad altre 3 missioni portate avanti negli anni precedenti in Madagascar e Costa D’Avorio fortemente voluti dall’assessore al Welfare Dr.ssa Sara Funaro, socia e sostenitrice della Wellness Men Foundation e costantemente sostenuti dall’Ospedale Careggi

La Wellness Men Foundation è una fondazione ONLUS rappresentata da medici, personale sanitario e amministrativo, imprenditori e politici che supportano la salute dell’essere umano mediante lo sviluppo e diffusione dei moderni approcci terapeutici al fine di garantire i più alti standard assistenziali a livello globale.

La missione centrale della fondazione è rappresentata dal benessere dell’essere umano nella sua integrità fisica e mentale, raggiungibile mediante informazione scientifica, training sui moderni approcci terapeutici, raccolte fondi per missioni umanitarie e sviluppo di adeguate politiche socio-sanitarie.

Presso l’ospedale Ikonda, spiega Minervini, sono stati eseguiti interventi oncologici per tumori renali avanzati in giovani adulti e pazienti pediatrici. Abbiamo portato materiali ed attrezzature che hanno in parte permesso una modernizzazione delle procedure oltre ad avere trattato patologie benigne a forte impatto sociale che rendevano la vita di questi pazienti impossibile sia dal punto di vista umano che lavorativo.

Lo scopo principale delle missioni– precisa Cocci – è quello di educare i medici locali mettendo gli ospedali che abbiamo visitato ora ed in passato nelle condizioni di operare in autonomia. È per questo che non ci limitiamo a trattare le patologie ma insegniamo anche ai medici quello che possiamo in loco e proponendo stage presso Careggi occupandoci noi delle spese di viaggio, vitto e alloggio. Tale progetto è per noi prioritario.

Inoltre – conclude Minervini questo è un progetto fiorentino, ideato dai dottori Cocci, Tuccio, Sessa ed Oriti ma abbiamo deciso di espanderlo portandolo all’interno della Società Italiana di Urologia e della Società Europea di Urologia. Questo moltiplicherà i fondi a disposizione per queste missioni oltre a coinvolgere colleghi di più città e paesi europei che daranno il loro contributo permettendoci di aprire nuove sedi, aiutare con più costanza le popolazioni locali ed insegnare ai medici locali con maggior costanza sia in presenza sia a mezzo di supporti telematici.

Lisa del Greco ha rivolto alcune domande al Dr. Andrea Cocci. Presidente della Wellness Men Foundation ONLUS  (in foto il dr. Cocci in primo piano)

Benvenuto dottore, lieta di ospitarla nel Blog e raccontare ai nostri lettori questa iniziativa. 
Secondo lei su quali temi bisogna ancora, e con più urgenza, intervenire?

Il nostro è un mondo con enormi disparità sociali e culturali, è dovere di ognuno di noi accettare il fatto di essere la fortuna di essere nati in un Paese senza guerre e carestia sia un regalo e non un merito. Eccezion fatta per colore che vivono in condizioni di disagio, ognuno di noi può dare un contributo alla crescita altrui e noi da medici sentiamo il dovere di dedicare parte del nostro alla cooperazione internazionale portando l'esperienza chirurgica ed i mezzi necessari alle popolazioni meno fortunate. 
 
L'urgenza in Africa è una costante, una patologia che in Italia è un fastidio diventa in quei Paesi un motivo di ripudio dalla famiglia, l'impossibilità di vivere e lavorare. Il nostro ruolo è quindi non solo educare i medici locali al trattamento di queste patologie con i mezzi necessari ma di apportare immediato beneficio tramite il maggior numero di visite ed interventi chirurgici eseguiti durante le visite.
 
Quali sono i maggiori problemi dal punto di vista tecnologico e organizzativo?

Sicuramente l'acquisto ed il trasporto del materiale sanitario oltre al trovare i giusti contatti in modo da arrivare nell'ospedale ospitante pronti per eseguire quello per cui siamo venuti. Un'impresa che sembra semplice ma che è quasi impossibile se parliamo di Paesi senza internet, collegamenti o personale amministrativo dedicato.

Professionalità e intenso senso umanitario, come si fondono questi elementi?
 

Togliendo entrambe queste parole e parlando solo di "fare il proprio dovere". Una frase che è quanto mai non scontata se ogni giorno pensiamo a quello che crediamo di dare per fare star bene altre persone e quanto le altre persone fanno per far star bene noi. Il concetto di mutua assistenza, "io assisto quando posso e voglio essere assistito quando ho bisogno" è un paradigma che raramente viene applicato e non c'è certamente la necessità di essere medici per fare del bene. Donare denaro o attrezzature, passare del tempo con chi è solo o il semplice "non fare del male" sono concetti di cui ci riempiamo la bocca ma che non vengono applicati da una grande fetta di cittadini. 

