lunedì 20 gennaio 2014

Lgbt Libri: "DIRITTI IN TRANSITO. LA CONDIZIONE GIURIDICA DELLE PERSONE TRANSESSUALI" di Anna Lorenzetti

Come cantava Fabrizio De Andrè in ‘Smisurata preghiera’ c’è “chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”.

È di questa umanità (o, meglio, della verità ultima che c’è nell’umanità di ognuno di noi) di cui discute Anna Lorenzetti nel percorso di analisi che emerge dalla sua brillante monografia ‘Diritti in transito. La condizione giuridica delle persone transessuali’, di recente pubblicazione presso Franco Angeli.

Già il titolo dice molto: racconta della complessità di tale condizione, che si presta a molteplici letture testuali e semantiche. Così se i diritti sono di per sé materia viva, magmatica, mai vinta; i diritti delle persone transessuali, proprio per la loro condizione, divengono il paradigma di una transizione non conclusa, ancora da realizzare e che necessità di essere sedimentata nel sentire sociale e nel contesto giuridico.

Al contempo – come scrive l’Autrice – è proprio la stessa condizione della persona transessuale a far sì che i diritti che la riguardano vengano a proporsi come transitori, dovendosi adattare alla situazione di disallineamento fra genere, ossia la percezione che un individuo ha del proprio sé in quanto uomo o in quanto donna, e il sesso, cioè il dato biologico e cromosomico per cui convenzionalmente gli individui sono contrassegnati come maschi o come femmine.

Senza lasciare spazio alla poesia, l’Autrice ci offre un vivido affresco, a volte a tinte forti, della situazione di conflitto, anomala e speciale, che spesso comporta sensazioni di vulnerabilità, umiliazione e angoscia, in cui si vengono a trovare le persone transessuali annullate, appiattite dal conformismo sociale. Una condizione questa che necessita forza e tenacia (“direzione ostinata e contraria”) per veder affermati i propri diritti fondamentali (il cd. ‘caso Bernaroli’ ne è l’emblema).

Dalla lettura del volume si comprende inoltre l’inedita stratificazione di saperi, trasversale ai vari settori del diritto, che caratterizza la materia trattata: laddove, pur principiando e svolgendosi l’analisi entro le coordinate della scienza costituzionalistica, l’Autrice non dimentica di approfondire tutti i settori (salute, lavoro e famiglia) in cui il diritto si intreccia con il prisma esistenziale che è espressione della ‘nuda vita’ delle persone ‘in transito’.

Quello descritto dalla Lorenzetti è quindi un diritto prospettico che «uniforme nei suoi enunciati, anche se cangiante nell’interpretazione e nella concreta applicazione, sta al centro delle correnti evolutive che fanno nascere, maturare e tramontare atteggiamenti e credenze, e mentre anticipa e trascina i più lenti e vischiosi vortici del fiume, è anticipato e trascinato dal flusso del più vivace costume» (P. Zatti, Familia, Familiae – Declinazioni di un’idea. I. La privatizzazione del diritto di famiglia, in Familia, 2002, I, 11).

Al contempo il suo approccio alla tematica sembra ispirarsi a quel “diritto dal basso” che proprio Paolo Cendon ha teorizzato, laddove la protezione dei soggetti deboli è affidata più alle forme flessibili del diritto giurisprudenziale (dal basso) che non agli archetipi legislativi e codicistici (dall’alto) o ancora a quel “costituzionalismo dei bisogni”, proposto da Stefano Rodotà, che fa della lotta per i diritti l’unica vera grande narrazione del millennio appena iniziato.

Ma si tratta di suggestioni o di letture che aggiungono significati ad uno studio già di per sé ricco, e di cui – sono certo – l’Autrice rivendicherebbe fortemente l’impronta e il metodo proprio essenzialmente del diritto costituzionale, sia nell’approccio ai temi affrontati che nel rilievo conferito al dato normativo.

Rivendicazione che peraltro è espressione anche di appartenenza ad una ‘scuola’, quella costituitasi attorno a Barbara Pezzini, che dei temi dell’uguaglianza, declinata attraverso l’analisi di genere, del diritto alla salute sino ai cd. ‘nuovi diritti’ (dal matrimonio omosex al biodiritto) ha fatto oggetto di percorso collettivo di analisi critica volto ad esplorarne le frontiere.

Concludendo, come De Andrè in ‘Princesa’, anche la Lorenzetti analizza, con rigore, una condizione drammatica (Fernando è una donna nata con il corpo da uomo), racchiudendo nelle parole ‘miti’ della nostra Costituzione l’intera vita di persone reali, la loro fuga da una realtà bigotta, il sogno di una femminilità completa, le speranze prima nella chimica e poi nel bisturi, la ribellione/contraddizione di un corpo maschio che diventa corpo femminile. Tutto ciò è reso attraverso una narrazione chiara e piacevole, che rifugge dai dogmatismi dell’accademia per accostarsi alla concretezza della vita vissuta.

"Diritti in transito. La condizione giuridica delle persone transessuali"
di Anna Lorenzetti, Franco Angeli Editore
fonte http://www.personaedanno.it/Rossi Stefano

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