sabato 15 marzo 2014

Lgbt: Omofobia, il tempo dei buoni propositi è scaduto

E' stata licenziata alla Camera lo scorso settembre con un sub-emendamento - proposto dall'on. Gitti e approvato dalla Maggioranza - che introduceva una formulazione di fatto incostituzionale, consentendo a organizzazioni di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione, di religione o di culto di continuare a discriminare senza conseguenza alcuna.

Il tutto stravolgendo il senso della Legge Mancino e trasformando il provvedimento in una sterile discussione sulla libertà di opinione anti-gay.

Sto parlando della legge contro l'omofobia: si era partiti dalla piena estensione della Legge Mancino ai reati d'odio contro le persone LGBT e alla fine si è arrivati a introdurre una postilla che rischia di aggravare violenze e discriminazioni ai danni di cittadini sempre più considerati di serie B. Per questo il Senato deve calendarizzarla al più presto e ridiscuterla, con il chiaro impegno del Partito Democratico a stralciare quell'emendamento-vergogna.

Il tempo dei buoni propositi ormai è scaduto e c'è bisogno di fatti concreti, non di compromessi con chi continua a maltrattare l'uguaglianza e la non discriminazione. Matteo Renzi e il suo Governo si sono forse dimenticati dei diritti delle persone LGBT? Voglio augurarmi che il premier non faccia passare questa legislatura mettendo al centro solo riforme costituzionali, dimenticandosi di una fetta importante di cittadini costretti ogni giorno a fare i conti con atteggiamenti degradanti solo per il fatto di essere diversi.

Si sta continuando a rinviare la discussione per trovare un accordo politico dentro le larghe intese: in un'altra Italia diritti fondamentali come quello alla non discriminazione sarebbero già patrimonio del nostro ordinamento, assieme al matrimonio egualitario, al riconoscimento dell'omogenitorialità, al cambiamento dei dati anagrafici per le persone transessuali senza il bisogno di interventi chirurgici. E, invece, siamo condannati all'oblio da una classe politica che, rispetto a questi temi, si gira dall'altra parte da anni.

Vorrei ricordare al Governo e al Parlamento che i diritti non sono un'opinione, ma un baluardo contro aberranti discriminazioni che da troppo tempo, ormai, macchiano la dignità del nostro Paese e ci rendono tra gli ultimi in Europa in tema di diritti civili.
Renzi rappresenta davvero il cambiamento? Allora lui e il suo partito lo dimostrino, cominciando dal mettere sullo stesso piano le discriminazioni verso le minoranze religiose, razziali o per orientamento sessuale e identità di genere.
Compiendo, insomma, un primo passo dovuto per una vera democrazia, senza compromessi.
Alessandro Zan Attivista per i diritti delle persone LGBT, deputato di Sel
fonte http://www.huffingtonpost.it

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