Quali sono i vostri prossimi progetti? 

Abbiamo in ponte una missione in Ruanda e una in Etiopia oltre a mantenere aperte le missioni in Madagascar, Costa D'Avorio e Tanzania. Abbiamo anche in ponte il portare due medici africani a Careggi a nostre spese in modo da fargli fare un periodo di alcuni mesi di formazione.
 
C’è una storia che si porta nel cuore? 

Molte e ogni viaggio ne aggiunge di nuove. Quello che posso dire è che ogni viaggio che abbiamo fatto, parlo a nome anche dei miei colleghi, ti riporta con i piedi per terra. Stress, fretta, problemi, ansie, arrivismo tutto viene livellato quando ti scontri con persone e realtà che lottano per sopravvivere oggi. Ti fa rendere conto che noi siamo dei privilegiati per il solo fatto di poterci svegliare in un Paese come l'Italia, che la fame per noi è una sensazione positiva e non un dramma, che i progetti possono fallire e realizzarsi ma abbiamo il privilegio di poterli fare. Quello che vedo in Italia è la mancanza di sorriso a persone che avrebbero tutte le carte per ridere ogni ora della loro vita ed è incredibile quanto in posti dove tutto sembra essere atroce e difficile, il sorriso non manchi mai a nessuno. 

Grazie dottore, seguiremo le sue missioni.

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fonte: https://wellnessmenfoundation.com intervista di Lisa del Greco per  http://lisadelgreco.blogspot.com © Riproduzione riservata

lunedì 25 marzo 2024

Teatro > sola e testarda sognandosi étoile, Abbagnato si racconta. Nel docufilm 'Una stella che danza' su Rai3 il 29 marzo

(Luciano Fioramonti) Bambina prodigio sulle punte, testarda già a tre anni e mezzo nel voler diventare grande ballerina affrontando sacrifici e rinunce, una vita diversa dalle coetanee per coronare il suo sogno, e la difficoltà poi di trovarsi sola all' estero nel tempio del balletto, superando gli ostacoli per diventare finalmente etoile dell' Opéra de Paris. 

E' un viaggio emozionante e una grande lezione di vita il docufilm ''Eleonora Abbagnato, una stella che danza'' firmato da Irish Braschi che sarà trasmesso in prima serata il 29 marzo su Rai3 e Raiplay per raccontare l' avventura e i successi dell' artista, oggi direttrice del corpo di ballo e della scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma.

Prodotto da Matteo Levi per la 11 Marzo Film in collaborazione con Rai Documentari, incrocia passato e presente, le parole dei genitori, dell' amica del cuore Evelina e della sua prima maestra di danza Marisa, le testimonianze di grandi cantanti che hanno lavorato con lei come Claudio Baglioni e Vasco Rossi e degli amici-attori Ficarra e Picone.

 Un puzzle che prende le mosse da Palermo dove la piccola Eleonora passava ore e ore a guardare i giovani della scuola di ballo che poi avrebbe frequentato sbaragliando tutti. Il padre la portò a vedere un balletto a teatro e la tenne in braccio fino a farsi venire i crampi perchè lei non voleva saperne di scendere. ''Ero entrata in una favola - dice la grande ballerina -. Ce la devi fare, devi entrare in quel teatro''. In un continuo rimando di ricordi e momenti di commozione, scorrono l'esperienza a 11 anni all' Accademia di Danza a Montecarlo e poi alla Scala. Ecco i grandi nomi del balletto, dal geniale Roland Petit, che la volle al Massimo di Palermo per La Bella Addormentata, a Carla Fracci - ''l' incontro che mi ha cambiato la vita''. E, infine, a 14 anni, l' approdo all' Opera di Parigi. Anni duri e di solitudine sofferta per 'la piccola mafiosa' - così la chiamavano le mamme delle sue giovani colleghe francesi - che trovò nella direttrice Claude Bessy appoggio e rassicurazioni. 

''Quando una è brava è sempre sola'', osserva la mamma. Nel tempio della danza parigino Eleonora è diventata prima ballerina a 23 anni ma la nomina ad ètoile tanto attesa tardava ad arrivare. E allora ecco le esperienze di cinema con Ficarra e Picone, gli incontri con Baglioni e Vasco Rossi, la partecipazione come ospite al Festival di Sanremo. 

