giovedì 31 marzo 2011

Icone lgbt: David Bowie, angelo divorato dall’ansia di essere star, un cacciatore di uomini, di donne e di transessuali

Bowie con la moglie Iman

Esce "Starman", la biografia sul Duca Bianco "Mai soddisfatto, unica sua regola è l'eccesso"

Com'era David Bowie in quel complicato ventennio, più o meno tra il '70 e il '90, in cui decise di attraversare il cielo della musica, dal folk acustico al Krautrock, con il volo azzardato di un angelo ambiguo? Com’era davvero, dietro quella maschera da uomo-donna, quell’espressione indecifrabile da Gioconda di fine millennio?

Un artista in preda a continui desideri privi di oggetto, divorato dall'ansia di diventare una star, dominato da una fame sessuale potente e inesauribile.

Un cacciatore di uomini, di donne e di transessuali, schiavo della cocaina, rapito dal lato oscuro della forza e terrorizzato dall’idea di dare alla luce il figlio del Diavolo.

Un Jim Morrison senza calore, artificiale, ma ancora più trasgressivo.
Certamente più vorace e determinato. E per questo capace di scavalcare l'abisso senza farsi ingoiare. «Mentre ti tiravano fuori dalla tenda ad ossigeno hai chiesto dov’era l’ultimo party». (David Bowie, Diamond dogs ).

A raccontarlo così, con un viaggio a ritroso nella storia di un cantante-attore-provocatore-trasformista nato a Brixton, sud di Londra, 64 anni fa e oggi sposato difficilmente pacificato, con la splendida modella somala Iman, è una biografia scritta da Paul Trynka.
Si intitola Starman. E dentro c’è un mondo.
Quello che girava intorno agli eccessi del Duca Bianco.

Scavato, pallido, androgino, una pupilla dilatata per colpa di un incidente infantile, a nemmeno vent’anni l’insaziabile David Robert Jones sceglie tre punti di riferimento per trasformarsi in un piccolo dio.

Sono l'artista pop Andy Warhol, il cantante Lou Reed e la rock star punk Iggy Pop, che diventerà uno suo strettissimo amico e presumibilmente uno dei suoi molti amanti negli anni di Berlino. Dopo il primo successo commerciale, Space Oddity , Bowie sposa l'americana Mary Angela Barnett. E' lei che lo ribattezza Rainbowman, uomo arcobaleno. Si tradiscono il giorno delle nozze.

Lui seduce un cameriere. Nell’ambiente della musica la sua virilità diventa un mito, «nessuna donna si sente al sicuro di fronte a David.
E in verità la maggior parte non vuole sentirsi sicura affatto». Ma sono soprattutto gli uomini ad attirare le sue attenzioni.

Il ballerino Lindsay Kemp si innamora di lui e gli consegna una parte nel suo spettacolo.

Bowie è un'infedele macchina del sesso, disperatamente alla ricerca della cordigliera di un corpo qualunque, di uno spazio morbido su cui gettare l’ancora.
La gelosia schiaccia Kemp.

Un amico americano del cantante racconta a Trynka di aver passato alcune notti nella casa londinese del Duca Bianco.

«Mi svegliavo travolto da una pila di corpi nudi. Credevo di conoscere bene lo stile di vita del rock’n’roll. La verità è che prima di arrivare in Inghilterra non avevo neppure un indizio». Pan-sexuality. Divorava tutto.

Agli inizi degli Anni 70 si trasferisce a Los Angeles. E' lì che scopre la droga pesante. Dal sedativo ipnotico Quaaludes alla cocaina, considerata indispensabile nel processo creativo. La divide con Iggy Pop e con Dennis Hopper, divo di Easy Rider. Ne consuma quantitativi formidabili.
A fornirgliela è lo stesso pusher di Ronnie Wood e Keith Richards.

Dorme poco, va a letto con Elizabeth Taylor e Amanda Lear. In genere si addormenta russando il suo coma fatto di pasticche e di alcol. Ha perennemente i brividi, porta il cappotto anche d’estate, il suo naso è continuamente gocciolante.

John Lennon e Elton John, che in quel periodo vivono a Hollywood, raccontano di essere seriamente preoccupati per il suo stile di vita. Nel 1976 si ripulisce dopo un viaggio in Giamaica.

E’ forte, si sente immortale. Si innamora dei miti del Terzo Reich e confessa una passione per Adolf Hitler: «La prima pop star». Lo crocifiggono.
Spinto dall’amicizia con lo scrittore Christopher Isherwood si trasferisce a Berlino. «I giorni migliori della mia vita». Successo, droga, sesso, night club.

Il solito. Va a letto con Bianca Jagger. Negli Anni 90 Michael Jackson e Madonna prendono il suo posto. Non si scompone. Anzi in parte si ritrova conoscendo la moglie attuale, Iman, e trasferendosi a New York.

Come se si fosse chiuso un cerchio, come se per la prima volta si sentisse in compagnia di qualcuno. Chi lo sa se è davvero così.

«Tua madre ha una gran confusione in testa, non sa bene se sei un ragazzo o una ragazza (...) Non sei mai soddisfatto ma l'eccesso è la tua regola (...) Ribelle, ribelle, ma che ne sanno gli altri?». David Bowie, Rebel, Rebel , 1974. La colonna sonora di una vita.
fonte www3.lastampa.it di Andrea Malaguti CORRISPONDENTE DA LONDRA

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