Etoile dell' Opèra poi lo è diventata, punto di arrivo di un lavoro durato 30 anni coronato da una commovente serata d' addio. In un cerchio che nel docufilm si chiude con la figlia Julia, anche lei ballerina in erba, che interpreta la madre da ragazzina sulle note del pianoforte suonato da Dardust. ''Faccio la forte ma alla fine non lo sono'', ha ammesso Eleonora Abbagnato asciugandosi una lacrima al termine della proiezione. 

''L' idea di questo lavoro - ha detto il regista Irish Braschi - era raccontare il sogno della bambina che ha raggiunto l' Olimpo della danza. Nessun sogno è impossibile quando c' è questo fuoco''. 

fonte: (Luciano Fioramonti) Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Mostre: al Museo del Tessuto a Prato "Walter Albini. Il talento, lo stilista" dal 23 marzo - 22 settembre 2024

Dal 23 marzo al 22 settembre 2024, la Fondazione Museo del Tessuto celebra lo stilista Walter Albini con una grande mostra curata da Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini

Walter Albini. Il talento, lo stilista” vuole offrire una rilettura di tutto il percorso professionale di un protagonista della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, nata da un lungo lavoro di ricerca condotto dalle curatrici allo scopo di delineare un ritratto dello stilista, per molti quasi sconosciuto.

Per la prima volta la mostra affianca a materiali grafici – disegni, bozzetti, schizzi, fotografie, riviste di moda e documenti d’archivio – moltissimi abiti, accessori e tessuti spesso inediti e mai esposti, permettendo così di ricostruire l’intera storia creativa di Albini, dalle prime esperienze come illustratore e disegnatore di moda alle ultime collezioni degli anni Ottanta.

Punto di partenza per la realizzazione del progetto è stata la Collezione Walter Albini del Museo del Tessuto, acquisita grazie a una cospicua donazione di Paolo Rinaldi, collaboratore di Albini, pervenuta tra il 2014 e il 2016: un patrimonio che comprende oltre 1.700 oggetti tra bijou, bozzetti, disegni, fotografie, documenti, libri, abiti e tessuti appartenuti allo stilista, che documentano gli interessi, la creatività e la grande capacità progettuale dello stilista.

Arricchiscono il progetto espositivo anche importanti prestiti provenienti da istituzioni pubbliche come il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano, e dai prestatori privati: Archivio A.N.G.E.L.O., Archivio Nicoletta Canu, Collezione Carla Sozzani – Fondazione Sozzani, Collezione Doris Beretta, Collezione Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, Collezione Francesco Campidori, Collezione Ilaria De Santis, Collezione Massimo Cantini Parrini, Collezione Simona Morini, Collezione Tiziana Vintageafropicks, Collezione Vito De Serio, Madame Pauline Vintage Archivio.

Tra i celebri fotografi che hanno dato accesso ai loro archivi per la mostra e il catalogo si ricordano Maria Vittoria Backhaus, Archivio Alfa Castaldi, Archivio Ballo&Ballo, Fiorenzo Niccoli, Franco Bottino – Archivio Storico Fondazione Fiera Milano, Fondazione Gian Paolo Barbieri, Aldo Liverani.

Fondamentale per l’attività di ricerca è stata la collaborazione con l’Archivio storico Camera Nazionale della Moda Italiana conservato presso l’Università Bocconi di Milano oltre all’importante patrimonio documentario su Walter Albini conservato presso lo CSAC di Parma.

Una grande mostra che attraverso più di 300 oggetti – molti dei quali inediti – tra disegni, fotografie, bijou, tessuti e abiti, racconta oltre un ventennio di produzione di un pioniere assoluto del Made in Italy: stilista, padre nobile del prêt-à-porter e del total look.

La mostra si snoda in tutti gli spazi del museo – su una superficie di oltre 1.000 metri quadrati – e, parallelamente alla carriera da stilista, approfondisce anche altri aspetti dell’estro creativo di Albini, come la passione per il teatro, per il cinema e per il design di interni.

Nella sala delle collezioni storiche al piano terra saranno ripercorsi gli anni della formazione, dagli esordi come disegnatore per riviste di settore alle collezioni unitarie, passando per le collaborazioni con Baldini, Krizia, Billy Ballo, Cadette, Paola Signorini, Princess Luciana, Glans, Annaspina, Cole of California, Ideacomo, Montedoro, Diamant’s, Misterfox, Sportfox, Basile, Callaghan, Escargot (dal 1959 al 1972).

Al piano superiore, le creazioni a marchio WA presentate a Londra, Venezia e Roma tra il 1973 e il 1974, e capi della seconda linea Misterfox.

Infine, nell’ultima sala espositiva del primo piano, trovano spazio gli anni da 1975 al 1983 con l’Alta Moda, le collezioni realizzate in collaborazione con Trell, Mario Ferrari, Lanerossi e Lane Grawitz.

La figura di Walter Albini è stata oggetto di una ricerca puntuale e di uno studio interdisciplinare che hanno potuto avvalersi di documenti archivistici inediti, utili a ricondurla nella cultura del suo tempo – sottolinea Daniela Degl’Innocenti, co-curatrice della mostra. La formazione giovanile di Albini, unita a un eccezionale talento naturale, lo vedono protagonista di quella progettualità che, in parallelo allo specializzarsi dell’industria, gli ha permesso di tracciare le linee guida del prêt-à-porter italiano e di costruire, con l’esperienza, l’immagine dello stilista. Oltre ogni mito, il suo percorso professionale segue i tempi della sua ricerca personale.

Studiare di nuovo Walter Albini dopo quarant’anni è stata un’opportunità straordinaria, di cui sono grata al Museo del Tessuto – dichiara Enrica Morini, co-curatrice della mostra. È stata l’occasione per capire le complessità di un autentico creatore di moda che ha vissuto l’entusiasmo, le fragilità e le contraddizioni di un sistema che sarebbe diventato il Made in Italy, ma che all’epoca stava nascendo e cercando la propria identità. Le risposte sono venute da un approfondito (e lungo) lavoro di ricerca in cui sono stati coinvolti studiosi di diverse specializzazioni che ringrazio per l’impegno, ma soprattutto per la passione con cui hanno affrontato il lavoro del grande stilista.

Walter Albini. Il talento, lo stilista” la cui importanza è attestata dal patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, si completa con un ricco catalogo edito da Skira, curato da Daniela Degl’Innocenti e Enrica Morini e corredato da contributi che ricostruiscono le sfaccettature della figura di Albini. 

Accanto ai saggi delle curatrici Daniela Degl’Innocenti, storica del tessuto, conservatrice del Museo del Tessuto e Enrica Morini storica della moda, docente all’Università IULM di Milano, il volume raccoglie gli interventi di Paolo Volontè, sociologo, professore associato al Politecnico di Milano; Antonio Mancinelli, giornalista professionista e docente universitario; Margherita Rosina, storica del tessuto e curatrice; Bianca Cappello, storica del gioiello, docente e curatrice di mostre; Samuele Magri, storico della moda e docente universitario; Lucia Miodini, responsabile Sezione Media e Moda, CSAC, Università degli Studi di Parma; Alberto Zanoletti, giornalista di moda e design, docente di Styling alla Naba Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e Roma; Elena Gipponi, ricercatrice in Cinema, Fotografia e Televisione all’Università IULM di Milano; Valentina Garavaglia, storica del teatro e dello spettacolo, professore ordinario presso Università IULM di Milano. Conclude il volume un’appendice documentaria sulle società che hanno interessato il percorso professionale dello stilista, curata da Michela Taloni, ricercatrice in ambito storico.

Hashtag:    #WalterAlbiniMdT

Museo del Tessuto
Via Puccetti 3
59100 Prato (PO)
+39 0574 611503
info@museodeltessuto.it
museodeltessuto@pec.uipservizi.it

fonte articolo e foto: www.museodeltessuto.it

lunedì 4 marzo 2024

Firenze: al Teatro della Pergola "Magnifica presenza" uno spettacolo di Ferzan Ozpetek, dal 5 al 10 marzo

foto Stefania Casellato
Illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Dopo Mine Vaganti, Ferzan Ozpetek torna al teatro con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza.

Lo spettacolo vede protagonisti Serra Yilmaz nel ruolo di Lea, Tosca D’Aquino come Maria, e Federico Cesari, al suo debutto teatrale, che interpreta Pietro. Completano il potente cast Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella, nei ruoli di personaggi che oscillano tra il reale e l’onirico.

Pietro è un giovane che si trasferisce a Roma con l'ambizione di diventare attore. La sua esistenza nella nuova abitazione romana viene tuttavia turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia. Compatito dalla cugina Maria, che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

La trama, che naviga tra il sogno e la realtà, promette di essere un'esperienza teatrale immersiva. Magnifica presenza rappresenta un'opportunità per il pubblico di assistere alla trasposizione teatrale di un film acclamato, evidenziando la capacità di Ozpetek di trasportare le sue storie dallo schermo al palcoscenico con maestria e sensibilità.

Magnifica presen uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con Serra Yilmaz, Tosca D'Aquino, Federico Cesari
e con Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella
produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
in coproduzione con Teatro della Toscana
foto Stefania Casellato
fonte: www.teatrodellatoscana.it

Libri: "La mia vita a passi di danza" di Giuseppe Picone

Nato a Napoli, Giuseppe Picone è entrato giovanissimo alla scuola di ballo del Teatro San Carlo. Lì, infaticabilmente sostenuto dal maggiore dei suoi fratelli, Lello, ha mosso i primi passi di una lunga ed eccezionale carriera, a cominciare dall’importante ruolo affidatogli quando aveva solo dodici anni: quello di Nižinskij fanciullo in un balletto interpretato da Carla Fracci, Vladimir Vasil’ev ed Éric Vu-An, con la regia di Beppe Menegatti. 

Un’esistenza, la sua, da sempre vissuta in nome della danza: ed eccolo raccontare finalmente ai lettori – anche attraverso un ricco repertorio fotografico – la sua formazione, la carriera ultratrentennale trascorsa per buona parte in giro per il mondo (dal Ballet National de Nancy all’English National Ballet, all’American Ballet Theatre), i tanti balletti danzati, gli incontri con i grandi coreografi e con alcuni straordinari compagni di lavoro. 

Ma, con la stessa amabile schiettezza che caratterizza tutto il racconto, Picone non si ritrae dal ricordare anche i momenti travagliati del suo lungo percorso artistico: come quello della lunga degenza a New York che ha messo a repentaglio la sua carriera, o la difficile direzione del corpo di ballo del San Carlo, incarico che ha svolto dal 2016 al 2020. Con queste pagine, una delle nostre étoiles più luminose consegna a tutti gli appassionati un diario di vita che, “a passi di danza”, li affascinerà per la varietà e la verità dei suoi tanti accadimenti, sopra e fuori il palcoscenico. Prefazione di Beppe Menegatti. 

fonte: www.ibs.it

Film Festivals: Marlon Brando Centennial Retrospective Set for Italy’s Torino Film Festival

Italy’s Torino Film Festival will celebrate the centennial of Marlon Brando‘s birth with a 24-title retrospective of films featuring the groundbreaking two-time Oscar winner, known for his naturalistic acting style and rebellious streak. By Nick Vivarelli

The Brando retro will be “the backbone” of the fest, according to its new artistic director, Italian actor/director Giulio Base. Accordingly, an image of Brando – photographed when he was shooting Bernardo Bertolucci’s “Last Tango in Paris” – is featured on the poster for the fest’s upcoming 42nd edition, which will run Nov. 22-30.

Torino is Italy’s preeminent event for young directors and indie cinema, and is where Matteo Garrone and Paolo Sorrentino screened their first works. The festival’s lineup will be announced at a later date. 

“As an actor, Brando has always been my guiding star and I had been wondering for a while – since way before being appointed at Torino – how I would be able to celebrate his work,” Base, who was named Torino chief last July, told Variety.

The Torino Film Festival is run by Italy’s National Film Museum in Turin, a cinematic shrine housed in the iconic Mole Antonelliana domed tower, which is the Northern city’s main landmark. The museum staff has assembled the 24 titles selected by Base and his collaborators amid Brando’s vast filmography.

This includes Fred Zinneman’s 1950 drama “The Men,” the movie in which Brando made his big-screen debut playing a paraplegic war veteran, after having made a splash on on Broadway playing the Stanley Kowalski character in Tennessee Williams’ “A Streetcar Named Desire.” 

A 1950 Variety review somewhat tersely concluded: “Brando, a newcomer from Broadway stage, where he starred in ‘Streetcar Named Desire,’ plays his role realistically, often without sympathy but certainly with a feeling for the part. He is a new type of leading man, and as such must be accepted.”

Other titles selected by Torino to celebrate Brando, who was born in Omaha, Neb., on April 3, 1924, include Elia Kazan’s 1951 film adaptation of “A Streetcar Named Desire”; Joseph L. Mankiewicz’s “Julius Caesar” (1953); Kazan’s “On the Waterfront,” for which Brando won his first Oscar in 1954; Sydney Lumet’s “The Fugitive Kind” (1959); and Brando’s directorial debut “One-Eyed Jacks” (1961), in which he also starred.

Subsequent movies starring Brando set for the Torino retro comprise his unforgettable roles in Francis Ford Coppola’s “The Godfather” (1972) and “Apocalypse Now” (1979); Bertolucci’s “Last Tango in Paris” (1972); Richard Donner’s “Superman” (1978); Euzhan Palcy’s “A Dry White Season” (1989); Jeremy Leven’s “Don Juan De Marco” (1994); and John Frankenheimer and Richard Stanley’s “The Island of Dr. Moreau” (1996). 

fonte: articolo scritto da Nick Vivarelli  https://variety.com